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Basilica pontificia di San Biagio
Tipologia e qualificazione
basilica parrocchiale
Denominazione
Basilica pontificia di San Biagio <Maratea>
Altre denominazioni
Chiesa di San Biagio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche
VI - 1700 (costruzione intero bene)
L’edificio incominciò a prendere forma, tra il VI ed VII secolo, modellandosi sulle preesistenti strutture di un tempio pagano, dedicato a Minerva. Successivamente, dopo aver ricevuto in custodia l’Urna con le ossa del Santo di Sebaste, fu portata, molto probabilmente nel XIII secolo, alle attuali dimensioni con consistenti lavori di ampliamento, unendo una torre e una piccola chiesa. Nel 1700 fu aggiunto alla facciata principale un portico a tre arcate nella forma e nello stile tuttora evidenti mentre alle pareti interne furono realizzate delle decorazioni in stile tardobarocco.
1600 - 1700 (preesistenze intero bene)
All’interno del tempio il punto focale è rappresentato dalla cosiddetta Regia Cappella, cioè l’edicola che conserva l’Urna con le Sacre Reliquie di S.Biagio realizzata nel 1619. Al 1878 risale il medaglione marmoreo con l’effigie di S.Biagio, ad opera di Domenico Oglia, collocato sul portale della Cappella. Nella Regia Cappella, insieme all’Urna, è custodito anche il simulacro del Santo. Nel 1706 l’artista napoletano Domenico Di Blasio aveva cesellato un busto di argento che nel 1976, venne trafugato. La nuova statua, opera di Romano Vio, esatta riproduzione di quella rubata, è attualmente custodita nella Regia Cappella. Nell'interno, nella navata di sinistra vi è un altare della Madonna delle Grazie che come tutti gli altari del Santuario è disegnato secondo lo stile del barocco lucano. In origine era l’altare maggiore e attualmente ospita la statua della Madonna delle Grazie, realizzata nel ‘700 in legno intagliato e dipinto.
xx (ristrutturazione intero bene)
Nel 1963 è stato portato a termine un lavoro di restauro che, eliminando tutte le sovrapposizioni decorative accumulatesi durante le epoche trascorse, ha fatto riemergere le linee architettoniche delle tre navate. Il profilo esterno della facciata è completato dal campanile che si alza sulla destra del tempio con linee vagamente bizantine. E’ composto da tre parti: una base quadrata, un corpo mediano ottagonale e una cupola cilindrica con copertura a cono.
Descrizione
La Basilica Pontificia del Santuario di San Biagio è la chiesa più importante di Maratea, custode delle reliquie del Santo Patrono. Si trova in cima al monte S. Biagio, dove si trova l’antica Maratea Castello.Indecifrabile è l’espansione architettonica della struttura, in quanto ogni riscontro documentale probante in tal senso è andato distrutto nell'incendio, causato da un fulmine, avvenuto nel 1629. Nel XVI secolo la chiesa subì alcuni lavori di restauro. Nel 1618 venne costruita la "regia cappella" che custodisce le reliquie e la statua del Santo. Nel 1620 la chiesa subì nuovi lavori di restauro e probabile ampliamento, portato definitivamente a termine nel XVIII secolo, quando assunse l'attuale dimensione. Nel 1741 fu costruito il campanile. Nel 1878 il parroco Buraglia abbellì ancora la chiesa e la regia cappella. Tra il 1963 e il 1969 è stata totalmente ristrutturata nel tentativo di riportare la struttura all'aspetto originale, spogliando la chiesa di tutti gli abbellimenti e le decorazioni, che sono stati parzialmente ricollocati a partire dal 1978.Nel 1941 il santuario fu insignito del titolo di Basilica Pontificia e l’edicola, originariamente situata nella parte terminale della navata centrale, fu spostata nel presbiterio, dietro l’altare maggiore e, all’inizio degli anni ‘70, con l’eliminazione dell’altare maggiore, fu posizionata a ridosso della parete di fondo del presbiterio dove si trova attualmente.
facciata
Nella facciata principale si nota una statua in marmo del XVIII secolo raffigurante San Biagio, ubicata nella nicchia al centro del timpano. Fu aggiunto alla facciata principale un portico a tre arcate.
interno
le parti interne furono abbellite con altari e decorazioni. Sebbene questi abbellimenti settecenteschi siano stati cancellati durante i lavori di restauro avvenuti tra il 1963 e il 1969, all'interno si possono ancora ammirare l'altare della Madonna delle Grazie del XVIII secolo, il tabernacolo in marmo del 1519 proveniente dalla bottega di Jacopo della Pila, un affresco del XV secolo della Madonna con Bambino (chiamato Madonna del Melograno), la pietra tombale della famiglia Deodato del 1540, un bassorilievo in marmo dell'Annunciazione del XVII secolo, il dipinto di san Macario del XVIII secolo, un bassorilievo della cosiddetta Madonna della Sapienza del XVIII secolo, e il dipinto chiamato San Biagio in gloria del XVIII secolo. Di pregevole fattura è anche l'organo del XVII secolo, sito nella parte alta della navata di destra.Il sacello che contiene l'urna con le reliquie di San Biagio fu costruito nel XVII secolo, e dichiarato regia cappella dal re Filippo IV d’Asburgo nel 1623. Il sacello fu poi abbellito il 1878 dal monsignor Buraglia, che commissionò allo scultore Domenico Oglia da Napoli un medaglione in marmo raffigurante il santo. All'interno del sacello si trova il busto argenteo di San Biagio, scolpito nel 1979 da Romano Vio sul modello dell'originale simulacro del 1706 scolpito a Napoli da Domenico De Blasio e trafugato da vili ignoti il 28 ottobre 1976.
Coperture
voltato a botte
Struttura
la struttura portante è in muratura
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1969)
Durante i lavori di ristrutturazione (1963-1969) fu inserito l'altare sulla base delle nuove indicazioni del Concilio Vaticano II