chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Andorno Micca Biella chiesa parrocchiale S. Lorenzo Parrocchia di S. Lorenzo Preesistenze; Facciata; Pianta; Facciata; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1980) 1263 - XIII(notizie storiche preesistenze); XIV - XV(notizie storiche carattere generale); XV - XVIII(notizie storiche facciata); XV - XVIII(notizie storiche carattere generale); 1445 - XV(notizie storiche ricostruzione); 1464 - XV(notizie storiche ricostruzione); XVI - XVI(decorazione interno); XVI - XVI(notizie storiche antica facciata); XVI - 1606(costruzione portico); 1525 - XVIII(notizie storiche campanile); 1563 - XVI(notizie storiche interno); 1564 - XVI(notizie storiche carattere generale); 1580 - XVI(notizie storiche cimitero); 1588 - 1659(completamento interno); 1594 - 1599(completamento intero bene); XVII - XVII(notizie storiche carattere generale); XVII - XVII(inizio lavori cappella di S. Giulio); 1602 - XVII(completamento intero bene); 1606 - XVII(notizie storiche intero bene); 1609 - XVII(notizie storiche intero bene); 1610 - XVII(esecuzione organo); 1612 - XVII(notizie storiche intero bene); 1619 - XVII(completamento interno); 1661 - XVII(completamento interno); 1665 - XVII(completamento interno ); 1672 - XVII(decorazione altare maggiore); 1677 - XVII(consacrazione intero bene); 1711 - XVIII(notizie storiche coro); 1721 - XVIII(notizie storiche altari laterali); 1721 - XVIII(notizie storiche credenzone ); 1748 - 1757(costruzione cappella laterale); 1756 - 1760(notizie storiche arredi ); 1763 - XVIII(completamento interno); 1771 - XVIII(demolizione altare della Madonna della Pietà); 1771 - XVIII(notizie storiche arredi); 1777 - XVIII(trasformazione impianto planimetrico); 1777 - 1834(completamento e decorazione altare laterale); 1779 - XVIII(trasformazione impianto planimetrico); 1794 - 1821(progettazione e inizio lavori nuova facciata); XIX - XIX(notizie storiche carattere generale); 1819 - 1830(notizie storiche interno); 1820 - 1832(rifacimento cappelle laterali); 1821 - XIX(restauro pavimento); 1821 - XIX(restauro pavimenti); 1821 - 1825(completamento intero bene); 1831 - XIX(decorazione altare maggiore); 1833 - XIX(completamento nuova facciata); 1833 - XIX(rifacimento organo); 1845 - XIX(notizie storiche carattere generale); 1897 - 1904(esecuzione nuovo organo); 1934 - XX(restauro intero bene)
Chiesa di San Lorenzo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Lorenzo <Andorno Micca>
Altre denominazioni
S. Lorenzo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche
1263 - XIII (notizie storiche preesistenze)
della chiesa medievale non è rimasta nulla all'infuori di un muro della base del campanile, incorporato nell'attuale costruzione. Dalle dimensioni del campanile si può dedurre che fosse di modeste dimensioni. In un doc. risalente al 1275 si sa che vi era un portico e la chiesa era circondata da una piazza (di cui si ha già memoria dal 1263) e dal cimitero dove per molto tempo si tennero le sedute del consiglio comunale.
XIV - XV (notizie storiche carattere generale)
lo sviluppo demografico della valle di Andorno iniziò non prima dei secoli XIV - XV. Aumentata la popolazione verso la seconda metà del XV secolo si decise di ricostruire la chiesa in forme più ampie.
XV - XVIII (notizie storiche facciata)
la necessità di seguire i canoni dell'orientamento liturgico con la facciata verso ponente indusse i costruttori ad edificare la chiesa con la facciata verso la campagna voltando le spalle alle abitazioni degli andornesi. Per il motivo inverso, verso la fine del XVIII secolo, si decise di costruire una seconda facciata al posto dell'antica abside e renderla più comoda alla popolazione. In questa occasione la chiesa perse la sua struttura gotica facendo scomparire sotto nuove forme i pilastri polistili e i costoloni delle volte.
