chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pollone Biella chiesa parrocchiale S. Eusebio Prete Parrocchia di S. Eusebio Prete Pavimenti e pavimentazioni; Campanile; Impianto strutturale presbiterio - aggiunta arredo (1965 - 1980) 1000 - 1440(notizie storiche carattere generale); 1223 - XIII(notizie storiche carattere generale); 1318 - XVI(preesistenze intero bene); XVI - XVIII(notizie storiche intero bene); 1563 - XVI(completamento interno); 1580 - XVI(ricostruzione intero bene); XVII - XVII(completamento impianto strutturale); 1602 - 1609(completamento interno); 1619 - XVII(notizie storiche carattere generale); 1650 - XVII(costruzione cappelle); 1650 - XVII(completamento facciata); 1661 - XVII(notizie storiche intero bene); 1667 - 1675(decorazione altari laterali); 1718 - 1737(decorazione interno); 1750 - XVIII (decorazione interno)
Chiesa di Sant'Eusebio Prete
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Eusebio Prete <Pollone>
Altre denominazioni
S. Eusebio Prete
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
1000 - 1440 (notizie storiche carattere generale)
La chiesa parrocchiale di Pollone sorse fin da epoca anteriore al Mille come rettoria della pieve di S. Stefano a Biella e come tale figura nella Bolla di Innocenzo III del 2 maggio 1207, e negli elenchi delle chiese vercellesi del 1298, del 1348 e del 1440
1223 - XIII (notizie storiche carattere generale)
Il più antico documento che richiama la chiesa di S. Eusebio di Pollone è una pergamena del 29 maggio 1223, attraverso cui il maestro Guido, canonico di Biella, presentava a nome del capitolo di S. Stefano a Gillio Gastaldo di Pollone lettere del Vescovo di Vercelli le quali ordinavano di lasciare al detto capitolo una terra, esistente a Cangio di Pollone, e ordinava di recarsi la domenica successiva dal Vescovo stesso.
1318 - XVI (preesistenze intero bene)
La chiesa primitiva è di epoca medievale e, come molte delle quali, aveva anch’essa un portico, utilizzato dalla comunità atti pubblici e civili. Gli accenni più antichi di questa chiesa medievale sono attestati nella Vis. Past. del 1318, la quale venne trovata con l’abside rovinata; venne poi demolita nella seconda metà del XVI secolo per fare spazio alla costruzione attuale.
XVI - XVIII (notizie storiche intero bene)
Dell’edificio cinquecentesco rimangono tuttavia solo le tre navate, perché il coro e il presbiterio furono ricostruiti nel XVIII secolo. La struttura muraria rinascimentale è ancora visibile e insieme a questa anche le finestre rotonde e i contrafforti, questi ultimi specialmente nei muri che non vennero ricoperti da intonaco.
1563 - XVI (completamento interno)
La Vis. Past. del 1563 contiene informazioni relative alla chiesa medievale in quanto tale descrizione risale a pochi anni prima della sua demolizione. Da tale scritto la chiesa appariva come una misera costruzione poiché, mancando di volta, era ricoperta dal tetto nudo, poco ornata e minacciante rovina. Possedeva quattro altari laterali, uno dei quali dedicato alla Madonna ed erano in cattivo stato; mancava la sacrestia e i paramenti erano conservati in una cassa; il battistero risultava conservato in pessime condizioni ma, a differenza di tante altre parrocchie dell’epoca, il SS. Sacramento era già conservato sull’altare maggiore in un tabernacolo di legno dipinto.
1580 - XVI (ricostruzione intero bene)
Non vi sono documenti che parlano della ricostruzione della chiesa, ma dai decreti della Vis. Past. del 1580 si evince che era già iniziata la realizzazione delle volte, ultimate negli anni immediatamente successivi, e veniva ordinato di costruire il pavimento.
XVII (completamento impianto strutturale)
La chiesa appariva ultimata nelle sue componenti strutturali e le pareti interne intonacate e dipinte. La porta principale si trovava sulla facciata e altre due minori situate lungo le pareti delle navate laterali, tuttavia non tutte le finestre erano ancora riparate con vetri. (XVII)
1602 - 1609 (completamento interno)
Dalla Vis. Past. del 1602 il pavimento risultava ancora mancante perché venne poi posato nel 1606. Nello stesso anno la sacrestia si presentava di modeste dimensioni, il coro, che in un documento posteriore viene definito di forma esagonale, era molto piccolo. L’altare della SS. Trinità era dedicato a SS. Teodoro e Rocco e a quello di S. Giulio si era aggiunto il titolo di S. Bernardo. Venne ordinato di eliminare la statua di San Teodoro a causa della sua antichità. La Visita Pastorale del 1609 contiene altre informazioni relative alla chiesa in tale periodo. L’altare del Rosario conservava una statua lignea della Madonna e la sacrestia era a fianco del presbiterio dal lato del Vangelo mentre dalla parte opposta vi era il campanile.
