chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Mentoulles
Fenestrelle
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
San Giusto
Parrocchia di San Giusto
Presbiterio e altare; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1990 ca.)
1078 - 1078(carattere generale preesistenze); XVI - XVII(esistenza intero edificio); 1675 - 1675(consacrazione intero bene); 1678 - 1678(visita pastorale carattere generale); 1683 - 1683(visita pastorale carattere generale); XVII fine - XVII fine(definizione tipologica intero bene poi rimaneggiato); 1698 - 1698(preesistenza carattere generale); 1699 - 1699(restauro intero bene); 1737 - 1737(rifacimento sacrestia); 1740 - 1740(aggiunta arredo interno); 1758 - 1758(stato di conservazione intero bene); 1765 - 1765(supplica all'intendente soffitto ); 1770 - 1770(ristrutturazione intero bene); 1771 - 1771(visita pastorale intero bene); 1771 - 1771(completamento campanile); 1773 - 1773(primo progetto intero edificio); 1773 - 1773(revisione progetto intero edificio); 1774 - 1774(visite di cantiere intero edificio); 1775 - 1775(ultimazione lavori intero edificio); 1816 - 1825(pavimentzione intero bene); 1817 - 1817(manutenzioni intero bene); 1828 - 1830(manutenzioni intero bene); 1845 - 1845(manutenzioni intero bene); 1859 - 1859(collocamento organo); 1860 - 1862(manutenzioni intero bene); 1887 - 1887(distruzione intero bene); 1892 - 1892(committenza - progettazione intero bene); 1895 - 1895(consagrazione intero bene); 2003 - 2003(restauro campanile)
Chiesa di San Giusto
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giusto <Mentoulles, Fenestrelle>
Altre denominazioni Chiesa di San Giusto Vescovo
Autore (ruolo)
Gariglietti, Giovanni Francesco (coprogettista )
Pinto, Lorenzo Bernardino (progettista capo)
Saverio Belli (misuratore (direttore dei lavori))
Ambito culturale (ruolo)
barocco franco-piemontese (Costruzione edificio)
neoclassico (Ristrutturazione)
Notizie Storiche

1078  (carattere generale preesistenze)

"preesistenze del 1078" (relazione Gilli, 2004)

XVI - XVII (esistenza intero edificio)

"unica chiesa cattolica della zona nel '500 e nel '600" (Signorelli, 2004, p. 109)

1675  (consacrazione intero bene)

Visita pastorale: il18 ottobre 1675 «...noi Giovanni Allois [...] ci siamo portati a Mentoulles al fine di procedere alla benedizione di una chiesa che il Signor Simon Roude, Priore di detto luogo, ha fatto costruire a sue spese nel medesimo luogo dove questa si trovava anticamente; [...] abbiamo visitato la detta costruzione che abbiamo considerato un’opera veramente considerevole [...], avendo la detta chiesa la misura di circa 14 tese di lunghezza e 4 di larghezza con un grande altare al fondo del presbiterio dalla parte di levante e due cappelle ai due lati pure munite di altare e tutte con bella volta, abbiamo proceduto alla detta benedizione sotto il titolo di S. Giusto martire, patrono della antica Chiesa demolita e rovinata da quelli della Religione Pretesa Riformata [nel 1568], nelle forme e cerimonie ordinarie ed in tal caso richieste, alla presenza ed assistenza [...]

1678  (visita pastorale carattere generale)

Dalla visita pastorale che lo stesso Allois compirà il 14-17 settembre 1678 risulta che non vi è una sola famiglia cattolica né in Mentoulles, né in Fenestrelle.

1683  (visita pastorale carattere generale)

Dalla visita pstorale del 27 giugno 1683 (compiuta dal nuovo Priore di Oulx Giovanni de Pourroy) si constata in Mentoulles la presenza di alcuni nuovi convertiti, ma in Fenestrelle oltre al curato vi è un solo convertito (Mensa 1976, pp. 56, 58 e 62).

