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Gioia del Colle
Bari - Bitonto
chiesa
parrocchiale
Santa Lucia
Parrocchia di Santa Lucia
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - intervento strutturale (1965); ambone - aggiunta arredo (2000)
1903 - 1918(costruzione intero bene); 1918 - 1918(completamento facciata); 1919/12/16 - 1919/12/16(carattere generale erezione canonica); 1972 - 1972(rifacimento aula liturgica); 1980 - 1982(restauro intero bene); 1980 - 1982(collocazione presbiterio); 1987/12/27 - 1987/12/27(carattere generale consacrazione); 2007 - 2008(manutenzione coperture)
Chiesa di Santa Lucia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Lucia <Gioia del Colle>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1903 - 1918 (costruzione intero bene)

lavori di costruzione della chiesa: Il nuovo edificio, realizzato su progetto dell’arch. Cristoforo Pinto, si attesta a ridosso delle fondazioni di una chiesetta preesistente, anch’essa dedicata a Santa Lucia de Grecis.

1918  (completamento facciata)

dei lavori di costruzione con il completamento della facciata principale, impreziosita con un rosone ed una statua in pietra di Santa Lucia, realizzata da uno scultore di Martina Franca.

1919/12/16  (carattere generale erezione canonica)

erezione della parrocchia da parte del Vescovo Giulio Vaccaro con il titolo di Santa Lucia. Primo parroco fu Rocco Passiatore.

1972  (rifacimento aula liturgica)

per volere di don Paolo Meliota, viene rinnovata la pavimentazione interna della chiesa.

1980 - 1982 (restauro intero bene)

in seguito ai danni causati da un terremoto, la chiesa necessita di interventi radicali di restauro in particolare sulle strutture portanti: si tratta di lavori consistenti nel consolidamento delle fondamenta e nel totale rifacimento delle coperture.

1980 - 1982 (collocazione presbiterio)

al termine dei lavori di restauro, la grande pala d’altare raffigurante l’episodio del martirio di Santa Lucia, fino a quel momento collocata nell’abside, è dislocata sulla parete destra del transetto; al posto della tela, è posizionata al centro una grande croce in legno.

1987/12/27  (carattere generale consacrazione)

alla conclusione di tutti i lavori di restauro e messa in sicurezza dell’edificio, la chiesa è consacrata dal Vescovo Mariano Magrassi; a testimonianza dell’avvenimento sul presbiterio è collocata una lapide commemorativa.

2007 - 2008 (manutenzione coperture)

