chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lugo Imola chiesa parrocchiale Ss. Francesco e Ilaro Parrocchia di Santi Francesco Ed Ilaro Facciata; Pianta; Finiture esterne; Cupola; Chiostro; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1962); presbiterio - aggiunta arredo (1980); confessionale - aggiunta arredo (1980-1990); presbiterio - intervento strutturale (1990) 1227 - 1233(costruzione chiesa e convento); 1471 - 1471(costruzione chiostro); 1762 - 1772(riedificazione fondamenta); 1838 - 1838(costruzione fonte battesimale)
Chiesa dei Santi Francesco e Ilaro
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Francesco e Ilaro <Lugo>
Altre denominazioni
Ss. Francesco e Ilaro
Autore (ruolo)
Morelli, Cosimo (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ticinesi (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche
1227 - 1233 (costruzione chiesa e convento)
nel 1227 iniziano i lavori per l'edificazione della chiesa con convento annesso: nell'arco di sei anni essa viene benedetta con il titolo di San Francesco e il convento viene reso abitabile.
1471 (costruzione chiostro)
la chiesa di San Francesco viene abbellita ulteriormente grazie alla costruzione del chiostro, più volte restaurato in un secondo momento.
1762 - 1772 (riedificazione fondamenta)
il terremoto che ha colpito Lugo nel 1688, ha provocato gravi danni alla chiesa, facendo cadere le volte di diverse cappelle e la piramide del campanile. Le parti lesionate non sono state restaurate fino a quando non viene ordinata la demolizione e conseguente riedificazione dalle fondamenta, lavoro affidato all'architetto Cosimo Morelli.
1838 (costruzione fonte battesimale)
la chiesa di San Francesco è diventata sede ufficiale del capitolo canonicale cittadino e Collegiata della città di Lugo nel 1828, poi parrocchia nel 1838. E' stato eretto così il fonte battesimale, oltre al fatto che viene apportata una modifica al nome: a San Francesco viene associato Sant'Ilaro, patrono della città.
Descrizione
il convento di San Francesco di Lugo, sorto su di un terreno nel fondo Policaro donato dalla comunità lughese a frate Graziano nel 1227, viene ampliato con la costruzione del chiostro nel 1471. La chiesa antica, edificata contemporaneamente al convento e parzialmente crollata in seguito al terremoto del 1688, viene ricostruita nella forma attuale a partire dal 1762 su progetto dell'architetto Cosimo Morelli. L'edificio sacro viene poi consacrato e aperto ai fedeli nel settembre del 1772. La chiesa, a navata unica, con sei cappelle e due altari laterali disposti simmetricamente rispetto all'altare maggiore, è stata realizzata in pieno stile neoclassico: ne sono un esempio le arcate del portico che incorniciano la facciata, delimitate da una grande cancellata in ferro battuto. Poggiata su capitelli corinzi di colonne e pilastri, la trabeazione si svolge come un amplissimo nastro al di sopra del quale si aprono enormi finestroni che illuminano la volta a botte. La cupola è sorretta da pilastri che fungono da base per otto nervature, le quali formano quattro pennacchi rovesciati che si congiungono nella lanterna luminosa. Al di sotto della cupola vi sono due cappelle laterali: quella di sinistra è abbellita con intagli e dorature con riferimenti a Maria e agli Evangelisti, quella di destra invece ospita un dipinto raffigurante Sant'Antonio di Padova e un'urna che custodisce le reliquie del beato Bonavita, terziario francescano lughese vissuto nel XIII secolo.
Facciata
rimasta incompiuta, incorniciata da un portico di tre archi in stile neoclassico, chiusi da una cancellata in ferro battuto. Essa è stata costruita nel 1920 dall'officina Matteucci di Faenza su progetto dell'architetto Francesco Bagnaresi di Riolo terme.
Pianta
il transetto - termine con cui si è soliti indicare il braccio che interseca trasversalmente quello longitudinale della chiesa - le conferisce simbolicamente la forma di una croce.
Finiture esterne
la trabeazione si erge su pilastri e colonne con capitelli corinzi.
Cupola
è sorretta da coppie di pilastri, con il motivo dei coretti e delle gelosie, che fungono da base per otto nervature. Non è un caso che la cupola, icona del cielo, abbia pianta ottagonale: otto infatti è il simbolo della vita eterna di Cristo, poiché l'ottavo è il giorno della Resurrezione.
Chiostro
si compone di ventotto archi centinati, con colonnine cilindriche a est e ad ovest, ottagonali a nord e a sud. I capitelli a calice, le mensoline, le ghiere di mattoni formano un armonico insieme in cotto, che unitamente alla vera da pozzo doveva costituire un unicum artistico. Attualmente della decorazione pittorica permane solo qualche frammento.
Elementi decorativi
affreschi, tele e monumenti sepolcrali ottocenteschi in marmo bianco scolpiti con motivi vegetali neoclassici, adornano le cappelle dell'edificio. Il presbiterio è dominato poi dall'altare maggiore in scagliola marmorizzato e nelle pareti laterali si aprono le cantorie. Un coro costituito da diciannove stalli canonicali in legno di noce, occupa l'abside.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1962)
è stata rimossa la balaustra dall'altare maggiore e sono stati tolti gli altari laterali dalle ancone intitolate alla B.V. Maria Immacolata Concezione e a S. Antonio da Padova.
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
si è provveduto a posizionare un nuovo altare sopra una predella che lo sopraeleva dal pavimento, al centro dello spazio sotto la cupola della chiesa. Di conseguenza i banchi che si trovavano sotto la cupola sono stati rivolti verso il centro della chiesa, orientati verso il nuovo altare.
confessionale - aggiunta arredo (1980-1990)
sono stati sostituiti due dei vecchi quattro confessionali e sulla parete destra della chiesa sono stati ricavati, sotto i matronei, due ambienti opportunamente rivestiti, insonorizzati e con un minimo di riscaldamento che ora sono adibiti a confessionali.
presbiterio - intervento strutturale (1990)
l'altare maggiore e il tabernacolo sono stati restaurati e indorati.