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Triggiano
Bari - Bitonto
chiesa
parrocchiale
Santa Maria Veterana
Parrocchia di Santa Maria Veterana
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
1550 - 1570(costruzione intero bene); 1570 - 1580(restauro facciata); 1580 - 1696(ampliamento cappella laterale); 1744 - 1744(ampliamento aula liturgica); 1744/04/16 - 1744/04/16(carattere generale consacrazione); 1800 - 1850(carattere generale consacrazione); 1832 - 1832(ampliamento cappella laterale); 1833/02/23 - 1833/02/23(manutenzione altare); 1852 - 1852(collocazione cappella laterale); 1908 - 1913(restauro intero bene); 1920/05/27 - 1920/05/27(carattere generale consacrazione); 1982 - 1982(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Veterana
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Veterana <Triggiano>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1550 - 1570 (costruzione intero bene)

in seguito alla parziale demolizione del sottostante edificio sacro, fu innalzato un nuovo luogo di culto di dimensioni notevolmente maggiori e ricco di importanti decorazioni.

1570 - 1580 (restauro facciata)

per volere dell’arcivescovo Antonio Puteo la facciata subisce un’opera di ammodernamento in stile moresco bizantino. Un’iscrizione incisa sull’architrave dell’antico portale reca il seguente testo: “Domus Dei et Porta Coeli – MDLXXX – Puteo II”.

1580 - 1696 (ampliamento cappella laterale)

lavori di ampliamento dell’edificio consistenti nella costruzione delle cappelle laterali.

1744  (ampliamento aula liturgica)

per volere dell’arcivescovo Muzio Gaeta l’edificio viene ampliato tramite il prolungamento delle tre navate.

1744/04/16  (carattere generale consacrazione)

consacrazione della chiesa da parte del vescovo di Ascoli Satriano, Giuseppe Campanile. Il tempio venne dedicato a S. Maria Veterana come attesta l’epigrafe “D.O.M/TEMPLUM HOC S. MARIAE VETERANAE ET ALTARE/PURGATORII TITULO- IPSEPH CAMPANILE AUSCULANUS/EPISCOPUS- BENEDICTO XIII ET CAROLO BORBONE/ILLO IN CATHEDRA IN THRONO ISTO CONCORDITER/FELICITERQUE SEDENTIBUS MUTIO GAETA/ARCHIPRAESULE LEONRDO MANZIONNA/ARCHIPRESBITERO,/SOLLEMNI RITU XVI CALENDAS MAY CONSECRAVIT/A.D 1744 CUIUS DEDICATIONIS SOLLEMNITAS/TERTIA OCTOBRIS DOMINICA CELEBRATUR” (traduzione italiana: Sotto Benedetto XIII e Carlo Borbone, sedenti concordemente e felicemente il primo sulla cattedra e l’altro sul trono, ed essendo arcivescovo Muzio Gaeta e arciprete Leonardo Manzionna, questo tempio a S. Maria Veterana e l’altare col titolo del Purgatorio, Giuseppe Campanile vescovo di Ascoli con solenne rito consacrò il 16 Aprile 1744. La solennità della dedicazione viene celebrata la terza Domenica di Ottobre).

1800 - 1850 (carattere generale consacrazione)

consacrazione dell’altare maggiore alla Vergine; l’altare marmoreo fu costruito su disegno di Corradini.

1832  (ampliamento cappella laterale)

lavori di ampliamento della cappella della Madonna di Costantinopoli con la realizzazione del cappellone del SS.mo Sacramento; i lavori si resero necessari per la richiesta del popolo di dare maggior culto alla Vergine con un altare dedicato.

1833/02/23  (manutenzione altare)

rimozione dell’affresco della Vergine che venne posto in una nicchia sul nuovo altare.

1852  (collocazione cappella laterale)

collocazione dell’altare nel cappellone della Madonna di Costantinopoli; la mensa è opera dell’artista Pollenza di Napoli.