XVII fine  (definizione tipologica intero bene poi rimaneggiato)

Le chiese francesi del Pragelatese sono state realizzate su un unico disegno applicato con puntualità e variato di poco tenendo conto della situazione particolare di ogni fondazione. Oggi il modello unico è ancora individuabile in una struttura a navata rettangolare longitudinale con facciata anteriore e posteriore spiccata in altezza. Con la caratteristica di avere i lati in leggera diagonale convergente in alto rispetto al tetto e un portichetto rustico a protezione dell'ingresso, un oculo posto in alto sulla facciata principale, il campanile era addossato ad un lato della facciata ed era sormontato da una guglia con quattro risalti minori ai lati, secondo un modello segnato ancora dalla cultura gotica transalpina. Una caratteristica di questi edifici era il soffitto in legno al posto della copertura a volte (Canavesio 2005, p. 191).

1698  (preesistenza carattere generale)

La vasta parrocchia di Mentoulles fu canonicamente smembrata nel 1698 creando quelle di Fenestrelle, Villaretto, Castel del Bosco e Bourcet (le ultime tre facenti tutte parte della comunità di Roure), già officiate fin dal 1677 da quattro curati di nomina regia (Caffaro 1903, pp. 350-352, 428 e Caffaro 1903, pp. 377, 427).

1699  (restauro intero bene)

Riparata nel 1699, dopo la fine della guerra del 1689-1698 (Caffaro 1903, pp. 377, 427).

1737  (rifacimento sacrestia)

Si trattava di demolire la sacrestia vecchia e di edificarne una nuova; il 6 agosto 1737 a cantiere avviato il misuratore Pilotti prese servizio, l'impresario Dellani si lamentò che faceva fare la calce troppo grassa, Pilotti replicò che "diversi operai e provveditori de materiali (...) con continue scalmanationi sospirano le loro mercendi"; di fatto ci si ritrovò con "boni mastri" fuggiti tutti per la "tardatura della paga e per il vil prezzo" (Canavesio 2005, p. 221).

1740  (aggiunta arredo interno)

"Molti dipinti pregevoli, fonte battesimale e arredi barocchi, altar maggiore del 1740" (Signorelli, 2004, p. 109).

1758  (stato di conservazione intero bene)

Nel 1758 minacciava rovina (Caffaro, 1903, pp. 377, 427).

1765  (supplica all'intendente soffitto )

Nel 1765 i canonico Juget, aveva inviato una richiesta per la sistemazione del solaio della chiesa (Canavesio 2005, p. 250).

1770  (ristrutturazione intero bene)

Il 12 gennaio 1770, l'ufficio generale dell'azienda fabbiche e fortificazioni scriveva ad Andrea Allemand, parroco di Fenestrelle, che per la sistemazione del solaio era stata stanziata una cifra di lire 1213; il curato eccepì che era necessaria una volta più che un solaio, ma l'intendenza rispose che "la susdite rconstruction n'a pas lieu, ni acun fond a ètè reservè pour cela" e che i fondi per la volta sarebbero stati da richiedere all'ospizio di Pinerolo. Al momento era necessario portare a termine la ricostruzione del campanile rimasta ancora senza guglia dopo la ricostruzione del 1750-1751.

1771  (visita pastorale intero bene)

Ancora nella visita pastorale del 1771 se ne lamentava lo stato (Caffaro 1903, pp. 377, 427).

1771  (completamento campanile)

I finanziamenti per la guglia giunsero nel 1771 e il Comandante Baj del forte di Fenestrelle fu autorizzato a concedere calce e legnami esistenti nei magazzini presso Mentoulles. L'ingegnere del forte in quel momento era il capitano ingegnere Oseglia (Canavesio 2005, p. 250).

1773  (primo progetto intero edificio)

Nel 1773, venne commissionato all'architetto Gariglietti di formare un progetto che comprendesse un volto e un coro nuovo più ampio; questo progetto venne modificato dal conte Pinto di Barri, colonnello del corpo reale degli ingegneri e i lavori vennero seguiti dal misuratore Saverio Belli, di stanza presso il forte (Canavesio 2005, p. 251).

