chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Villaretto
Roure
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
San Giovanni Battista
Parrocchia di San Giovanni Battista
Presbiterio e altare; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Campanile
altare - aggiunta arredo (1970 ca.)
1526 - 1526(preesistenza precedente edificio); 1583 - 1583(stato di abbandono precedente edificio); 1629 - 1629(passaggio di proprietà precedente edificio); 1664 - 1664(ricosruzione intero bene); 1686 - 1686(ricostruzione intero edificio); 1688 - 1688(ricosruzione intero bene); 1688 - 1688(data e meridiana esterni); XVII fine - XVII fine(descrizione tipologica intero bene); 1699 - 1699(restauro intero edificio); 1708 - 1708(carattere generale intero bene); 1768 - 1768(costruzione volta); 1768 - 1768(costruzione sacrestia); 1771 - 1771(costruzione volta struttura); 1774 - 1774(installazione campane); 1816 - 1825(acquisizioni sacrestia); 1817 - 1817(riparazioni intero bene); 1835 - 1835(visita pastorale altari laterali); 1845 - 1845(riparazioni copertura); 1859 - 1860(riparazioni copertura e fontana)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista <Villaretto, Roure>
Autore (ruolo)
De Gordes (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
barocco franco-piemontese (costruzione intero edificio )
Notizie Storiche

1526  (preesistenza precedente edificio)

In Villaretto l’antica cappella di S. Giovanni Battista era però già esistente nel 1526. "pulpito e fonte battesimale della chiesa originaria risalente al 1526." (Signorelli, 2004, p.137)

1583  (stato di abbandono precedente edificio)

Conobbe un’eclissi prolungata; la visita pastorale del 1583 la constata ridotta in «boutique» (notizie don Giorgio Grietti, 2016)

1629  (passaggio di proprietà precedente edificio)

Dopo l'affermarsi della Riforma, venne reclamata nel 1629 dal priore di Mentoulles con un lungo e astioso processo giudiziario contro la comunità di Roure (Caffaro 1903, pp. 233, 288 e 445)

1664  (ricosruzione intero bene)

La cappella, riedificata prima del 1664, era già officiata da un curato nel 1678, anche se i cattolici erano in quell’anno appena 22 persone (salite a 28 nel 1683). (Canavesio, 2005, p. 190)

1686  (ricostruzione intero edificio)

Poco dopo la cacciata dei protestanti dalla valle di Pragelato, nel 1686, il Re di Francia Luigi XIV ordinò la costruzione di una rete di fondazioni cattoliche, stanziando per l'operazione un fondo di sessantamila franchi. I lavori durarono all'incirca due anni, ma in alcuni casi i completamenti interni non vennero effettuati prima del 1693, quando le chiese si trovarono esposte al passaggio di truppe e vennero utilizzate come sede di guarnigione (Canavesio, 2005, p. 190)

1688  (ricosruzione intero bene)

Nel 1688, dopo la forzata conversione dei protestanti del 1685, si costruì l’attuale edificio, eretto in parrocchia 10 anni dopo. (Canavesio, 2005, p. 190)

1688  (data e meridiana esterni)

Data incisa (1688) su fronte esterno destro, vicino alla facciata. Meridiana riportante medesima data dipinta sul lato sud della chiesa.

XVII fine  (descrizione tipologica intero bene)

Le chiese francesi del pragelatese sono state realizzate su un unico disegno applicato con puntualità e variato di poco, tenendo conto della situazione particolare di ogni fondazione. Oggi il modello unico e ancora individuabile in una struttura a navata rettangolare longitudinale con facciata anteriore e posteriore spiccata in altezza. Con la caratteristica di avere i lati in leggera diagonale convergente in alto rispetto al tetto e un portichetto rustico a protezione dell'ingresso e un oculo posto in alto sulla facciata principale; il campanile era addossato ad un lato della facciata ed era sormontato da una guglia con quattro risalti minori ai lati, secondo un modello segnato ancora dalla cultura gotica transalpina. Una caratteristica di questi edifici era il soffitto in legno al posto della copertura a volte. (Canavesio, 2005, p. 191)

1699  (restauro intero edificio)

