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Chiesa di Sant'Eustachio Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Eustachio Martire <Mordano>
Altre denominazioni
Chiesa di Sant'Eustacchio martire Chiesa di Sant'Eustacchio Martire in Mordano S. Eustachio martire
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoclassica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche
1442 (preesistenza chiesa)
se ne ha memoria già a partire dal XV secolo, quando in un documento si ricorda all'interno di essa, l'edificazione della cappella dedicata a Sant'Antonio.
1766 - 1771 (costruzione chiesa)
la sua edificazione risale al 1766 e il tempio viene solennemente consacrato dal cardinale Bandi il 21 luglio 1771.
1973 - 1974 (restauro chiesa)
viene completamente restaurata nella seconda metà del XX secolo.
Descrizione
la chiesa intitolata a Sant'Eustachio è sita nella località di Mordano, così denominata per l'abbondante presenza nella zona di gelso, detto appunto morus, da cui il nome stesso. Originariamente sorgeva 1 km a nord-ovest, dove attualmente si erge la chiesa di San Francesco; da alcuni documenti quattrocenteschi si apprende però che nel corso del XIV secolo i Mordanesi hanno deciso di costruire entro l'abitato un nuovo tempio che solo in un secondo momento ha assunto la titolazione di Sant'Eustachio. Questa struttura coincide con la chiesa odierna, innalzata nel 1766 e in stile settecentesco; l'autore del progetto è sconosciuto, ma in canonica è conservato un prospetto del tempio firmato da un certo architetto Ricciardelli. La chiesa è ad un'unica navata, con sei cappelle, tre per ogni lato, ognuna delle quali è contraddistinta da altari in scagliola ognuno diverso dall'altro. Nella prima cappella a sinistra è conservata una tela raffigurante il battesimo di Gesù e questa era inizialmente la sede del battistero, oggi collocato nell'abside; nella terza cappella a sinistra vi è invece un pregevole dipinto di Zampa che rappresenta i santi Eustachio, Sebastiano e Rocco, sovrastati da un cervo. In fondo all'abside campeggia l'immagine della Madonna delle Grazie, attribuibile alla scuola bolognese. Nella chiesa, il cui interno è caratterizzato da colonne con capitelli di ordine dorico, vi è anche una statua dell'Addolorata, opera in cartapesta dei fratelli faentini Graziani, dipinti raffiguranti altri santi e i quadretti della Via Crucis posti sulle colonne stesse.
Pianta
caratterizzata da un'unica navata che termina nell'abside costruita dopo la seconda guerra mondiale; in precedenza un semplice muro concludeva la navata stessa.
Facciata
interamente intonacata di un giallo tenue, è scandita da sei paraste in muratura ed è caratterizzata da un portale in legno incorniciato da una struttura rettangolare che termina in un semiarco e sovrastato da una finestra anch'essa di forma rettangolare.
Coperture
la navata è coperta da volte a botte.
Battistero
collocato nell'abside, si contraddistingue per un fonte battesimale in marmo scolpito della bottega imolese e risalente al seconda metà del XVI secolo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1974)
viene mantenuto il vecchio altare in marmo e ne viene aggiunto un altro, sempre in fattura marmorea, orientato verso l'assemblea dei fedeli.