chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cavaglià Biella chiesa parrocchiale S. Michele Parrocchia di S. Michele Struttura; Coperture altare - intervento strutturale (1980); nessuno (1970); ambone - aggiunta arredo (1990) XV metà - XV metà(preesistenza campanile); XVIII - XVIII(completamento porta della balaustra); 1779 - 1779(progettazione intero bene); 1779 - 1787(inizio lavori intero bene); 1789 - 1789(costruzione bussola); 1792 - 1798(costruzione altare e balaustra); 1797 - 1797(completamento candelieri); 1798 - 1798(consacrazione intero bene); XIX - XIX(completamento altare maggiore); XIX - XIX(realizzazione baldacchino); XIX - XIX(realizzazione altari ); XIX - XIX(realizzazione battistero); 1805 - 1805(abbellimento coro con stalli lignei); 1815 - 1816(completamento altare Beatissima Vergine); 1819 - 1819(realizzazione orchestra); 1820 - 1821(realizzazione organo); 1885 - 1886(realizzazione facciata); 2013 - 2014(rifacimento copertura); 2013 - 2014(rifacimento cupola); 2013 - 2014(revisione lanterna); 2013 - 2014(manutenzione facciate est nord e ovest)
Chiesa di San Michele
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Michele <Cavaglià>
Altre denominazioni
S. Michele
Autore (ruolo)
Castelli, Filippo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze biellesi (costruzione)
Notizie Storiche
XV metà (preesistenza campanile)
Il campanile è ancora quello della chiesa demolita, divenuto piccolo in proporzione alla mole della chiesa attuale. Arriva appena all'altezza del tetto della chiesa e nel progetto del Castelli si contemplava una sua sopraelevazione e trasformazione per renderlo in stile con il nuovo edificio. L'idea fu ripresa nel progetto del Vigna, quando si costruì la facciata, ma l'importo della spesa distolse i Cavagliesi dai loro buoni propositi. La sua sopraelevazione era anche collegata alla costruzione di un secondo campanile, dall'altra parte della facciata della chiesa, elementi tutti che fecero procrastinare i lavori a tempo indeterminato.
XVIII (completamento porta della balaustra)
Il fabbro Garzone, detto Biondino, eseguiva la porticina della balaustra in ferro battuto.
1779 (progettazione intero bene)
L'incarico di studiare il nuovo edificio venne affidato all'arch. Filippo Castelli che presentò i disegni il 30 luglio 1779. Il Comune, braccio e mente dell'opera, rivolse una petizione al Senato di Torino il 23 ottobre 1779 il quale approvò il progetto e dava il suo benestare per iniziare i lavori.
L'ampiezza della nuova chiesa richiese la demolizione della chiesa vecchia ma anche delle case del vicario, del Comune e di alcuni particolari che furono ceduti per tale impresa.
1779 - 1787 (inizio lavori intero bene)
I lavori furono condotti dal mastro Deodato Molinaro e durarono fino al 1787. Era una costruzione imponente, ad una sola navata, sormontata da una grande cupola, in stile neoclassico.
1789 (costruzione bussola)
La bussola della porta principale fu eseguita dal falegname Stefano Nerva, in opera nel 1789.
1792 - 1798 (costruzione altare e balaustra)
L'altare e la balaustra furono scolpiti in marmo da Pietro Casella di Torino. La loro esecuzione veniva decisa durante una seduta dell'amministrazione del 12 luglio 1795 e nel 1798 venivano messi in opera.
1797 (completamento candelieri)
L'altare e la balaustra furono ornati di sei grandi candelieri di legno dorato, scolpiti nel 1797 dallo scultore Brassié.
1798 (consacrazione intero bene)
Il 29 settembre 1798, festa del titolare S. Michele, il Vescovo di Biella, mons. G.B.Canaveri, procedeva alla solenne consacrazione della nuova chiesa. Erano però ultimati soltanto i muri, l'altare maggiore e la balaustra.
XIX (completamento altare maggiore)
Anche per l'altare maggiore si studiò una grande ancona al fine di far risaltare maggiormente l'immagine di S. Michele. Il lavoro fu affidato allo stuccatore Giovanni Cattaneo, per quanto riguarda la parte muraria, e al pittore Balloco per quanto riguarda il quadro.
XIX (realizzazione baldacchino)
In occasione del completamento dell'altare maggiore si fece scolpire il baldacchino che sovrasta l'altare dallo scultore Lorenzo Giuseppe Vigliani di Biella, che fu indorato da Gaudenzio Lana di Ivrea.
XIX (realizzazione altari )
Le due cappelle vicine alla balaustra furono dotate di altari. Una fu dedicata a S. Biagio con maestoso dossale in marmo, come l'altare, eseguito dal marmorista Marchesi e con una tela del pittore Giuseppe Galimberti di Crescentino. L'altra è in tutto simile alla prima, sia nell'altare che nell'ancona, pure opere del Marchesi nella tela del Galimberti, rappresentante S. Ignazio, S. Luigi e S. Giovanni Nepomuceno.
XIX (realizzazione battistero)
L'architetto Alessandro Antonelli, ideatore della mole antonelliana di Torino e della cupola di S. Gaudenzio di Novara, progettò il nuovo battistero. Esso era formato da una vasca in marmo bianco di Carrara (scolpita nel 1843 dal marmorista Francesco Gussoni di Torino), sormontata da una piramide in legno (eseguita dal mastro Giuseppe Guala di Torino). Esso rappresenta una delle più belle opere neoclassiche esistenti in questa chiesa.
