chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ponte d'Oddi Perugia Perugia - Citta' della Pieve chiesa parrocchiale SAN GIOVANNI APOSTOLO Parrocchia di San Giovanni Apostolo pianta; facciate; struttura/alzato; pavimenti e pavimentazioni; elementi decorativi nessuno XX - XX(attività chiesa ); 1966 - 1971(istituzione chiesa ); 1997 - 2003(costruzione nuova chiesa)
Chiesa di San Giovanni Apostolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Apostolo <Ponte d'Oddi, Perugia>
Altre denominazioni
Chiesa di San Giovanni Apostolo in Ponte d'Oddi
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (impianto originale)
Notizie Storiche
XX (attività chiesa )
Dai primi anni '70, fino alla costruzione dell'attuale chiesa, le funzioni parrocchiali venivano svolte in un edificio a ciò destinato.
L'edificio, successivamente ceduto per finanziare la costruzione della nuova chiesa, è ora un complesso residenziale.
1966 - 1971 (istituzione chiesa )
La Parrocchia di San Giovanni Apostolo in Ponte d'Oddi è stata istituita il 1° novembre 1966 anche se la presa di possesso ufficiale è datata al 22 gennaio 1967. Il decreto istitutivo ne determinava anche i confini parrocchiali: dal convento di San Francesco al Monte, attraverso l'antico borgo di Ponte d'Oddi arrivava fino a tutto il nuovo quartiere di Montegrillo. Nel decreto, inoltre, si precisava anche la necessità di costruire una chiesa nuova e nell'attesa si designava come sede delle funzioni parrocchiali la Cappella di Santa Caterina. Dal 1971 la cura della parrocchia è affidata ai Frati minori dell'Umbria.
1997 - 2003 (costruzione nuova chiesa)
La costruzione della nuova chiesa è avvenuta a partire dal 1997 quando fu presentato il progetto, diventato esecutivo a partire dal 1998. L'opera dell'architetto Paolo Zermani è stata inaugurata il 27 dicembre 2003, festa di San Giovanni apostolo.
Descrizione
Il progetto nasce da un concorso vinto dall'arch. Paolo Zermani nel 1998, edificio finito di realizzare nel 2007. Il complesso è sito nella frazione residenziale di Ponte d'Oddi, alle pendici di Monteripido, altura che da secoli trova la presenza dei frati francescani nel convento di San Francesco al Monte. Sita in un lotto lungo e stretto, il centro si sviluppa longitudinalmente affiancando la strada che sale verso il lato nord dell'acropoli perugina, area in pendenza che vede in basso l'ingresso principale della chiesa, in alto il sagrato legato alla vita parrocchiale. Il complesso architettonico è composto principalmente da due volumi, un grande blocco compatto parallelo alla strada e in alto un volume trasversale che rigira poi formando una "L" reso parzialmente permeabile da un ritmato colonnato. In un'estetica di costruzione e scavo, il volume è dominato da una linea retta che segna il percorso spaziale, con i diversi elementi che si dispongono in sequenza, qui affiancati all'esterno da un percorso segnato da una ritmata e continua scalinata che lega le due piazze. Nel volume principale oblungo, l'aula liturgica principale si attesta per tre quarti del volume con una sua entrata sul sagrato inferiore, trasversale alla strada da cui è facilmente visibile, mentre la connessa chiesa feriale ha l'entrata sul sagrato superiore, verso il centro parrocchiale. Analogamente, il corpo edilizio è attraversato da una linea di luce che nella chiesa principale segna il taglio verticale della facciata e continua in copertura, accompagnando il fedele fino all'altare. Dall'alto si evince la ricerca di un taglio a forma di croce, reinterpretazione degli stilemi già sperimentati da Tadao Ando. Mentre dall'alto si vedono i tagli di luce, esternamente il blocco è compatto, superficie continua di mattoni, lunga cinquanta metri, che pare incunearsi nello spazio anche per proteggere lo spazio vuoto interno.
pianta
A forma rettangolare, nella parte iniziale con colonne che accompagnano il ritmo compositivo, e in fondo la zona del presbiterio rialzata di quattro gradini, con a dx una rampa che ne compensa il dislivello affiancando il battistero, al centro la mensa e a sx l'ambone. Un muro sbalzato rispetto la parete di fondo protegge gli ingressi ai locali della sacrestia e alla sequenziale cappella feriale che presenta poi l'ingresso dall'altro lato; sempre nella zona presbiteriale, sulla parete destra si attesta un ingresso secondario, mentre al centro delle pareti laterali due ingressi simmetrici portano a volumi esterni che si intersecano sulle scale perimetrali. L'ingresso è rientrante rispetto il volume principale, segnato da un grande portale e da due aperture laterali, scelta che porta così a due volumi di risulta in parte occupati da due confessionali.
facciate
La facciata d'ingresso, ortogonale alla strada, è segnata da due volume simmetrici in mattoni, collegati al centro da una grande trave d'acciaio color ruggine, segni che determinano il volume sottostante, mentre fuori fra i due setti si attesta il taglio di luce. I fronti laterali, lunghi quasi cinquanta metri, non hanno alcuna apertura, se non un formale vuoto inquadrato, disposto alla connessione fra i due volumi, e delle piccole rientranze quadrate collocate in una griglia quadrata uniforme che segnano il ritmo compositivo dei moduli utilizzati.
struttura/alzato
Come all'esterno, anche al suo interno la chiesa presenta le pareti totalmente in muratura, monomaterialità che continua nel sistema simmetrico di sette colonne poste in sequenza, affiancate alla parete. Le pareti laterali non hanno quindi alcun segno, mentre nel fondo, nel setto giustapposto al volume d'imposta, è sito un grande crocifisso. Nella retrostante parete si evidenzia invece il taglio di luce definito dalla continua finestratura di copertura, con il ritmo modulare utilizzato anche per i cassettoni del soffitto che continua anche nella controfacciata interrompendosi all'altezza del portale d'ingresso.
pavimenti e pavimentazioni
Mattoni rettangolari in cotto.
elementi decorativi
L'altare e l'ambone sono definiti da blocchi rivestiti in rame con lastre modulari.