chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Gioia del Colle Bari - Bitonto chiesa sussidiaria San Vito Martire Parrocchia di Sacro Cuore Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1965) XVI - XVI(costruzione intero bene); 1623 - 1623(citazione intero bene); 1989 - 1989(carattere generale passaggio di proprietà); 1993 - 1993(restauro intero bene)
Chiesa di San Vito Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Vito Martire <Gioia del Colle>
Altre denominazioni
Chiesa di Santa Maria della Candelora Chiesetta della Candelora Chiesetta della Purificazione Chiesa del San Vito Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche
XVI (costruzione intero bene)
secondo alcune fonti archivistiche, si suppone che l'edificazione della chiesa risalga a tale periodo.
1623 (citazione intero bene)
nei verbali della Visita Pastorale del 1623 dell'Arcivescovo Gesualdo, la chiesa viene indicata con il nome di cappella di Santa Maria della Candelora e si sottolinea che si celebra messa solo nel giorno della Candelora o della Purificazione.
1989 (carattere generale passaggio di proprietà)
la proprietà dell’edificio passa dalla Confraternita di San Vito alla parrocchia del Sacro Cuore.
1993 (restauro intero bene)
restauro della chiesa per volontà dei fedeli Santoiemma e Colapinto.
Descrizione
Schema planimetrico a pianta rettangolare, a navata unica, diviso in tre campate da archi a tutto sesto e concluso con abside semicircolare dalla quale si distacca il presbiterio non integrato nella struttura dell’edificio.
La particolarità dell’edificio sta nella composizione strutturale delle campate: infatti, al di sopra dei capitelli che sovrastano i pilastri, ricorre un cornicione modanato su cui è costruita nella prima e nella terza campata una volta a botte lunettata, mentre nella seconda campata è presente una cupola ottagonale impostata su quattro pennacchi di raccordo e bucata da quattro oculi circolari.
La facciata principale, delimitata lateralmente da due lesene su zoccolo, ha paramento in conci levigati di tufo pugliese, disposti a corsi regolari.
Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale; nel secondo si apre al centro un piccolo rosone circolare ad otto bracci; l’elemento conclusivo è, infine caratterizzato da una cornice modanata e decorata con denti di sega.
Nella parte posteriore, alla destra dell’edificio, si erge un piccolo campanile, realizzato in tufo, con l’elemento terminale corrispondente ad una cupoletta sulla quale è collocata una croce metallica.
Tutte le superfici interne sono intonacate e successivamente dipinte con decorazioni floreali e figure vegetali o di angeli modellati in rilievo: in particolare, il percorso centrale, che dalla seconda campata conduce al presbiterio, è evidenziato da una fascia dipinta con elementi geometrici alternati a rosette in rilievo.
Alla sinistra della chiesa è presente un monumentale calvario, ossia una maestosa edicola costituita da cinque nicchie, ognuna delle quali racchiude una croce.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare, a navata unica, diviso in tre campate da archi a tutto sesto e concluso con abside semicircolare dalla quale si distacca il presbiterio non integrato nella struttura dell’edificio.
Nella parete sinistra della seconda campata è ricavata una nicchia, leggermente arretrata rispetto al piano delle superfici verticali interne, nella quale è inserito un altare in marmi policromi sormontato da un trittico decorato.
L’accesso all’edificio avviene tramite l’unico portale presente al centro della facciata, su un sagrato posto ad una quota di poco superiore rispetto al piano stradale e, successivamente, attraverso una bussola in legno, collocata al di sotto della cantoria, in controfacciata.
Sul fianco sinistro della Chiesa è presente una maestosa edicola costituita da cinque nicchie, ognuna delle quali racchiude una Croce: il monumentale Calvario è protetto da eventuali atti vandalici per mezzo di una grande cancellata in ferro.
Impianto strutturale
Muratura portante in tufo pugliese: lo schema planimetrico è diviso in tre campate da archi a tutto sesto, originati da pilastri quadrangolari poggianti su zoccoli in pietra. La particolarità dell’edificio sta nella composizione strutturale delle suddette campate: infatti, al di sopra dei capitelli che sovrastano i pilastri, ricorre un cornicione modanato su cui è costruita nella prima e nella terza campata una volta a botte lunettata, mentre nella seconda campata è presente una cupola ottagonale impostata su quattro pennacchi di raccordo e bucata da quattro oculi circolari perimetrali che garantiscono l’ingresso della luce naturale dall’alto. Il presbiterio, invece, diviso dallo spazio assembleare da un arco trionfale a tutto sesto, è coperto da un catino absidale emisferico.