XV - XVIII (notizie storiche carattere generale)
la necessità di seguire i canoni dell'orientamento liturgico con la facciata verso ponente indusse i costruttori a costruire la chiesa con la facciata verso la campagna dando così le spalle alle abitazioni della gente. Proprio per questo motivo, ossia per rendere la chiesa più comoda alla popolazione, verso la fine del XVIII secolo si decise di capovolgere l'orientamento e costruire di conseguenza una nuova facciata, al posto dell'antica abside. In questa occasione però si perse tutta la sua struttura gotica facendo scomparire i pilastri polistili sotto nuove forme e nascondendo i costoloni delle volte sotto ornamenti barocchi.
1445 - XV (notizie storiche ricostruzione)
Alcuni documenti attestano che la ricostruzione della chiesa fu iniziata a partire dal 1445 in avanti; vi sono una data e nome, dipinti sotto gli archetti pensili di una parete dell'abside, permettono di indicare l'anno di compimento dei lavori e il nome del mastro progettista e costruttore. La scritta è in caratteri gotici e tiene scritto: 1464 e Giovanni Levera, il quale si suppone sia stato il costruttore.
1464 - XV (notizie storiche ricostruzione)
da alcune testimonianze e atti risulta che il comune di Andorno pretendeva di avere il diritto di mettere all'incanto alcuni particolari territori delle alpi. Per più di vent'anni il ricavato dell'incanto venne in massima impiegato nella ricostruzione della chiesa parrocchiale e i lavori erano ancora in atto nel 1464 - 1465. Le somme ricavate dall'affitto delle alpi permisero al Comune di esentare gli andornesi dalle solite tasse che venivano imposte ogni qualvolta si doveva costruire o riparare una chiesa.
XVI (decorazione interno)
non si ha memoria di affreschi nell'interno della chiesa ma dalla presenza di tracce sulla facciata antica (inizio del XVI secolo) si può dedurre che ve ne fossero anche nell'abside e attorno agli altari laterali. Unico antico dipinto ancora esistente, oltre quelli della facciata, è uno stemma sabaudo che si intravede sulla parete esterna accanto alla porta laterale.
XVI (notizie storiche antica facciata)
una particolare considerazione merita l'antica facciata, sia per la sua struttura che per gli ornati in cotto policromo, unici nel loro genere nel biellese. La muratura è in pietra locale, più alta e larga della chiesa stessa. Questa particolarità lascia supporre che sia stata completata e ornata di cotti nei primi decenni del XVI secolo.
XVI - 1606 (costruzione portico)
alla fine del 1500 o nei primissimi anni del secolo successivo si addossò alla facciata un piccolo portico sorretto da due colonne in pietra. La sua costruzione era obbligatoria per tutte le chiese parrocchiali per lo svolgimento della prima parte del rito del Battesimo, come si evince dalla Vis. Past. del 1606.
1525 - XVIII (notizie storiche campanile)
il campanile, interamente costruito in blocchi di pietra squadrata, è da inserire tra i monumenti più imponenti della diocesi. Alcune date scolpite su pietre esterne permettono di risalire alla sua origine intorno al 1525. I lavori proseguirono fino a metà dell'altezza attuale nel 1548 e così vi rimase fino all'inizio del XVIII secolo. Si può dire che la sua costruzione venne iniziata mezzo secolo dopo la ricostruzione della chiesa, in stile del tutto diverso. La mole massiccia è alleggerita alla base da due ordini di piccole finestre ornate di stipiti in pietra. Ad Andorno per oltre un secolo si restò senza un campanile funzionante perchè quello medievale era stato demolito per fare posto alla chiesa attuale e le 4 campane erano collocate sopra al tetto della chiesa stessa, all'altezza dell'altare maggiore. La sua ampia pianta quadrata permise la realizzazione, alla sua base, di due locali sovrastanti adibiti a sacrestia ed archivio, sia parrocchiale che comunale.
