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Monforte San Giorgio
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
chiesa
parrocchiale
S. Giorgio Martire
Parrocchia di San Giorgio Martire
Pianta; Navate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 - 1980)
1295 - 1310(sussistenza chiesa preesistente); fine XV - 1581(costruzione chiesa e campanile); 1695 - 1743(elenco cappellanie laicali); XVIII - XVIII(costruzione altari); 1783 - 1800(danni per terremoto e restauri chiesa); 1819 - 1819(ricostruzione facciata); 1820 - 1820(danni navate); 1820 - 1820(riapertura al culto chiesa); 1824 - 1829(riparazione soffitti e cupola); 1870 - 1879(costruzione e riparazione intero bene); 1898 - 1898(descrizione chiesa); 1908 - 1908(riparazioni e realizzazione pavimento casa canonic casa canonica e cappella di San Giorgio); 1908 - 1910(danni per terremoto intero bene); 1910 - 1910(affidamento dei lavori di restauro intero bene); 1930 - 1934(ricostruzione chiesa); 1937 - 1937(interruzione dei lavori chiesa); 1942 - 1942(verbale di consegna delle temporalità intero bene); 1955 - 1955(verbale della visita pastorale chiesa); 1978 - 1986(danni da terremoto intero bene); 1985 - 1986(restauro armadio e coro); 1999 - 2001(restauro e ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire <Monforte San Giorgio>
Altre denominazioni S. Giorgio Martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (edificazione)
Notizie Storiche

1295 - 1310 (sussistenza chiesa preesistente)

In base alle Rationes Decimarum Siciliae, la chiesa di San Giorgio risulta esistente e affidata nel 1295 al sacerdote greco, Giovanni; tale informazione testimonia, con molta probabilità, l'esistenza del primo nucleo della chiesa attuale e l'esistenza radicata sul territorio del culto di San Giorgio

fine XV - 1581 (costruzione chiesa e campanile)

La costruzione del nuovo impianto della chiesa avvenne alla fine del XV secolo; infatti secondo quanto viene riportato sul portale laterale sinistro della chiesa, la chiesa risale al 1507; i lavori proseguirono nel tempo, tanto che giunsero a conclusione solo nel 1581; risale al 1513 la costruzione del campanile e dell'orologio

1695 - 1743 (elenco cappellanie laicali)

Nella chiesa Madre, tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo, risultano fondate le seguenti cappellanie laicali: - 1743 sac. Giuseppe Terrizzi - 1706 sac. Paolo La Zoppina - 1695 sac. Filippo Davi - 1672 sac. Michele Costanzo

XVIII  (costruzione altari)

Entro la prima metà del XVIII secolo vennero realizzati tutti gli altari in marmo policromo, i quali sono intitolati a: S. Rosa, S. Caterina d'Alessandria, Madonna della Consolazione, Sacro Cuore di Gesù, S. Giuseppe, SS. Sacramento, S. Giorgio, Madonna Immacolata, S. Biagio, S. Teresa con il Bambino, S. Luigi Gonzaga, S. Anna

1783 - 1800 (danni per terremoto e restauri chiesa)

La chiesa venne fortemente danneggiata dal terremoto del 1783. La lapide marmorea posta presso l’uscita laterale della chiesa cita la dedicazione dell’eccellentissimo D. Raimondo Moncada, vescovo di Patti, il quale, dopo i restauri, la aprì nuovamente al culto il 2 marzo 1800

1819  (ricostruzione facciata)

In base al registro di introito e esito della chiesa Madre, a partire dal 1819, si procedette alla costruzione della nuova facciata della chiesa grazie alla vendita del vino mustale e introitando 39 onze e 15 tarì per tassa di contribuzione dalle cappelle di: SS Sacramento, S. Maria dell’Idria, S. Rosa di Lima, SS.mo Crocifisso, S. Antonio Abate e dalle chiese di: SS Triade, S. Maria della Consolazione, S. Agata, S. Croce, S. Atanasio

1820  (danni navate)

Nel 1820 vennero pagate 369 onze e tarì 28 per riparare “le pericolanti soffitte di tavole delle due ale, ossia navi, superiore e inferiore e per aversi riedificata di opera tutta nova e moderna avendosi vestita e abbellita di moderni stucchi avendosi pure alzata e fabbricata una cupola di nova pianta colle quattro colonne che la sostengono colle due collaterali ali di San Giorgio"

1820  (riapertura al culto chiesa)

Nel Natale 1820 la chiesa venne riaperta al culto

1824 - 1829 (riparazione soffitti e cupola)

Tra il 1824 e il 1829 vennero mutuate altre somme di denaro dalla chiesa della SS Triade "per perfezionarsi le soffitte delle due ale maggiori, la cupola grande e le sette cupolette nell’ala destra" e per riparare danni causati agli intonaci e agli arredi della sagrestia

