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Brossasco
Saluzzo
cappella
sussidiaria
San Sebastiano
Parrocchia di Sant'Andrea
San Sisto e Madonna della Spina
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura; Coperture; Facciata principale; Altare principale; Volte; Torre campanaria; Elementi decorativi; Portico
altare - aggiunta arredo (anni '60 del XX secolo)
XV - XV(struttura architettonica aperta tipica del XV sec intero bene); XV - XV(affreschi parete di fondo interno); XV - XVI(affreschi facciata principale); 1416 - 1475(stemmi riferentesi al marchese Ludovico I facciata principale); 1513 - 1513(esistenza
dedicazione e consacrazione carattere generale); 1643 - 1643(dedicazione carattere generale); 1664 - 1664(vecchio quadro della Madonna con Santi arredo interno); 1702 - 1709(descrizione e ordine di coprire gli affreschi intero bene); 1718 - 1718(porta o cancellata lignea (?) facciata principale); 1731 - 1732(descrizione e dedicazione intero bene); 1745 - 1754(cenni sull'edificio intero bene); 1840 - 1840(cenni sull'edificio intero bene); 1860 - 1860(nuovo quadro della Madonna con Santi arredo interno); 1861 - 1861(data e committenti quadro d'altare); 1869 - 1869(descrizione durante visita pastorale intero bene); 1914 - 1914(affreschi facciata principale); 2005 - 2005(ricostruzione colonne rotonde e rifacimento tetto portico); 2009 - 2009(discialbo affreschi facciata principale)
Cappella di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Sebastiano <Brossasco>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze franco-piemontesi (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

XV  (struttura architettonica aperta tipica del XV sec intero bene)

La struttura architettonica della cappella è molto simile a quella di S. Rocco che si trova a Ovest dell'abitato di Brossasco, ma anche a quella dei SS. Bernardo e Mauro di Valgrana (XV sec.): tettoia antistante e pianta tendenzialmente quadrata con – in origine – tre lati aperti: quello frontale e i due laterali, se ne vedono ancora chiaramente le tracce sotto scialbo (n.d.c.)

XV  (affreschi parete di fondo interno)

All'interno della cappella, sul retro del quadro soprastante l'altare, si sono scoperti, sebbene ricoperti di uno spesso deposito di polvere, affreschi che il dott. Ciliento data alla metà del '400 con cartiglio in caratteri gotici, di mano differente, meno raffinata (ma non per questo meno interessante) da quella degli esterni, che sono scampati alle maldestre tinteggiature dei secoli seguenti. Sono ritratti Madonna in trono e altri elementi non ancora ben leggibili (n.d.c.)

XV - XVI (affreschi facciata principale)

Sulla facciata principale sono stati scoperti nel 2009 degli affreschi del XV-XVI secolo con cartiglio in caratteri gotici di difficile interpretazione. Sono state dipinte scene dell’Annunciazione e di Santa Caterina d’Alessandria con la Madonna e il Bambino, nonché alcune figure di Santi, tra cui dovrebbero certamente essere Bernardo da Mentone, Giobbe e Sebastiano (n.d.c.)

1416 - 1475 (stemmi riferentesi al marchese Ludovico I facciata principale)

“di particolare interesse la presenza in facciata degli stemmi Saluzzo e Monferrato. Sono due i marchesi di Saluzzo che sposarono delle Monferrato – Ludovico I e Ludovico II - ma per ragioni stilistiche sembra più probabile che gli stemmi si riferiscano a Ludovico I (1416-1475), marito di Isabella Paleologa” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1513  (esistenza, dedicazione e consacrazione carattere generale)

Nella relazione allegata alla Visita Pastorale di mons. Gastaldi in Valle Varaita del 1869 (B83 , cc.174-176) il parroco riporta: “nell’Inventario del Prev.o Giriodi redatto nel 1703 si legge: Cadavera parochianorum levantur ante Sacellum Sancti Sebastiani quod consecratur fuit de anno 1513 ab Arcidiacono Vacca Salutiensi Episcopi Nicomediae” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009, che aggiunge: “Allo stato attuale non sono riuscito a rintracciare questo testo”)

1643  (dedicazione carattere generale)

“il giorno 26 del mese di aprile [...il vescovo…] si trasferì alla località di Brossasco; mentre vi si avvicinava gli vennero incontro fino alla cappella dei Santi Fabiano e Sebastiano il molto Reverendo Signor Nicolino Biglione Prevosto del luogo medesimo...” (Gisolo et al., 2012, p. 1222)

1664  (vecchio quadro della Madonna con Santi arredo interno)

Nella relazione allegata alla Visita Pastorale di mons. Gastaldi in Valle Varaita del 1869 (B83 , cc.174-176) il parroco riporta: “Havvi un’antica icona rappresentante in alto la SS.ma Vergine col Bambino in braccio, ed in basso S. Sebastiano, S. Deffendente Martire e S. Barnaba dipinta nel 1664” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1702 - 1709 (descrizione e ordine di coprire gli affreschi intero bene)

"la Visita Pastorale più importante risulta comunque la prima di mons. Morozzo (1702) – B43 c.134 – che fu il primo vescovo a portare la sua attenzione sulla cappella. Dopo avere notato che si trovava “in Ruata S. Sebastiani” rileva che “habet in facies varias picturas antiquas, clauditur in facie et in latere Evangelij cancellis ligneis” e che “habet pro Icona imaginem B.te Mariae, cum Sanctis Fabiani et Sebastiani, et Defendentis et Barnabae”. Le conseguenze di questa attenta disamina furono l’ordine di chiudere la chiesetta ed evidentemente di coprire gli antichi affreschi. L'applicazione degli ordini fu registrata con soddisfazione dallo stesso Morozzo nella successiva Visita del 1709 (B40 c.40)" (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1718  (porta o cancellata lignea (?) facciata principale)