1563 - XVI (notizie storiche interno)
numerose fonti archivistiche risalente alla seconda metà del XVI secolo permettono la ricostruzione della chiesa antica in tutti i suoi particolari, ornati e suppellettili. Tra queste si colloca la Vis. Past. del 1563, fatta dal vicario generale di Vercelli, dalla quale si viene a sapere della conservazione del SS. Sacramento sull'altare maggiore, il cui tabernacolo ricavato sulla base dell'ancona era chiuso da una piccola porta nella porta posteriore dell'altare e da un semplice vetro con quando di legno recante al centro un dipinto sulla Resurrezione. All'interno della chiesa vi erano 11 altari, pochi vasi sacri; il corpo della chiesa era coperto dalla volta e in quegli anni si stava costruendo il campanile.
1564 - XVI (notizie storiche carattere generale)
la compagnia del SS. Sacramento venne fondata il 1 aprile 1564. Nei suoi primi anni di vita si impegnò nella sua organizzazione interna e nella cura del decoro dell'altare del SS. Sacramento. La compagnia possedeva un proprio altare all'interno della chiesa, non il maggiore come solitamente si usava ma uno laterale.
1580 - XVI (notizie storiche cimitero)
da un decreto risalente al 1580 circa si hanno notizie riguardo al cimitero, il quale non era sufficientemente chiuso per impedire l'ingresso agli animali al punto tale che alcuni cavalli vi ci pascolavano liberamente, anche mentre al suo interno venivano celebrati i riti per i defunti. La Vis. Past. del 1586 permette la completa descrizione della situazione cimiteriale in quegli anni.
1588 - 1659 (completamento interno)
la compagnia del Rosario era stata eretta nel 1588; il suo altare venne eretto nel 1589 in capo alla navata laterale destra. Anche questa compagnia contribuì al decoro della chiesa parrocchiale. Da un libro dei conti della stessa si ha notizia di diversi lavori eseguiti a partire dal 1659 in avanti; in quest'ultimo anno iniziarono le spese per la ricostruzione della sacrestia, che venne realizzata in forme più ampie e dal lato dell'Epistola. Inoltre, il presbiterio venne cinto da una nuova balaustra in marmo, serpentino della valle di Oropa.
1594 - 1599 (completamento intero bene)
nel 1594 venne ordinata la progettazione del credenzone della sacrestia, di un baldacchino, di un'ancona per l'altare della compagnia, tappezzeria per ornare le pareti durante le solennità e una nuova sacrestia, da ricavare nella base del poderoso campanile, ancora in costruzione in quegli anni. Furono necessari alcuni anni perchè tutte le opere fossero ordinate e realizzate. Nel giugno 1596 la sacrestia era già stata ricavata dal campanile ma mancava ancora il credenzone. L'ancona per l'altare venne ordinata nel 1595 a Milano per mezzo di Battista Gibello ed ultimata nel 1597. Il credenzone fu eseguito poco dopo tanto che nella Vis. Past. del vicario generale (da collocarsi tra 1597 e 1599) se ne lamenta ancora la mancanza. Esso fu scolpito dal mastro Nicolao Serpentiere, al quale fu poi anche affidata l'esecuzione del pulpito (non quello attuale) e altre opere in legno.
XVII (notizie storiche carattere generale)
Negli ultimi decenni del XVII secolo gli andornesi avevano sistemato la casa parrocchiale, decadente da molto tempo, con due entrate e due giardini per i due concurati. La nuova cappella del Rosario aveva dato l'avvio alla costruzione delle numerose cappelle laterali, ancora oggi esistenti, nelle quali furono trasportati gli altari che si trovavano lungo le navate minori.
XVII (inizio lavori cappella di S. Giulio)
negli ultimi decenni del XVII secolo iniziò la costruzione della più artistica e imponente cappella laterale (all'ingresso a destra) dedicata a S. Giulio. La donazione del corpo di S. Giulio martire, esumato dalle catacombe di S. Callisto a Roma, alla parrocchia permise tale realizzazione. L'esecuzione della cappella fu fatta per mano dei mastri Giovanni Battista Golzio Casa e Giovanni Battista Levera.
