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restauro
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Sassoferrato
Fabriano - Matelica
chiesa
sussidiaria
S. Paterniano
Parrocchia di San Facondino
Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (1970)
1333 - XV(prime notizie intero bene); 1573 - XIX(restauro intero bene); 1580 - XVII(costruzione canonica); 1989 - 1992(restauro del tetto intero bene )
Chiesa di San Paterniano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Paterniano <Sassoferrato>
Altre denominazioni S. Paterniano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro generale)
maestranze marchigiane (restauro del tetto)
maestranze marchigiane (costruzione della canonica)
Notizie Storiche

1333 - XV (prime notizie intero bene)

La prima citazione della chiesa di Rivoretroso (come fu denominata anticamente la frazione), risale al 1333 quando una Collettoria Vaticana la indica come dedicata a San Paterniano del Colle Ventoso.

1573 - XIX (restauro intero bene)

Nel 1573 il visitatore apostolico Mons. Camaiani si rese conto che anche San Paterniano necessitava di urgenti lavori di restauro e ne ordinò l'esecuzione. Nei secoli successivi specialmente in seguito a eventi sismici, la chiesa venne restaurata ed ampliata mentre nel XIX secolo venne ridisegnata completamente la facciata.

1580 - XVII (costruzione canonica)

Nel 1580 in seguito alla visita del Vescovo di Nocera Umbra, sotto cui ricadeva Sassoferrato, venne ordinato al parroco di risiedere nella frazione di Frassineta e venne costruita pertanto la canonica di fianco alla chiesa.

1989 - 1992 (restauro del tetto intero bene )

Nel 1989 con ordinanza del Sindaco la chiesa venne chiusa al culto per pericolo di crollo della copertura che segnalava instabilità statica. Nel 1992 dopo i lavori di manutenzione al tetto, la chiesa riaprì al culto.
Descrizione

La facciata, completamente intonacata, è caratterizzato nella parte alta da una merlatura di archetti ciechi ricavata al di sotto della copertura. Questa è sicuramente una delle parti della chiesa di più recente rifacimento e richiama il vicino santuario della Madonna del Cerro. Nella parte centrale della facciata si trova una nicchia ad arco a sesto acuto, arretrata rispetto al filo della parete, entro la quale si inseriscono, perfettamente allineati lungo l’asse centrale, il portone e il rosone. Il portale di forma rettangolare è inquadrato da alcun inserti in pietra, parzialmente in rilievo. Al di sopra di esso vi è una pensilina aggettante su mensole, con arco a tutto sesto, con copertura a timpano. I restanti fronti mostrano la muratura in pietra e mattoni lasciata a vista, con una serie di aperture di forma diversa inquadrate da architrave in mattoni. E’ inoltre visibile il campanile, che si eleva al di sopra della chiesa, con pianta quadrata e superficie completamente intonacata. All'interno la chiesa è divisa in tre navate con archi a tutto sesto a delimitarne le parti. Gli archi sono sorretti da pilastri quadrati con capitelli di ordine composito. Sopra gli archi corre una mensola aggettante sorretta da beccatelli arricciati. La zona del presbiterio e il catino absidale sono illuminati da una finestra aperta al centro della semicupola che copre l'abside. Sopra l'arco di trionfo che apre al presbiterio si trova l'iscrizione in latino che ricorda gli ultimi restauri del 1992.
Impianto strutturale
La struttura portante del fabbricato è in muratura di pietra locale mentre la copertura è a due falde del tipo tradizionale in legno, con sottostante volta a botte nella navata centrale e tre volte a crociera nelle navate laterali.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
Per officiare il culto secondo le nuove disposizioni del Concilio Vaticano II, fu demolita la balaustra che separava il presbiterio dai fedeli ed è stato rimosso l'altare addossato alla parete di fondo, mantenendo soltanto la parte che oggi appare come una nicchia. Il nuovo altare in marmo è stato posizionato dopo i lavori di restauro della copertura e la riapertura della chiesa al culto nel 1992.
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