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Modugno
Bari - Bitonto
chiesa
parrocchiale
Sant'Agostino
Parrocchia di Sant'Agostino
Preesistenze; Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1968)
XVI - XVI(citazione intero bene); XVII - XVII(costruzione intero bene); 1614 - 1614(completamento intero bene); 1618/03/18 - 1618/03/18(carattere generale consacrazione); 1716 - 1716(ristrutturazione cappella laterale); 1721 - 1721(completamento aula liturgica); 1807/02/13 - 1807/02/13(carattere generale passaggio di proprietà); 1813/04/25 - 1813/04/25(carattere generale intero bene); 1950/12/02 - 1950/12/02(carattere generale erezione canonica); 1951 - 1951(restauro intero bene); 1962/11/11 - 1962/11/11(carattere generale intero bene); 2000 - 2004(restauro intero bene); 2004 - 2004(restauro presbiterio); 2008/11/17 - 2008/11/17(carattere generale passaggio di proprietà)
Chiesa di Sant'Agostino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Agostino <Modugno>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

XVI  (citazione intero bene)

è attestata la presenza di una cappella dedicata a S. Maria delle Grazie in contrada “Porta della Staccata” di proprietà della famiglia Faenza.

XVII  (costruzione intero bene)

costruzione di una nuova chiesa che incorpora l’antica cappella. Le spese furono sostenuta in buona parte da Maria Faenza.

1614  (completamento intero bene)

lavori di completamento dell’intero edificio eseguiti dal maestro altamurano Stefano de Piscioia e consistenti in conclusione della costruzione della facciata e della volta a botte ogivale della chiesa ed di impermeabilizzazione delle coperture.

1618/03/18  (carattere generale consacrazione)

consacrazione della chiesa da parte del vescovo Mileto Pietro Pitar. A testimonianza dell’avvenimento all’interno della chiesa è presente un’epigrafe che riporta il seguente testo: “P.V.P. SEDENTE-PH. III REGNANTE ASCAN./GES. ARC. BARENS. ET CAN. SED. RBGENTE/ FEAT. PETR. PITAR ATAREN- ORDIN. MINOR./ DE OBS MILETI EPISCOPUS ECCLESIAM HANC/ AD HONOREM BEATAE MARIAE GRATIARUM/DE LICENTIA DITTI ILL.MI/ORDINARI-CONSECRAVIT-SUB PRIORATU FRATRIS/NICOLAI MARIAEA MEDUNEO ETSINDICATU/TOMECALO’-DIE XVIII MEN. MAR./ A.D. MDCXVIII” (traduzione italiana: Essendo Sommo Pontefice Paolo V – regnando Filippo III – reggendo la Chiesa di Bari e Canosa l’arcivescovo Ascanio Gesualdo – fra Pietro Pitar dell’Ordine dei Minori Osservanti, Vescovo di Mileto – questa chiesa in onore di S. Maria delle Grazie con licenza del predetto Ordinario – consacrò sotto il priorato di fra Nicola Maria di Modugno essendo sindaco Tomecalò – il 18 Marzo 1618).

1716  (ristrutturazione cappella laterale)

lavori di ristrutturazione della cappella dedicata a San Nicola da Tolentino a cura dell’abate Giuseppe Stella e costruzione dell’altare lapideo per mano del leccese Pasquale Simone.

1721  (completamento aula liturgica)

opere di completamento dell’apparato decorativo della navata, delle arcate delle cappelle e degli altari laterali con stucchi, opera del napoletano Maurizio d’Alesio.

1807/02/13  (carattere generale passaggio di proprietà)

la chiesa passa al Demanio in seguito alla soppressione degli Ordini Religiosi emanata nel Regno di Napoli dal re Giuseppe Bonaparte.

1813/04/25  (carattere generale intero bene)

concessione della chiesa e del convento da parte del re Gioacchino Murat al Comune di Modugno con l’obbligo di adibire il fabbricato ad ospedale e di mantenere la chiesa aperta al culto.

1950/12/02  (carattere generale erezione canonica)

erezione della parrocchia. Primo parroco è stato don Biagio Trentadue.

1951  (restauro intero bene)

lavori di restauro dell’intero edificio consistenti nella manutenzione della facciata, nella dipintura delle pareti interne, nella sostituzione della pavimentazione in battuto napoletano con mattoni cotti e tozzetti di ceramica di Salerno e sistemazione della sacrestia e dell’ufficio parrocchiale annessi all’aula liturgica.

1962/11/11  (carattere generale intero bene)

riconoscimento della personalità giuridica della parrocchia.