1602 - XVII (completamento intero bene)
la prima Vis. Past del XVII secolo si compì nel 1602 e da questa si hanno le seguenti notizie riguardo l'aspetto della chiesa: era diminuito il numero degli altari , quelli rimasti erano dedicati alla Madonna del Rosario, al SS. Sacramento, a S. Agata e ai SS. Giulio e Nicolao. Dal campanile erano state ricavate due sacrestie, una sopra l'altra. Il cimitero era stato messo in regola ma la casa parrocchiale minacciava rovina.
1606 - XVII (notizie storiche intero bene)
dalla relazione della Vis. Past. del 1606 si può ricavare una delle più dettagliate descrizione della chiesa ancora quattrocentesca e dei suoi arredi. Gli altari si presentavano nella stessa posizione e con lo stesso titolo della Vis. Past. di qualche anno prima ma tutti necessitavano di restauro delle predelle. Il battistero poggiava direttamente sul pavimento della chiesa senza sopraelevazione, come invece era richiesto dai canoni sacri. La chiesa era a tre navate divisa da pilastri polistili secondo lo stile gotico dell'edificio; era completa di pavimento e volte, intrecciate di costoloni che partivano dagli stessi pilastri. Nel pavimento esistevano alcuni sepolcri privi di copertura in pietra.
1609 - XVII (notizie storiche intero bene)
i documenti della Vis. Past. del 1609 contengono le descrizioni più dettagliate della chiesa all'inizio del XVII secolo. L'altare maggiore non era consacrato ma dotato di tabernacolo e di bella e grande ancona; la chiesa a tre navate con volta e pavimento; tre porte di cui una nella facciata e due nelle pareti laterali. Il battistero si trovava in fondo alla chiesa a sinistra dell'entrata ed era composto da una vasca in pietra di forma ottagonale sormontata da ciborio in legno di noce. L'altare della compagnia del SS. Sacramento era in muratura con predella di tre gradini, ornato di ancona e non consacrato; aveva una balaustra che lo recingeva verso la navata laterale; nella stessa navata si trovava l'altare di S. Agata e dei SS. Nicolao e Giulio. L'altare del Rosario si trovava in capo all'altra navata ed era dotato di una sua ancona, di una predella ed era ornato di candelieri e Angeli reggi-candela. Due confessionali erano posti nelle navate laterali.
1610 - XVII (esecuzione organo)
nel 1610 la compagnia del SS. Sacramento decretò l'esecuzione di diversi lavori, tra cui l'esecuzione dell'organo. Nel 1611 la chiesa, infatti, venne dotata di organo, rarità per quel periodo.
1612 - XVII (notizie storiche intero bene)
un Inventario risalente al 1612 permette di fornire notizie precise riguardo allo stato della chiesa e dei suoi paramentali.
1619 - XVII (completamento interno)
dalla Vis. Past. del 1619 si può sapere che era stata ordinata la preparazione di un nuovo battistero, si voleva alzare l'altare maggiore e chiudere il presbiterio con una balaustra in legno di noce; è anche presente l'invito al rifacimento dell'ancona dell'altare del Rosario, che venne però rinnovata due anni dopo dagli scultori Martino e Giovanni Giacomo Garabello di Biella.
1661 - XVII (completamento interno)
dalla Vis. Past. del 1661 si ha notizia della realizzazione degli armadi murali nel presbiterio per contenere reliquie e oli santi, richiesti già da tempo. Due nuovi altari erano stati innalzati nella navata sinistra, dedicati rispettivamente alla Madonna del Suffragio e a S. Eligio. Nell'altra navata, quasi a metà chiesa era stata costruita una nuova cappella, al di fuori del perimetro dell'edificio e vi era stato trasportato l'altare della Madonna del Rosario con l'ancona dei Garabello. Tale costruzione doveva essere recente in quanto, sempre nella stessa Vis. Past., si afferma che al posto dell'altare del Rosario si era da poco innalzato un nuovo altare dedicato a S. Antonio da Padova.
