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San Luigi
Pinerolo
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
San Luigi IX
Parrocchia di San Luigi IX
Aula liturgica; Presbiterio e altare; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Cenni stilistici
altare - aggiunta arredo (2000 ca.)
1428 - 1428(carattere generale intero bene); 1600 - 1600(preesistenze carattere generale); XVII - XVII(aggiunta arredo interni); XVII - XVII(costruzione intero bene); XVII - 1676(costruzione intero bene); 1682 - 1682(passaggio proprietà intero bene ); 1712 - 1712(costruzione manto di copertura); 1763 - 1763(proprietà e altari intero bene); 1767 - 1767(riparazoni intero bene); 1839 - 1839(ampliamento intero bene); 1892 - 1892(campana campanile); XX - XX(aggiunta mosaico facciata); XX - XX(aggiunta arredi interni); 1945 - 1945(ristrutturazione intero bene); 1946 - 1946(ristrutturazione e dipinti intero bene); 1946 - 1946(inaugurazione intero bene); 1947 - 1947(scala interno); 1951 - 1951(pitture parietali interno); 1955 - 1955(pitture parietali interno); 1959 - 1959(pitture parietali interno); 1965 - 1965(altare interno); 1970 - 1970(ristrutturazione facciata); 1978 - 1978(evento sismico fessurazioni); 1985 - 1985(ristrutturazione interno); 2008 - 2008(opere pittoriche interno); 2015 - 2015(restauro campaniletto)
Chiesa di San Luigi IX
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Luigi IX <San Luigi, Pinerolo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione edificio )
Notizie Storiche

1428  (carattere generale intero bene)

Nel consegnamento catastale del 1428 tale cappella è dichiarata esistere in località Biscorno, e di patronato “dei Bersatore”, e ciò non a caso visto che poco distante esiste la cascina dei Bersatore, più tardi soprannominata “Colombretto”. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 36)

1600  (preesistenze carattere generale)

"fabbricato risalente al 1600 con strutture apparentemente solide ed in buone condizioni" (relazione Gilli 2008)

XVII  (aggiunta arredo interni)

"tela seicentesca del Macagno, restaurata dal Chiaberto" (Signorelli, 2004, p. 77)

XVII  (costruzione intero bene)

“Si deduce dal nome di San Luigi IX Re di Francia che la costruzione venne eseguita durante l’occupazione francese, sotto il comando del Cardinale Richelieu, per le truppe accampate nella zona del Torrione (1631-1713).” “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

XVII - 1676 (costruzione intero bene)

Citata con riferimento al re di Francia nella visita del 1668. Nel 1676 si dice che in capo alla regione di Biscorno «si sta fabbricando una chiesa nuova che deve servire di parrocchia campestre»: in sostanza si stava rifabbricando la vecchia cappella dei Bersatore. (Marco Calliero, Edifici religiosi in Pinerolo nel ‘500. BSSP, XXVII, 1-2, 2010, p. 36)

1682  (passaggio proprietà intero bene )

Negli anni successivi alla morte del Cardinale Richelieu, avvenuta nel 1642, la cappella passa al comune di Pinerolo, come chiesa campestre. Questo lo comprova un documento comunale del 30 novembre 1682 in cui si nota il sussidio (lire di Piemonte 48.6.8) dato al S. r. Boniface Gallet direttore della chiesa campestre di questa città, sotto il nome di S. Luigi per contribuire al completamento e messa in sicurezza della struttura. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1712  (costruzione manto di copertura)

Ancora risulta che nel 1712 si elargivano 800 coppi per il tetto della chiesa. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1763  (proprietà e altari intero bene)

Nel 1763 era proprietà del comune e aveva tre altari: il maggiore dedicato a s. Luigi, il secondo alla Vergine della Neve, spettante al conte Lanfranchi, e il terzo del Crocifisso, di patronato dei signori Armand. (Caffaro, 1908, vol. 4, p. 200)

1767  (riparazoni intero bene)

In un documento del 7 gennaio 1767 esiste una relazione di visita e calcolo del Sig. Colombini per le riparazioni occorrenti alla chiesa di S. Luigi. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1839  (ampliamento intero bene)