2000 - 2004 (restauro intero bene)

lavori di restauro dell’intero edificio consistenti in descialbatura della volta su cui sono riaffiorati i dipinti murali presenti e fino a quel momento nascosti dallo strato di intonaco; inoltre, gli intonaci sono stati consolidati, stuccati e rifiniti, sono state compiute opere di restauro delle cappelle dedicate a S. Maria delle Grazie e a S. Francesco da Paola ed, infine, è stato ripulito e consolidato il coro ligneo. Le operazioni sono state eseguite dalla ditta Restauri del Sole e dalla Ditta Kamare’s di Marisa Camasta.

2004  (restauro presbiterio)

a seguito di un incendio divampato nei locali parrocchiali e nell’annessa sacrestia, si eseguono lavori di manutenzione straordinaria dell’intera area presbiterale, ovvero della cantoria lignea e del sottostante presbiterio. L’impresa esecutrice è stata la ditta Antonacci di Trani che ha operato su indicazioni dell’ing. Nicola Giuseppe Caputo.

2008/11/17  (carattere generale passaggio di proprietà)

la cappella riservata al culto di Santa Lucia passa alla Parrocchia in seguito alla donazione della famiglia Curci.
Descrizione

Schema planimetrico a pianta rettangolare, a navata unica, concluso con un ampio presbiterio quadrangolare, rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare ed inquadrato da due setti murari sui quali è impostato un grande arco trionfale a tutto sesto. Lo spazio assembleare è scandito in quattro campate da archi a tutto sesto ed è caratterizzato dalla presenza di quattro arcate sul fianco sinistro ed altrettante più profonde cappelle laterali sul lato destro, in ognuna delle quali sono custoditi pregevoli elementi decorativi; in particolare, la quarta cappella a destra corrisponde al primitivo edificio di culto dedicato alla Madonna delle Grazie. La facciata principale si presenta semplice e lineare ed è realizzata con paramento in conci di pietra locale, disposti a corsi regolari. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali: quello inferiore contiene il portale d’accesso; nella zona intermedia si apre al centro un finestrone rettangolare inquadrato in una doppia cornice intagliata a motivi vegetali; l’ordine superiore, infine, corrisponde ad una cornice di coronamento modanata, sostenuta da due plinti collocati sui capitelli delle già citate lesene laterali. La composizione della facciata principale è completata a destra dalla porzione corrispondente alle interne cappelle laterali, del tutto intonacata, tinteggiata in bianco ed aperta in alto dal loggiato dell’antico convento, scandito da trifore con archi a doppio profilo. Nella parte posteriore, alla destra dell’edificio, si erge un campaniletto a vela, composto da due pilastrini quadrangolari laterali con doppio fornice arcuato centrale ed un fastigio terminale dal profilo mistilineo. Le superfici interne sono completamente lisce, intonacate e tinteggiate in una calda tonalità di giallo, eccezion fatta per alcuni elementi strutturali o decorativi che sono rifiniti in bianco; sono, inoltre, visibili lacerti di affreschi o dipinti murali preesistenti.
Preesistenze
L’ultima cappella del fianco destro dell’edificio, vano quadrangolare dal quale si accede alla sacrestia, corrisponde all’antica chiesetta extra moenia dedicata alla Madonna delle Grazie: coperta da una volta a padiglione poggiante su tre lati su archetti ogivali pensili su peducci, è decorata nel registro inferiore con angeli musicanti raffigurati all’interno di finte architetture, nella zona intermedia con un fregio a base rossastra ornato con festoni ed angeli e sormontato da una trabeazione modanata e dentellata al centro della quale è dipinta l’immagine della Vergine con Gesù bambino in una cornice mistilinea sorretta da putti.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare, a navata unica, concluso con un ampio presbiterio quadrangolare, rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare ed inquadrato da due setti murari sui quali è impostato un grande arco trionfale a tutto sesto. Lo spazio assembleare è scandito in quattro campate da archi a tutto sesto ed è caratterizzato dalla presenza di quattro arcate sul fianco sinistro ed altrettante più profonde cappelle laterali sul lato destro, in ognuna delle quali sono custoditi pregevoli elementi decorativi; in particolare, la quarta cappella a destra corrisponde al primitivo edificio di culto dedicato alla Madonna delle Grazie. Ai lati del presbiterio sono presenti due varchi che conducono alla sacrestia, all’ufficio parrocchiale, al campanile e ad altri locali di servizio. L’accesso all’edificio avviene tramite l’unica porta collocata al centro della facciata principale, che mette in comunicazione diretta la chiesa con l’esterno.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: le cappelle laterali sono definite da archi a tutto sesto, scanditi da pilastri quadrangolari addossati alle pareti laterali su cui ricorrono un fregio decorato ed un cornicione dentellato su cui è impostata una volta a botte ogivale lunettata; ogni singola cappella è voltata a botte mentre il presbiterio, distinto dallo spazio assembleare tramite un arco trionfale ed inquadrato tra due setti murari laterali, è composto da una singola campata quadrangolare sormontata da una calotta costolonata ad arco fortemente ribassato.