1908 - 1913 (restauro intero bene)

lavori di riparazione e trasformazione dell’intera chiesa eseguiti per volontà di monsignor Di Zonno. Sotto la direzione dell’arch. Francesco Conti l’edificio subì un ribaltamento della facciata principale da Occidente ad Oriente con un nuovo prospetto che ne alterò la fisionomia originaria; i lavori furono compiuti dall’impresa Gaetano Antenora, mentre l’esecuzione plastico ornamentale delle decorazioni della facciata fu affidata allo scalpellino locale Giovanni Sansonetti su disegno dell’arch. Angelo Pantaleo; i capitelli furono realizzati da Nicola Solleone. Durante gli scavi (1912) venne alla luce una cripta con affreschi bizantini.

1920/05/27  (carattere generale consacrazione)

benedizione della chiesa e consacrazione dell’altare maggiore da parte del vescovo Agostino Migliore di Monopoli. I due riti sono ricordati nell’epigrafe “AUGUSTINUS MIGLIORE MONOPOLITANUS EPISCOPUS/TEMPLUM HOC/AERE PUBLICO PRIVATIS SUMTIBUS INSTAURATUM/POPULO PLAUDENTE BEDEDIXIT/NOVUMQUE MAIUS ALTARE/SANCTE MARIAE VETERANAE DICATUM/NICOLAO DI ZONNO ARCHIPRESBITERO BAREN/IULIO VACCARO ARCHIEPISCOPO BAREN/SOLLEMNITER CONSECRAVIT/A.D. MCMXX- A.D. VI KAL. IUNII” (traduzione italiana: Essendo arciprete Nicola Di Zonno e arcivescovo di Bari Giulio Vaccaro, questo tempio, restaurato con pubblico denaro e contributi privati, Agostino Migliore vescovo di Monopoli, popolo plaudente, benedisse e il nuovo altare maggiore dedicato a S. Maria Veterana solennemente consacrò nell’anno del Signore 1920 il 27 Maggio).

1982  (restauro intero bene)

per volere dell’arciprete don Candeloro Angelillo si eseguono lavori di restauro dell’intero edificio e della chiesa medievale sottostante, che risulta inserita in un percorso di valorizzazione museale-archeologico.
Descrizione