In data 15 luglio 1839 il Cav. Clemente di Castiglione concesse una tavola e mezza circa di terreno, per ampliare la costruzione relativa alla scuola ed all’abitazione del Cappellano. Dopo la costruzione, la scuola si trasferì nella casa parrocchiale, utilizzando una camera al piano terra, annessa alla sacrestia. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1892  (campana campanile)

La chiesa possiede un campanile sopraelevato sul tetto della casa, con un altezza di circa 3 metri. La campana di bronzo in Fa naturale, fusa nel 1892, è dedicata alla Madonna. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

XX  (aggiunta mosaico facciata)

"..., restaurata dal Chiaberto, autore del Santo Patrono sulla facciata (ora mosaico)" (Signorelli, 2004, p. 77)

XX  (aggiunta arredi interni)

"una Via Crucis del Baretta." (Signorelli, 2004, p. 77)

1945  (ristrutturazione intero bene)

"interventi di ristrutturazione del 1945." (Signorelli, 2004, p. 77)

1946  (ristrutturazione e dipinti intero bene)

Nel 1946 la chiesa venne completamente decorata dalla ditta Perini di Pinerolo ed arricchita di un affresco sulla facciata, rappresentante il titolare S. Luigi IX Re di Francia, eseguito dal pittore Guglielmo Chiambretto. Tutto l’intervento fu offerto da Mons. Matteo Giraudo Parroco della cattedrale di Pinerolo, e nello stesso anno venne applicato un palchetto in larice rosso, d’alta val Chisone, sulla pavimentazione preesistente in mattonelle logorate, che rendevano la chiesa fredda, terricciosa e di brutto aspetto. Il pavimento fu costruito dal falegname Ferrarotti Maggiorino di Pinerolo, coadiuvato da volontari della frazione. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1946  (inaugurazione intero bene)

Con solenne cerimonia dell’8 dicembre 1946 Mons. Binaschi vescovo di Pinerolo inaugurò gli interventi effettuati alla presenza delle autorità, della popolazione e di uno scelto pubblico della città. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1947  (scala interno)

Il 9 marzo 1947 venne pure inaugurata l’istallazione di una scala a chiocciola in ferro per la tribuna. Questa scala fu acquistata d’occasione dal Direttore dell’orfanatrofio di S. Giovanni Battista di Pinerolo, preesistente nella chiesa capitolare degli Angeli, e non più utilizzata. Come compenso, un quintale di farina di grano per gli orfani, donato dalle famiglie di S. Luigi. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1951  (pitture parietali interno)

Nel 1951 Michele Baretta dipinge La Madonna della Neve e Sant’Isidoro, con tecnica olio su tavola (ottima conservazione) (www.michelebaretta.it)

1955  (pitture parietali interno)

Nel 1955 Michele Baretta dipinge la Via Crucis, su quattordici tavole con tecnica olio. (www.michelebaretta.it)

1959  (pitture parietali interno)

Nel 1959 Michele Baretta dipinge la pala con Santa Rita e La Madonna del Rosario, con tecnica a olio. (www.michelebaretta.it)

1965  (altare interno)

Nel 1965 fu sostituito il vecchio altare in legno con uno nuovo i marmo e relativa balaustra. Il tutto offerto dai parrocchiani. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1970  (ristrutturazione facciata)

Nel 1970 venne eseguita la nuova facciata anteriore in mattoni faccia a vista e greche. Il offerto da Cav. Arturo Prever proprietario della tenuta Boutal. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

1978  (evento sismico fessurazioni)

Evento sismico: fessure verticali sulla parete lato strada, fessura tra la vlta e la facciata principale, non riparate ancora nel 2008 (relazione Gilli 2008)

1985  (ristrutturazione interno)

Nel 1985 è stato spostato l’altare e riposto contro la parete, il relativo costo è stato sostenuto dai parrocchiani. Nell’occasione è stato pure applicato un nuovo pavimento in legno nella zona rialzata dell’altare. Il tutto offerto dal Parroco Don Vittorio Morero. Successivamente, nella zona dei fedeli, è stato aggiunto sopra al pavimento esistente, ormai logoro, un nuovo assito in legno, offerto dai parrocchiani. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.

