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Busca
Saluzzo
cappella
sussidiaria
Madonna di Loreto
Parrocchia di Maria Vergine Assunta
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Presbiterio; Altare principale; Volte; Torre campanaria; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (Anni ‘80 del XX secolo)
1500 - 1520(ipotesi costruzione intero bene); 1531 - 1531(citazione in un documento carattere generale); 1639 - 1644(danneggiamenti intero bene); 1656 - 1656(situazione di estremo degrado intero bene); 1665 - 1665(interdizione intero bene); 1764 - 1764(ordine di riparazione del vescovo intero bene); 1816 - 1816(esistenza di un portico intero bene); 1883 - 1906(ampliamento intero bene); 1993 - 1993(lavori di riparazione intero bene)
Cappella della Madonna di Loreto
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Madonna di Loreto <Busca>
Altre denominazioni Cappella Madonna di Loreto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze cuneesi (costruzione)
Notizie Storiche

1500 - 1520 (ipotesi costruzione intero bene)

Forse la cappella fu costruita nei primi due decenni del Cinquecento, quando imperversarono le epidemie, con lo scopo di porre una valida difesa alle porte di Busca. (Fino, 1992,p. 629)

1531  (citazione in un documento carattere generale)

Un documento risalente al 26 agosto 1531 (Arch. Arc. To. - prot. 6/60 – n.9) narra che “siccome la cappella sotto il titolo di Nostra Signora di Loreto, fondata sul territorio di Busca e al quale accorre il popolo del luogo per devozione, è priva di un rettore” si provvede con la nomina di don Costanzo Aglaudo. (Fino, 1992, p.629)

1639 - 1644 (danneggiamenti intero bene)

Probabilmente dovette subire ingenti danni a causa degli eserciti francesi, a seguito degli scontri fra la Madama Reale e i Principi Cognati. (Fino, 1992,p. 629)

1656  (situazione di estremo degrado intero bene)

Da un beneficio del 23 ottobre 1656 si apprende che la cappella era semi distrutta dalle recenti guerre, e l’autore promette di riedificare la cappella. (Fino, 1992, p.675)

1665  (interdizione intero bene)

La cappella non viene nominata in occasione delle visite pastorali del 1629, 1633 e 1638, viene invece ricordata da monsignor Trotti nel 1665 che ne decreta l’interdizione fino a che non sia riparata. (Fino, 1992,p. 629)

1764  (ordine di riparazione del vescovo intero bene)

Nel 1764 il vescovo Morozzo denuncia la mancata ricostruzione, imponendo al discendente del fondatore del beneficio di adempiere ai propri obblighi. (Fino, 1992,p. 629)

1816  (esistenza di un portico intero bene)

Nel 1816 il vicario Beltramo scrive che essa ha il portico antistante. (Fino, 1992,p. 629)

1883 - 1906 (ampliamento intero bene)

La cappella viene ampliata con la chiusura del portico antistante sotto il vicario don Re, per iniziativa di Garnero Antonia. (Fino, 1992,p. 629)

1993  (lavori di riparazione intero bene)

Al 1993, come testimonia la data sul prospetto ovest, risalgono lavori relativi al rifacimento del tetto, restauro del campanile, la tinteggiatura esterna e la realizzazione dell’impianto elettrico. (notizia appresa dai massari)
Descrizione

La cappella si trova poco al di fuori del concentrico di Busca, dove la strada per Caraglio si distacca dalla direttrice per Cuneo. Si trattava, nell’antichità, di un nodo stradale importante, ove confluivano le strade di Caraglio, Dronero, la via vecchia di Cuneo e quella di Tarantasca, formando un’unica carraia che, attraversando il Maira sul ponte di Biandone, entrava in città. La costruzione è posta all’interno di uno spazio chiuso da recinzione, pavimentato in parte in blocchetti ed in parte con semplice battuto di cemento. La facciata principale rivolta verso Nord è di estrema semplicità, movimentata solo dalla presenza di due lesene a tutta altezza poste alle estremità. Il campanile si eleva dal muro perimetrale del lato destro (ovest), in corrispondenza del muro di divisione fra presbiterio e sacrestia. Internamente l’edificio si sviluppa secondo un impianto a navata unica concluso da abside piatta, ai lati dell’altare, addossato alla parete di fondo, due aperture immettono nello spazio retrostante, adibito a sacrestia.
Pianta
Schema longitudinale di forma rettangolare con direzione Nord (ingresso) - Sud (presbiterio), navata unica senza altari laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’intera cappella è in piastrelle di graniglia di cemento, sacrestia compresa. Si distinguono il gradino del presbiterio e la predella dell’altare che sono in lastre di marmo.
Struttura
L’edificio risulta interamente intonacato ma, si presume, sia interamente in muratura di mattoni.
Coperture
Tetto a due falde, orditura in legno, copertura in tegole. Copertura della cuspide del campanile in lamiera.
Facciata principale
La facciata principale, intonacata come tutto l’edificio, è rivolta a Nord. Il portale, una semplice apertura rettangolare, è affiancato da una finestra per lato. Al centro della facciata, in leggero sfondato evidenziato da una semplice cornice, è presente un affresco dedicato alla santa casa di Loreto. Due lesene incorniciano la facciata e sostengono il frontone triangolare senza base.
Presbiterio
E’ su pianta rettangolare, risulta evidenziato da un gradino che lo innalza rispetto all’aula, presenta sulla parete posteriore, a fianco dell’altare, due aperture di accesso alla sacrestia retrostante.
Altare principale
Posizionato contro la parete di fondo, è realizzato in muratura ed interamente rivestito in marmi bianchi e neri; presenta tre ripiani con al centro il tabernacolo sovrastato dalla residenza in legno dorato.
Volte
L’aula è coperta da una volta a botte lunettata in corrispondenza delle aperture e delle finte aperture laterali.
Torre campanaria
Il campanile si eleva dal muro perimetrale del lato destro (ovest), in corrispondenza del muro di divisione fra presbiterio e sacrestia. Presenta pianta triangolare e risulta suddiviso in due piani caratterizzati da una monofora a tutto sesto per lato e lesene angolari.
Elementi decorativi
E’ presente in facciata un dipinto a firma “P. Cavallo” datato 1936. Internamente la decorazione ricopre interamente la volta con motivi architettonici a trompe l’oeil, mentre sulle pareti prosegue con riquadri e finti marmi. Inoltre le pareti perimetrali sono rivestite da pannellatura in legno fino ad una quota di circa 120 cm.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (Anni ‘80 del XX secolo)
Inserimento di altare in marmo, sopraelevato di un gradino, di fronte all'altare a parete.
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