1773  (revisione progetto intero edificio)

L'intendenza richiese all'architetto Gariglietti una sezione trasversale per verificare se avesse tenuto in debita considerazione la spinte delle volte, e su iniziativa del Belli fu inserito un telaio in ferro fermato da grappe e bolzoni. Per la costruzione della volte vennero impiegti diecimila mattoni dal magazzino del Forte. Circolava voce che la muratura perimetrale non fosse in grado di resistere alla pressione del volto; per questo motivo il 9 settembre Belli venne esortato ad eseguire tutte le verifiche opportune riguardo alle lesene piuttosto che correre rischi di crolli. Ma il misuratore rassicurò sulla tenuta delle lesene (Canavesio, 2005, pp. 253-254)

1774  (visite di cantiere intero edificio)

Nella seconda metà del mese d'agosto il Conte ing. Pinto visitò il cantiere, approvò l'operato e propose la costruzione di due coretti e tribune sui lati, ma il calcolo iniziale del Belli venne ritenuto troppo oneroso perchè abbinato ad una camera d'aggiunta per la confraternita. Solo dopo, nel settembre 1744, questa venne realizzata per metà a spese della comunità (lire 200). A fine 1744 venne disarmata una porzione di volta risultata bella e soda; a fine ottobre venne inviato al Re il testo da apporre sulla facciata per l'approvazione. Il 19 novembre venne sul cantiere il capomastro torinese Giuseppe Mattiolo, per verificare "anche co dovuti sperimenti" se la nuova volta era "bastamente solida e sussistente" (Canavesio 2005, p. 254).

1775  (ultimazione lavori intero edificio)

La porta, su iniziativa di Belli, venne fatta realizzare dal falegname Fucci, detto anche Fucio nel 1775, mentre l'altare e la balaustra dallo scalpellino di foresto Carlo Antonio Giudice, i disegni originali per la portina in ferro e balaustra furono eseguiti su disegno del Conte ing. Pinto e costruiti dal fabbro torinese Pandiano. (Canavesio 2005, p. 254 e segg.).

1816 - 1825 (pavimentzione intero bene)

Documento che risale al 1816-1825 datato da don Giorgio Grietti, Fenestrelle, parrocchia, varie cose alla chiesa in specie tutto il pavimento della Chiesa pagate L.3886 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1.59).

1817  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1817, RIPARAZIONI, pagate lire 80 e L.200 al sig. arch. Salvay per le misurazioni, redazioni dei calcoli e periziedi questa ed altre chiese (ADP T.8 c.1 s.1.8).

1828 - 1830 (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1828, Fenestrelle pagate lire 40, (ADP T.8 c.1 s.1.12); Opere del regio patronato 1830, Fenestrelle, rifacimento della muraglia del giardino pagate L.120 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 15).

1845  (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1845, Fenestrelle canali del tetto alle due cappelle per tenere lontana l’umidità dai muri. Riforma di 60 mq del pavimento della chiesa in lastre di pietra di Barge. Abbassamento del fosso colatore per allontanare l’umidità dai muri (T.8 c.1 s.1. Faldone 1.24).

1859  (collocamento organo)

Opere del regio patronato 1859, Fenestrelle nuove altre riparazioni condizionate dal collocamento dell’organo (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 33).

1860 - 1862 (manutenzioni intero bene)

Opere del regio patronato 1860, Fenestrelle per riparare i canali del tetto della chiesa, vetri, serrature e nuova porta alla vicaria, (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 34); Opere del regio patronato 1862, Fenestrelle suppellettili della chiesa (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 38).

1887  (distruzione intero bene)

Fu diroccata da una valanga distaccatasi dall’Orsiera nel febbraio 1887 (Caffaro 1903, pp. 377, 427).

1892  (committenza - progettazione intero bene)

La costruzione del nuovo edificio – promossa dal priore Giuseppe Gerard coadiuvato economicamente dal re, dall’economato dei benefizi vacanti e dal comune – su progetto dell’ing. Cambiano, era iniziata il 14 settembre 1892(Caffaro 1903, pp. 377, 427).

1895  (consagrazione intero bene)

In Mentoulles l’attuale chiesa venne consacrata il 18 ottobre 1895 (Caffaro 1903, pp. 377, 427).

