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Maglie
Otranto
chiesa
parrocchiale
Presentazione del Signore
Parrocchia Presentazione del Signore
campanile; Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Illuminazione naturale
presbiterio - aggiunta arredo (anni novanta )
XVIII - XVIII(costruzione intero bene); 1734 - 1744(demolizione intero bene); 1767 - 1767(fine lavori intero bene); XIX - XIX (aggiunta manufatto nucleo centrale); 2000 - 2000(restauro avancorpo); 2002 - 2002(restauro interno e campanile); 2007 - 2007(restauro interno e copertura); 2011 - 2011(restauro nucleo centrale)
Chiesa della Presentazione del Signore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Presentazione del Signore <Maglie>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

XVIII  (costruzione intero bene)

l'edificio sorse nel' XVIII secolo sull'area di sedime di una chiesa più antica dedicata a San Nicola. La fabbrica preesistente, di modeste dimensioni e ad unica navata, aveva tre porte, facciata volta a occidente, coro alle spalle dell'altare maggiore, rosone finemente scolpito e portale maggiore con quattro colonne sorrette da leoni stilofori. All'interno le pareti affrescate mostravano a sinistra un'effigie di San Cristoforo, e sulla destra un'immagine della Vergine Maria. Da una trave mediana pendeva un grande e venerato Crocifisso ligneo, e gli altari erano dedicati allo Spirito Santo, alla SS. Vergine Annunziata, a San Sebastiano e San Nicola. La Cappella del SS. Sacramento, curata dall'omonima confraternita, aveva ai piedi dell'altare il sepolcreto per i confratelli, mentre fuori dall'edificio si estendeva il cimitero per gli abitanti del luogo. L'edificio comprendeva infine una piccola sacrestia e un campanile incompiuto con due grandi campane.

1734 - 1744 (demolizione intero bene)

sebbene non si abbiano notizie in merito all'anno in cui l'antica fabbrica fu demolita, è certo che il 3 giugno 1734 una riunione capitolare presieduta dall'Arciprete Dottor Francesco Drosi ebbe a tema le gravi condizioni statiche dell'edificio, e il 16 aprile 1744, su esortazione dell'arcivescovo Mons. Michele Orsi, il clero si riunì nuovamente per valutare, con l'ausilio di periti, l'evidente aggravamento del quadro fessurativo, dal quale sembrava emergere il rischio di un'imminente rovina. Stante l'importanza dell'edificio e la dimensione dell'abitato, che all'epoca contava già 2500 abitanti all'incirca, la demolizione e ricostruzione dell'edificio dovette rappresentare un'impresa rilevante.

1767  (fine lavori intero bene)

i lavori furono probabilmente ultimati intorno all'anno 1767, ma è certo che l'altare maggiore, dedicato alla Beata Maria Vergine della Misericordia, sia stato consacrato l'anno seguente.

XIX - XIX  (aggiunta manufatto nucleo centrale)

il pulpito in noce fu realizzato nei primi anni del XIX secolo. La piccola scala che lo rende accessibile è infatti documentata nell'anno 1805 e costò 75 ducati.

2000  (restauro avancorpo)

con finanziamento del Comune di Maglie, nel 2000 è effettuato il restauro del sagrato con risanamento della parte basamentale della facciata. I lavori sono eseguiti dalla ditta Leopizzi 1750 di Parabita (LE).

2002  (restauro interno e campanile)

l'impresa Osvaldo Troso (lecce) realizza i lavori di consolidamento del campanile e rifacimento della pavimentazione interna (P.O.R. Regione Puglia 2000-2006, Azione A, Asse 2, Misura 2.1).

2007  (restauro interno e copertura)

l'impresa Ruggero Villanova da Salve (LE) realizza i lavori di consolidamento e restauro conservativo delle coperture e delle decorazioni interne (Progetto "Barocco Minore", Provincia di Lecce).

2011  (restauro nucleo centrale)

l'impresa EdilGeos di Parabita (LE) e la ditta Lorenzoni Restauri di Polignano a Mare (BA) effettuano il risanamento conservativo e restauro della Cappella del SS. Sacramento grazie al finanziamento di un donatore.
Descrizione