1665 - XVII (completamento interno )
dal libro dei conti del 1665 si trovano i primi pagamenti volti a Pietro Antonio Serpentiere per la realizzazione dell'ancona dell'altare dedicato a Sant'Antonio di Padova. Negli stessi libri sono presenti, inoltre, altre spese per varie riparazioni della chiesa.
1672 - XVII (decorazione altare maggiore)
nel 1672 si affidò al Serpentiere l'esecuzione del tabernacolo dell'altare maggiore e a Giovanni Maria Ferraris la sua doratura. Dall'entità della spesa si può dedurre che questo fosse molto ricco di intagli e scuture.
1677 - XVII (consacrazione intero bene)
dalla Vis. Past. del 1677 si attesta che la chiesa e l'altare maggiore fossero consacrati: documentazioni di questo sono date da antiche croci dipinte sui muri.
1711 - XVIII (notizie storiche coro)
nel XVIII buona parte delle chiese venne ampliata. Anche ad Andorno si avvertì questa necessità progettando la demolizione del coro gotico e la conseguente costruzione di uno nuovo più ampio in stile barocco; fortunatamente questo progetto non venne realizzato e permise alla chiesa di conservare ancora per quasi un secolo la sua struttura quattrocentesca. Invece, nel primo decennio del 1700 si diede inizio al compimento del campanile
1721 - XVIII (notizie storiche altari laterali)
un Inventario risalente al 1721 porta ad una completa descrizione della chiesa, con i suoi dieci altari, alcuni di quelli laterali cinti da balaustra in serpentino della Valle di Oropa e altri di ferro battuto; al centro dell'ancona dell'altare maggiore si trovava un gruppo ligneo rappresentante il martirio di S. Lorenzo.
1721 - XVIII (notizie storiche credenzone )
sempre dall'Inventario del 1721 si fa cenno al credenzone di noce intagliato, adattato alla sacrestia attuale. La sua composizione è tradizionale con due torri ai lati e la parte centrale larga con due ordini di armadi. I pannelli sono finemente intagliati a motivi floreali e a mascheroni; lo stile richiama l'arte dello scultore Giuseppe Argentero di Andorno.
1748 - 1757 (costruzione cappella laterale)
nel 1748 l'altare di S. Eligio venne trasformato in altare dedicato a S. Francesco di Sales. Nell'ottobre dell'anno precedente ad Andorno era stata eletta la compagnia dei cento sacerdoti sotto l'invocazione del Santo Vescovo di Ginevra e dunque anche a quest'ultima serviva un altare per le proprie funzioni. Si optò per l'altare di S. Eligio con l'intenzione di lasciarlo uguale ma di rifare la cappella nelle forme grandiose di quella di S. Giulio. La compagnia curò minuziosamente il decoro del proprio altare. Nel 1757 si fece scolpire un nuovo tabernacolo e l'anno successivo Giovanni Battista Lace dipinse l'intera cappella.
1756 - 1760 (notizie storiche arredi )
nel XVIII si continuò a fare provvista di paramenti e arredi. Nel 1756 si acquistò della stoffa a Torino e a Milano per confezionare un nuovo baldacchino per le processioni eucaristiche. Nel 1760 il pittore Greggio di Miagliano colorò le cartegloria.
1763 - XVIII (completamento interno)
Nel 1763/1764 venne fatto costruire un nuovo altare in massoneria per la cappella del Corpus Domini ad opera del mastro Giovanni Battista Gibello, mentre Pietro Antonio Serpentiere di Sagliano si occupò della realizzazione di dodici candelieri di legno per l'altare.
1771 - XVIII (demolizione altare della Madonna della Pietà)
il 9 settembre 1771 fu compiuta l'ultima Vis. Past. del XVIII secolo e fu anche l'ultima prima della fondazione della diocesi di Biella. In esse viene confermata la data della celebrazione annuale della dedicazione della chiesa l'8 maggio. In questo documento viene ordinata la demolizione dell'altare della Madonna della Pietà addossato al primo pilastro dall'ingresso della chiesa (considerato da sempre inadeguato per la sua posizione ma mantenuto per via della forte devozione del popolo).