Coperture
Tetto a due falde ordite secondo lo sviluppo longitudinale dell’edificio, sorrette presumibilmente da capriate lignee nascoste dalla sottostante volta a botte: la stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti con finitura esterna in tegole e coppi. L’inclinazione del sistema delle coperture è tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui prospetti dell’edificio.
Prospetti
La facciata principale si presenta semplice e lineare ed è realizzata con paramento in conci di pietra locale, disposti a corsi regolari. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’accesso inquadrato da stipiti lineari listellati posati su dadi ornati da rosette e composto da due ante in legno decorate con specchiature bugnate scorniciate; sull’architrave poggia un fregio su cui, tra gli stemmi del Comune di Modugno e della famiglia Faenza ed un piccolo bassorilievo di Sant’Agostino, è incisa l’iscrizione “Augustinus lux Doctorum – firmamentum Ecclesiae” (traduzione italiana: Agostino luce dei dottori – colonna della chiesa), e su di esso un frontone con cornice modanata, sorretta da volute con baccelli e grani. Nel timpano è collocata una scultura in altorilievo della Vergine con Gesù bambino, inquadrata all’interno di una cornice ovoidale a fogliame intrecciato; più in alto, su una mensola decorata a fogliame, prende posto in una nicchia absidata con conchiglia nel catino, il busto dell’Ecce Homo. Nella zona intermedia, delimitata da due lesene poggianti su mensole e concluse da capitelli pseudocorinzi, si apre al centro un finestrone rettangolare inquadrato in una doppia cornice intagliata a motivi vegetali; l’ordine superiore, infine, corrisponde ad una cornice di coronamento modanata, sostenuta da due plinti collocati sui capitelli delle già citate lesene laterali. La composizione della facciata principale è completata a destra dalla porzione corrispondente alle interne cappelle laterali, del tutto intonacata, tinteggiata in bianco ed aperta in basso da una bucatura arcuata ed impreziosita, in alto, dal loggiato dell’antico convento, scandito da trifore con archi a doppio profilo originati da colonnine centrali poggianti su peducci pensili; la stessa soluzione architettonica si riscontra anche sul prospetto secondario settentrionale. Gli altri due prospetti sono occultati dai fabbricati in aderenza o non visibili dall’esterno. Nella parte posteriore, alla destra dell’edificio, si erge un campaniletto a vela, composto da due pilastrini quadrangolari laterali con doppio fornice arcuato centrale ed un fastigio terminale dal profilo mistilineo.
Scale
L’accesso all’edificio avviene attraverso l’unica porta presente sul prospetto principale, preceduta da un gradino in pietra che occupa tutta l’ampiezza della bucatura.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento della chiesa è realizzato con lastre di pietra locale, distinte per cromia tra spazio assembleare ed area presbiterale.
interni
Le superfici interne sono completamente lisce, intonacate e tinteggiate in una calda tonalità di giallo, eccezion fatta per alcuni elementi strutturali o decorativi che sono rifiniti in bianco; sono, inoltre, visibili lacerti di affreschi o dipinti murali preesistenti. Le cappelle laterali sono definite da archi a tutto sesto, i cui intradossi sono decorati con fogliame, angeli, volute e rosette, scanditi da pilastri quadrangolari addossati alle pareti laterali su cui ricorrono un fregio ampiamente decorato ed un cornicione mistilineo dentellato su cui è impostata una volta a botte ogivale lunettata, divisa da una fascia cordonata in tre sezioni adorne di rilievi in pietra posti ad uguale distanza tra loro. Mentre ogni singola cappella è voltata a botte, il presbiterio, distinto dallo spazio assembleare tramite un arco trionfale ed inquadrato tra due setti murari laterali, è composto da una singola campata quadrangolare sormontata da una calotta costolonata ad arco fortemente ribassato. La continuità e l’integrità dei fianchi dell’edificio sono interrotte dal finestrone in controfacciata e dalle bucature presenti sulle pareti laterali dell’edificio dalle quali filtra luce naturale all’interno dell’aula liturgica, oltre che da un varco, presente alla destra del presbiterio, che conduce alla sacrestia, all’ufficio parrocchiale, al campanile e ad altri locali di servizio.
Elementi decorativi
