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Fubine
Casale Monferrato
chiesa
parrocchiale
Assunzione di Maria Vergine
Parrocchia di Assunzione di Maria Vergine
Pianta; Struttura; Campanile; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Coperture
altare - aggiunta arredo (1970); leggìo - aggiunta arredo (1970)
VI - VI(fondazione intero bene); VI - 1806(giurisdizione intero bene); XIII - XIII(corpo centrale intero bene); Metà XIV - Metà XIV(costruzione intero bene); 1402 - 1402(costruzione torre campanaria); 1490 - 1512(costruzione orizzontamenti e apparato decorativo); 1519 - 1519(consacrazione intero bene); 1609 - 1609(proprietà arredi); 1857 - 1889(ricostruzione intero bene); 1909 - 2016(restauri intero bene); 1972 - 2002(adeguamenti impiantistici intero bene); 1984 - 1984(furto intero bene)
Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine <Fubine>
Autore (ruolo)
Gaidano, Paolo 
Ambito culturale (ruolo)
romanico (realizzazione facciata)
neogotico (rifacimento chiesa)
neogotico (rifacimento torre campanaria)
Notizie Storiche

VI  (fondazione intero bene)

La prima fondazione della chiesa risale verosimilmente al VI sec., per volontà delle prime comunità cristiane. L’edificio primigenio sarebbe derivato dalla trasformazione di un tempio romano dedicato a Venere in chiesa paleocristiana.

VI - 1806 (giurisdizione intero bene)

La chiesa passa dalla giurisdizione della Diocesi di Asti a quella di Acqui nel 1214. Vi rimane fino al 1805, anno in cui passa sotto la giurisdizione della Diocesi di Alessandria, per essere poi trasferita definitivamente nel 1806 sotto quella di Casale Monferrato.

XIII  (corpo centrale intero bene)

Viene innalzato il corpo centrale della chiesa, cercando di salvare il possibile dell'edificio precedente.

Metà XIV  (costruzione intero bene)

Viene costruita, sulle antiche fondazioni, una nuova chiesa in stile romanico. Di questa fase rimane la facciata a salienti in cotto, definita da lesene e con al centro un rosone definito da un’elegante cornice. A questo periodo risale anche il protiro, addossato alla facciata principale in corrispondenza della navata laterale sinistra.

1402  (costruzione torre campanaria)

Sul lato sinistro viene eretta una torre campanaria sopra la balaustrata, che, poggiante sopra pilastri e archi, lascia libera la navata.

1490 - 1512 (costruzione orizzontamenti e apparato decorativo)

La chiesa subisce il primo adattamento, prendendo il nome di “Santa Maria”. Vengono costruite le volte e il coro della chiesa, e si procede con l’inserimento di altari e la realizzazione di pitture in stile romanico.

1519  (consacrazione intero bene)

La chiesa viene consacrata dal vescovo di Acqui mons. Schelino col titolo di Assunzione di Maria e viene eretta parrocchiale in sostituzione della più antica dedicata a San Pietro extra muros (successivamente demolita e le cui macerie vennero reimpiegate nella costruzione della chiesa della “Madonna delle Grazie”).

1609  (proprietà arredi)

Fubine e la chiesa sono oggetto di depredazioni da parte degli spagnoli: gli oggetti sacri vengono messi in salvo grazie alla pietà dei fedeli. Dello stesso periodo sono gli attuali banchi in legno di noce, realizzati a Moncalvo: fino a questo periodo vi erano solo sedie legate le une alle altre e gli inginocchiatoi.

1857 - 1889 (ricostruzione intero bene)

La chiesa viene ricostruita in stile neogotico, con l’inserimento ex novo di 10 cappelle e l’allargamento su due navate laterali. Dell’impianto quattrocentesco permane solamente la facciata romanica. Il campanile, demolito e ricostruito in paramano dal capomastro Marino Castellano di Biella, segue il disegno dell’arch. Angelo Marchini. Nel 1860 avviene l’inserimento dell’altare maggiore, sul quale viene realizzato un pregiato affresco ad opera di Costantino Serena nel 1887. Altre due tele dell’artista si trovano all’interno della chiesa, che si arricchisce negli stessi anni di un polittico di Ambrogio Oliva costituito da 15 tavole di legno, di un organo “Mentasti” nel 1874, della via crucis opera di Paolo Gaidano nel 1889 e della statua marmorea dell’Immacolata.