1870 - 1879 (costruzione e riparazione intero bene)

Risalgono all’anno 1870: - la realizzazione dei fabbricati in rialzo al campanile e alla facciata della chiesa maggiore che costarono £ 2043, 17; tali lavori vennero ordinati dall’arciprete e vennero affidati ai fratelli murifabri Giuseppe e Gaetano Visalli di Sampiero Niceto. - il restauro e la costruzione dei bastioni che proteggono la chiesa nella parte posteriore sin dalle fondamenta

1898  (descrizione chiesa)

Dalla visita pastorale di monsignor Guarino, risulta che: "la chiesa è grande a tre navate, ben ornata, ma necessita di restauri, mediocremente provvista di sacri arredi; possiede un bel quadro della Madonna della Lettera posto sull’altare maggiore. Notevole la cappella del SS Sacramento"

1908  (riparazioni e realizzazione pavimento casa canonic casa canonica e cappella di San Giorgio)

Nel registro di esito del 1908 risulta che vennero realizzati una serie di interventi che interessarono la parte sinistra dell'intero bene; venne realizzato il pavimento in cemento della canonica, venne fatta riparare la vetrata grande e vennero fatti dei restauri alla cappella di San Giorgio

1908 - 1910 (danni per terremoto intero bene)

La chiesa subì numerosi danni a seguito del terremoto del 1908, che interessarono in particolare i soffitti e l'abside, così come testimonia la relazione dell’ing. Pietro Mezzasalma, redatta nel 1910: L’antica struttura muraria risulta in ottime condizioni, fatta eccezione per “una lesione d’importanza essendosi prodotta nel cantonale destro dell’abside con lieve strapiombo dello spigolo rotto ed un’altra, meno sensibile, in uno degli archi interni”. La copertura non cadde, ma si ruppe del tutto il soffitto della navata centrale, e pericolanti sono “gli altri a cupola delle corsie laterali”.

1910  (affidamento dei lavori di restauro intero bene)

Nell’agosto 1910 venne affidato l’appalto dei lavori di restauro alla chiesa Madre a Francesco Tricomi, in base al contratto stipulato con il canonico Paolo Albera nel giugno dello stesso anno, in conformità alla relazione periziale redatta dall’ingegnere Pietro Mezzasalma approvata dal genio Civile di Messina

1930 - 1934 (ricostruzione chiesa)

Risale al Periodo Painiano la ristrutturazione della chiesa che assume così le fattezze attuali; vengono infatti modificati il prospetto e il campanile ; il progetto redatto dall’ingegnere F. Barbaro il 10 dicembre 1931, approvato il 1 luglio 1933 (decreto n°15205), venne registrato il 3 settembre 1933. Risale al 13 luglio del 1934 l’affidamento dei lavori alla ditta Martella Leoninger; i lavori ebbero inizio tra l’ottobre ed il novembre dello stesso anno

1937  (interruzione dei lavori chiesa)

il 9 maggio 1937 i lavori risultano fermi da 5 mesi ed in particolare risultano ancora da completare le seguenti opere: decorazione delle pareti laterali interne e relativi soffitti, completamento della facciata, impermeabilizzazione delle solette delle navate laterali, infissi esterni in legno, soffitte e tramezzi nuovi nei vani sopra la sacrestia e pavimenti, restauro del pavimento, restauro gradinata esterna, soglia di marmo, scarpe di piombo, restauro altari

1942  (verbale di consegna delle temporalità intero bene)

Nel verbale di riconsegna delle temporalità della chiesa, risulta che: "...di recente è stata riparata. È a tre navate sorrette da 14 colonne di pietra con transetto ed abside. Il tetto della navata centrale è in legno, mentre le altre sono in cannneto pitturato a disegni. Il pavimento è in marmo. Vi sono 15 altari: sono in marmo il Maggiore, SS Sacramento, San Giorgio, l’Immacolata e l’Addolorata; gli altri sono di stucco col paliotto in marmo meno quello di santa Rosa che è tutto di stucco. Nell’abside dietro l'altare Maggiore vi è un coro ligneo lavorato e una cantoria con un organo guasto"

1955  (verbale della visita pastorale chiesa)