Coperture
Il solo spazio assembleare è coperto da un tetto piano, mentre il tamburo della cupoletta, il presbiterio e il catino absidale hanno sistemi di copertura che si allineano alle sottostanti e particolari sagome strutturali.
La stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti.
L’inclinazione delle superfici è tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui prospetti laterali.
Prospetti
La facciata principale, delimitata lateralmente da due lesene su zoccolo, aventi doppio toro di base e capitelli modanati con sovrapposte due guglie con sommità piramidale, ha paramento in conci levigati di tufo pugliese, disposti a corsi regolari.
Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale: inquadrato tra due lesene caratterizzate da doppio toro di base e capitelli, è articolato all’interno di un'intelaiatura formata da un duplice ordine di stipiti lineari; da quelli più esterni è originato un arco a tutto sesto che sormonta una lunetta cieca. Quest’ultima sovrasta l’architrave del portale sul quale è incisa la scritta “A. D. 1895” ed il versetto 4,31 del Vangelo di Marco “VENITE IN LOCUM DESERTUM ET REQUIESCITE PUSILLUM” (traduzione: “Venite in un luogo solitario e riposate un poco”).
Nella parte intermedia, divisa dalle altre tramite due fregi lineari, continui o sagomati, si apre al centro, un piccolo rosone circolare ad otto bracci raccordati da archetti a tutto sesto.
La composizione del prospetto è conclusa da un timpano cuspidato, caratterizzato da una cornice modanata e decorata con denti di sega che sormonta undici sottostanti archetti ciechi collocati lungo gli spioventi; al centro della cuspide è posizionata una croce in ferro.
Le superfici esterne relative agli altri tre prospetti sono lasciate con la pietra faccia vista o trattate con una leggera scialbatura.
Nella parte posteriore, alla destra dell’edificio, si erge un piccolo campanile, realizzato in tufo e diviso in due ordini: l'inferiore è quasi del tutto incorporato nel fabbricato della chiesa; il superiore è ad un piano, aperto in ogni lato da una monofora e concluso da una cornice modanata; l’elemento terminale è una cupoletta sulla quale è collocata una croce metallica.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento è realizzato con piastrelle quadrangolari di graniglia di marmo; il rivestimento dello spazio presbiterale, distinto dal precedente per la presenza di una balaustra in pietra, è composto da elementi quadrati di graniglia di cemento con dettagli quadrangolari scuri.
Interni
Le superfici interne sono completamente intonacate, colorate in bianco e su tonalità cromatiche chiare. Soltanto l’intradosso degli archi è evidenziato da una colorazione più scura; tutti i restanti elementi architettonici sono tinteggiati in bianco o celeste, oppure decorati con stucchi geometrici.
La continuità e l’integrità dei fianchi dell’edificio sono interrotte da un confessionale in legno, incassato nella parete destra.
Elementi decorativi
Tutte le superfici interne sono intonacate e successivamente dipinte con decorazioni floreali e figure vegetali o di angeli modellati in rilievo: in particolare, il percorso centrale che dalla seconda campata conduce al presbiterio è evidenziato da una fascia dipinta con elementi geometrici alternati a rosette in rilievo.
Nella parete sinistra della seconda campata, in posizione leggermente arretrata rispetto al piano delle superfici verticali interne, è presente un altare in marmi policromi sormontato da una nicchia nella quale è custodita, in una teca, la statua in cartapesta di San Vito martire ai cui fianchi sono rappresentate, su dipinti murali, le immagini dei santi Modesto e Crescenza.
Sul lato destro, invece, è presente un altro altare in marmo, al di sopra del quale sono sistemate le statue di Cristo morto ed, in un'altra teca, una statua della Madonna Addolorata.
L’area presbiterale è in gran parte occupata da un altare in marmi policromi sul quale è collocata una nicchia che racchiude un complesso statuario che immortala l’episodio della Presentazione di Gesù al Tempio e la Purificazione: sono raffigurati Simeone, che regge il Bambino Gesù in braccio, la Madonna, S. Giuseppe, la sacerdotessa Anna insieme ad un fedele e due bambini.
Alle spalle della nicchia, è possibile apprezzare la decorazione della parete absidale che, oltre ad accogliere un modesto coro ligneo, è realizzata con motivi geometrici lineari o polilobati.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965)
Affinchè il sacerdote possa celebrare la Santa Messa rivolto verso il popolo, al centro del presbiterio è stato collocato un altare mobile in legno.