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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
San Cataldo
Caltanissetta
chiesa
sussidiaria
San Giuseppe
Parrocchia dell'Immacolata Concezione
Pianta; Impianto strutturale; Orizzontamenti
altare - aggiunta arredo (1980)
1660 - 1660(costruzione intero bene); XVIII - 1713(ampliamento intero bene); 1730 - 1730(ampliamento intero bene); XIX - XX(restauro intero bene); 1854 - 1858(realizzazione stucchi e affreschi decorazioni); 1854 - 1858(decorazione volta); 1891 - 1891(restauro prospetto); 1912 - 1912(consacrazione altari decorazioni); 1919 - 1919(decorazioni cappelle); 1920 - 1920(descrizione prospetto); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giuseppe <San Cataldo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

1660  (costruzione intero bene)

Lo studioso Amico Medico riferisce che la chiesa fu fondata nel 1708 dall’arciprete Baldassare Amico, tuttavia un documento sulla storia della chiesa, datato 1733, riporta al 1660 la data di costruzione, su iniziativa di un certo Raffaele lo Puzzaro (Bontà, p.255).

XVIII - 1713 (ampliamento intero bene)

La chiesa fu ampliata per opera di Onofrio Piletti (Bontà, p.255).

1730  (ampliamento intero bene)

La chiesa fu ampliata su iniziativa del sacerdote Isidoro Amico. Misurava circa tredici metri per sei ed aveva sei altari: maggiore (con la statua in cartone di S. Giuseppe e il bambino), S. Maria delle Grazie, S. Antonio, S. Onofrio, S. Maria delle Grazie e Maria Maddalena (Bontà, p. 255).

XIX - XX (restauro intero bene)

Furono consolidate le fondazioni e collocati il nuovo pavimento marmoreo, e collocato l’altare maggiore (opera del palermitano Lopez) e l’organo del nisseno Pasquale Gueli (Giunta).

1854 - 1858 (realizzazione stucchi e affreschi decorazioni)

Tra il 1854 e 1858 gli stuccatori Ferdinando e Filippo Rini decorarono la volta e l’abside, su iniziativa del sacerdote Giuseppe Santangelo, seguendo il disegno del palermitano Giuseppe Ottoveggio. Il pittore gelese Emanuele Catanese eseguì gli affreschi per un compenso di 64 onze (Bontà, p. 255).

1854 - 1858 (decorazione volta)

Tra il 1854 e 1858 gli stuccatori Ferdinando e Filippo Rini decorarono la volta e l’abside, secondo il disegno del palermitano Giuseppe Ottoveggio. Il pittore gelese Emanuele Catanese eseguì gli affreschi per un compenso di 64 onze (Bontà, p. 255).

1891  (restauro prospetto)

Nel 1891 il canonico Biagio Asaro ordinò il restauro del prospetto: fu collocato il portale centrale in “pietra di Malta” e sostituiti i tre portoni (manoscritto di Salvatore Giunta).

1912  (consacrazione altari decorazioni)

Gli otto altari marmorei delle navate laterali, realizzati dal palermitano Lopez, furono consacrati nel 1912 dal vescovo mons. Antonio Intreccialagli (manoscritto di Salvatore Giunta).

1919  (decorazioni cappelle)

La cappella delle Anime del Purgatorio fu arricchita da un prospetto marmoreo e nel 1924 fu decorata quella di Maria SS. Addolorata (manoscritto di Salvatore Giunta).

1920  (descrizione prospetto)

Lo studioso Giunta riferisce che “un campanile si eleva a finimento della vecchia prospettiva della chiesa”, dove sono poste tre belle campane, due delle quali acquistate nel 1720 dall’arciprete Isidoro Amico, come si legge in apposite iscrizioni e la terza del can. Santangelo. Il Giunta aggiunge tuttavia che la chiesa “difetta di maestosa prospettiva” e ne auspica l’attuazione (manoscritto di Salvatore Giunta).

2000  (restauro intero bene)

Nel 2000 è stata effettuata la rimozione e il rifacimento degli intonaci esterni e delle pilastrature interne con risanamento con malte e sbarramento chimico per impedire la risalita capillare dell’umidità; il drenaggio in corrispondenza del fronte sud per allontanare le acque meteoriche; il risanamento dei materiali lapidei e il riassetto statico delle colonne del portale; la creazione di un pavimento aerato nella cripta, il consolidamento delle strutture murarie, la rimozione delle volte in canne e gesso della stessa cripta e la loro sostituzione; la messa a norma dell’impianto elettrico (Archivio della Curia Vescovile di Caltanissetta).
Descrizione

Il prospetto principale è caratterizzato da uno schema a salienti che mostra esternamente l’impianto a tre navate. Tale fronte, concluso da una campanile a vela centrale con due arcate a tutto sesto, presenta la sovrapposizione di due ordini: dorico e composito. Il portale centrale è inquadrato da colonne doriche trabeate, sormontate da vasotti che inquadrano un fastigio mistilineo. Una fotografia degli inizi del Novecento mostra la diversa configurazione del fronte, in particolare l’assenza delle due statue, le volute di raccordo arrotolate a spirale e il campanile a vela con tre aperture e coronamento mistilineo. L’impianto spaziale è costituito da tre navate: la navata centrale e il coro sono coperte da volte a botte scandite da fasce contenenti specchiature con stucchi a motivi fitomorfici. Le specchiature centrali inquadrano affreschi con scene del Santo; la porzione di volta in corrispondenza della prima campata è interamente decorata da lacunari con rosetta. Le pareti della navata sono ritmate da pilastri con lesene con capitelli corinzi e fregio a motivi fitomorfi, che scandiscono quattro partiti: il primo presenta basse arcate. Le navate laterali, coperte da volta a crociera, hanno altari incassati nelle arcate cieche. E’ presente la cantoria con parapetto decorato da balaustrini marmorei alternati a dipinti di Santi. E’ presente la cripta.
Pianta
A tre navate
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua intonacata con volte, copertura a falde
Orizzontamenti
Navata centrale e coro con volta a botte, navate laterali con volte a crociera, cappelle terminali con volta a schifo, catino absidale
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980)
L'altare è in marmo ed è posto su un supporto in metallo per consentire lo spostamento durante l'utilizzo della chiesa per usi non liturgici (es. durante il periodo natalizio viene allestito il presepio).
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