Schema planimetrico suddiviso in tre navate e sei campate con cappelle laterali, concluso da un ampio presbiterio quadrangolare con abside rettangolare, rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare; in particolare, tramite un varco aperto nella terza campata del fianco sinistro, si accede al monumentale Cappellone della Madonna di Costantinopoli. La facciata principale, caratterizzata da una molteplicità di stili compositivi, è tripartita da alte lesene e colonne laterali, finemente scolpita, decorata e realizzata con conci di pietra locale, precisamente elaborati e disposti a corsi regolari. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie verticale determinano due ordini orizzontali, di cui quello inferiore, eretto su un alto basamento in pietra, contiene tre portali d’accesso dei quali il centrale è inquadrato da stipiti arabescati ed inserito all’interno di un’intelaiatura definita da colonne rastremate ed un archivolto a tutto sesto riccamente decorato. La porzione superiore, distinta dalla precedente tramite un fregio modanato, è bucata al centro da un rosone circolare a 23 bracci disposti radialmente attorno ad una rosa centrale e decorati riccamente con nastri ad intagli; la parte centrale, più alta delle laterali, è delimitata lateralmente da coppie di lesene e termina con un elemento monocuspidato, con fregio ornato da denti di sega e festoni in rilievo e timpano interrotto al centro da un oculo circolare transennato. Gli scomparti laterali, invece, sono completati da una conchiglia inglobata all’interno di una cornice ad arco ribassato dentellata. Nella parte posteriore, alla sinistra dell’edificio, si eleva la torre campanaria a base quadrangolare, divisa in tre ordini sovrapposti, dei quali il registro più alto è aperto su ogni lato da una bifora inserita ed è concluso da un lastrico solare piano, protetto da parapetto traforato a scacchiera, sul quale si erge un campaniletto a vela ad un fornice arcuato. Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco ed ocra e decorate con ricche modanature e stucchi in rilievo.
Pianta
Schema planimetrico suddiviso in tre navate e sei campate con cappelle laterali, concluso da un ampio presbiterio quadrangolare con abside rettangolare, rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare. Alle pareti perimetrali delle cappelle sono addossati altari ricchi di elementi decorativi; in particolare, tramite un varco aperto nella terza campata del fianco sinistro, si accede al monumentale Cappellone della Madonna di Costantinopoli in cui è conservata la custodia Eucaristica: la cappella, posta alla stessa quota di calpestio della chiesa, è composta da due ambienti quadrangolari adiacenti strutturati su due piani comunicanti tramite due imponenti scale laterali. Lungo le pareti perimetrali della chiesa, inoltre, si aprono varchi che conducono alla sacrestia, all’ufficio parrocchiale, al campanile e ad altri locali adibiti a deposito. L’accesso all’edificio avviene attraverso due delle tre porte presenti sul prospetto principale che mettono in comunicazione diretta la chiesa con l’esterno e successivamente tramite una bussola in legno collocata sotto una cantoria che occupa l’intera prima campata dell’edificio; in alternativa, si può accedere all’aula liturgica attraverso un secondo ingresso visibile nell’ultima cappella del fianco destro, in prossimità del presbiterio. Al di sotto dell’attuale quota di calpestio della chiesa, superiore rispetto allo stilobate del sagrato di ulteriori due gradini posti appena prima della bussola, è presente un grande piano ipogeo accessibile per mezzo di una scala in pietra collocata a ridosso della parete della seconda campata della navata sinistra.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: l’aula liturgica è definita da archi a tutto sesto scanditi da imponenti pilastri con lesene addossate, poggianti su basi in pietra e concluse con capitelli riccamente scolpiti, tra le quali, a partire da capitelli baccellati e dentellati di lesene addossate al fianco dei pilastri, sono originati sei archi a tutto sesto per fianco. Al di sopra dei capitelli ricorre un ampio fregio modanato e dentellato su cui poggia nella parte superiore il secondo ordine aperto da sei bucature rettangolari per lato, coronate da una fascia terminale sulla quale scarica un solaio piano. Le navate minori, identiche tra loro, presentano sei campate per lato, sono caratterizzate da un’altezza netta interna inferiore rispetto alla navata principale e sono tutte sormontate da volte a vela poggianti sui pilastri della navata centrale e sulle lesene addossate alle pareti perimetrali; ognuna delle cappelle laterali, inoltre, è coperta da una volta a botte con arco a tutto sesto. Di gran rilievo è il Cappellone della Madonna di Costantinopoli, distinto dallo spazio assembleare tramite un profondo fornice arcuato e composto da due ambienti quadrangolari adiacenti rispettivamente sormontati da una volta a stella, delimitata da arcate laterali, e da una cupola emisferica, raccordata alla parte inferiore tramite quattro pennacchi sferici. L’area presbiteriale, infine, posta a conclusione dell’impianto planimetrico, è coperta con un catino emisferico.