1619 - XVII (notizie storiche carattere generale)
La canonizzazione di San Carlo, avvenuta all’inizio del XVII secolo, portò il popolo di Pollone alla devozione verso questo santo tanto che nel 1619 venne eretto un altare in suo onore all’interno dell’a chiesa parrocchiale.
1650 - XVII (costruzione cappelle)
Verso la metà del 1600 i due altari che si trovavano a capo delle navate vennero trasformati attraverso la formazione di due cappelle sormontate da una cupola
1650 - XVII (completamento facciata)
inoltre, un piccolo portico con due colonne in pietra venne addossato alla facciata.
Le colonne in pietra, oltre a sorreggere il portico, dividevano le navate all’interno
1661 - XVII (notizie storiche intero bene)
Da una testimonianza della Vis. Past. del 1661 si venne a sapere che la chiesa era consacrata. All’interno dell’edificio erano contenuti diversi sepolcri di famiglie private. Da questa visita pastorale si sa, inoltre, che alcuni altari avevano cambiato titolo.
1667 - 1675 (decorazione altari laterali)
Negli anni immediatamente successivi si edificò un quinto altare laterale, tra quelli già esistenti di S. Giovanni Battista e di S. Carlo, in onore di S. Michele. Questa notizia viene attestata dai decreti della Vis. Past. del 1667. Successivamente l’altare maggiore venne ornato da una grande ancona di legno dorato su somiglianza di un’ancona presente nella chiesa della SS. Trinità a Biella. L’ancona lignea fu ultimata, non ancora dorata, nel 1675; quest’ultima venne poi demolita un secolo più tardi per fare posto all’attuale altare di marmo. Sempre da alcuni scritti risalenti al 1675 si viene a sapere che tutti gli altari laterali erano stati ornati di ancone e statue di legno dorato.
1718 - 1737 (decorazione interno)
Ai primi decenni del 1700 risalgono i primi libri contabili della chiesa i quali permettono di risalire ai lavori compiuti in quegli anni. Nel 1718 venne acquistata la tappezzeria per ornare le pareti della chiesa nelle solennità. La credenza per i paramenti venne scolpita nel 1737, probabilmente da Carlo Francesco Aureggio da Biella; negli stessi anni un anonimo pittore si occupò di decorare il centro della volta.
1750 - XVIII (decorazione interno)
Verso la metà del XVIII secolo venne rinnovata la cappella del Rosario, dipinta nel 1750 da Giovanni Antonio Genta di Biella e ornata di un nuovo tabernacolo di legno dorato. Sempre nel 1750 il medesimo pittore dipinse anche l’orchestra dell’organo. L’anno successivo si rinnovava anche la cappella di S. Lucia.
Descrizione
Il complesso parrocchiale di Pollone è composto dalla chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio Prete utilizzata settimanalmente per le funzioni religiose, dalla casa parrocchiale e di un oratorio, usato anche come salone polivalente per la comunità. Tale chiesa è l’unica parrocchia biellese dedicata a Sant’Eusebio Prete, la cui festa si celebra il 14 agosto. La parrocchia è situata nel comune di Pollone, borgo prealpino facente parte della Comunità montana Valle dell'Elvo, ai confini del centro storico del paese. L’impianto planimetrico si sviluppa lungo l’asse Nord-Ovest/Sud-Est con ingresso rivolto a Sud-Est. All'interno è suddivisa in tre navate; la navata maggiore è sormontata da una volta a botte con lunette, mentre le piccole navate laterali sono sormontate da volte a crociera.
Il prospetto è caratterizzato dalla presenza di un piccolo portico, posto in corrispondenza dell’ingresso. La facciata è suddivisa in tre parti, la parte centrale più alta, corrispondente alla navata centrale e sormontata da un timpano triangolare. Due paraste bianche, che si snelliscono nella parte superiore, incorniciano la parte centrale. La facciata presenta il colore rosa pallido e il bianco come cromie predominanti.
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento dell'aula è realizzato in mattonelle di cemento; il quello del presbiterio è realizzato alla Veneziana
Campanile
Del campanile non si hanno molte notizie. Risale all’epoca della ricostruzione della chiesa, alla fine del XVI secolo. Nel 1741 fu portato all’altezza attuale, venne quindi sopraelevato ad opera dei maestri Domenico Maggia e Giovanni Battista Perino.
Impianto strutturale
edificio realizzato in muratura portante e mattoni
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965 - 1980)
l'intervento di adeguamento liturgico ha previsto la riorganizzazione dell'area presbiteriale con l'aggiunta di una lunga mensa per la celebrazione rivolta verso i fedeli.