a fronte della domanda inoltrata dall'allora Arcivescovo Mons. Vincenzo Franco, il 10/11/1991, con decreto del Presidente della C.E.I., fu concesso il contributo di 385.000.000 di lire (quota-parte della spesa complessiva valutata in 550.000.000 di lire) per l'avvio dei lavori di costruzione della chiesa.
1992 (posa prima pietra nucleo centrale)
la posa della prima pietra fu celebrata il 25 Luglio 1992, e i lavori furono eseguiti dalla Ditta Marullo Costruzioni di Calimera (LE) dei fratelli Claudio e Luigi Marullo.
1992 - 1993 (inizio lavori fondazioni)
consegnati in data 29/06/1992, i lavori furono sospesi un anno dopo a seguito di disallineamenti rispetto alle previsioni di spesa, soprattutto in merito alle strutture di fondazione. Il nuovo Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci affidò all'Ing. Saverio Congedo l'incarico di una nuova valutazione dei costi, che risultarono molto più alti e furono nuovamente sottoposti ad approvazione da parte della C.E.I., con conseguente elevazione del contributo a 585.000.000 di lire.
1996 (collaudo intero bene)
il collaudo della nuova struttura fu effettuato il 30/11/1996, e l'agibilità fu acquisita in data 05/12/1996.
1996 (dedicazione intero bene)
l'8 Dicembre 1996, festa dell'Immacolata Concezione di Maria, S.E. Mons. Francesco Cacucci presiedette il rito di dedicazione della chiesa e dell'altare alla presenza della popolosa comunità e del parroco Don Marcello Mangia.
Descrizione
sorge nella periferia nord della città, tra Viale Rocamatura e Via Antonio Sforza, su di un'area entro la quale trovano sede anche i locali parrocchiali, l'Auditorium "Porta d'Oriente", aree esterne di pertinenza (in parte sopraelevate di qualche gradino) e un parcheggio riservato. Arretrandosi di alcuni metri rispetto al Viale antistante, l'edificio individua uno spazio di rispetto delimitato da un'alta fioriera in cemento armato, oblungo sagrato che protegge i fedeli dal traffico veicolare. Il volume della chiesa si configura come semplice prima a base triangolare, ingentilito dall'arrotondamento degli angoli, ampliato da due cappelle laterali poste a ridosso del presbiterio e orientato in direzione nord-ovest-sud-est. Il notevole sviluppo longitudinale della facciata, corrispondente al lato maggiore del triangolo isoscele di base, moltiplica quasi per cinque l'altezza dell'edificio, che dunque è caratterizzato innanzitutto dall'aura brutalista del prospetto principale, muta parete in cemento armato a faccia vista affatto protesa verso l'alto e con unica porta centrale. La facciata, appena movimentata dalle tracce verticali dei giunti strutturali e da quelle orizzontali che ne tripartiscono la superficie, è coronata una croce semplice croce lignea, mentre i prospetti laterali sono alleggeriti da ampie vetrate dalle quali è possibile traguardare lo spazio interno. La copertura piana è articolata in due settori da un dislivello che rende più basso lo spazio destinato ai fedeli e più alto quello presbiteriale. Le due cappelle circolari intercettano la luce solare per il tramite di una singolare copertura a catino, e nel complesso sembrano alludere, in sedicesimo, al Le Corbusier di Ronchamp.
Pianta
la pianta triangolare è compresa tra tre spaziose absidi, la maggiore delle quali corrispondente all'area presbiteriale. Alle due cappelle laterali di forma circolare si aggiungono spazi adibiti a sacrestia, servizi e deposito, posizionati alle spalle del presbiterio e comunicanti con il centro parrocchiale e l'auditorium retrostanti. Due ingressi laterali si dispongono simmetricamente a breve distanza dal presbiterio, mentre al centro dello spazio liturgico due robusti pilastri ellittici sostengono le travi di copertura. Semipilastri della medesima geometria ritmano le due fiancate e la controfacciata, che a meno del portale non mostra alcun altro elemento di rilievo. Il cemento a faccia vista delle strutture spicca sul bianco candido delle restanti superfici verticali e orizzontali, interamente intonacate e tinteggiate.
Coperture
la copertura piana, come detto articolata su due livelli, è appena movimentata dalle lievi pendenze legate allo smaltimento delle acque piovane e percepibili anche in corrispondenza dell'intradosso.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento si compone di lastre rettangolari di pietra naturale di colore beige striata da venature. I gradini sono evidenziati da alzate e pedate di Rosso di Verona, al pari delle semplici cornici geometriche che individuano le superfici destinate ai banchi per i fedeli.
Illuminazione naturale
la luce naturale è introdotta dalle generose superfici delle vetrate laterali, che raggiungono quasi la quota del pavimento congiungendo, di fatto, spazio interno e spazio esterno. Una vetrata a nastro si inserisce anche in corrispondenza del dislivello del piano di copertura, ma l'infelice orientamento a sud diviene talvolta problematico per chi presiede la liturgia a causa dell'ingresso di luce diretta. Una piccola finestra a nastro era in origine posizionata anche alle spalle dell'altare lungo lo spigolo soffitto-parete, ma la realizzazione del grande affresco dedicato all'eccidio degli 800 Martiri Idruntini ha reso necessari il tamponamento dell'apertura e la realizzazione di una controparete.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2009-2011)
di recente realizzazione, la chiesa non è mai stata adeguata poiché già rispondente agli orientamenti liturgici propri della riforma del Vaticano II. Gli unici interventi di rilievo effettuati di recente nell'area presbiteriale consistono nel tamponamento delle due porte simmetricamente disposte che conducevano dal presbiterio alla sacrestia, nell'apertura delle due porte che collegano la sacrestia alle due cappelle laterali, e nella realizzazione del grande affresco (50 mq circa di superficie) dedicato all'eccidio degli Ottocento Martitri Idruntini, donato da Monsignor Quintino Gianfreda e realizzato dal pittore Luigi De Mitri.