Coperture
Mentre le navate e le cappelle laterali sono concluse superiormente con un solaio piano rivestito con elementi quadrangolari di pietra di Corigliano, la navata maggiore è sormontata da un tetto a due falde con tegumento in tegole e coppi, la cui struttura portante è composta da capriate lignee presumibilmente nascoste dal sottostante solaio piano. In corrispondenza della terza campata della navata sinistra, tramite un basso tamburo ottagonale intonacato, svetta dal lastrico solare il volume della cupola della cappella della Madonna di Costantinopoli, rifinito con un manto di tegole e coppi disposti a padiglione. Seppur diverse tra loro e poste a quote notevolmente differenti, le inclinazioni delle coperture sono tali da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui prospetti laterali.
Prospetti
La facciata principale, caratterizzata da una molteplicità di stili compositivi, è tripartita da alte lesene e colonne laterali, finemente scolpita, decorata e realizzata con conci di pietra locale, precisamente elaborati e disposti a corsi regolari. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie verticale determinano due ordini orizzontali, di cui quello inferiore, eretto su un alto basamento in pietra, contiene tre portali d’accesso dei quali il centrale, composto da due ante in legno elegantemente intagliate, è inquadrato da stipiti arabescati e sormontato da una cornice, poggiante su mensole, che sostiene una feritoia ad arco ogivale compresa tra lesene scanalate e porzioni di conchiglie completate da una trabeazione con fregio ornato a foglie e cimasa adorna di volute. Il portale principale è inserito all’interno di un’intelaiatura definita da colonne rastremate poggianti su un alto zoccolo, ornate alla base con fini motivi scolpiti e a metà fusto con festoni a fogliame intrecciato, sui cui capitelli pseudo corinzi è impostato un arco a tutto sesto decorato con lacunari nell’intradosso e con file di dentelli e fogliame sulla ghiera. Sul fregio del portale si legge l’iscrizione “DOMUS MEA ORATIONIS – A.D. MCMXIII”. Negli scomparti laterali, si aprono due portali minori con stipiti arabescati ed archivolto scolpito, nella cui lunetta su fondo a scacchiera è presente un cuore con una corona di spine; entrambi i portali sono sormontati da un piccolo rosone transennato. La porzione superiore, distinta dalla precedente tramite un fregio modanato, è bucata al centro da un rosone circolare a 23 bracci disposti radialmente attorno ad una rosa centrale e decorati riccamente con nastri ad intagli; la parte centrale, più alta delle laterali, è delimitata lateralmente da coppie di lesene lineari poggiate su una complessa base architettonica, composta da un dado ornato a fogliame, una fascia scolpita a denti di sega ed un elemento ad arco ogivale con lunetta incisa a conchiglia; sui capitelli delle lesene è posizionato il registro di coronamento, monocuspidato, con fregio ornato da denti di sega e festoni in rilievo e timpano interrotto al centro da un oculo circolare transennato; sulle coppie di lesene e sulla cuspide sono collocati acroteri a tutto tondo. Gli scomparti laterali, invece, sono articolati con tre fasce orizzontali di cui la prima è scolpita con motivi floreali inseriti in cornici romboidali o circolari, la seconda è sagomata a denti di sega e la superiore è scandita da una serie di archetti ogivali modellati a conchiglia impostati su peducci scolpiti; l’elemento terminale corrisponde ad un acroterio posto al fianco di una conchiglia inglobata all’interno di una cornice ad arco ribassato dentellata. I due prospetti laterali, simili tra loro, sono caratterizzati da estrema massività essendo completamente intonacati ed aperti superiormente esclusivamente dai rincassi delle bucature dalle quali filtra luce naturale all’interno dell’aula liturgica; le altre facciate, seppur appartenenti allo stesso complesso parrocchiale ed adiacenti ai fabbricati annessi alla chiesa, non sono proprie dell’edificio di culto. Nella parte posteriore, alla sinistra dell’edificio, si eleva la torre campanaria a base quadrangolare, divisa in tre ordini sovrapposti: quello inferiore è realizzato in conci di pietra ed è inglobato all’interno del fabbricato; il secondo ed il terzo ordine, divisi tra loro da cornici lineari, sono costruiti in pietra calcarea ed il registro più alto è aperto su ogni lato da una bifora inserita in un archivolto più ampio; sull’elemento terminale piano, protetto da parapetto traforato a scacchiera, si erge un campaniletto a vela ad un fornice arcuato.
Scale
