maestranze emiliano-romagnole (costruzione nuova chiesa)
Notizie Storiche
1581 (costruzione intero bene)
il consiglio comunale decide di edificare una chiesa con le offerte ricevute: in tale occasione viene scelto il progetto dell'architetto Giulio Della Torre.
1593 (costruzione intorno)
viene eretto il portico antistante la chiesa per opera del mastro muratore Vincenzo Birri e Domenico Benigazzi.
1597 (costruzione carattere generale)
viene edificata la canonica che servirà come convento dei padri Carmelitani Scalzi.
1805 - 1810 (rifacimento intero bene)
in seguito al crollo della cupola avvenuto nel 1803 e al generale deperimento dell'edificio, il sacerdote don Antonio Fanti chiede alle autorità della Repubblica Cisalpina che venga edificata una nuova chiesa, il cui progetto viene affidato all'ingegnere Giuseppe Magistretti. L'architetto G.B. Scarabelli pone la prima pietra e i lavori vengono ultimati nel 1810.
Descrizione
la strada che da Imola conduceva a Casola Canina superava il torrente denominato Correcchio che in diverse occasioni usciva dagli argini, tanto da rompere il ponte che lo sovrastava e da dare alla zona il nome di Ponte Rotto. Vicino al ponte, appesa ad un albero, venne poi collocata l'immagine della Madonna, che sembrava appartenesse a una certa famiglia Ghini: era un'immagine bianca, semplice, in scagliola raffigurante la Madonna attorniata da otto angioletti. Quando un morbo contagioso colpì la città di Imola nel 1579, risparmiando la popolazione che aveva instaurato un rapporto di fiducia con la Madonnina, la zona cambiò nome in Ponte Santo. Qui, su progetto dell'architetto Giulio Della Torre, venne costruita una chiesa con le cospicue offerte ricevute. L'edificio lungo 40 metri e largo 10, presentava una cupola ottagonale in legno, ricoperta all'esterno da piombo, che si elevava su un tamburo ornato di lanternino e affiancata da uno stretto campanile con due campane. Quando la cupola crollò nel 1803, il sacerdote don Antonio Fanti chiese il permesso alle autorità della Repubblica Cisalpina di edificare una nuova chiesa. La sua richiesta venne accolta e nel 1805 venne posta la prima pietra. Cinque anni più tardi venne inaugurata la chiesa attuale con pianta a croce latina, navata unica e coperture caratterizzate da volte a botte. Dal 1927 al 1932 la chiesa di Pontesanto è oggetto di una serie di lavori di ristrutturazione: vengono rifatti i soffitti, sostituite le tegole rotte, restaurata la facciata e rinnovati gli intonaci dell'interno.
Campanile
nei primi decenni del novecento il canonico don Zardi ha provveduto a ripararne il tetto e a far rifondare la campana rotta. Attualmente sono tre le campane di cui si caratterizza.
Facciata
in mattoni, con finestra semicircolare collocata al di sopra del portone e timpano triangolare.
Pianta
a croce latina, caratterizzata da un'unica navata, coperta da volte a botte.
Cupola
a base ottagonale, con una circonferenza di 16 metri, realizzata in legno e piombo.
Elementi decorativi
degne di menzione sono le tele raffiguranti l'assunzione della Beata Vergine, il martirio di San Sebastiano e l'Arcangelo Michele, attribuite al pittore Angelo Gottarelli, che ha dipinto anche lo sfondo delle tre cappelle della chiesa, che contribuiscono ad abbellire l'interno dell'edificio. Inoltre è possibile osservare un organo del Cavalletti utilizzato in occasione degli inni religiosi.
Adeguamento liturgico
nessuno
non è stata effettuata alcuna tipologia di intervento volto all'adeguamento liturgico negli anni successivi al Concilio Vaticano II. L'altare era già stato eretto in modo tale che fosse orientato verso l'assemblea dei fedeli.