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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Capurso
Bari - Bitonto
chiesa
sussidiaria
Sant'Antonio Abate
Parrocchia di Santissimo Salvatore
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; interni; Elementi decorativi; Arredi
nessuno
1440 - 1440(carattere generale intero bene); 1656 - 1660(demolizione intero bene); 1673 - 1674(ricostruzione intero bene); 1840 - 1840(restauro intero bene); 1882 - 1882(ampliamento intero bene); 1882/05/15 - 1882/05/15(carattere generale consacrazione); 2008 - 2008(manutenzione aula liturgica)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio Abate <Capurso>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1440  (carattere generale intero bene)

fondazione della chiesa.

1656 - 1660 (demolizione intero bene)

in seguito ai danni subiti dal violento terremoto del 1632 e per i tanti morti appestati del 1656 lì sepolti, la chiesa fu bruciata e distrutta.

1673 - 1674 (ricostruzione intero bene)

come documentato da atto notarile del 19/12/1673 a rogito di Agostino Agnano di Capurso, la chiesa fu ricostruita dalle fondamenta a spese del marchese D. Giuseppe Pappacoda.

1840  (restauro intero bene)

lavori di restauro della chiesa: i lavori furono eseguiti per volontà e con il contributo dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento la cui prima sede fu la chiesa di Sant’Antonio Abate.

1882  (ampliamento intero bene)

all’interno dei lavori di restauro dell’intero corpo di fabbrica della chiesa si assiste ad un ampliamento dell’edificio consistente nel prolungamento dell’abside e nella realizzazione di un vano adibito a sacrestia; nella stessa occasione è collocato un pregevole altare marmoreo. A testimonianza dell’avvenimento, all’interno dell’edificio è presente una lapide commemorativa che riporta il seguente testo: “DEO OPTIMO MAXIMO IN HONOREM ANTONII ABATIS AEDES QUAM ANGUSTAM SQUALORE OBSITAM FATISCENTEM SODALITAS A SACRAMENTO AUGUSTO A FUNDAMENTIS INSTAURAVIT ABSIDE PRODUCTA SACRARIO ADSTRUCTO LAXAVIT ALTARI E MARMORE ORNAVIT AD EXIMIUM DECUS EXTULIT DEDICATA EST A FRANCISCO MARIA PEDICINO ARCHIEPISCOPO BARII IDIBUS MAIIS A. MDCCCLXXXII”.

1882/05/15  (carattere generale consacrazione)

consacrazione della chiesa da parte dell’arcivescovo di Bari Francesco Maria Pedicini.

2008  (manutenzione aula liturgica)

lavori di manutenzione straordinaria dell’intero edificio consistenti in pulitura e pitturazione delle superfici interne.
Descrizione