1909 - 2016 (restauri intero bene)

1909-1910: Effettuati i primi interventi di restauro alla chiesa. 1957: Giovanni Toye e il Prof. Panizza restaurano gli affreschi delle tre navate, finanziati dal Comm. Pietro Robotti. 1972-79: Vengono sostituite le grondaie. La chiesa è sottoposta ad adeguamento liturgico. 1980: Attraverso pubblica sottoscrizione viene finanziata l’opera conservativa del campanile che prevede: il rifacimento dei piani orizzontali e della scala a chiocciola in legno; la protezione delle finestre con reti; l’ancoraggio della croce sulla cuspide. 1983-1984: Vengono eseguiti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che riguardano: sostituzione del parafulmine; rivestimento di piombo sui due balconi, inserimento delle reti antipiccioni; rifacimento dei pianerottoli in legno. 1992: Eseguite opere di manutenzione ordinaria delle coperture. 2000: Viene effettuato il consolidamento delle volte a seguito dei danni derivanti dal sisma, che, come da prescrizioni della soprintendenza, vengono reali

1972 - 2002 (adeguamenti impiantistici intero bene)

1972 – Installazione dell’impianto di riscaldamento ad aria calda. 1973 – Elettrificazione delle campane. 1984 – Installazione dell’impianto di antifurto. 1991 – Aggiornamento e completamento dell’impianto elettrico e di amplificazione.

1984  (furto intero bene)

Furto nella chiesa parrocchiale di: - n.1 lampadario dal diametro di m 1,00 e m 1,50 di altezza; - n.4 lampadari di m 0,75x1,00; - n.2 lampadari di m 0,5x0,55; - asportate due statue di angeli in legno di circa 1,00 m di altezza; - candelieri prelevati dall’altare principale e da quelli laterali. I beni sottratti sono stati sostituiti con copie dei precedenti, donati dai fedeli. Dei lampadari originari rimane solo quello a destra dell’altare maggiore.
Descrizione