lavori di manutenzione relativi alle sole coperture.
Descrizione

Schema planimetrico a croce latina, a navata unica, diviso in tre campate da imponenti archi a tutto sesto e concluso con abside semicircolare; lo spazio assembleare è coperto da una volta a botte lunettata ed è caratterizzato dalla presenza di quattro cappelle laterali, due per ogni fianco, impreziosite da elementi decorativi o da altari addossati alle pareti esterne. Un arco trionfale, con semicolonne addossate, distingue la zona assembleare dal presbiterio e dal transetto: quest’ultimo è coperto da una cupola impostata su quattro pennacchi di raccordo, con tamburo ottagonale e calotta emisferica costolonata e divisa in spicchi; mentre il primo corrisponde ad un’abside semicircolare caratterizzata da un catino absidale emisferico suddiviso in cinque scomparti da lesene lineari. L’accesso all’edificio avviene tramite l’unico portale presente al centro della facciata principale e, successivamente, attraverso una bussola in legno, collocata al di sotto di una maestosa cantoria lignea, posizionata in controfacciata. La facciata principale è realizzata in stile neogotico, con paramento in conci levigati di pietra e di tufo pugliese, disposti a corsi regolari, ed è scandita da quattro lesene poggianti su zoccolo, che lascerebbero presupporre una suddivisione interna in tre differenti navate; le porzioni laterali del prospetto sono, invece, occupate da due alte torri campanarie. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’ingresso, riccamente decorato; in quello intermedio, diviso dagli altri tramite due semplici cornici lineari, si apre al centro un maestoso rosone circolare a sedici bracci raccordati da archetti a sesto acuto ed, infine, l’ordine superiore del prospetto è concluso da un piccolo timpano cuspidato, bucato al centro da un oculo circolare. Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica del beige; sulle uniformi pareti esterne, sulle volte e su tutti gli elementi strutturali alcune sottili rigature mettono in evidenza i ricorsi orizzontali della muratura sottostante.
Pianta
Schema planimetrico a croce latina, a navata unica, diviso in tre campate da imponenti archi a tutto sesto e concluso con abside semicircolare. Lo spazio assembleare è caratterizzato dalla presenza di quattro cappelle laterali, due per ogni fianco, impreziosite da elementi decorativi o da altari addossati alle pareti esterne. Alla sinistra del transetto quadrangolare è visibile un varco che conduce ai vani adibiti ad ufficio parrocchiale e sacrestia. L’accesso all’edificio avviene tramite l’unico portale presente al centro della facciata principale e, successivamente, attraverso una bussola in legno, collocata al di sotto di una maestosa cantoria lignea, posizionata in controfacciata.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: le cappelle laterali sono definite da archi a tutto sesto, scanditi da pilastri con lesene addossate, poggianti su zoccoli. Al di sopra dei pilastri ricorre una larga trabeazione con fregio decorato e cornicione modanato e dentellato su cui è impostata una volta a botte lunettata, divisa in settori da archi a tutto sesto; un arco trionfale, con semicolonne addossate, distingue la zona assembleare dal presbiterio: quest’ultimo è composto da due campate di cui la prima è coperta da una cupola impostata su quattro pennacchi di raccordo, con tamburo ottagonale e calotta emisferica costolonata e divisa in spicchi bucati da otto oculi circolari che garantiscono l’ingresso della luce naturale dall’alto; mentre la seconda corrisponde ad un’abside semicircolare caratterizzata da un catino absidale emisferico suddiviso in cinque scomparti da lesene lineari.
Coperture
Lo spazio assembleare è coperto da un tetto a due falde con manto di tegole e coppi: la struttura portante è presumibilmente composta da capriate lignee, nascoste dalla sottostante volta a botte lunettata ed ordite secondo lo sviluppo longitudinale dell’unica navata. Anche la cupola ed il catino absidale hanno manto esterno realizzato con tegole e coppi, ma i sistemi di copertura si allineano alle sottostanti e particolari sagome strutturali: otto falde inclinate per la prima; cinque facce triangolari per il secondo. La copertura delle cappelle laterali consiste in un tetto piano, la cui stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti. L’inclinazione delle superfici è tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui prospetti laterali.
Prospetti