2003  (restauro campanile)

"il parroco Don Bonetto informa che nel 2003 è stato restaurato il campanile" (relazione Gilli, 2004)
Descrizione

La chiesa parrocchiale di San Giusto sorge nell'antico abitato di Mentoulles che dava il titolo al comune ad al priorato di cui questo edificio era la sede. La facciata è rivolta verso il fondovalle ed è sprovvista di ingresso; la parte inferiore è formata da un alto basamento intonacato con zoccolatura in pietra, nel quale si aprono due alte finestre rettangolari, protette da grate che danno luce al locale dell'archivio del priorato. Uno stondato in pietra separa il basamento dalla facciata sovrastante. La facciata è disegnata da quattro lesene che sorreggono un'alta trabeazione culminate in un profondo cornicione sul quale si imposta un timpano di analoga fattura. Le coppie di lesene ospitano ciascuna una nicchia mentre il campo centrale contiene un'ampia vetrata con al centro la raffigurazione di Cristo in un reticolo di croci in vetro colorato, più in alto vi è un rosone bordato da una cornice aggettante in stucco. L’ingresso è posizionato sul fianco a est ed è protetto da un protiro aperto sui tre lati; la struttura è sorretta da colonne tonde in pietra granitica, che terminano con mensole dello stesso materiale. Due archi in muratura, sostengono la copertura a due spioventi in lose, sorrette dalla sottostante orditura in legno. L’apertura di ingresso ha la porta in legno a due battenti rifiniti da specchiature e soprastante lunetta con un’icona dorata riportante il busto di Cristo con l'epigrafe in greco “IC XC” di Gesù Cristo. L'aula è coperta da sei volte a vela separate da arconi ribassati che proseguono nelle paraste. La trabeazione è continua e composta da un architrave lineare, il fregio distinto da una fascia color giallo, sormontata dalla cornice in stucco, aggettante e sagomata. Nella prima parte dell’aula tra le paraste vi sono sfondati ad arco a tutto sesto che sono ripartiti in due campate ad archi insistenti su paraste con capitelli. Sul fianco destro vicino alla parete di fondo in una delle suddette campate si trova la bussola lignea dell’entrata. La parete di fondo ospita un endonartece che contiene la scala di collegamento alla cantoria soprastante; la parete è ornata dagli sfondati ad arco che, come i fianchi della navata, accolgono i quadri della Via Crucis.
Presbiterio e altare
La parete absidale è ornata con un motivo geometrico a croci dipinto; al centro campeggia il dossale in legno dipinto a marmi policromi con parti decorative dorate. La pala d’altare è dedicata a San Giusto che si trova ai piedi della Madonna con il bambino. Ai lati su piedistalli sono poste le statue di Maria e di San Giuseppe. L’altare tridentino è scostato dalla parete ed è realizzato in marmo bianco marezzato con inserti in pietra levigata color rosso venato. Il basamento è pittato a marmo grigio chiaro, così come le colonnine che sostengono in parte il piano della mensa. Sulle mensole sono posizionati candelabri argentati e dorati e al centro vi è il tabernacolo, sormontato dal crocefisso. In avanti si estende la predella in marmo bianco, formata da tre gradini. La mensa versus populum è rialzata tramite una predella in larice naturale; il piano è sostenuto da colonnine in marmo e da spezzoni di candelabri. Sotto il piano vi è un’elaborata scultura floreale dorata di reimpiego. Fanno parte dell’arredo liturgico il coro ligneo addossato alle pareti laterali del presbiterio, l’ambone, il seggio e un quadro della Madonna con il Bambino, appeso all’inizio del presbiterio. Completano l’arredo il confessionale, le statue di San Giovanni Bosco, quella di San Francesco e i banchi in legno.
Cappelle laterali
