chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Catobagli Sassoferrato Fabriano - Matelica chiesa parrocchiale Natività di Maria Santissima Parrocchia di Natività di Maria Santissima Preesistenze altare - aggiunta arredo (1970) XI - 1078(committenza carattere generale); 1252 - 1476(completamento intero bene ); 1568 - 1580(rifacimento del tetto intero bene )
Chiesa di Natività di Maria Santissima
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Natività di Maria Santissima <Catobagli, Sassoferrato>
Altre denominazioni
Chiesa della Natività di Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (prima edificazione )
maestranze marchigiane (rifacimento)
maestranze marchigiane (costruzione della casa parrocchiale)
Notizie Storiche
XI - 1078 (committenza carattere generale)
Il territorio su cui si erge la chiesa era proprietà fin dal XI secolo della famiglia Corbi a cui si deve nel 1078 la committenza per la costruzione di una prima chiesa. Questa fu chiamata per secoli Santa Maria dei figli di Corbo.
1252 - 1476 (completamento intero bene )
La primitiva chiesa sorta nel XI secolo fu ingrandita e decorata successivamente e una Bolla del 1252 di papa Innocenzo IV ne attesta la presenza e la completa funzionalità. Una lapide commemorativa del 1476 su una parete esterna ricorda la prima chiesa e riporta lo stemma di Santa Croce.
1568 - 1580 (rifacimento del tetto intero bene )
Nel 1568 il cardinale Bonello univa sotto un solo rettore le chiese di S. Maria del Cerro, S. Cristoforo di Rotondo, S. Maria dei Corbi, S. Nicola del Doglio, S. Stefano della Sementana. Nel 1580 la chiesa fu visitata dal Vescovo Mannelli che ordinò di costruire la casa parrocchiale, che era già stata prevista dal visitatore apostolico Camagliani ma non ancora realizzata, e di riparare i tetti fortemente ammalorati.
Descrizione
La chiesa è ripartita in tre navate con la navata centrale ben più alta delle laterali. Questa impostazione si riflette esternamente sulla facciata, di chiaro riferimento rinascimentale. Infatti la navata centrale corrispondente per altezza al rosone, viene sapientemente raccordata alle basse navate laterali dalle volute di sapore albertiano. La ripartizione della facciata in riquadri e specchiature contribuisce a darne un aspetto ricercato e studiato. All'interno le navate sono scandite da arcate a tutto sesto che presentano una architrave continua a metà delle paraste. L'edificio si regge su murature portanti ed è ricoperto esternamente da un paramento di mattoni faccia a vista.
Le coperture sono di tipo tradizionale mentre la navata centrale è voltata a botte intervallata da archi e illuminata da entrambi i lati da finestre riquadrate.
Preesistenze
Dalla precedente costruzione medievale sono rimaste delle tracce degli archi a sesto acuto nella navata di destra. All'interno della nicchia ricavata nell'arco in fondo alla parete si trova un affresco raffigurante una crocifissione con i santi Giovanni, Maddalena e la Vergine Maria. Sulla parete destra della navata c'è una Madonna con Bambino in stato di discreta conservazione.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970)
Davanti all'altare in marmo rivolto all'abside è stato aggiunto una mensa sorretta da quattro colonne in porfido rosso con basamento e capitello in pietra chiara.