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Fabriano
Fabriano - Matelica
chiesa
sussidiaria
S. Onofrio
Parrocchia di Santi Biagio e Romualdo
Struttura; Cappelle
altare - aggiunta arredo (1970 circa)
XIII - XV(edificazione intero bene); 1476 - 1476(ristrutturazione e ampliamento intero bene); 1727 - 1727(rifacimento intero bene); 1818 - 1818(cambio proprietà intero bene); 1913 - 1913(ampliamento ala destra); 1997 - 2003(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Sant'Onofrio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Onofrio <Fabriano>
Altre denominazioni Scala Santa
S. Onofrio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (edificazione della chiesa)
maestranze marchigiane (ristrutturazione e cambio di titolazione)
maestranze marchigiane (riedificazione della chiesa)
maestranze marchigiane (ampliamento per la collocazione della Scala Santa)
maestranze marchigiane (ristrutturazione post-terremoto)
Notizie Storiche

XIII - XV (edificazione intero bene)

Non ci sono notizie certe sulla data di edificazione della chiesa. In base ai documenti esistenti, gli storici hanno dato versioni diverse. Il Marcoaldi, ad esempio, considera l'edificio coevo al monastero delle Povere ad esso limitrofo fondato intorno al 1260. Il Sassi ipotizza il 1309 come data di fondazione del monastero e della chiesa. Secondo altri, fra cui il Molajoli, invece, l'anno di edificazione della chiesa sarebbe il 1407, successivo quindi a quello di edificazione del monastero. Il primo documento certo rimasto che parla del prestigio del complesso edilizio risale al 1449 ed è firmato Nicolò V. La chiesa era intitolata originariamente a S. Girolamo.

1476  (ristrutturazione e ampliamento intero bene)

La chiesa, che in origine corrispondeva al coro delle suore, fu ristrutturata e ampliata a spese della nobile Anna Silvestri Flori, come ricorda una lapide nell'ingresso, e, in questa occasione, cambiò il titolo in S. Onofrio.

1727  (rifacimento intero bene)

Come attestato da una lapide marmorea apposta in una parete dell'ingresso, la chiesa fu riscostruita in questo anno secondo un semplice schema a pianta ovale.

1818  (cambio proprietà intero bene)

Nel 1818, a seguito della soppressione napoleonica che cacciò le suore dal monastero, la chiesa fu ceduta alla Confraternita del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo.

1913  (ampliamento ala destra)

Dopo lunghe vicissitudini, in questo anno si decise di collocare definitivamente la Scala Santa nella chiesa di Sant'Onofrio che fu ampliata nel fianco destro per ospitarla. Fu Innocenzo Bontempi che nel 1769 ottenne da Papa Clemente XIV il permesso di costruire una Scala Santa a Fabriano composta da 14 gradini, tre dei quali racchuiderebbero frammenti della vera Scala di Pilato. Da quell'anno la Scala, per vari motivi, non trovò mai una collocazione definitiva fino al 1913.

1997 - 2003 (ristrutturazione intero bene)

Il terremoto del 1997 causò gravi danni alle strutture della chiesa che rimase, per questo, chiusa per sei anni.
Descrizione

La chiesa di Sant'Onofrio si trova nei vicoli del centro storico della città di Fabriano e deve le sue forme attuali al rifacimento del 1727 su progetto dell'architetto Giambattista della Castagna. L'edificio è inserito nel tessuto edilizio e unito a quello che era il monastero delle cosidette Povere, monache francescane che vi rimasero fino alla soppressione napoleonica di inizio Ottocento. La chiesa ha un impianto semplice: è ad aula unica a pianta ovale ed è coperta da una volta ad ombrello con otto unghie al di sotto delle quali si aprono le finestre che garantiscono l'illuminazione naturale dall'alto. Alle otto unghie corrispondono otto lesene che scandiscono le pareti e sorreggono una cornice che gira per tutto il perimetro. In corrispondenza degli assi dell'ellisse, archi inquadrati dalle lesene introducono vari ambienti della chiesa: alle estremità opposte dell'asse minore troviamo l'ingresso, voltato a botte ribassata, e una nicchia con l'altare principale; in corrispondenza dell'asse maggiore, invece, una nicchia con un altare secondario e l'ingresso alla cappella della Scala Santa, aggiunta nel 1913. Al di sotto della cornice si trovano delle grate decorate che tradiscono la presenza di una galleria da cui le suore di clausura potevano assistere alla funzione. All'esterno, la facciata è in mattoni faccia a vista con profilo a capanna. La disposizione delle aperture è simmetrica e l'aspetto sobrio. Quattro paraste dividono verticalemente il prospetto, le due centrali terminano con un elemento in pietra bianca simile ad un pinnacolo. Al centro troviamo l'ingresso sormontato da un oculo, ai due lati quattro finestre quadrate. Delle aperture che troviamo in facciata, solo il portone è collegato direttamente all'interno mentre le altre servono per dar luce agli spazi accessori e alla galleria. Il portone principale è cricondato da una cornice in pietra con incastonata l'immagine del Sacro Cuore di Gesù.
Struttura
Come si vede dai prospetti esterni, la struttura verticale dell'edificio è in muratura in mattoni di laterizio.
Cappelle
La cappella della Scala Santa è l'ambiente più importante della chiesa, tanto che l'edificio è noto con l'appellativo di Scala Santa più che con il titolo di chiesa di Sant'Onofrio. Alla cappella si accede dall'aula principale attraverso un arco alla destra dell'altare. Uno spazio a pianta rettangolare coperto da una volta a crociera con oculo centrale introduce alla scalinata. La scalinata è divisa in tre rampe parallele, quella centrale è la principale e quella contenente parti della scala di Pilato. Le rampe sono voltate a botte e arrivano in una cappella con altare al centro della quale era originariamente collocato, con forte effetto prospettico, un Crocifisso scolpito in legno fortemente espressivo, ritenuto opera della seconda metà del secolo XIV di arte tedesca. Questo Crocifisso è attualmente collocato nell'edicola dell'altare principale della chiesa e qui sostituito con un altro sicuramente di minore impatto.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è consistito semplicemente nel riadattamento dell'altare pre-conciliare dal quale è stata ricavata la mensa attuale e spostata in avanti.
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