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Bari
Bari - Bitonto
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parrocchiale
San Sabino
Parrocchia di San Sabino
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Scale; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - intervento strutturale (1998)
1976/09/01 - 1976/09/01(carattere generale erezione canonica); 1989 - 1990(costruzione intero bene); 1990/09/26 - 1990/09/26(carattere generale consacrazione); 1997 - 2000(completamento aula liturgica); 2000 - 2009(manutenzione coperture); 2010 - 2010(manutenzione coperture); 2016 - 2016(completamento aula liturgica)
Chiesa di San Sabino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Sabino <Bari>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1976/09/01  (carattere generale erezione canonica)

erezione della parrocchia da parte del Vescovo Anastasio Alberto Balestrero. La neonata parrocchia si stabilisce provvisoriamente in un locale a pian terreno, sito in via Rosselli, 25/a. Primo parroco fu Don Marco Simone.

1989 - 1990 (costruzione intero bene)

lavori di costruzione dell’edificio, su progetto dell’ing. Giuseppe Fraddosio.

1990/09/26  (carattere generale consacrazione)

consacrazione della chiesa da parte dell’Arcivescovo Mariano Magrassi: il nuovo edificio è sito in via Caduti del 28 luglio 1943. a testimonianza dell’avvenimento, all’esterno dell’edificio è presente una lapide commemorativa.

1997 - 2000 (completamento aula liturgica)

realizzazione e collocazione delle formelle della Via Crucis sulle pareti laterali dell’edificio. Gli autori delle opere sono di scuola bergamasca.

2000 - 2009 (manutenzione coperture)

lavori di manutenzione straordinaria delle coperture consistenti in rifacimento dello strato di impermeabilizzazione.

2010  (manutenzione coperture)

lavori di manutenzione straordinaria delle coperture consistenti in rifacimento dello strato di impermeabilizzazione.

2016  (completamento aula liturgica)

realizzazione di vetrata policroma d’ingresso con la raffigurazione del Cristo nell’atto di ritirare le reti dal mare. L’autore dell’opera è l’artista Albano Poli.
Descrizione