Schema planimetrico a pianta rettangolare, ad aula unica, composto da due campate e concluso con abside semicircolare in cui è presente il piccolo presbiterio, rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare. L’edificio è costruito in muratura portante in conci di pietra locale: le campate sono sormontate da una volta a botte lunettata, divisa in settori da archi a tutto sesto. La facciata principale si presenta semplice e lineare, completamente intonacata ed è divisa in tre ordini orizzontali: l’inferiore contiene il portale d’accesso, nella zona intermedia si apre al centro una tozza bucatura arcuata, l’ordine superiore, ovvero l’elemento conclusivo del prospetto, è cuspidato con cornice modanata e risvolti alle imposte; nella parte destra dell’edificio si erge un campaniletto a vela. Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica dei grigi ed ampiamente decorate.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare, ad aula unica, concluso con abside semicircolare; il piccolo presbiterio, con altare isolato al centro dell’abside, ha forma poligonale ed è rialzato di due gradini rispetto allo spazio assembleare. Lo spazio assembleare è scandito in due campate da archi a tutto sesto ed è caratterizzato dalla presenza di quattro arcate, due per fianco, all’interno delle quali sono custoditi alcuni elementi decorativi; alle spalle del presbiterio, al centro dell’abside, è presente un varco che conduce ad un vano utilizzato come sacrestia e deposito. L’accesso all’edificio avviene attraverso l’unica porta presente sul prospetto principale che mette in comunicazione diretta la chiesa con l’esterno.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: le arcate laterali sono definite da archi a tutto sesto, scanditi da pilastri con lesene addossate poggianti su zoccoli in pietra. Al di sopra delle lesene ricorre un cornicione modanato su cui è impostata una volta a botte lunettata, divisa in settori da archi a tutto sesto; l’area presbiterale, invece, distinta dallo spazio assembleare tramite un’arcata trionfale a tutto sesto, è sormontata da catino absidale emisferico.
Coperture
Il sistema delle coperture della chiesa si allinea alla sottostante e particolare sagoma curvilinea della volta a botte ed è rifinito con lastre quadrate di pietra di Corigliano: la stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti. La leggera inclinazione del lastrico solare è tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sul prospetto principale.
Prospetti
La facciata principale si presenta semplice e lineare ed è completamente intonacata. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie verticale determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’accesso inquadrato da semplici stipiti lineari e composto da due ante in legno; nella zona intermedia, in corrispondenza dell’architrave del sottostante portale, si apre al centro, una tozza bucatura arcuata, decorata con cornice modanata, leggermente aggettante dal piano della facciata. L’ordine superiore, ovvero l’elemento conclusivo del prospetto, è cuspidato con cornice modanata e risvolti alle imposte; sulla cuspide è collocato un acroterio sormontato da una croce in ferro. Alla destra del portale un’epigrafe riporta la data di erezione dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento “Ad Sacramentum manifestatum in carne pialiter excolendum integra virtute praestans archisodalitium” (per venerare degnamente il Sacramento manifestato in carne l’Arciconfraternita cura (il culto) con grande pietà). Nella parte destra dell’edificio si erge un campaniletto a vela, composto da due pilastrini quadrangolari con lesene addossate, dai quali è originato un arco a tutto sesto sormontato dall’elemento di coronamento: si tratta di una cornice modanata e di un terminale dal profilo mistilineo su cui è collocata una piccola croce in ferro. Mentre le due facciate laterali si presentano con la pietra faccia vista nella parte basamentale ed intonacate nella porzione superiore, il quarto prospetto è occultato dal fabbricato in aderenza o non visibile dall’esterno.
Scale
L’accesso all’edificio avviene attraverso una scalinata piramidale, composta da tre gradini in pietra, che conduce dal piano del livello stradale alla quota di calpestio della chiesa, coincidente con l’ultimo gradone quadrangolare che occupa la porzione centrale della facciata principale. La scalinata è protetta da una cancellata realizzata con montanti verticali in metallo dipinti di nero e disposti su tre lati.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento dello spazio assembleare è realizzato con lastre rettangolari di pietra locale disposte trasversalmente rispetto all’asse di percorrenza principale dell’edificio; mentre le alzate dei gradini del presbiterio sono in marmo scuro, le pedate ed il pavimento del piano di calpestio antistante l’altare sono rivestiti con lastre di marmo bianco venato.
interni
Le superfici interne sono completamente intonacate, tinteggiate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica dei grigi ed ampiamente decorate. Le arcate laterali sono definite da archi a tutto sesto, scanditi da pilastri con lesene addossate poggianti su zoccoli in pietra con toro di base e capitelli. Al di sopra delle lesene ricorre un cornicione modanato su cui è impostata una volta a botte lunettata, divisa in settori da archi a tutto sesto decorati a motivi geometrici in oro, rosso e azzurro; l’area presbiterale, invece, distinta dallo spazio assembleare tramite un’arcata trionfale a tutto sesto, ha la parete curvilinea suddivisa da cinque specchiature con cornici in stucco ed immagini policrome ed è sormontata da catino absidale emisferico. Alla controfacciata, invece, è addossata una pregevole cantoria lignea, decorata con specchiature e sorretta da quattro snelle colonne poggianti su alti dadi in legno e dipinte a finto marmo; nell’intradosso è collocata la colomba dello Spirito Santo. La continuità e l’integrità dei fianchi dell’edificio sono interrotte da un varco presente alle spalle dell’altare isolato che conduce ad un vano utilizzato come sacrestia e deposito e da tre aperture quadrangolari, due a sinistra ed una a destra, collocate in corrispondenza dell’asse di ogni arcata laterale, al di sopra del cornicione modanato, che garantiscono luce naturale all’interno dell’edificio.
Elementi decorativi
Ricchi e degni di nota sono gli elementi decorativi presenti all’interno dell’edificio; in molti casi si tratta di statue o dipinti posizionati nelle arcate laterali o all’interno dell’area presbiterale. Sul fianco sinistro della chiesa si aprono due arcate: la prima di esse ospita un settecentesco crocifisso in legno intagliato e dipinto posto davanti all’immagine del transito di San Benedetto, contenuta all’interno di una cornice ovale di stucco; nella seconda cappella, così come nelle altre due presenti sul fianco opposto, sono custodite le sculture dei Misteri portate in processione nel periodo quaresimale insieme ad altre rappresentazioni moderne come la Vergine con Gesù bambino, la Madonna del Rosario e la Madonna del Carmelo e più pregiate ed antiche statue a tutto tondo raffiguranti Sant’Antonio abate e San Leonardo, tutte esposte alla devozione e posizionate all’interno di teche o nicchie. Mentre ai lati delle arcate laterali sono dipinte le immagini degli Evangelisti e di altri santi, sulle pareti di fondo sono rappresentate, con la tecnica della tempera su muro, scene della vita di Sant’Antonio abate. Degno di nota è senza dubbio l’apparato decorativo della volta a botte che sormonta le due campate: inquadrate in due cornici mistilinee si riconoscono le immagini dell’episodio di Gesù con l’adultera ed i farisei e, nella seconda campata, della cacciata dei mercanti dal tempio; entrambe le scene sono dipinte su intonaco, così come i simboli eucaristici disposti perimetralmente. Infine, mentre il catino absidale è completamente occupato dalla scena del Cenacolo, chiaramente ispirata al celebre dipinto di Leonardo da Vinci, la parete curvilinea del presbiterio è valorizzata dalla presenza di cinque dipinti murali disposti radialmente ed incorniciati con stucchi: sono raffigurati il transito di San Giuseppe, la Vergine che presenta due fanciulli a Gesù Sacro Cuore, al centro, alle spalle dell’altare isolato, la Vergine con Gesù bambino, San Filippo con alcuni fanciulli dinanzi alla Vergine ed, infine, San Vincenzo de Paoli.
Arredi
Al centro dell’area presbiterale è presente un altare isolato in marmi policromi, costituito da una mensa sorretta da due pilastrini con volute e da un paliotto in cui è intarsiato un ostensorio. Il gradino d’altare che sormonta la mensa è interrotto al centro da una struttura a forma di tempio nella quale è inserito il tabernacolo caratterizzato da una portella in rame cesellato e sbalzato, finemente decorata con l’immagine di un’ostia.
Adeguamento liturgico

nessuno
Nessun adeguamento liturgico rilevante.
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