1771 - XVIII (notizie storiche arredi)
il 31 dicembre 1771 venne ordinato l'acquisto di un paramentale a Torino, oggetto che ancora oggi fa parte del patrimonio artistico della chiesa ed è chiamato "Paramentale di S. Lorenzo" poichè veniva usato solamente durante la festa patronale. Venne inoltre acquistata una nuova tappezzeria per decorare le pareti della chiesa
1777 - XVIII (trasformazione impianto planimetrico)
a partire dal 1777 si avviò il progetto di inversione dell'orientamento della chiesa trasportando il presbiterio al posto dell'ingresso e viceversa. Il 16 febbraio 1777 l'amministrazione parrocchiale si radunò per valutare la decisione di invertire l'orientamento della facciata, allora rivolto verso la campagna. Il 14 giugno 1777 il Vescovo di Biella mons. Viancini approvò il nuovo disegno; questa trasformazione portò alla distruzione delle due preziose ancone degli altari secolari. La tela cinquecentesca dell'altare del SS. Sacramento venne appesa alle pareti della chiesa e quella di S. Antonio fu trasportata sull'altare della cappella di S. Lucia; quest'ultima cappella conserva l'antica balaustra in serpentino della Valle di Oropa.
1777 - 1834 (completamento e decorazione altare laterale)
nel 1777 venne completato il nuovo apparato dell'altare di S. Francesco di Sales; da un'annotazione del 1780 risulta che il reliquiario di S. Francesco di Sales era d'argento. Nella 1834 iniziarono i pagamenti per un nuovo altare in marmo, eseguito da Stefano Catella. La balaustra in serpentino venne conservata mentre la tela dell'altare risale all'inizio del XIX secolo.
1779 - XVIII (trasformazione impianto planimetrico)
il rovesciamento interno della chiesa venne realizzato assai velocemente e fu portato a compimento già nel 1779. In seguito iniziarono i lavori per la trasformazione delle navate. Da quanto riportato nell'Ord. del 4 giugno 1781 si ha notizia del completo mutamento dell'aspetto della chiesa: le tre navate vennero trasformate sia nelle volte, attraverso la demolizione o incorporazione sotto veste barocca dei costoloni, che nei pilastri i quali vennero ampliati e portati a pianta quadrata. Questi lavori portarono alla completa cancellazione dell'originaria struttura gotica.
1794 - 1821 (progettazione e inizio lavori nuova facciata)
terminati i lavori all'interno, nel 1794 si pensò di porre mano all'esterno attraverso la costruzione di una nuova facciata per coprire l'antica abside poligonale. Tra i disegni presentati si scelse quello dell'architetto e pittore Giovanni Galliari. Il progetto prevedeva colonne in terracotta ma su consiglio degli "incaricati" si optò per colonne in pietra, scolpite dai tagliapietre del Favaro. I lavori, iniziati nel 1795, subirono un arresto per alcuni decenni a partire dal febbraio del 1796 a causa di avvenimenti politici di quel tempo. Solo nel 1821 ripresero le trattative per l'ultimazione dei lavori.
XIX (notizie storiche carattere generale)
l'epoca napoleonica portò alla soppressione di tutti gli ordini religiosi e all'incameramento e vendita delle loro chiese e beni. Dal monastero dei Gerosolimitani di S. Maria delle Grazie proviene il pulpito attualmente conservato nella chiesa parrocchiale, in sostituzione di quello del Serpentiere.
1819 - 1830 (notizie storiche interno)
le relazioni parrocchiali del 1819 e del 1830 offrono particolari descrizioni della chiesa in quegli anni; nella prima si menziona: il pavimento in stato mediocre, sette altari presenti, le pareti laterali in buono stato, etc. In quella del 1830 si denota la necessità di restauro dei pavimenti.
