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Castel Bolognese
Imola
chiesa
parrocchiale
S. Pietro Apostolo
Parrocchia di San Pietro Apostolo in Casalecchio
Facciata; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (anni 50-60 del 1900)
1157 - 1157(preesistenza chiesa); 1697 - 1697(restauro chiesa); 1824 - 1824(completamento chiesa); 1950 - 1950(ricostruzione chiesa)
Chiesa di San Pietro Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Pietro Apostolo <Castel Bolognese>
Altre denominazioni S. Pietro Apostolo
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (costruzione chiesa)
maestranze emiliano-romagnole (rifacimento chiesa)
Notizie Storiche

1157  (preesistenza chiesa)

il primo documento in cui viene ricordato l'edificio di culto dedicato a San Pietro Apostolo è in una bolla papale del XII secolo.

1697  (restauro chiesa)

dopo un primo intervento risalente al 1571, vengono attuati altri significativi lavori di rifacimento alle finestre, all'abside, al coperto e alle pareti laterali.

1824  (completamento chiesa)

le cappelle vengono decorate dal pittore faentino Balelli.

1950  (ricostruzione chiesa)

andata distrutta durante la seconda guerra mondiale, viene riedificata e inaugurata a metà del XX secolo.
Descrizione

la chiesa di Casalecchio è dedicata a San Pietro Apostolo e si trova in via Provinciale Lughese. Questa frazione, posta sulla strada che conduce a Solarolo, già nel medioevo era denominata de Limite alto o de Limidalto o ancora di Riminaldo e il primo documento in cui viene menzionata la chiesa, è una bolla papale del 1157. Molto probabilmente l'edificio di culto deve la sua origine al monastero di San Vitale a Ravenna, a quell'epoca proprietario dei terreni che formano la parrocchia attuale. La chiesa aveva l'ingresso a sud-ovest, con soffitto a travi, fatta eccezione per la cappella maggiore e quelle laterali che erano a volta; era illuminata da tre finestre e due mezze rose e aveva il pavimento più basso rispetto al terreno, cosa che procurava parecchia umidità. Sopra l'altare vi era poi l'affresco con l'immagine del titolare, sostituita nel 1582 con un quadro che rappresenta Nostro Signore che porge le chiavi a San Pietro; sempre nel XVI secolo vi erano anche due altari laterali eretti in onore della Madonna e di Sant'Antonio Abate, adornati con affreschi successivamente sostituiti da un Crocifisso di stucco e da una statua di Sant'Antonio Abate del 1825, opera dell'imolese Giuseppe Tozzi. La chiesa attuale, inaugurata nel 1950, sostituisce la precedente, demolita durante la seconda guerra mondiale. Presenta una struttura in mattoni a faccia vista, con una facciata molto semplice e un interno con le pareti intonacate di bianco, fatta eccezione per il cornicione alla base realizzato in pietra. L'abside, di forma semicircolare, è illuminata da quattro vetrate istoriate e il presbiterio, a pianta rettangolare e rialzato di alcuni gradini rispetto al piano dei fedeli, è dotato di un altare in pietra ricoperto di marmo. L'ambiente è poi abbellito con quadri e statue, fra cui quella dell'Immacolata Concezione, in cartapesta modellata e dipinta, collocata sulla destra del presbiterio. La chiesa è affiancata dal campanile in mattoni a vista e a base quadrata, con finestre disposte su due livelli e culminante con una guglia.
Facciata
in mattoni a vista con volto a capanna, è caratterizzata da un portale in legno al di sopra del quale vi è una grande lunetta in ceramica di Angelo Biancini, che raffigura la consegna delle chiavi a San Pietro. La porta è sovrastata a sua volta da quattro finestre culminanti ad arco, disposte a intervalli regolari, al centro della facciata stessa.
Pianta
rettangolare, con una sola navata.
Pavimenti e pavimentazioni
formati da piastrelle in cotto di forma quadrata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (anni 50-60 del 1900)
l'altare in pietra, ricoperto in marmo, viene orientato verso l'assemblea dei fedeli nel momento in cui la chiesa viene ricostruita.
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