1805 (abbellimento coro con stalli lignei)
Nel 1805 si abbellì il coro con stupendi stalli lignei, finemente scolpiti nel sec. XVIII, acquistati dalla chiesa del monastero delle monache benedettine di S. Maria della Sala di Andorno, soppresse in quegli anni dal governo napoleonico. Questo coro può attribuirsi agli Aureggio - Termine, in modo particolare a Pietro Giuseppe.
Il 16 luglio 1815 fu eseguito l'altare, con la grande ancona, racchiudente la nicchia con la statua della Madonna e i misteri del Rosario in stucco da Giovanni Cattaneo di Carona, distretto di Lugano. Poichè la statua della Vergine risultava troppo piccola in rapporto al grandioso altare, il 28 febbraio 1816 si dava incarico allo scultore Giuseppe Pellengo di Caselle di scolpirne un'altra.
1819 (realizzazione orchestra)
Nel 1819 il mastro Giovanni Godone di Piverone, scultore di buon talento, scolpiva l'orchestra.
1820 - 1821 (realizzazione organo)
Il 1° febbraio 1820 venne affidata ai fratelli Serassi di Bergamo la formazione di un organo di notevole valore artistico, rovinato nel 1866 con l'aggiunta di un secondo organo e altre trasformazioni. L'organo fu collaudato il 15 ottobre dall'organista Giovanni Perotti, maestro di cappella del Duomo di Vercelli.
1885 - 1886 (realizzazione facciata)
La facciata fu compiuta per ricordare il primo centenario della erezione della chiesa, realizzando (solo in parte) il grandioso progetto del Castelli. I lavori vennero affidati ai mastri Ettore Rizzardi e Luigi Canati. Nel 1886 la facciata era compiuta.
2013 - 2014 (rifacimento copertura)
Poiché la copertura della Chiesa di San Michele Arcangelo presentava un forte livello di degrado, in particolare per quanto riguarda il manto di copertura in coppi, le faldalerie, i canali e i pluviali di raccolta, si è previsto un intervento di consolidamento volto ad eliminare le infiltrazioni e le perdite di acqua meteorica.
Si è intervenuto sui canali di gronda e sui pluviali di discesa delle acque meteoriche provvedendo alla pulitura degli stessi.
2013 - 2014 (rifacimento cupola)
Nelle porzioni di sottotetto non accessibili dall'interno si è asportato temporaneamente tutto il manto di copertura, al fine di poter realizzare un tavolato continuo in legname al di sopra della grossa orditura, interponendo una guaina impermeabile a freddo, riposizionando i coppi di gronda e colmo ancora sani e sostituendo quelli ammalorati.
E' stato inoltre sostituito il percorso esistente perimetrale alla cupola, con un nuovo camminamento più sicuro con scala e passerella metallica.
2013 - 2014 (revisione lanterna)
Si è provveduto alla verifica e revisione della copertura in piombo della lanterna e al rifacimento dell'intonaco della lanterna con sostituzione parziale di faldaleria ammalorata. Inoltre si sono sostituiti i vetri delle finestre della lanterna e si sono tinteggiate le pareti esterne.
2013 - 2014 (manutenzione facciate est, nord e ovest)
Manutenzione dei serramenti esistenti in legno e/o metallo sulle facciate esterne nord, est ed ovest.
Descrizione
La nuova chiesa, che per le sue dimensioni richiese la demolizione della vecchia e della casa del vicario e del comune, è stata progettata dall'arch. Filippo Castelli ad una sola navata, sormontata da una grande cupola. La chiesa è in stile neoclassico.
La facciata, che fu edificata un secolo più tardi e si attiene al disegno originale solo nella parte inferiore, per la parte superiore fu costruita in forme ben diverse.
Internamente, accedendo dalla porta principale e dalla bussola, la chiesa si presenta con una unica e imponente navata, sormontata da volte e solai di forma articolata.
La navata è sormontata da un tamburo e dalla cupola, culminante con una lanterna.
L'interno presenta il coro con stalli lignei finemente scolpiti nel sec. XVIII.
L'architetto Alessandro Antonelli, chiamato a Cavaglià nel 1838, progettò le sei cappelle e le ornò in marmo bianco venato di Carrara, costruì il pavimento dell'intera chiesa in lastre quadrate di Barge e fece dipingere a chiaroscuro le pareti e le volte prive di stucchi.
L'interno inoltre conserva quattro dei confessionali esistenti, i quali sono collocati nelle prime due cappelle laterali. Successivamente furono fatti costruire altri quattro confessionali, simmetrici, che furono destinati alle due grandi cappelle.
Il battistero, formato da una vasca in marmo bianco di Carrara, scolpito nel 1843 dal marmorista Francesco Gussoni di Torino, è sormontato da una piramide di legno e rappresenta una delle più belle opere neoclassiche esistenti in questa chiesa.
La chiesa custodisce un prezioso organo ottocentesco dei Serasi di Bergamo.
Il campanile è ancora quello della chiesa demolita seppur divenuto piccolo in proporzione alla mole della chiesa.
Struttura
Pareti in muratura continua con volte e solai di forma articolata
Coperture
Coperture a falde in coppi su diversi livelli
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1980)
L'altare viene disposto verso il popolo in modo che sia il punto principale di riferimento dell'aula principale. Non sono invece state smantellate le balaustre che rimangono posizionate dove lo erano già originariamente.
nessuno (1970)
La disposizione dell'assemblea è longitudinale, e non ha subito modifiche. La sua conformazione favorisce la formazione di un'assemblea unitaria, priva di divisioni al suo interno. I banchi e le sedie sono disposti in modo da facilitare i movimenti e gli spostamenti dei fedeli.
ambone - aggiunta arredo (1990)
E' stato posizionato, avanti alle balaustre esistenti, un nuovo ambone, in legno, dallo stile semplice e moderno. Presenta dimensioni contenute e ridotte. E' comunque un elemento mobile.