1820 - 1832 (rifacimento cappelle laterali)
nel 1820 gli stuccatori Cattaneo di Lugano eseguirono anche i nuovi altari e ancone delle cappelle del Rosario e di S. Crispino, conservando in quest'ultima la balaustra esistente in serpentinite. Nel 1832 furono apportati lavori di abbellimento anche nella cappella del del Rosario.
1821 - XIX (restauro pavimento)
già dal 1821 il pavimento della chiesa richiedeva il suo rifacimento. Poichè tale spesa era maggiore rispetto alle risorse disponibili si decise di eseguirne una parte in pietra lavorata a grana fine.
1821 - XIX (restauro pavimenti)
il pavimento della chiesa richiedeva già da tempo di essere restaurato (1821). A causa delle modeste risorse disponibili si iniziò a rifare il pavimento in pietra della Valle; le cappelle laterali furono ornate di gradini di marmo.
1821 - 1825 (completamento intero bene)
nel 1821 veniva ordinata l'esecuzione di una bussola per l'ingresso della chiesa e il completamento del battistero; tuttavia quell'anno si dovette dare la precedenza al rifacimento del tetto. Il 22 maggio 1825 si presentarono in consiglio parrocchiale i disegni di un nuovo cimitero insieme a quelli di un nuovo altare maggiore in marmo con gradinata e balaustra.
1831 - XIX (decorazione altare maggiore)
l'esecuzione del nuovo altare maggiore venne affidata al marmorino Stefano Catella di Viggiù. Secondo le usanze del tempo l'opera è in stile impero, eseguita in lastre di marmo bianco con numerosi ornati in bronzo dorato. Insieme all'altare venne anche scolpita la balaustra che cingeva i tre lati del presbiterio formando un complesso omogeneo, il tutto per mano di un famoso artista. Il collaudo fu eseguito dall'arch. Maggia di Biella il 30 novembre 1831
1833 - XIX (completamento nuova facciata)
la necessità di creare un locale adatto per sistemare l'organo spinse i parrocchiani ad ultimare la nuova facciata nel febbraio del 1833
1833 - XIX (rifacimento organo)
l'amministrazione parrocchiale ordinò la realizzazione di un nuovo organo nel 1833 attraverso un accordo con il Bruna, il quale però morì poco dopo e così si affidò il completamento dell'opera all'organaro Amedeo Ramasco di Sagliano.
1845 - XIX (notizie storiche carattere generale)
l'Ord. del 19 ottobre 1845 è di notevole importanza per i lavori progettati. Venne innanzitutto deciso di erigere nella chiesa un monumento in onore di Bernardino Galliari, nativo di Andorno. Secondo il desiderio comune, si voleva collocare tale monumento nella piazza grande del mercato ma non fu possibile. Si decise così di scolpire un nuovo monumento di ridotte dimensioni. Esso fu inaugurato nel 1847
1897 - 1904 (esecuzione nuovo organo)
nel 1898 venne nuovamente realizzato un nuovo organo, la cui grandiosa esecuzione fu affidata all'organaro Giovanni Marelli di Milano, fabbricatore di numerosi organi del Biellese. I pagamenti iniziarono nel 1897 e si conclusero nel 1904.
1934 - XX (restauro intero bene)
nel 1934 un'ultima serie di lavori e restauri portò la chiesa di S. Lorenzo alla sua conformazione attuale.
Descrizione
la chiesa di San Lorenzo di Andorno Micca è una delle più antiche del biellese, edificata nel secolo XV, al posto di una chiesa ancora più antica. Si tratta di un edificio molto particolare in quanto possiede due facciate; la facciata originaria cinquecentesca, oggi parte posteriore della chiesa, presenta la tipica suddivisione in tre parti verticali separate da lesene, corrispondenti alla divisione interna delle navate, e anche la decorazione con archetti pensili sotto al tetto. Nella parte occidentale esisteva una porta con gradini in pietra, corrosi dal tempo e dalle intemperie, e sono la prova dell’antico orientamento della basilica. Sono invece sopravvissute due finestre in stile gotico e l'oculo centrale, tutti circondati da decorazioni in cotto smaltato raffiguranti volti di putti alternati da elementi vegetali.
