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Bitetto
Bari - Bitonto
chiesa
sussidiaria
San Giuseppe
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; interni; Elementi decorativi
nessuno
1648 - 1648(costruzione intero bene); 1727 - 1740(ampliamento intero bene); 1740 - 1741(completamento presbiterio); 1818 - 1818(carattere generale dedicazione); 1996 - 2008(manutenzione intero bene)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <Bitetto>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna di Papa Filippo
Chiesa della Madonna di Papafilippo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1648  (costruzione intero bene)

costruzione della cappella per volere del conte Giangirolamo d’Aragona. La chiesa fu costruita dove sorgeva un’edicola nella quale era affrescata l’effige della Vergine, ora inglobata in una teca al centro dell’altare.

1727 - 1740 (ampliamento intero bene)

in seguito all’autorizzazione da parte del vescovo Mons. Cipriani per la concessione al canonico don Giuseppe Arboreta di una questa tra i cittadini per il completamento delle dotazioni della chiesa, si assiste all’ampliamento dell’edificio con la costruzione di un avancorpo i cui lavori edili furono terminati il 10 Dicembre 1740.

1740 - 1741 (completamento presbiterio)

lavori di completamento dell’edifico consistenti nella realizzazione dell’apparato decorativo dell’altare eseguito per mano dell’artista giovinazzese Saverio Musso (o de Musso).

1818  (carattere generale dedicazione)

dedicazione della chiesa a San Giuseppe.

1996 - 2008 (manutenzione intero bene)

lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio consistenti in pitturazione interna ed esterna delle superfici lapidee.
Descrizione