L’accesso all’edificio avviene attraverso una scala monumentale, caratterizzata da un profilo mistilineo e composta da sette gradini sagomati in pietra che conducono dalla quota stradale al piano di calpestio dello stilobate antistante la chiesa; l’altezza del solaio dell’aula liturgica è superiore rispetto allo stilobate del sagrato di ulteriori due gradini posti appena prima della bussola, in prossimità dell’ingresso.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento dello spazio assembleare è realizzato con lastre quadrangolari di pietra locale disposte a 45° rispetto all’asse di percorrenza principale dell’edificio, eccezion fatta per le porzioni presenti tra le arcate della navata maggiore in cui gli elementi lapidei, pressoché quadrati, sono posati parallelamente. Le solo scale monumentali, posizionate ai lati del Cappellone della Madonna di Costantinopoli ed utili al raggiungimento della quota del piano superiore della cappella, sono in marmi venati bianchi e grigi.
interni
Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco ed ocra e decorate con ricche modanature e stucchi in rilievo. L’aula liturgica è definita da archi a tutto sesto scanditi da imponenti pilastri con lesene addossate, poggianti su basi in pietra e concluse con capitelli riccamente scolpiti, tra le quali a partire da capitelli baccellati e dentellati di lesene, ornate con festoni bianchi in rilievo ed addossate al fianco dei pilastri, sono originati sei archi a tutto sesto per fianco con intradosso modellato a lacunari ottagonali. Al di sopra dei capitelli ricorre un ampio fregio modanato e dentellato, dipinto in bianco ed ocra, su cui poggia nella parte superiore il secondo ordine aperto da sei bucature rettangolari per lato, incorniciate da profili scolpiti e coronate da una fascia terminale sulla quale scarica un solaio piano al quale sono fissate numerose tele policrome. Le navate minori, identiche tra loro, presentano sei campate per lato, sono caratterizzate da un’altezza netta interna inferiore rispetto alla navata principale e sono tutte sormontate da volte a vela poggianti sui pilastri della navata centrale e sulle lesene addossate alle pareti perimetrali; ognuna delle cappelle laterali, inoltre, è coperta da una volta a botte con arco a tutto sesto. Le volte, tutte dipinte in ocra, sono adorne di stucchi sagomati a motivi geometrici, con fogliame e con decori di nastri intrecciati, connessi a ridosso del concio in chiave. Di gran rilievo è il Cappellone della Madonna di Costantinopoli, distinto dallo spazio assembleare tramite un profondo fornice arcuato e composto da due ambienti quadrangolari adiacenti rispettivamente sormontati da una volta a stella delimitata da arcate laterali e da una cupola emisferica, raccordata alla parte inferiore tramite quattro pennacchi sferici; tutte le superfici interne sono stuccate e dipinte con ricchi colori policromi omogenei o a finto marmo e la calotta emisferica è suddivisa in lacunari esagonali di diverse dimensioni. Il piano più basso comunica con il superiore tramite due monumentali scale laterali in marmi venati, protette da balaustre sagomate che conducono al livello in cui è conservato un pregevole altare eseguito dall’artista Pollenza di Napoli il cui dossale è aperto al centro da una nicchia nella quale è custodito un affresco della Madonna di Costantinopoli a cui è dedicata la cappella. L’area presbiteriale, infine, posta a conclusione dell’impianto planimetrico, è coperta con un catino emisferico suddiviso da lacunari ottagonali alternati a stucchi quadrangolari a fogliame; sul fregio curvilineo della calotta si legge “PARADISI PORTAE PER TE - MARIA - NOBIS APERTAE SUNT”. Alla controfacciata è addossata una cantoria dal profilo mistilineo, poggiata su due mensole ornate con volute e decorata con specchiature rettangolari beige e verdi nelle quali sono dipinti elementi vegetali e strumenti musicali. L’ingresso della luce naturale all’interno dello spazio assembleare è garantito da dodici bucature rettangolari disposte nella porzione superiore delle pareti della navata maggiore e da alcune aperture posizionate all’interno del Cappellone della Madonna di Costantinopoli. La continuità e l’integrità dei fianchi dell’edificio sono interrotte da numerose cappelle laterali, da un accesso secondario dislocato nei pressi del presbiterio e da alcuni varchi che conducono alla sacrestia, all’ufficio parrocchiale, al campanile e ad altri locali adibiti a deposito.
Elementi decorativi