Schema planimetrico a pianta rettangolare, ad aula unica, parzialmente scandito da pilastri addossati alle pareti perimetrali e da esse aggettanti, concluso da un presbiterio di forma poligonale, incassato tra due setti in cemento. L'edificio presenta struttura portante di pilastri e setti in cemento armato su cui poggia il solaio di copertura, costituito da una struttura reticolare spaziale tralicciata, su cui poggia un tetto piano. I prospetti sono tutti completamente in cemento lasciato a vista e le superfici piene sono intervallate ad ampie vetrate a tutta altezza; nella parte inferiore della facciata principale, alla quale si accede tramite una scalinata di dieci gradini in travertino, è facilmente riconoscibile al centro una grande vetrata orizzontale istoriata. Le superfici interne sono completamente in cemento lasciato faccia vista e nella colorazione originale.
Pianta
Schema planimetrico a pianta rettangolare, ad aula unica, parzialmente scandito da pilastri addossati alle pareti perimetrali e da esse aggettanti, concluso da un presbiterio di forma poligonale, incassato tra due setti in cemento. L’accesso all’edificio avviene tramite un ingresso posto sul lato minore e due secondari posti sui fianchi longitudinali, ad una quota superiore rispetto al piano stradale.
Impianto strutturale
L'edificio presenta struttura portante di pilastri e setti in cemento armato su cui poggia il solaio di copertura. Il solaio rettangolare sovrastante il fondale del presbiterio è suddiviso in elementi romboidali di cui alcuni risultano essere cavi, così da garantire un maggiore contributo di luce naturale in corrispondenza del Crocifisso ligneo.
Coperture
La copertura è costituita da una struttura reticolare spaziale tralicciata, su cui poggia un tetto piano, la cui stratigrafia è realizzata con materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti, con finitura esterna in metallo coibentato.
Scale
L'accesso principale all’edificio avviene tramite una scalinata che occupa la parte centrale della facciata principale, sviluppandosi su tutta la parte inferiore del prospetto. Al centro del prospetto su viale Imperatore Traiano è presente un’altra scalinata, di dimensioni più ridotte, che permette l’accesso laterale al piano dell’aula liturgica. La quota d’accesso è ulteriormente rialzata per la presenza del marciapiede pubblico.
Prospetti
I prospetti che si affacciano sulla pubblica strada sono due e presentano simili caratteristiche compositive e materiche: sia la facciata principale, prospiciente viale Caduti del 28 Luglio 1943, sia quella secondaria, su viale Imperatore Traiano, sono, infatti, superfici quasi del tutto uniformi, lasciate con cemento faccia vista, alternato a sottili infissi a tutta altezza o a nastro. La parte inferiore della facciata principale, alla quale si accede tramite una scalinata di dieci gradini in travertino, presenta al centro una grande vetrata orizzontale istoriata: seppur divisa in quadrati con telai molto scuri, risulta facilmente visibile la figura di Gesù che raccoglie le reti dal mare, realizzata per mano dell’artista Albano Poli. Sul lato destro si erge la torre campanaria: si tratta di un volume parallelepipedo cavo, formato da due alti montanti e setti frontali in cemento, distanziati lateralmente da infissi a tutta altezza; ad oggi non assolve alla sua originaria funzione, in quanto non sono presenti né campane, né tanto meno collegamenti verticali o locali tecnici per l’adeguato utilizzo. Alla sinistra di uno dei montanti in cemento è fissata una croce metallica. Il prospetto secondario, prospiciente viale Imperatore Traiano, è composto da una molteplicità di volumi aggettanti o arretrati rispetto ad un piano di riferimento e definiti da setti cementizi: a sinistra sorgono i locali parrocchiali, a destra l’aula liturgica. Le superfici di quest’ultima sono completamente uniformi, bucate soltanto da due finestre a nastro e, tra due alti montanti, da una serie di vetrate tra cui va annoverato anche l’infisso per l’accesso secondario, protetto da pensilina aggettante e raggiungibile tramite una scalinata ad esso ortogonale. Sulle superfici cementizie sono presenti due testi: sul prospetto principale è riportato il titolo della parrocchia; sulla facciata sinistra la frase “la casa di Dio tra le case degli uomini”. Mentre la facciata settentrionale segue le stesse regole compositive di quella meridionale, a meno della presenza di una rampa per l’accesso dei portatori di handicap, l’altro prospetto è completamente occultato dagli adiacenti locali parrocchiali.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento dell’intera aula liturgica è in pietra serpeggiante classica, ordita in senso longitudinale rispetto all’asse principale di percorrenza; mentre il solaio dell’area presbiterale, così come i tre gradini che conducono dallo spazio assembleare al presbiterio sono rivestiti con lastre quadrangolari di granito grigio scuro.
Interni
Le superfici interne sono completamente in cemento lasciato faccia vista e nella colorazione originale. La continuità e l’integrità delle superfici laterali sono interrotte a causa della conformazione strutturale dell’edificio stesso che, essendo definito dalla giustapposizione di volumi scavati e setti cementizi pieni, non presenta aperture ma in gran parte superfici murarie uniformi, intervallate da infissi a tutta l’altezza o a nastro e da varchi dai quali è possibile raggiungere l’ufficio parrocchiale e la sacrestia, collocati alle spalle della parete del presbiterio. Inoltre, sulle pareti longitudinali del fabbricato, sono presenti anche gli accessi secondari.
Elementi decorativi
Sulle pareti laterali del fabbricato sono fissate le lastre in legno scolpito e dipinto, di ambito bergamasco, delle scene della Via Crucis; sul fianco destro, inoltre, è collocata in un vano aperto rettangolare un’icona in legno dorato raffigurante la Madonna con Bambino. Appena oltrepassata la vetrata d’accesso è posizionata sulla destra la statua in legno dipinto di San Sabino, al centro della parete di fondo del presbiterio, invece, prende posto un crocifisso in legno e terracotta.
Arredi
Tutti gli arredi sono disposti all’interno dell’area presbiterale e condividono tecnica di realizzazione, materiali e finiture: si tratta di identiche lavorazioni del marmo bianco venato, ovunque abbinato al marmo giallo e composto da volumi semplici e regolari. Nella parte sinistra è collocato il tabernacolo in metallo dorato, addossato ad un setto rivestito in marmo; a destra, invece, prendono posto l’ambone e il fonte battesimale: il primo è costituito da una serie di lastre verticali di marmo, con un leggio fissato nella parte superiore; il secondo corrisponde ad un volume ottagonale con vasca circolare in rame, poggiato su piedistallo di dimensioni inferiori, accanto a cui sono disposti il candelabro per il Cero Pasquale e una teca per gli oli sacri, entrambi sollevati su pilastrini ottagonali. Ambone e fonte battesimale sono impreziositi da sculture in metallo dorato a forma di angelo e di colomba, realizzate dall’artista Mauro Piergiovanni. Al centro è posto l’altare, composto da blocchi parallelepipedi in marmo, alle spalle del quale, appena sotto il Crocifisso in legno, è posizionata la sede del celebrante e degli altri ministri, in legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1998)
all’interno di un intervento di adeguamento liturgico completo, alcuni arredi liturgici subiscono alcune variazioni, ma mantengono lo stesso stile compositivo: per quel che riguarda il presbiterio, l’ambone originario viene sostituito con uno più sottile; il nuovo fonte battesimale viene collocato alla destra del presbiterio e corredato di una grande vasca circolare in rame; la sede del celebrante, che resta alle spalle dell’altare, viene rivestita in legno. Inoltre, il tabernacolo, che prendeva posto in uno spazio sul fianco destro dell’aula liturgica, è rimosso a favore di un elemento in metallo dorato, fissato ad una stele rivestita di marmo, collocata alla sinistra del presbiterio.
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