La chiesa, di fondazione paleocristiana, si presenta allo stato attuale nella sua ultima veste neogotica, ad eccezione della facciata principale e il protiro, ultimi lacerti della fase romanica. Si inserisce all’interno del paese, sulla sommità della collina, con orientamento Sud Ovest / Nord Est. La facciata principale e il fronte ovest affacciano sulla piazza C.Colombo; gli altri due lati sono collocati a strapiombo sulla collina e ben visibili da valle. L’impianto a tre navate di sviluppa lungo l’asse longitudinale.
Pianta
La chiesa ha una pianta longitudinale a tre navate, per una lunghezza di cinque campate, sormontate da volte a crociera. In testa alla navata centrale si innestano il presbiterio e l’abside a sviluppo semicircolare; le ultime campate delle navate laterali, rialzate di un gradino rispetto al piano dell’aula, sono delimitate da una balaustra e conservano in testata un altare. Sulle navate laterali affacciano le dieci cappelle laterali, anch’esse rialzate. L’area presbiteriale è rialzata di quattro gradini rispetto l’aula, e separata da questa da una balaustra ad archi trilobati. Vi è un ingresso secondario dalla navata laterale destra, in corrispondenza della prima campata. La navata centrale è illuminata da finestre ad oculo poste nelle lunette delle volte a crociera. Le navate laterali, sono illuminate dalle ampie finestre con arco a tutto sesto presenti nelle cappelle laterali (due per ogni campata), mentre l’abside è illuminata da due alte finestre con arco a tutto sesto. La torre campanaria è posizionata a lato del presbiterio, ed è accessibile sia dall’interno che dall’esterno della chiesa.
Struttura
La struttura della chiesa è in laterizio pieno. La navata centrale e quelle laterali sono coperte da volte a crociera costolonate che si innestano centralmente sui grandi pilastri che separano le tre navate, e lateralmente su un importante setto da cui si accede alle cappelle laterali, coperte a loro volta da volte a botte. Gli archi dai quali si sviluppano le volte delle navate laterali sono a sesto acuto compresso, contrariamente a quelle della navata centrale che sono a tutto sesto. Sono legate da catene. L’area absidale è coperta da una volta a ombrello costolonata. Il campanile si innesta su setti portanti.
Campanile
Il campanile, realizzato nel 1859 durante la fase neogotica della chiesa, si sviluppa su cinque registri orizzontali ed è alto m 56. I quattro spigoli sono evidenzianti da pilastrini poligonali angolari, sormontati in testa da pinnacoli. Quello inferiore corrisponde, in altezza, alle cappelle laterali. Dal fronte strada si può accedere alla chiesa attraverso un portale che rievoca quello quattrocentesco di facciata. La fascia marcapiano che lo divide dal registro superiore poggia su archetti pensili. Il secondo registro presenta su ogni lato una bifora ad archi a tutto sesto, inscritti a loro volta in un altro arco a tutto sesto. Le bifore sono reali solamente sul fronte verso la strada, mentre sugli altri tre lati sono cieche. Come nel caso precedente la fascia marcapiano poggia su archetti pensili. Nel terzo registro abbiamo una situazione analoga a quella appena vista, con la differenza che si tratta di archi reali a sesto acuto su tutti e quattro i lati. Il registro superiore è quello di dimensioni minori, e ospita un orologio posto centralmente su tutti e quattro i lati. L’ultimo è il più alto, e presenta uno schema simile al secondo e al terzo, differenziandosi in quanto, oltre ad essere le bifore a sesto acuto, sono a loro volta inscritte in un arco a sesto acuto. Inoltre in questo caso le bifore arrivano al piano di calpestio e vengono messe in sicurezza attraverso una balaustra. Il cornicione, molto sporgente poggia su degli archetti pensili. La torre termina sormontata da una piccola guglia.
Facciata
Facciata a salienti in paramano, scandita da sei contrafforti che poggiano su un basamento continuo delimitato da una fascia in pietra, è coronata da archetti pensili sulla fascia del timpano, con al centro un rosone in cotto. Il rosone è riccamente decorato per fasce concentriche, nelle quali si alternano motivi floreali e motivi antropomorfi. Il campo compreso tra il secondo e il terzo contrafforte è quello ancora risalente alla fase quattrocentesca, preservatosi dall’ampliamento della chiesa del 1857. In questa porzione sono ancora visibili le buche pontaie. L’ingresso, posto in posizione centrale, è disegnato da una fascia in cotto e sormontato da una lunetta ad arco a tutto sesto, dove sono ancora visibili tracce di decorazione pittorica. Addossato al secondo campo vi è un piccolo protiro in laterizio con copertura a falde. I tre lati sono aperti con archi a tutto sesto, sui quali si imposta una volta a crociera in laterizio a vista. Il primo e il terzo campo presentano due arcate a tutto sesto cieche.
Pavimenti e pavimentazioni