Finita la campagna di guerra, nel 1699 furono necessari finanziamenti straordinari per le riparazioni (...) un documento dell'archivio vescovile di Pinerolo, testimonia analiticamente i danni subiti, quasi tutti da incendio, o più probabilmente per l'uso che si fece delle parti in legno, impiantiti, porte, ecc. per accendere fuochi all'interno degli edifici. (...) la relazione del 14 febbraio 1699, firmata da "Maistre de Requestes" ed intendente di giustizia, polizia e finanza della provincia del Delfinato Estienne Jean Bouchou, indicava l'ingegnere del Re Gordes, impiegato nella costruzione delle fortificazioni di Fenestrelle, quale tecnico incaricato delle operazioni di rilevamento dei danni. Si trattava dello stesso ingegnere che negli anni precedenti aveva progettato gli edifici. (Canavesio, 2005, p. 191)

1708  (carattere generale intero bene)

Passaggio dell'intera Val Chisone allo stato Sabaudo, nel 1708; la politica dei finanziamenti statali per la per la diffusione delle fondazioni religiose non cambiò, proseguì anzi con grande zelo, seppure ancora in forme episodiche come elargizioni da parte del sovrano (Canavesio, 2005, p. 191)

1768  (costruzione volta)

Nel 1768 venne realizzata la volta al posto del vecchio solaio in legno, pagata con i contributi ordinari della congregazione dell'ospizio ed una integrazione del sovrano di lire mille. (Canavesio, 2005, p. 250)

1768  (costruzione sacrestia)

1768: venne realizzata la sacrestia su disegno del geometra Enrico Denricis (Canavesio, 2005, p. 250)

1771  (costruzione volta struttura)

"copertura a volta del 1771" (Signorelli, 2004, p. 137)

1774  (installazione campane)

Opere del regio patronato 1774, Conto spese fatte per le campane di Villaretto (ADP T.8 c.1 s.1.3)

1816 - 1825 (acquisizioni sacrestia)

Documento datato da don Giorgio Grietti tra il 1816 e il 1825; Villaretto parrocchia varie cose alla chiesa. Rinnovazione dei vasi e arredi della sacrestia. L.5318.78 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1.59)

1817  (riparazioni intero bene)

Opere del regio patronato 1817, RIPARAZIONI, Villaretto spese L.300 *Pagate L.200 al sig. arch. Salvay per le misurazioni, redazioni dei calcoli e perizie. (ADP T.8 c.1 s.1.8)

1835  (visita pastorale altari laterali)

Dalla visita pastorale del 1835 si apprende che la chiesa parrocchiale, oltre all’altare maggiore, ne aveva altri due, dedicati al Crocifisso e all’Assunta. (notizie don Giorgio Grietti, 2016)

1845  (riparazioni copertura)

Opere del regio patronato 1845, Villaretto parrocchiale ripassamento del tetto (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1.24)

1859 - 1860 (riparazioni copertura e fontana)

Opere del regio patronato 1859, Villaretto riparazione del tetto della chiesa e al tetto della casa L.650 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 33); opere del regio patronato 1860, Villaretto provvista di 250 tubi in terracotta di Castellamonte per fontana con gli accessori e collocamento L.186 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 34)
Descrizione