Schema planimetrico ad aula unica, composto da due campate quadrangolari delle quali la seconda contiene un ridotto presbiterio con altare isolato, rialzato di un gradino rispetto alla spazio assembleare; l’edificio è costruito in muratura portante in conci di pietra e le due campate sono sormontate da una volta a botte ed una a schifo a base quadrangolare. La facciata principale si presenta semplice e lineare, completamente intonacata e tinteggiata in bianco, eccezion fatta per alcuni elementi architettonici il cui paramento lapideo è mantenuto a vista. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie verticale determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’accesso sormontato da una cornice modanata leggermente aggettante; nella zona intermedia si aprono al centro una bucatura rettangolare e, più in alto, una nicchia quadrangolare; l’ordine superiore, ovvero l’elemento conclusivo del prospetto, corrisponde ad una cornice lineare di coronamento sulla quale si erge, nella mezzeria, un campaniletto a vela. Le superfici interne dell’aula liturgica sono completamente intonacate e tinteggiate in bianco, eccezion fatta per la porzione inferiore delle pareti che risulta rivestita con pannelli laminati plastici di colore beige.
Pianta
Schema planimetrico ad aula unica, composto da due campate quadrangolari delle quali la seconda contiene un ridotto presbiterio con altare isolato, rialzato di un gradino rispetto alla spazio assembleare. L’accesso all’edificio avviene attraverso l’unica porta presente sul prospetto principale che mette in comunicazione diretta la chiesa con l’esterno.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: la prima campata, caratterizzata da un’altezza inferiore rispetto alla seconda, è sormontata da una volta a botte poggiante sui fianchi laterali dell’edificio; la seconda campata, invece, è scandita da archi a tutto sesto disposti lungo le pareti perimetrali su cui ricorre una cornice lineare leggermente aggettante che diventa piano di imposta di una volta a schifo a base quadrangolare i cui fusi non presentano elementi architettonici o decorativi degni di nota.
Coperture
Il sistema di copertura è composto da due solai piani corrispondenti alle due sottostanti campate quadrangolari: la stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti. Le inclinazioni del sistema delle coperture, i cui lastrici solari sono posti a quote diverse tra loro, sono tali da favorire il deflusso delle acque meteoriche che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui due prospetti laterali.
Prospetti
La facciata principale si presenta semplice e lineare, completamente intonacata e tinteggiata in bianco, eccezion fatta per alcuni elementi architettonici il cui paramento lapideo è mantenuto a vista. Le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie verticale determinano tre ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’accesso inquadrato da semplici stipiti lineari, composto da due ante in legno decorate con specchiature scorniciate e bugnate, e sormontato da una cornice modanata leggermente aggettante; sull’architrave del portale si legge la scritta “ante deum stantes ne sitis corde vagantes – quia si cor non orat invanum linguam movetis”. Nella zona intermedia si aprono al centro una bucatura rettangolare protetta da una rigorosa griglia a maglia quadrata e, più in alto, una nicchia quadrangolare nella quale è collocata una moderna formella arcuata con l’immagine policroma della Santa Famiglia. L’ordine superiore, ovvero l’elemento conclusivo del prospetto, corrisponde ad una cornice lineare di coronamento sulla quale si erge, nella mezzeria, un campaniletto a vela composto da due pilastrini ed un fornice arcuato sormontati da un elemento terminale a cuspide che regge una piccola croce in ferro. Le superfici dell’edificio visibili dall’esterno corrispondono esclusivamente ad una porzione della prima campata: mentre le due facciate laterali sono cieche e tinteggiate in bianco, il quarto prospetto è completamente occultato dai fabbricati in aderenza.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento dell’aula liturgica è realizzato con lastre quadrate di graniglia di marmo di due diverse tipologie: superiore è il numero di piastrelle con scaglie di marmi bianchi e neri su fondo grigio, mentre alcune porzioni sono evidenziate da elementi di marmo bianco su fondo rossastro. Le alzate e le pedate del presbiterio, invece, sono realizzate con “chianche” di pietra locale.
interni
Le superfici interne dell’aula liturgica sono completamente intonacate e tinteggiate in bianco, eccezion fatta per la porzione inferiore delle pareti che risulta rivestita con pannelli laminati plastici di colore beige. La sola parete di fondo è decorata al centro con un affresco della Vergine con Gesù bambino, opera risalente alla piccola cappella originaria. La continuità e l’integrità dei fianchi dell’edificio sono interrotte da una nicchia nella quale sono custoditi alcuni elementi decorativi, da un varco, nascosto da tendaggi, che cela uno spazio destinato a deposito e da tre finestre, una in controfacciata e due laterali, dalle quali filtra luce naturale all’interno dell’aula liturgica.
Elementi decorativi
All’interno dell’edificio è presente un gran numero di immagini dei santi della devozione popolare ed alcuni crocifissi in legno fissati alle pareti perimetrali. Sul fianco sinistro, all’interno della seconda campata, si apre una nicchia, protetta da ante in vetro, in cui è custodita una scultura di San Giuseppe che regge tra le braccia Gesù bambino; alla sinistra del presbiterio, inoltre, prende posto una teca contenente la statua in cartapesta dipinta di Sant’Antonio da Padova impreziosita da tessuti in seta e velluto marrone. L’elemento di maggior rilievo è senza dubbio l’apparato decorativo della parete del presbiterio, ovvero il programma iconografico a trittico del dossale dell’altare maggiore: i due dipinti laterali, opera dell’artista pugliese Saverio Musso, sono oli su tela raffiguranti la Nascita della Vergine ed il transito di San Giuseppe; al centro, invece, è conservato un antico affresco della Vergine con Gesù bambino, inquadrato all’interno di un’intelaiatura completata da una tela del 1958 su cui sono dipinti, per mano del pittore Francesco Turchiano, angeli in volo ed i vescovi dell’epoca, ovvero mons. Caprini e mons. Lazzaro Sangiovanni. Sulla parete sinistra della prima campata, infine, sono disposte in fila le quattordici immagini su carta della Via Crucis.
Adeguamento liturgico

nessuno
Nessun adeguamento liturgico rilevante.
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