Nel verbale della visita pastorale risulta che: "la chiesa è di stile normanno, ha tre navate, due cappelle e 15 altari; fu eretta nel XV secolo e la sua consacrazione è testimoniata da una lapide marmorea. La chiesa ha 5 porte, tre sotto la facciata e due al centro. Le navate che misurano rispettivamente 2.50 e 6.50 metri, sono divise da 7 colonne. Il transetto si presenta diviso dal presbiterio e dalle navate e non si trova sullo stesso piano. Le due cappelle laterali non sono sullo stesso piano delle navate. I 15 altari sono intitolati a: S.Giorgio, Immacolata, S.Biagio, S.Lucia, S.Stefano, Madonna della Consolazione, S.Anna, S.Rosa, S.Caterina, S.Teresa del reverendo Sacro Cuore di Gesù, S.Giuseppe, Crocifisso, SS. Sacramento, Madonna della Lettera. L’effigie del santo titolare è scolpita e dipinta; la pittura è su tela e misura metri 3x4; la statua è di legno. L’altare maggiore è di marmo come il tabernacolo, il fonte battesimale è anch'esso in marmo".

1978 - 1986 (danni da terremoto intero bene)

A seguito del terremoto del 1978 l'ing. Adriano Crinò redasse il progetto di restauro della chiesa Madre di Monforte San Giorgio; l'edificio necessitava di riparazione poiché il sisma aveva causato notevoli infiltrazioni d'acqua alla copertura della navata esposta a nord e agli intonaci interni

1985 - 1986 (restauro armadio e coro)

Nella prima metà degli anni 80 venne realizzato il restauro dell'armadio ligneo della sagrestia risalente al XVII secolo e il coro ligneo

1999 - 2001 (restauro e ristrutturazione intero bene)

La chiesa, soggetta a infiltrazioni e umidità, fu oggetto di intervento a partire dal 1999. Il progetto, finanziato con fondi regionali, prevedeva lo smontaggio e il rifacimento del perimetro della chiesa per infiltrazioni, interventi di restauro, pulitura della facciata, rimozione degli altari laterali e ricollocazione degli stessi, copertura del transetto, nuove finestre, pavimentazione nuova per il transetto e la sagrestia, restauro del soffitto delle navate laterali, tinteggiatura. I lavori si conclusero nel 2001, tanto che la riapertura fu nell'agosto dello stesso anno.
Descrizione