“nel 1718 durante una Visita Pastorale mons. Morozzo – B47 c, 168 – accenna alla cappella segnalando che era “clausa ab ostio ligneo eleganter elaborato”, una porta oggi purtroppo scomparsa” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1731 - 1732 (descrizione e dedicazione intero bene)

“decisamente più interessante la prima Visita Pastorale di Porporato (1731-32) – B49 c.329 – che indica la cappella “sita in ingresso huius loci orientem versus” come dedicata ai SS. Fabiano e Sebastiano, intitolazione antica evidentemente poi scomparsa, la descrive nello stato oggi esistente, con tre finestre, “dealbata et fornicata”, e si sofferma sul dipinto seicentesco, ricordandone l’iconografia. Il vescovo ordina di pulire il quadro e “mundare” l’interno” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento)

1745 - 1754 (cenni sull'edificio intero bene)

“le Visite Pastorali di mons. Giannotti (1840) e mons. Porporato (1754 e 1745) non forniscono indicazioni rilevanti, limitandosi a brevi cenni sulla cappella” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1840  (cenni sull'edificio intero bene)

“le Visite Pastorali di mons. Giannotti (1840) e mons. Porporato (1754 e 1745) non forniscono indicazioni rilevanti, limitandosi a brevi cenni sulla cappella” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1860  (nuovo quadro della Madonna con Santi arredo interno)

Nella relazione allegata alla Visita Pastorale di mons. Gastaldi in Valle Varaita del 1869 (B83 , cc.174-176) il parroco riporta: “L’ancona principale è stata copiata da quella antica summenzionata e rappresenta gli stessi Santi: dai pittori giudicasi che fosse di maggior pregio l’antica che non la nuova, opera di certo Gastaldi di Villanovetta nel 1860” (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1861  (data e committenti quadro d'altare)

Il quadro soprastante l'altare riporta nell'angolo in basso a destra la scritta: "I massari Isaia Giacomo e Romano Sebastiano . 1861" (n.d.c.)

1869  (descrizione durante visita pastorale intero bene)

Nella relazione allegata alla Visita Pastorale di mons. Gastaldi in Valle Varaita del 1869 (B83 , cc.174-176) il parroco "descrive minutamente la cappella, il cui aspetto era ormai simile a quello attuale, e registra il suo uso religioso affidato a massari, con funzioni limitate ai giorni delle feste dei patroni, e alla mancanza di redditi propri, dati tutti che sostanzialmente risultano anche nelle Visite precedenti, facendo supporre che così fosse fin da epoca remota […] Non vi si scorge tuttavia alcun segnale di consacrazione. Si scorge invece che ivi v’avea anticamente un portico, ossia una Cappella col solo muro intiero dietro l’altare, ed aperta intieramente dalle altre tre. (…) Non v’hanno altra pittura che un Cuore fiammante della B. V. nel centro della volta. Il resto della Cappella è colorito semplicemente a riquadri" (dattiloscritto del dott. Bruno Ciliento, 2009)

1914  (affreschi facciata principale)

“l'elenco degli edifici monumentali pubblicato nel 1914 segnala sulla facciata affreschi che risalirebbero al sec. XV e che sono oggi ricoperti da intonaco” (Ottonelli, 1979, p. 235)

2005  (ricostruzione colonne rotonde e rifacimento tetto portico)

Un automezzo demolisce una delle due colonne che sorreggono il portico, pertanto si ricostruiscono entrambe le colonne arretrate di circa un metro per aumentare lo spazio di passaggio degli autocarri (n.d.c.)

2009  (discialbo affreschi facciata principale)

Discialbo affreschi del XV-XVI secolo con cartiglio in caratteri gotici di difficile interpretazione (n.d.c.)
Descrizione

L'edificio sorge all'estremità Est del centro storico di Brossasco, in posizione pressoché simmetrica all'altra cappella dedicata a un altro santo protettore dalla peste, S. Rocco. Oggi circondato da edifici, alcuni recenti, alcuni storici, si trovava certamente lungo la via di maggiore traffico che collegava Brossasco ai paesi di fondovalle. Consta di un portico di fronte alla facciata principale, oggi tamponata e dotata di porta e finestre, mentre in origine la cappella era certamente aperta su tre lati.
Pianta
pianta quadrata, con ingresso a Ovest e altare a Est
Pavimenti e pavimentazioni
sia all'esterno che all'interno, in lastre di pietra, come da tradizione costruttiva locale
Struttura
strutture in pietra mista a calce, come da tradizione costruttiva locale
Coperture
orditura lignea e manto di copertura in lose (lastre di pietra, come da tradizione costruttiva locale)
Facciata principale
un tempo la cappella era certamente aperta su tre lati, mentre attualmente la facciata principale consta di una parte alta affrescata tra XV e XVI secolo, ed una parte bassa corrispondente alla tamponatura con porta e finestre
Altare principale
è l'unico altare, risale a pochi decenni or sono, ha basamento e mensa in pietra
Volte
l'interno della cappella è coperto da una volta a vela
Torre campanaria
la cappella ha un campaniletto a vela sopra la copertura, centrato rispetto alla facciata principale
Elementi decorativi
affreschi sia sulla facciata principale che all'interno della cappella (per ora limitatamente alla parete di fondo, dietro il quadro d'altare)
Portico
caratterizzato da due colonne rotonde rastremate, spostate nel 2005 dopo che una di esse era stata demolita dal passaggio di un autocarro; ha orditura lignea e manto di copertura in lastre di pietra
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (anni '60 del XX secolo)
trattasi di un semplice altare con basamento e mensa in pietra
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