La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista si trova nella frazione di Villaretto, del comune di Roure. La facciata è un alto muro culminate con una sagoma a capanna scavato nel baricentro da un grande oculo centrale contornato con una ghiera di mattoni a vista contenente un rosone con vetri colorati a motivi geometrici semplici. In basso la facciata si contraddistingue per la presenza di un modesto pronao. L'edificio è un volume massivo con pochissimi sporti e tinteggiato a calce, unicamente segnato dai vuoti delle finestre e dalle sottili decorazioni in laterizio. L'aspetto è quello di un edificio poderoso, inespugnabile e difensivo. I restanti prospetti sono finiti a rinzaffo che lascia affiorare la tessitura muraria. Sul lato nord si aprono tre grandi finestre quadrettate mentre altre quattro sono state tamponate. Nel prospetto sud si ripete lo stesso schema delle finestre, e si aggiunge una meridiana. L'edificio è orientato sull'asse est-ovest e dietro la parete absidale sono costruiti in adiacenza la canonica e il campanile. L'aula è coperta da volte a vela con pennacchi insistenti sulle possenti paraste che si innalzano da una zoccolatura continua in intonaco pittato a marmorino scuro. Esse sono decorate con specchiature a marmorino rosa-arancio, interrotte a metà da croci patenti. Esse scandiscono i campi finiti con bugnato liscio color rosa, nella parte alta si aprono le ampie finestre attorniate da cornici barocche dipinte a trompe l'oeil. Alla sommità delle paraste vi sono cornici in stucco aggettanti con fregio decorato con motivo barocchi e porzione sommitale a ovuli. Le volte a vela sono interamente affrescate con motivi decorativi barocchi e ampie rappresentazioni di scene bibliche; quella centrale è dedicata al battesimo di S. Giovanni Battista. La parete di fondo ospita, sopra l'ingresso, una grande tela raffigurante il peccato originale; nei pressi, sulle pareti laterali, altri due quadri raffiguranti la Madonna e il Battesimo di Cristo nel Giordano.
Presbiterio e altare
La parete emiciclica absidale presenta al centro la pala d'altare dedicata a S. Giovanni, affiancata da due paraste ai lati delle quali si aprono due arcate. La volta emiciclica è affrescata con rappresentazioni sacre. L'attuale mensa è coperta da mantile e ha l'antependio decorato con simboli sacri e motivi floreali dai colori sgargianti. Dietro vi è la predella in legno dell'antico altare tridentino; quest'ultimo è di ottimo pregio ed è realizzato in legno pittato a marmorino con dorature. È impreziosito dal piccolo ciborio con dietro il crocifisso, da candelabri dorati e ospita il tabernacolo. Completano l'arredo liturgico le statue in nicchie poste prima del presbiterio, rappresentanti la Madonna e San Giuseppe, entrambi con il Bambino. Inoltre sono presenti l'ambone, il pulpito ligneo, il confessionale e il fonte battesimale.
Cappelle laterali
L'altare laterale posto davanti all'ingresso secondario è dedicato alla Madonna, è rialzato per mezzo di una predella in marmo chiaro. Il resto della struttura è in legno pittato a marmorino e arricchito con candelabri dorati.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è formata da cementine quadrate di colore grigio chiaro e nero fumo, disposte in diagonale nel passaggio centrale e a scacchiera a lato. Il presbiterio è separato dal resto dell'aula da due gradini; è pavimentato con marmette alla veneziana di color rosa nella zona dell'altare e il resto in cementine quadrate di colore grigio chiaro e nero fumo, disposte a scacchiera.
Impianto strutturale
L'edificio un unico corpo a pianta rettangolare che termina nell'abside emiciclica; la sezione è regolare a capanna. Le murature sono in pietra a spacco naturale, unita con malta di calce. Non sono presenti catene metalliche di rinforzo della struttura.
Coperture
La copertura in lose è impostata su una sottile cornice pensile in laterizio con elementi disposti inclinati rispetto la falda. Le coperture sono realizzate in lose e sorrette da travature in legno.
Struttura
Le chiese del Pragelatese erano state realizzate sulla base di un unico disegno, applicato con puntualità e variato di poco tenendo conto della situazione particolare di ogni fondazione. Oggi il modello unico è ancora individuabile, malgardo le successive trasformazioni di questi edifici. Essenzialmente si tratta di una struttura a navata rettangola longitudinale, con facciate anteriore e posteriore spiccate in altezza rispetto al tetto e con la caratteristica di avere i lati in leggera diagonale convergenti in alto. Un portichetto rustico proteggeva l'ingresso. Nei casi di esposizione ad ovest, quest'ultimo era tamponato ad ovest per proteggere dal vento. Un oculo era posto sulla facciata principale. Il campanile era addossato ad un lato della facciata ed era sormontato da una guglia con quattro risalti minori agli angoli, secondo la cultura segnata ancora dalla tradizione gotica transalpina. Una caratteristica di questi edifici era il soffitto in legno al posto della copertura a volte di pietra, cosa che creò non pochi problemi nel secolo successivo, quando le coperture andarono lentamente disfacendosi per le infiltrazioni del tetto e si resero necessari imponenti lavori di manutenzione delle robuste strutture. (Canavesio, 2005, p. 191)
Campanile
Il campanile è caratterizzato da alti fronti rinzaffati con malta a base di calce, nei quali si aprono esigue aperture; a est vi è il quadrante dell'orologio. La sommità è delimitata inferiormente e superiormente da cornici bianche aggettanti; agli spigoli vi sono semplici lesene color crema che definiscono campi color giallo paglierino, nei quali si aprono le monofore delle campane. La cuspide piramidale culmina con la croce ed è rivestita con lastre metalliche verniciate di color granata.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970 ca.)
L'attuale mensa mobile ha l'antependio decorato con simboli sacri e motivi floreali dai colori sgargianti.
Contatta la diocesi