2008  (opere pittoriche interno)

Attribuzione a Michele Baretta dei quadri S.Isidoro, Madonna della neve, Via Crucis, Santa Rita da Cascia e Madonna tra i santi. (relazione Gilli, 2008)

2015  (restauro campaniletto)

Per evitare il crollo del campaniletto nel 2015 sono stati eseguiti i lavori di restauro. “Storia della Chiesa di San Luigi IX”, LAR editore, Torino, 2016.
Descrizione

La chiesa parrocchiale intitolata a San Luigi IX si trova in aperta campagna, lungo la strada che collega la città di Pinerolo con la frazione Baudenasca. L'edificio è orientato sull'asse est-ovest ed è libero su tre lati, poiché il fianco nord è occupato in parte dal volume della casa parrocchiale che è addossato per intero sul lato est. La facciata è frutto di un recente intervento di ristrutturazione ed il prospetto è finito con i mattoni a vista. Le semplici lesene sono poste ai lati e terminano superiormente con mezzi capitelli composti da collarino e abaco in pietra di Luserna; queste proseguono poco oltre dove terminano contro il nuovo sporto a due salienti realizzato in cemento armato. Alla sommità vi è la croce in ferro che poggia su una boccia metallica. Alla base corre la zoccolatura realizzata con lastre di pietra di Luserna a superficie scabra. L'ingresso centrale ha la porta in legno a due battenti, rifinita da specchiature ornate da motivi geometrici scolpiti. L'apertura è sottolineata con una cornice sporgente in pietra di Luserna e ai lati, piuttosto in basso, vi sono due finestre rettangolari di modeste dimensioni dai vetri colorati e protette con grate. Sopra l'ingresso vi è una mensola in pietra aggettante che precede un ampio sfondato rettangolare che contiene il dipinto raffigurante San Luigi, re di Francia. Sopra si apre una finestra rettangolare con angoli raccordati che ha vetri cattedrale. I fronti laterali sono finiti a rinzaffo al rustico a base calce che sul lato a nord lascia intravedere le pietre della muratura. Sullo stesso lato si aprono in alto due finestre e sotto sono state affisse due lapidi a ricordo dei caduti nelle Guerre. Nel fronte sud vi sono tre finestre, l'intonaco si è meglio conservato e nella parte bassa è stato rifatto. Le facciate della casa parrocchiale sono quasi interamente coperte dall'edera che non raggiunge il lato ovest.
Aula liturgica
L’aula è coperta mediante due volte a botte nella quale si inseriscono le unghie delle finestre; il presbiterio è definito superiormente da una volta dello stesso tipo e le unghie sono di diverso tipo. Le superfici sono ornate con specchiature bordate da fasce color grigio chiaro e ocra, contenenti simboli sacri o stilizzazioni floreali dipinte a trompe l'oeil. Le pareti sono scandite dalle paraste che sono il proseguo degli arconi delle volte, queste sono decorate con specchiature rosa arricchite da stilizzazioni floreali dipinte a trompe l'oeil, presenti anche negli ampi riquadri che ornano i campi delle restanti superfici murarie. In alto corre la trabeazione formata da architrave bianco, fregio color senape abbellito motivi floreali pittati a trompe l'oeil e infine la cornice bianca in stucco, sagomata e aggettante, ornata nella parte bassa da un motivo a ovuli. Vicino al presbiterio sono appesi due importanti quadri con cornici in legno intagliato; quello di destra rappresenta la Madonna. Altri due quadri sacri sono sistemati sulle paraste che introducono al presbiterio; da segnalare la via crucis del Baretta. La parete di fondo ospita la bussola lignea e la soprastante cantoria in legno dipinto, collegata tramite una scaletta a chiocciola metallica posta a destra dell'ingresso.
Presbiterio e altare
Nella parete absidale si aprono due porte a lato dell'altare tridentino, il manufatto è di pregevole fattura ed è costituito da lastre di marmo policrome. L'antependio contiene l'acronimo IHS e in alto vi è il tabernacolo con l'antina dorata e ornata con un bassorilievo, quest'ultimo è affiancato da candelabri dorati. Dietro campeggia il grande dossale realizzato a trompe l'oeil e dedicato a San Luigi, composto da lesene ornate da specchiature pittate a marmorino rosa marezzato che sostengono la cimasa. La pala d'altare raffigura il Santo ai piedi della Madonna con il bambino. Le due nicchie, sopra le porte ospitano i dipinti di San Carlo Borromeo a sinistra e San Giovanni Battista a destra. Completano l'arredo liturgico l'attuale mensa retta da una struttura in ferro battuto e coperta con un mantile bianco ricamato, l'ambone, il seggio, il semplice fonte battesimale metallico, il crocifisso ligneo e i banchi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è realizzata mediante parquet, il presbiterio è sopraelevato di due gradini in marmo ed è rivestito con parquet in diverse essenze posato a formare un disegno a rombi.
