La parrocchia di Pattada era compresa nella circoscrizione ecclesiastica di Crasta. Verso la metà del XIV sec. abbiamo notizie precise sulla chiesa. Dai registri delle Collettorie pontificie apprendiamo esclusivamente il capoluogo della diocesi e la rettoria di Pattada erano "pievi" e "pievano" era il titolo del sacerdote che ne aveva la cura.
1452 - XV (titolo carattere generale)
La chiesa risulta intitolata a Santa Sabina in una lettera di Nicolò V, in data 22 giugno 1452.
1558 - XVI (ricostruzione carattere generale)
l'antica chiesa, della quale nulla sappiamo ad eccezione del titolo, venne riedificata nel 1558, probabilmente con dimensioni maggiorate. Di questa fase, nonostante i successivi rifacimenti, rimangono rimangono le volte a crociera con l costolatura e gemma centrale nel presbiterio, in stile catalano-aragonese
1558 - XVI (realizzazione campanile)
Nell'ambito del massiccio intervento di ricostruzione del 1558, venne edificato il campaniletto a torre cilindrica, uno dei rari esempi ancora visibili in Sardegna.
1789 - 1811 (restauro carattere generale)
Tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del successivo sono documentati importanti lavori di restauro, realizzati con la spesa di 3.150 lire.
1806 - XIX (consacrazione carattere generale)
A conclusione dei lavori di restauro, la chiesa venne solennemente consacrata il21 settembre del 1806. Rimane memoria del grande altare ligneo dorato, nel quale erano poste la statua della santa titolare e altre sei sculture raffiguranti santi"particolarmente venerati" ( S.Michele, S.Giuseppe, S.Eliseo e S. Sebastiano) collocato nel presbiterio.
1827 - XIX (restauro carattere generale)
Nel 1827, la chiesa fu colpita da un fulmine che comporto gravi danni alla struttura e relativi restauri ad opera del rettore Salvatore Chessa, ricordato tra i più insigni benefattori, per aver provveduto ai bisogni dei più poveri, dando loro sepoltura all'interno della chiesa e ricordato pure, per "aver fatto riformare il pavimento" dell'aula, nell'ambito del citato restauro. Nell'ambito dell'intervento gli interni della chiesa, volta e parete, vennero decorati con affreschi.
1929 - XX (ricostruzione carattere generale)
Forse a causa dei danni subiti dalle strutture successivamente al fulmine o per i massicci interventi di restauro connessi, nel 1929, crollava, durante la messa mattutina, parte della volta centrale. Nel crollo trovo la morte una fedele. La chiesa venne quindi totalmente riedificata
1941 - XX (consacrazione intero bene)
I lavori di ricostruzione si protrassero tra il 30 e il 1939: il verbare di regolare esecuzione, firmato dall'ing. Enrico Gazi di Sassari, riporta la data del 08/05/1939. A questa fase La nuova chiesa, "non perfetta nell'estetica e nella struttura" secondo quanto riportato on una fonte dell'epoca", veniva consacrata il 29 agosto 1941.
2019 - XXI (restauro strutturale intero bene)
Nel gennaio del 2019 si è concluso l'intervento di restauro strutturale che ha interessato il risanamento delle murature esterne e degli interni interessati da umidità da risalita;il consolidamento della facciata; consolidamento e restauro del tetto; restauro del campanile seicentesco, attraverso la collocazione di un elemento di copertura conico e l'apertura di un nuovo accesso laterale per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Descrizione
La chiesa, collocata nel centro storico dell'abitato su un terreno in forte pendenza, è suddivisa in tre navate alle quali si accede attraverso arconi ( 5 per lato )a sesto acuto, con abside quadrangolare e presbiterio rialzato. La navata principale è suddivisa in 5 campate, scandite da lesene, voltate a crociera. Lungo le navate laterali in corrispondenza degli archi sono collocati gli altarini laterali, officiati fino al Concilio Vaticano II. Sulla facciata un oculo circolare sovrasta il grande portale bronzeo al quale si accede attraverso un alta scalinata. Sul fianco destro svetta il piccolo campanile a canna circolare. Il manto di copertura a due falde è realizzato in tegole.
Facciata
Il prospetto principale della chiesa è dominato dal frontone semicircolare, sul quale incide il grande portale bronzeo, incorniciato entro un arco modanato a tutto sesto, realizzato in pietra a vista. Al di sopra del frontone si apre il grande oculo circolare, racchiuso entro una cornice di pietra a vista che riprende il motivo del portale.
Presbiterio
Il presbiterio, insieme alle due cappelle laterali costituisce l'elemento più pregevole della chiesa in bello stile catalano aragonese. Coperto con una volta a crociera con nervature in rilievo e gemma centrale, realizzata in pietra trachite a vista. ad esso si accede con un l'alta scalinata attraverso l'arco trionfale realizzato a sesto acuto con una cornice modanate in pietra a vista.
Interni
La chiesa presenta una pianta longitudinale a tre navate comunicanti attraverso archi a sesto acuto. La navata principale è suddivisa in cinque campate scandite da paraste, coperta con volta a crociera. Nelle navatelle, anch'esse coperte con volte a crociera, sono collocati gli altarini addossati alla pareti laterali, rispettivamente - lato destro verso l'altare - altare di S.Angelo martire, San Sebastiano, San Giuseppe e altare della Madonna delle Grazie; sul lato opposto nella prima campata è collocato il fonte battesimale quindi l'altare della Madonna di Lourdes, delle Anime del Purgatorio, S.Antonio Abate e l'altare della Trinità
Campanile
Sul lato destro, dallo spiovente del tetto, spicca il piccolo campanile con canna cilindrica
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2019/02/01)
Nell'ambito del più recente intervento di restauro strutturale, concluso a febbraio del 2019, è stato realizzato l'adeguamento liturgico. La chiesa presentava infatti uno spazio liturgico conformato secondo le disposizioni tridentine, fortemente rialzato con un grande altare marmoreo con tabernacolo centrale funzionale ad una celebrazione spalle al popolo. Lo spazio liturgico è stato notevolmente ampliato attraverso l'arretramento dell'altare marmoreo. Alla mensa lignea con carattere provvisorio e al leggio, sono stati sostituiti con un più appropriato altare marmoreo e un alto ambone, collocato tra lo spazio liturgico e l'assemblea quale elemento di raccordo. Il fonte battesimale è stato collocato nella navata sinistra, all'inizio della chiesa.