Ricchi e degni di nota sono gli elementi decorativi presenti all’interno dell’edificio; in molti casi si tratta dipinti posizionati in corrispondenza dell’area presbiterale o all’interno delle arcate o delle cappelle laterali. Sul fianco sinistro della chiesa si ergono quattro cappelle: nella prima è fissato a parete un crocifisso in legno dipinto, mentre nella seconda di esse è collocato, al centro di una complessa cornice in stucchi a rilievo, un dipinto su tela della Vergine con bambino su cui è riconoscibile la figura del Padre Eterno che regge in mano il globo. La terza arcata ospita, invece, un altare in legno intagliato e dipinto in oro, con paliotto decorato con uno scudo centrale in rilievo sormontato da gradino a due piani scolpiti a fogliame; il finissimo dossale superiore è composto da due colonne decorate ad intrecci di vite che sostengono la trabeazione a timpano spezzato da un’edicola nella quale è posizionato un dipinto di Sant’Agostino; nella porzione centrale del dossale, invece, prende posto un’immagine del Sacro Cuore di Gesù. Infine, l’ultima arcata del fianco sinistro, caratterizzata da pregevoli stucchi in altorilievo, presenta al centro l’immagine di San Carlo Borromeo in ginocchio davanti al Crocifisso ed in basso le raffigurazioni dei miracoli compiuti dal Santo; il riquadro è sorretto da due angeli a tutto tondo. Le quattro cappelle del fianco destro, invece, sono impreziosite dagli elementi di seguito descritti: nella prima, dedicata a San Nicola da Tolentino, alle spalle del fonte battesimale è addossato alla parete un elegante altare baroccheggiante in pietra scolpita da maestranze artigiane leccesi: le due colonne tortili laterali, riccamente decorate a motivi vegetali, sostengono i capitelli su cui sono collocate due sculture che sorreggono una cornice rettangolare che ricorda l’evento storico della costruzione dell’altare per volere di Giuseppe Stella. Il postergale è contornato da festoni, volute ed angeli; la nicchia centrale, in cui è custodita la statua di San Nicola da Tolentino, opera del 1785 dell’artista Arcangelo Spiridichio, è incorniciata da una decorazione a fogliame ed è delimitata da coppie di angioletti reggimensole ed uccelli posati su boccioli. La seconda cappella è dedicata alla Madonna di Lourdes, presente al centro di una grotta realizzata nel 1954 dall’artista pugliese Fedele Marrano; la terza cappella è stata di proprietà prima della famiglia Scura ed in seguito dei Risotti, che la fecero decorare, come risulta nei riquadri delle pareti laterali, con immagini della vita di San Francesco da Paola; in particolare sulla volta a botte è dipinto il Santo in gloria. La cappella è attualmente dedicata al Crocifisso ed all’interno è custodito il tabernacolo. L’ultima cappella del fianco destro, risalente al XVI secolo, corrisponde all’antica chiesetta della Madonna delle Grazie: il vano quadrangolare è coperto da una volta a padiglione decorata nel registro inferiore con angeli musicanti raffigurati all’interno di finte architetture, nella zona intermedia con un fregio a base rossastra ornato con festoni ed angeli e sormontato da una trabeazione modanata e dentellata al centro della quale è dipinta l’immagine della Vergine con Gesù bambino in una cornice mistilinea sorretta da putti. Degna di nota è senza dubbio la decorazione dell’arco trionfale che distingue l’area presbiterale dallo spazio assembleare: ornato nell’intradosso da grappoli, teste di putti e rosette, presenta in chiave lo stemma degli Agostiniani sorretto da angeli; l’elemento di maggior rilievo è la cantoria in legno intagliato, caratterizzata da un profilo mistilineo, balaustre a colonnine sagomate e da un’aquila bicipite collocata al centro; alle spalle è posizionato l’organo a canne sormontato dallo stemma dell’ordine agostiniano. In corrispondenza dell’altare è sospeso un moderno crocifisso in legno scolpito.
Arredi
All’interno dell’area presbiterale è presente al centro l’altare in pietra, composto da due colonne laterali su cui poggia una mensa dal profilo inferiore curvilineo; alle spalle dell’altare, in posizione assiale, è collocata, su un podio piramidale di tre gradini sagomati, la sede del celebrante ed annesse le sedute cubiche per gli altri ministri. Di materiali e composizione simili è l’ambone, costituito da una base verticale semicilindrica ed un leggio superiore, disposto nella parte sinistra dell’area presbiterale, in corrispondenza del setto murario da cui è originato l’arco trionfale. Degno di nota è il fonte battesimale in pietra, ovvero una vasca ellittica baccellata sorretta da due animali squamati tra loro contorti, addossato al pregevole altare dedicato a San Nicola da Tolentino; sulla mensa dell’altare conservato nella cappella di San Francesco da Paola, ed impreziosito da un gruppo scultoreo a tutto tondo, in una lunetta in pietra è, invece, custodito il tabernacolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968)
affinchè il sacerdote possa celebrare la Santa Messa rivolto verso il popolo, sono stati collocati sul presbiterio nuovi arredi liturgici coerentemente a quanto disposto dal Concilio Vaticano II.
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