All’interno della chiesa è possibile osservare principalmente due tipologie di pavimentazione: l’area dell’aula e delle cappelle è pavimentata con cementine, che variano nell’aula e nelle cappelle; l’area absidale invece presenta una pavimentazione a mosaico. Alcune cappelle sono pavimentate anche con piastrelle di graniglia. Nell’aula troviamo cementine con disegni geometrici, e attraverso la pavimentazione viene definita la posizione dei banchi e i percorsi. Nelle cappelle viene riproposta una pavimentazione atta a definire attraverso una cornice la zona dell’altare. L’abside, pavimentato a mosaico, presenta una fascia a motivo geometrico che definisce l’area dell’altare.
Elementi decorativi
L’interno della chiesa risulta riccamente decorato. Gli intonaci sono dipinti con l’intento di simulare stucchi e materiali lapidei, oltre ad elementi architettonici al fine di rendere più articolato lo spazio architettonico. Sui pilastri centrali, nei lati interni alle arcate, le decorazioni simulano delle paraste riccamente decorate. La cornice che definisce le arcate viene suddivisa pittoricamente come a voler riproporre un paramento a conci lapidei regolari. Le esili semicolonne a fasce addossate ai pilastri, dalle quali proseguono le costolonature delle volte a crociera, sono decorate con motivi floreali e terminano, all’innesto della volta, con capitelli pseudo corinzi. Sopra gli archi a sesto acuto della navata centrale sono dipinte forme architettoniche di stampo neo gotico. In ogni campata vengono riproposte due arcate a sesto acuto, all’interno delle quali vengono raffigurate forme architettoniche quali finestre polilobate. Tra di esse, al centro, si inserisce una finestra reale ad oculo. Le volte a crociera costolonate sono dipinte in modo da riproporre elaborate figure geometriche rappresentate come elementi di architettura su un fondo azzurro cielo, per creare un’apparente illusione di leggerezza della struttura. Lo stesso motivo viene riproposto sulle volte delle navate laterali, nelle cappelle e nel presbiterio. Nelle navate laterali, sotto le arcate verso le cappelle, sono dipinti archetti pensili, che vengono riproposti anche sotto le volte a botte delle cappelle. Nelle cappelle laterali, sopra i passaggi, sono dipinti finti stucchi riccamente decorati. Nell’area presbiteriale, ai lati dell’altare, sono raffigurati, come inseriti all’interno di questa finta architettura, poggianti su peducci e coperti da una copertura a guglia, i quattro evangelisti (a sx Giovanni e Luca e a dx Matteo e Marco) e i Santi Pietro (a sx) e Paolo (a dx), non a caso questi ultimi in corrispondenza dei pilastri. Nella zona absidale, sui primi due lati, all’interno di cornici in stucco, sono raffigurati due angeli, rivolti verso la statua della Vergine posta in una nicchia nel lato centrale dell’abside, in asse con l’entrata della chiesa. La statua raffigura la Vergine sul mondo, circondato da angeli: l’interno della nicchia è di un azzurro intenso con inserite stelle in stucco dipinte color oro, come a voler rappresentare la volta celeste. L’effetto scenico dell’assunzione è accentuato da una finestra nascosta posta nella nicchia che illumina la statua dall’alto. La scena dell’Assunzione di Maria Vergine viene anche ripresa nel grande tondo dipinto nella volta sopra l’altare, opera di Costantino Sereno nel 1887: l’enfasi viene accentuata dall’uso della prospettiva, con la scena strutturata con impostazione piramidale e la volontà di creare un effetto di sfondamento. L’area absidale è separata dall’aula e dalle navate laterali da una balaustrata marmorea ad archi polilobati. Inoltre, a fare da filtro, sono state inserite una serie di tre arcate sceniche a sesto acuto polilobate, con i pilastrini a fasci poggianti su basi marmoree. Dietro l’importante altare maggiore a marmi policromi del 1860, nell’abside, troviamo un coro ligneo. Nelle navate laterali sono presenti le preziose tavole lignee raffiguranti le tappe della via Crucis del 1889, opera di Paolo Gaidano. Le diverse cappelle ospitano ognuna un importante altare marmoreo incastrato tra le due alte monofore a sesto acuto, diversi per tipologia e fattura, sopra il quale viene posta una tela relativa la dedicazione della cappella. La prima cappella, “delle anime del purgatorio attese da San Bonavente e San Carlo”, affaccia sulla seconda campata della navata laterale destra. Presenta un altare marmoreo dalla forma regolare, a fasce orizzontali in marmo bianco e nero, con al centro un piccolo rosone con croce marmorea. Sopra poggia, in posizione rialzata, un piccolo tabernacolo con finitura analoga. Sopra è posta una tela raffigurante la Vergine con il Bambino
Coperture
Le coperture sono di tipo tradizionale (orditura lignea con capriate e manto di copertura in coppi), con disegno a capanna sull’aula per l’ampiezza della navata centrale, e a falda unica sulle navate e sulle cappelle laterali. In corrispondenza dell’abside le falde ne seguono l’andamento poligonale.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
Aggiunta di altare minore marmoreo. In marmo bianco, il piano è sorretto da sei colonnine tuscaniche su cui poggiano degli archi a sesto acuto compresso.
leggìo - aggiunta arredo (1970)
Aggiunta di leggìo marmoreo semplice a lato dell'altare.
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