sorge nel cuore del centro storico lungo via Roma, e si configura come volume monumentale isolato compreso tra le strette vie Orfanotrofio e De Giuseppe. Canonicamente orientato a est, volge la facciata verso via Roma, dove uno stretto podio gradonato dal profilo mistilineo disegna una piccola area di rispetto che prosegue lungo le fiancate sino a intercettare i due bracci sporgenti del transetto, entrambi contraddistinti dalla presenza di un elegante portale oggi tamponato. Il corpo del transetto sinistro è esteso a est dal volume della sacrestia e della sovrastante biblioteca seicentesca chiusa nel XIX secolo, mentre sul prospetto tergale, presso l'estremità destra del coro, si attesta il monumentale campanile, alto circa 50 metri e dotato di autonomo accesso dall'esterno preceduto da un piccolo cortile recintato. A ricongiungere sacrestia e campanile si inserisce il piccolo ufficio del parroco, impreziosito dalla raffinata soluzione d'angolo con colonnetta corinzia che traduce lo spigolo in cerniera spaziale, mentre in alto il prisma della nave centrale si correda di massicci contrafforti trapezoidali. Le murature in pietra leccese a faccia vista sono scandite da paraste su piedistallo che reinterpretano gli ordini classici, ma l'apparato plastico-decorativo si concentra essenzialmente sulla facciata visibilmente incompiuta, dove il comporsi di concavità e convessità imprime alle masse un accentuato dinamismo. Qui si evidenziano i tre portali riccamente modellati, i capitelli corinzi reinventati con fantasia, le tre finestre mistilinee, il settore centrale svettante sino al secondo ordine e raccordato al primo da raffinate volute e un corredo di dettagli scultorei indicativi della rara maestria degli autori.
campanile
il campanile a cinque piani, dei quali quattro a pianta quadrata e l'ultimo a pianta ottagonale con cupolino di coronamento, svetta sino alla ragguardevole altezza di 52 metri. Tra un piano e l'altro robusti cornicioni sorreggono balaustre composte da fitti elementi torniti. Al massiccio basamento segue un primo ordine con finestre cieche, mentre i tre ordini superiori mostrano ciascuno quattro fornici con elegante corredo plastico.
Pianta
l'interno a croce latina è scandito in tre navate da robusti pilastri, e comprende uno spazioso transetto e la profonda scarsella absidale. Qui si inseriscono il presbiterio perimetrato da balaustra (in parte sporgente al centro della crociera) e il pregevole coro ligneo con 80 stalli. L'antico altare maggiore reca al centro l'icona a tutto tondo della Vergine della Purificazione tra i santi Pietro e Paolo, ma numerosi altari si distribuiscono nei bracci del transetto e nelle cappelle perimetrate da arcate a tutto sesto poste ai lati del presbiterio e lungo le navate laterali. Ciascuna delle cappelle è sopraelevata di un gradino, perimetrata da balaustra marmorea o in ferro battuto e completa di altare a dossale con predella. Tra coro e transetto sinistro si dispone la spaziosa sacrestia comunicante con l'ufficio del parroco e la base del campanile. Le paraste corinzie che ritmano le pareti sorreggono una corposa trabeazione che si sviluppa senza soluzione di continuità lungo il perimetro dell'aula, e mostrano alla base uno zoccolo foderato di marmo grigio scuro. Le superfici verticali intonacate e tinteggiate sono impreziosite da un denso apparato decorativo (tra i colori dominanti spiccano il beige, il marrone, il giallo, l'oro, il giallo e il verde) che disegna cornici, specchiature a finto marmo e motivi geometrico-vegetali sino a articolare minuziosamente ogni singolo elemento compositivo. Dinanzi alla controfacciata una coppia di colonne sostiene la cantoria lignea con pregevole organo a canne, mentre alla destra del portale centrale si dispone il fonte battesimale in nicchia completo di ciborio.
Coperture
il sistema di copertura comprende nella navata centrale, nel presbiterio e nel coro una spaziosa volta con unghie laterali ritmata da archi trasversali, mentre volte a stella si distribuiscono nella crociera, nei bracci del transetto e lungo le navate laterali. La superficie all'intradosso è intonacata e tinteggiata di bianco, mentre gli archi estradossati che seguono il ritmo di pilastri e paraste reiterano i decori policromi che caratterizzano le superfici parietali.
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento è interamente rivestito da marmo policromi che disegnano cornici mistilinee, specchiature e decori geometrici di colore giallo, rosso e verde su fondo bianco-grigio, conferendo all'insieme decoro e nobiltà d'aspetto. Il piano di fondo in marmo bianco con venature grigie è composto da lastre 56x56 cm distribuite secondo una trama diagonale. Le predelle d'altare nei transetti sono in marmo rosso di Verona, mentre le cappelle con gli altari minori si foderano di marmo bianco formato 35x35 cm o in marmo grigio e nero suddiviso in lastre di grande formato. Alle spalle dell'altare maggiore lastre 35x35 cm e 39x39 cm compongono un gioco diagonale di riquadri piccoli e grandi, mentre nella sacrestia il piano di calpestio è costituito da graniglia di cemento grigio-chiaro realizzata in opera e mostra al centro un grande segno di croce.
Illuminazione naturale
nello spazio retroaltare di distribuiscono 10 finestre ripartite su due ordini: quattro a sinistra sono tamponate a causa delle presenza di volumi contigui, e le altre sei si dividono tra la parete est (due) e la parete sud (quattro). In corrispondenza della crociera, la cui volta supera in altezza quelle contigue, si inseriscono quattro finestre a campana, mentre spaziose finestre dal perimetro mistilineo si distribuiscono nel transetto destro (tre), nel transetto sinistro (due) e lungo la navata (sei). Sulla facciata, infine, una finestra quadrilobata centrale alloggia la vetrata policroma raffigurante la Vergine col Bambino, e due vetrate policrome con figure di santi rischiarano le navate laterali.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (anni novanta )
l'adeguamento liturgico dell'edificio è stato provvisoriamente realizzato inserendo nuovi arredi lignei entro il recinto della balaustra che delimita il presbiterio.
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