La facciata principale è realizzata in stile neogotico, con paramento in conci levigati di pietra e di tufo pugliese, disposti a corsi regolari, ed è scandita da quattro lesene poggianti su zoccolo, che lascerebbero presupporre una suddivisione interna in tre differenti navate; le porzioni laterali del prospetto sono, invece, occupate da due alte torri campanarie. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale: inquadrato lateralmente da due lesene su zoccolo, aventi capitelli decorati con modanature o teste d’angelo e sovrapposte colonnine sormontate da guglie con sommità piramidale, è articolato all’interno di un'intelaiatura formata da molteplici ordini di stipiti lineari. Da quelli più esterni è originato un arco a sesto acuto che sormonta una lunetta cieca nella quale è presente un’epigrafe recante il seguente testo: "Pel culto della fede nello slancio dell'anima religiosa Nicola Miraglino il suolo di questa Chiesa e l'immagine della Vergine Martire offrì 1918"; la suddetta lunetta sovrasta l’architrave del portale sul quale è, invece, incisa la scritta "AVE MARIA". L’elemento terminale di questo complesso oggetto architettonico è, infine, un timpano cuspidato sulla cui sommità è collocata una statua in pietra di Santa Lucia. Nella parte intermedia, divisa dalle altre tramite due semplici cornici lineari, si apre al centro un maestoso rosone circolare a sedici bracci raccordati da archetti a sesto acuto. La composizione del prospetto è conclusa da un piccolo timpano cuspidato, bucato al centro da un oculo e contornato da una cornice modanata e dentellata che segue l’inclinazione dei due spioventi; al centro della cuspide è posizionata una croce in pietra. Le porzioni laterali della facciata principale, rivolta a Mezzogiorno, sono occupate da due identiche torri campanarie, disposte simmetricamente rispetto ad un ipotetico asse centrale del prospetto. Delimitate lateralmente da lesene addossate alla muratura e decorate con superfici in rilievo, le due torri sono divise orizzontalmente in tre ordini da cornici lineari: quello inferiore è completamente cieco, l’intermedio presenta una monofora ad arco a sesto acuto, il superiore, infine, è aperto da una più ampia bifora con colonnina centrale; entrambe le bucature sovrapposte sono protette da un parapetto transennato. L’elemento terminale di entrambe le torri è una piramide a base ottagonale sormontata da un acroterio. I prospetti laterali sono identici ed uniformi, composti in gran parte da muratura piena, all’interno della quale si riconoscono aggetti o sottrazioni degni di nota. Nella parte più prossima alla facciata principale sono presenti le superfici laterali delle torri campanarie, divise anche in questo caso in tre ordini, dei quali soltanto l’inferiore è differente rispetto a quanto descritto per il prospetto meridionale: al posto di una superficie lapidea completamente cieca, qui è possibile apprezzare un portale ogivale, oggi murato, articolato all’interno di un'intelaiatura definita da un duplice ordine di stipiti rientranti. Al di sopra del primo ordine è presente una cornice lineare che, nella porzione corrispondente all’interno spazio assembleare, si incurva in due tratti per contenere due piccoli rosoni circolari ciechi; nella parte superiore al basamento, protetto da parapetto transennato, si possono apprezzare, alquanto arretrate rispetto ai piani più esterni della facciata, le superfici verticali della navata, bucate da due bifore con archi ogivali e concluse da cornice dentellata. Mentre le testate cuspidate relative al transetto sono impreziosite da un rosone centrale sovrastato da oculo circolare, similmente a quanto descritto per il prospetto principale, la parte conclusiva è caratterizzata dalla presenza di cinque contrafforti che sorreggono la struttura pentagonale dell’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento è realizzato con lastre rettangolari di travertino disposte a spina di pesce; il rivestimento del percorso perimetrale dello spazio assembleare, utilizzato anche per esigenze tecniche, è posato con elementi quadrati di pietra locale levigata. Lo stesso materiale è presente all’interno dell’area presbiterale con una disposizione delle lastre a 45 gradi rispetto all’asse principale di percorrenza dell’edificio.
Interni
Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica del beige; sulle uniformi pareti esterne, sulle volte e su tutti gli elementi strutturali alcune sottili rigature mettono in evidenza i ricorsi orizzontali della muratura sottostante. Le cappelle laterali sono definite da archi a tutto sesto, scanditi da pilastri con lesene addossate, poggianti su zoccoli in pietra con doppio toro e basamento rivestito con lastre rettangolari di pietra levigata. Al di sopra dei pilastri ricorre una larga trabeazione con fregio decorato e cornicione modanato e dentellato su cui è impostata una volta a botte lunettata, divisa in settori da archi a tutto sesto; un arco trionfale, con semicolonne addossate, distingue la zona assembleare dal presbiterio: quest’ultimo è composto da due campate di cui la prima è coperta da una cupola impostata su quattro pennacchi di raccordo, con tamburo ottagonale, impreziosito da colonnine disposte su peducci pensili, e calotta emisferica costolonata e divisa in spicchi bucati da otto oculi circolari che garantiscono l’ingresso della luce naturale dall’alto; mentre la seconda corrisponde ad un’abside semicircolare caratterizzata da un catino absidale emisferico suddiviso in cinque scomparti da lesene lineari. La luce naturale all’interno dell’edificio è, inoltre, garantita dalla presenza di quattro bifore in corrispondenza dell’asse di ogni cappella laterale; nel transetto da due ampi rosoni circolari decorati con vetrate di color ocra ed, infine, nell’abside da cinque monofore ogivali. Alla sinistra del transetto quadrangolare è visibile un varco che conduce ai vani adibiti ad ufficio parrocchiale e sacrestia.
Elementi decorativi
Ricchi e pregiati sono gli elementi decorativi presenti all’interno dell’edificio; in molti casi si tratta di tele o statue posizionate nelle cappelle laterali o sul presbiterio. Sul fianco sinistro della chiesa sorgono due cappelle: la prima di esse contiene una teca in legno in cui sono custodite le statue in cartapesta modellata e dipinta e legno di Santa Rita da Cascia, Santa Lucia e San Pio da Pietrelcina; nella seconda cappella, invece, al di sopra di un altare privilegiato in marmi policromi, è collocata un’opera dell’artista leccese Raffaele Caretta, ovvero un trittico in bassorilievo, raffigurante la Sacra Famiglia, sormontata dall'immagine dell'Eterno Padre. Ai piedi dell'altare, concluso da una statua di un angelo realizzata in pietra scolpita, è presente una scultura in cartapesta modellata e dipinta della Madonna della Pace. Le due cappelle presenti sul fianco destro, invece, sono impreziosite dagli elementi di seguito descritti: nella prima cappella è fissata a parete un’immagine di San Gerardo Maiella; la seconda cappella, invece, accoglie un imponente altare in marmi policromi sul quale è possibile ammirare un’opera risalente al 1925, composta dalle sculture a tutto tondo di Santa Maria Margherita Alacoque inginocchiata dinanzi al Sacro Cuore di Gesù. Mentre sulla parete destra del transetto è posizionata una grande tela dipinta ad olio da Umberto Colonna con le immagini della vita di Santa Lucia, al di sopra dell’altare maggiore, al centro dell’abside, campeggia un maestoso Crocifisso realizzato dall’artista barese Toni Bux: nella parte superiore del dipinto è rappresentata la Creazione, con il Padre, Adamo, Eva e l'Albero del Bene e del Male, al di sotto del quale si libra in volo la colomba dello Spirito Santo. Le altre figure presenti all’interno dell’opera sono due apostoli, San Giovanni e la Madonna; ai piedi della Croce è riconoscibile Santa Lucia. Sui fianchi laterali dell’edificio, in corrispondenza degli elementi strutturali, sono fissate le quattordici immagini dipinte olio su tela raffiguranti gli episodi della Via Crucis. Degno di nota è il prezioso portale in legno a due ante battenti, opera dell'intagliatore gioiese Giuseppe Vinci. La parte superiore è fissa e presenta i quattro evangelisti, mentre quella inferiore è divisa in porzioni minori da formelle lignee: quattordici raffigurano alcuni episodi della vita di Santa Lucia; due, più grandi, invece, riportano le immagini di due fedeli, un uomo e una donna, nell'atto di invocare la santa, in cielo, attorniata dagli angeli.
Arredi
Tutti gli arredi sono collocati all’interno dell’area presbiterale: a sinistra è presente l’ambone, costituito da un fusto cruciforme in pietra locale levigata, poggiato su una base quadrata e concluso da un leggio fissato nella parte superiore; al centro del presbiterio, invece, si trova l’altare, realizzato con due sostegni in pietra sovrastati da una semplice mensa lineare; alle spalle dell’altare è posizionata la sede mobile del celebrante. Il tabernacolo è inserito nei gradini dell’altare maggiore in marmi policromi, in una struttura a forma di tempietto sormontata da un timpano monocuspidato.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965)
affinchè il sacerdote possa celebrare la Santa Messa rivolto verso il popolo, in corrispondenza dell’altare fisso a parete è stato collocato al centro un altare; nella stessa occasione è stata rimossa la balaustra che divideva spazio assembleare dall’area presbiterale.
ambone - aggiunta arredo (2000)
su progetto dell’arch. Michele Angelillo è realizzato e collocato sul presbiterio un nuovo ambone.
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