Entrambi i lati della chiesa sono testimonianza di come varie parti dell’edificio siano state man mano aggiunte in epoche diverse.
Preesistenze
I resti del campanile della chiesa medievale si trovano a lato della porta laterale. Si tratta di una parte della parete della base, poi incorporata nei muri della chiesa durante la sua ricostruzione quattrocentesca. La sua struttura muraria è romanica e rappresenta l'unico resto di edificio medievale oggi esistente ad Andorno. Dall'analisi di quanto visibile risulta che gli spigoli fossero formati da pietre squadrate, sovrapposte simmetricamente; mentre l'interno della parete composto da pietre rotonde, probabilmente raccolte dal Cervo, legate da malta segnata con la punta della cazzuola. Nella porzione rimasta, che formava la base del campanile, non vi sono segni di archetti pensili, che si dovevano sicuramente trovare nei piani superiori. Siccome le dimensioni del campanile erano solitamente proporzionate alle dimensioni della chiesa, si doveva trattare di una costruzione non molto spaziosa, nonostante a quei tempi fosse l'unica parrocchiale della zona.
Facciata
una particolare attenziona merita l'antica facciata (attuale abside) per via della sua struttura e per gli ornati in cotto policromo, unici nel loro genere nel biellese. La muratura è il pietra locale, leggermente sgrossata più alta e larga della larghezza e altezza della chiesa. Questa particolarità lascia supporre che sia stata completata e ornata di cotti e affreschi nei primi decenni del XVI secolo. Monocuspidale e divisa da lesene, annuncia all'esterno le tre navate della chiesa. Un grande rosone centrale dava luce alla navata maggiore e due finestre ogivali a quelle laterali. Due possenti contrafforti contengono la spinta laterale della facciata agli angoli esterni mentre cinque esili pinnacoli coronano la costruzione sulla sommità. La decorazione in cotto degli spioventi è formata da archetti gotici dipinti nello spazio murale esterno e da diversi ordini di mattoni lavorati a stampo. I cotti più preziosi sono quelli policromi che fanno da cornice al rosone e alle due finestre. Per dare maggior risalto alle aperture si fece dipingere attorno ad esse una seconda cornice dai vividi colori e formata da intrecci di cerchi. La parete della facciata è divisa in tre scomparti e interamente ricoperta da un bugnato dipinto a punta di diamante. Nella parte inferiore si notano ancora tracce di affreschi con iscrizioni rese illeggibili dalle intemperie.
Pianta
ha forma basilicale con pianta rettangolare costituita da tre navate. Cinque campate, che costituiscono la lunghezza delle navate, si reggono su pilastri quadrangolari. Le navate laterali sono più strette e basse.
L’impianto planimetrico è disposto lungo l’asse est-ovest, con l’abside (antica facciata) ad ovest.
Facciata
l’attuale facciata è settecentesca ed è tipicamente barocca; la sua parte superiore è rettilinea mentre nella parte inferiore una curvatura concava dà luogo ad un atrio su cui si aprono tre porte; quella centrale permette l’accesso alla chiesa mentre le altre due immettono, l’una al battistero e l’altra alla cantoria; le statue di marmo poste nelle quattro nicchie sono opera del marmorino Stefano Catella e rappresentano: S. Lorenzo, S. Giulio, S. Francesco di Sales e S. Antonio, tutti protettori della chiesa,
Elementi decorativi
Gli interni della chiesa sono decorati secondo uno stile puramente barocco e quasi tutte le superfici sono coperte da affreschi. Al suo interno sono conservate le spoglie del pittore e scenografo Bernardino Galliari, nativo di Andorno Micca. Tra i dipinti presenti nella parrocchiale troviamo una tela raffigurante il Martirio di San Lorenzo, opera dello stesso Galliari. Gli affreschi sul soffitto della navata centrale e sulla cupola del presbiterio sembrano essere stati dipinti nel XIX secolo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
l'adeguamento liturgico ha previsto la completa rimozione della balaustra in marmo nel lato del presbiterio verso la navata centrale; è stata aggiunta una mensa