La cappella di destra ospita al centro l’affresco che contiene due amorini che innalzano il trigramma IHS. L’imponente dossale è composto da coppie di colonne tortili, sulle quali si avvinghiano cordoni floreali dorati, e terminano con capitelli compositi. In alto, oltre la trabeazione, vi è la cimasa nella cui nicchia vi è a statua della Madonna con il Bambino; quest’ultima porzione culmina con la corona dorata sotto la quale vi è un cartiglio intagliato e dorato, contenente i tre gigli di Francia su campo blu. L’altare della cappella di destra è in legno laccato color grigio chiaro con parti decorative dorate; è composto dalla mensa coperta da paramenti ricamati, rialzata tramite una predella in legno, alta due gradini. Poco sopra vi sono le mensole con i candelabri argentati e il tabernacolo con il crocefisso posizionato al centro. L’imponente dossale è composto da coppie di colonne tortili, sulle quali si avvinghiano cordoni floreali dorati, e terminano con capitelli di ordine composito. La tela raffigura il Cristo crocefisso. In alto, oltre la trabeazione, vi è la cimasa nella cui nicchia vi è a statua della Madonna con il Bambino; quest’ultima porzione culmina con la corona dorata sotto la quale vi è un cartiglio intagliato e dorato, contenente i tre gigli di Francia su campo blu. In basso,a lato della struttura, ci sono due porte grigie con elementi ornamentali scolpiti e specchiature dai bordi dorati. La cappella a sinistra accoglie al centro il fonte battesimale, in pietra bocciardata, grigia estremamente chiara, con la parte superiore in legno. L’altare è di fattura simile al sopradescritto, è meno elaborato è ha struttura sempre in legno laccato di grigio con parti a marmorino color granata. La mensa è coperta da paramenti ricamati ed è rialzata tramite una predella in legno, alta due gradini. Poco sopra vi sono le mensole con i candelabri argentati e il tabernacolo con il crocefisso posizionato al centro. Il dossale è composto colonne tonde ai lati sulle quali si avvinghiano, in basso, cordoni floreali e terminano con capitelli di ordine composito. La tela raffigura il Bbambin Gesù tra le braccia di San Giuseppe. Sulla trabeazione poggiano vasi scolpiti a tutto tondo, oltre la quale vi è la cimasa con il cartiglio ovale in mezzeria. Sulla parete di destra vi è la tela che rappresenta il battesimo di San Giovanni Battista.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della prima parte dell'aula è realizzata con marmette alla veneziana costituite da frammenti marmorei di grandi dimensioni; il corridoio centrale è coperto con una striscia di moquette rossa. Il pavimento della cappella di destra è formato da lastre di marmo che si differenziano nel passaggio centrale. La pavimentazione della cappella di sinistra è in marmo bianco marezzato con inserti quadrati di marmo rosso venato che formano un disegno geometrico. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini ed è separato dal resto dell'aula da corte balaustre in legno color naturale. È rivestito in parquet di ulivo, posato a lisca di pesce.
Impianto strutturale
L'edificio ha una pianta a croce latina a un’unica navata, che si restringe nella zona del presbiterio e termina con l'abside piatto.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose e sorrette da travature in legno.
Campanile
Il campanile, a base quadrata, è composto da sei livelli delimitati da fasce color bianco avorio. La base è segnata da una zoccolatura in intonaco grigia delimitata superiormente da una cornice lineare sporgente. Il primo livello ospita una lapide e si apre una feritoia, lo stesso accade nei soprastanti due livelli. Nel quarto vi sono piccoli oculi, poi segue il registro con gli orologi definito in basso e in alto da sottili cornici aggettanti in pietra. La sommità è caratterizzata dalla monofora delle campane, affiancate da lesene; infine, preceduta da una cornice a sbalzo, vi è la copertura a padiglione in lose.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990 ca.)
La mensa versus populum è rialzata tramite una predella in larice naturale; il piano è sostenuto da colonnine in marmo e da spezzoni di candelabri. Sotto il piano vi è un’elaborata scultura floreale dorata di reimpiego. Fanno parte dell’arredo liturgico il coro ligneo addossato alle pareti laterali del presbiterio, l’ambone, il seggio e un quadro della Madonna con il Bambino, appeso all’inizio del presbiterio. Completano l’arredo il confessionale, le statue di San Giovanni Bosco, quella di San Francesco e i banchi in legno.
Contatta la diocesi