Ricchi e pregiati sono gli elementi decorativi presenti all’interno dell’edificio; in molti casi si tratta di tele, dipinti o sculture posizionate nelle cappelle laterali o all’interno dell’area presbiteriale. Sul fianco sinistro sono presenti sei campate: sulla parete della seconda di esse è fissata una tela seicentesca che fa memoria del martirio di San Lorenzo; l’adiacente prima cappella ospita un altare in marmi policromi ed un pregevole presepe ligneo, una croce processionale e, a sinistra, una statua in legno di San Giuseppe, opera dello scultore napoletano Ciro Coppola; l’ultima cappella del fianco sinistro, infine, è dedicata alla Madonna del Rosario nella quale è presente un altare marmoreo sormontato da una tela della Vergine attorniata dai quindici riquadri dei misteri del Rosario, realizzata per mano di seguaci del bolognese Carracci, e da due dipinti del De Filippis raffiguranti la predica di San Vincenzo Ferrer e San Pietro martire da Verona, disposte sulle pareti adiacenti. Degno di nota è il Cappellone della Madonna di Costantinopoli, composto da due ambienti quadrangolari disposti su due livelli comunicanti tramite due monumentali scale laterali in marmi venati: allo stesso piano dell’aula liturgica è posizionato un altare in marmo bianco il cui gradino è interrotto al centro da una struttura a forma di tempietto nella quale è custodito il Santissimo Sacramento; al livello superiore, invece, è conservato un pregevole altare marmoreo, eseguito dall’artista Pollenza di Napoli, il cui dossale è aperto al centro da una nicchia nella quale è apprezzabile un affresco della Madonna di Costantinopoli a cui è dedicata la cappella. Le cappelle del fianco destro dell’edificio sono impreziosite dagli elementi decorativi di seguito descritti: nella prima sono visibili un dipinto ad olio della Vergine del Carmelo e sulle pareti ortogonali, all’interno di nicchie arcuate, le statue della Madonna del Carmelo e della Madonna della Croce; la seconda cappella, intitolata al Santissimo Sacramento, contiene la tela del Cenacolo, del fiammingo Gaspar Hovic, e due dipinti del De Filippis, ovvero la Moltiplicazione dei pani e Mosè che riceve le Tavole della Legge con il prodigio dell’acqua; nello stesso spazio è custodito un antico fonte battesimale in pietra composto da un piedistallo su cui poggia una vasca esagonale intagliata a fogliame ed il sovrapposto coperchio piramidale. Nell’ultima cappella, dedicata alla Madonna della Grazia, infine, prendono posto, insieme ad un altare marmoreo decorato con formelle bronzee, le tele della Vergine, dell’Immacolata, opera dipinta dal pugliese Samuele Tatulli ed una scultura dell’Addolorata. Di grande rilievo sono, senza dubbio, i dipinti realizzati dal già citato De Filippis per impreziosire artisticamente il soffitto piano che sormonta l’intera navata maggiore: raffigurano lo Sposalizio della Vergine, la Natività di Maria, la Gloria della Vergine, la Presentazione al tempio; inoltre, nelle porzioni residue sono dipinti i quattro Evangelisti. Al centro della parete di fondo dell’area presbiteriale, al di sopra di un monumentale altare in marmi policromi con formelle in bronzo fuso ed inciso, opera scultorea di straordinaria fattura dell’artista Mario Sabatelli, è posizionata una tela dell’Esaltazione della Vergine, detta anche dell’Assunzione, opera dell’artista Vitantonio De Filippis. Infine, in corrispondenza degli elementi strutturali sono fissate le quattordici formelle della Via Crucis.
Arredi
Gran parte degli arredi è disposta all’interno dell’area presbiterale: al centro si trova l’altare, composto da una mensa lineare sorretta da un sostegno centrale in legno delimitato da setti parallelepipedi e decorato nella faccia anteriore con il volto di Cristo inciso su una lastra in bronzo da Salvatore Fiume; in posizione assiale, è presente un monumentale altare in marmi policromi, progettato dall’arch. Corradini, il cui paliotto ed il cui gradino sono impreziositi da fasce di bassorilievi bronzei scolpiti da Sabatelli e raffiguranti un ciclo mariologico, il peccato originale ed episodi evangelici; davanti all’altare maggiore è collocata la sede del celebrante, mobile e realizzata in legno così come le sedute per gli altri ministri. L’ambone ed il fonte battesimale, entrambi in legno, prendono posto alle estremità del presbiterio: il primo consiste in un piedistallo sul quale poggia un volume quadrangolare con lettorino integrato; il secondo, posizionato sul lato destro, è composto da due elementi intersecati verticalmente su una base cruciforme e da una vasca emisferica in rame con coperchio circolare ornato con lamelle metalliche sagomate e dorate. Il tabernacolo è, infine, presente al centro del gradino dell’altare monumentale in marmo bianco del Cappellone della Madonna di Costantinopoli, inserito all’interno di una struttura a forma di tempietto definito da due coppie di colonnine corinzie reggenti altrettanti archivolti con risvolti alle imposte.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
affinchè il sacerdote possa celebrare la Santa Messa rivolto verso il popolo, sono stati collocati sul presbiterio nuovi arredi liturgici in legno coerentemente a quanto disposto dal Concilio Vaticano II.
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