Impianto strutturale
L'edificio ha un unico corpo a pianta rettangolare, che si restringe nella zona del presbiterio e termina con l'abside piatto. La sezione è composta da un unico volume definito superiormente dagli spioventi del tetto a capanna. Le murature sono costituite da pietre miste a laterizi, unite con malta di calce. Sono presenti due catene di rinforzo della struttura, in corrispondenza degli arconi delle volte.
Coperture
Le coperture sono realizzate in coppi, sorretti da travature in legno.
Campanile
Il campaniletto è a pianta quadrata, intonacato e tinteggiato color bianco avorio. È ornato da lesene agli angoli completate nella parte superiore da esigue cornici in laterizio, tra le quali si aprono le monofore. Il manufatto termina con una cornice aggettante a cui segue la copertura a padiglione in coppi che sorregge la croce metallica.
Cenni stilistici
Tra le caratteristiche che denotano la progettazione degli edifici di culto voluti dal Regio Patronato sabaudo in porzioni di territorio nelle quali si doveva compiere il ristabilimento delle fede cattolica tra XVII e XVIII secolo, dopo gli anni delle aspre guerre di religione, vi sono l'estrema essenzialità degli esterni, ed il minimo ricorso agli ornati, anche negli interni. Ciò accadde con particolare evidenza proprio nelle valli Pellice, Chisone e Germanasca, mentre le coeve strutture sorte nella pianura tra Pinerolo e Torino assumono in parte forme più auliche e ricche, sull'onda dei cantieri della capitale e dei principali centri della regione. Tali costruzioni o ricostruzioni, promosse dai sovrani Luigi XIV prima (con l'attività emblematica per il Pragelatese dell'ingegnere del re Desbordes) e Vittorio Amedeo II con Carlo Emanuele III poi, sono tipiche di certo “barocco piemontese”, interpretato da architetti impegnati prevalentemente nelle fortificazioni di un'area che è stata di conteso confine. Le ricerche di Walter Canavesio, edite tra il 1999 ed il 2005, hanno definitamente chiarito come, a partire dagli anni Trenta del XVIII secolo, “iniziò una riflessione organica sui metodi della rioccupazione cattolica delle valli, alla quale contribuirono figure fondamentali […] come il teologo Pietro Manfredo Danna, la nobiltà locale e le strutture burocratiche ed istituzionali fino ai vertici dello Stato”. La normalizzazione dei cantieri degli edifici di culto, riflesso della normalizzazione dell'apparato statale in atto, ebbe tra gli interpreti Antonio Bertola e Michalangelo Garove (prima dell'affermazione di Filippo Juvarra e dei suoi collaboratori), Giacomo Plantery e Vittorio Amedeo Varino de La Marche, Giovanni Maria Vanelli, Pietro Audifredi, Ignazio Bertola, Giuseppe Gerolamo Buniva, tra i numerosi colleghi ed epigoni ancora nell'anonimato (cfr. P. Nesta, Itinerari barocchi, in Tra Dora Riparia e Chisone. Arte Natura Architettura, Torino 1997; W. Canavesio, Le chiese cattoliche nelle valli pinerolesi. L'opera del regio patronato nel Settecento, in Archeologia e arte nel Pinerolese e nelle Valli Valdesi, atti del convegno della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Pinerolo 1999; S. Damiano, Forniture di arredi per le chiese del Pinerolese: testimonianze documentarie, in Il Settecento religioso nel Pinerolese, atti del convegno per il 250° anno dall'erezione delle Diocesi di Pinerolo, Pinerolo 1999; W. Canavesio, Le chiese cattoliche delle valli pinerolesi nel Settecento, in R. Genre (a cura di), Vicende religiose dell'alta Val Chisone, Roure 2005).
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2000 ca.)
L'attuale mensa è costituita da una struttura in ferro battuto e coperta con un mantile bianco ricamato.
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