La chiesa sorge nella piazza principale, Piazza IV Novembre, del comune di Monforte San Giorgio. Una scalinata porta alla quota del piano di calpestio delle navate, alle quali si accede tramite tre portali. La chiesa presenta una pianta a tre navate; la navata centrale culmina con un'abside a pianta rettangolare. Il transetto risulta sopraelevato di un paio di gradini rispetto alle navate ed è illuminato da finestre con vetro colorato; la copertura del transetto è costituita da un sistema a capriate, decorate con motivi geometrici e figure di animali. All'esterno, la torre campanaria si erge a sinistra della chiesa, arretrato rispetto alla linea della facciata principale. La pianta del campanile è quadrata ed esso è delimitato da quattro cantonali in conci di pietra squadrati; la cella campanaria è caratterizzata da una finestra per lato, delimitata inferiormente da una balaustra con colonnine in pietra bianca. L'intero campanile è coronato da una merlatura.
Pianta
Pianta basilicale a croce latina, con tre navate.
Navate
Le navate sono divise da due file di sette colonne di ordine ionico, ciascuna, in pietra. Le colonne sorreggono degli archi a tutto sesto; al di sopra di tali archi, nel cleristorio, una serie di aperture, poste in corrispondenza dei conci di chiave degli archi, garantiscono l'illuminazione della navata centrale. Quest'ultima è separata dalla zona absidale che si trova ad una quota superiore rispetto all'aula, tramite un arco a tutto sesto. Le navate laterali sono costituite, rispettivamente, da tot altari e terminano con le due cappelle laterali del SS. Sacramento e di San Giorgio. La navata centrale è coperta da una struttura cassettonata con capriate lignee; le navate laterali sono coperte da un soffitto a cassettoni, dipinto con motivi geometrici.
Coperture
Tetto a due falde, sia in corrispondenza della navata centrale e sia nel transetto, con manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata con lastre di marmo quadrate, disposte in diagonale, alternata nei colori grigio e bianco di Carrara.
Prospetti
La facciata principale presenta un fronte a salienti. Una scalinata consente il superamento del dislivello presente tra la piazza antistante la facciata e l’edificio ecclesiastico; essa è caratterizzata da quattro gradini iniziali che portano ad un pianerottolo, dal quale si ripartiscono tre rampe di scale: due laterali a “c” ed una centrale. Ai lati della scalinata centrale, si trovano due sedili e la raffigurazione di un giglio. Tre portali, posti in corrispondenza delle tre navate, consentono l’accesso alla chiesa; essi sono scanditi da paraste scanalate, binate. Il portale centrale è caratterizzato da una sorta di protiro, con due colonne scanalate e capitello corinzio che sorreggono una trabeazione, formata da un architrave ed un fregio; quest’ultimo è decorato con motivi floreali e teste di angelo. La cornice della trabeazione, a sua volta, sorregge un frontone curvilineo spezzato; all’interno di esso vi si trova un’edicola con catino a conchiglia, dove è alloggiata la statua di San Giorgio. I portali laterali sono anch’essi caratterizzati da piedritti, sovrastati da timpani spezzati, all’interno dei quali si trovano degli pseudo – pinnacoli. Al di sopra dei portali laterali, si trovano delle finestre ovali, incorniciate in delle sagome in rilievo che riprendono la forma di un’edicola votiva. Superati i tre portali, si trova un fregio costituito da pseudo – triglifi, con sei scanalature e dentelli alla base di essi. Al di sopra della cornice, in corrispondenza del portale principale, si trova una finestra rettangolare, anch’essa con timpano spezzato; sopra ancora, un architrave e un frontone, sorretti da paraste scanalate, chiudono il profilo centrale della facciata. Due volute laterali, limitano anch’esse superiormente, la cornice del fronte; alle estremità sono presenti, inoltre, due guglie a base quadrata. Il prospetto laterale, Nord – Ovest, è caratterizzato da un portale gotico, con arco a sesto acuto; la cornice estradossale dell’arco e quella dei piedritti è in pietra lavica. Nell’architrave è presente un data, MCCCCCVII, a testimonianza dell’antica originaria costruzione.
Elementi decorativi
All'interno della chiesa, lungo i muri d'ambito della navate laterali e nel transetto, sono presenti una serie di altari, la maggior parte in marmo policromo, e dipinti. Il primo altare, sulla parete laterale destra, ospita una statua in cartapesta di San Francesco di Paola; il secondo altare ospita una statua in legno di Santa Caterina di Alessandria del XVIII sec. Superato il portale laterale, in pietra arenaria, della chiesa, si trova il terzo altare in cui è alloggiata una statua in marmo della Madonna della Consolazione con Bambino del XVI secolo, attribuibile alla Bottega del Gagini. Il quarto altare ospita una statua in gesso del Sacro Cuore di Gesù, dell'800; nell'altare seguente è sita la statua di San Giuseppe del XX secolo. Nel transetto, sulla destra, si ha: un quadro di Antonio Filocamo, Lo sposalizio di Santa Rosa del 1705, l'altare della Pietà Gesù Crocifisso e Madonna Addolorata di fine '800 e un dipinto raffigurante la SS. Trinità del XVIII sec, attribuibile alla Bottega di Vito D'Anna. All'interno della cappella del Santissimo Sacramento, si trova un altare marmoreo del 1596, attribuito a Jacopo del Duca; esso è affiancato da due colonne poggianti su basamenti a forma di leoni ed al centro, è posto il tabernacolo. Dietro l'altare maggiore è posto il coro ligneo, al di sopra del quale si trova un baldacchino con quattro colonne tortili, al centro del quale è sito un dipinto raffigurante la Madonna della Lettera del XVII secolo di Carlo Maratta. Superata la cappella con l'altare marmoreo di San Giorgio ed il quadro San Giorgio e il Drago di Onofrio Gabrielli, si trova un quadro dello stesso autore raffigurante San Francesco di Paola, del 1678. A seguire, si trova un altare di Maria SS. Immacolata con un dipinto del 1700 ed una statua del XVI secolo, della Madonna della Candelora. Superato il transetto, andando dalla zona absidale al portale principale si trovano altri altari devozionali. Il primo è dedicato a San Biagio con una statua lignea del XIX secolo; nel secondo altare è presente una statua in cartapesta dedicata a Santa Lucia, del XX secolo. Il terzo altare è dedicato a San Sebastiano, in cui si trova una statua in legno del XVIII secolo. Superato il portale laterale, si trova un altro altare con una statua in legno raffigurante Santa Teresa di Lesieux, del XIX secolo; l'ultimo altare è costituito da una statua in gesso, del XX secolo, dedicata a Santa Rita da Cascia, ed un quadro del 1906, raffigurante Santi Gioacchino ed Anna. Al di sopra della bussola lignea, posta in corrispondenza dell'ingresso principale, è sito il Polittico di Antonello De Saliba, del 1530; esso, formato da tre registri, con cinque tavolette ciascuno, raffigura in quello centrale la Madonna della Provvidenza ed in quello superiore Cristo Risorto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 - 1980)
Non adeguato. La mensa ha struttura precaria in legno, nella parte frontale è presente un palliotto in tessuto ricamato con filo oro. Leggio ligneo del XIX secolo funge da ambone. Il fonte battesimale, ricavato da un acqua santiera del VII secolo ed è posta nell'area presbiteriale.
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