chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Roncoscaglia Sestola Modena - Nonantola chiesa sussidiaria S.Giovanni Battista Parrocchia di San Giovanni Battista Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura nessuno 1406 - 1406(costruzione intero bene); 1462 - 1462(costruzione campanile); 1517 - 1517(consacrazione intero bene ); 1837 - 1837(costruzione pontile esterno); 1857 - 1857(scoperta affreschi); 2010 - 2010(presidi di sicurezza intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Battista <Roncoscaglia, Sestola>
Altre denominazioni
Ex Chiesa di San Giovanni Battista Ex chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista S.Giovanni Battista
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1406 (costruzione intero bene)
Nel 1406 si provvide alla costruzione di un nuovo forte e di una chiesa, situati a pochi chilometri dalla rocca. Attualmente sul luogo dell’antico fortilizio, in località il Castello, sorge la chiesa di Roncoscaglia, situata in posizione elevata su uno sprone roccioso alle pendici del monte Cervarola.
1462 (costruzione campanile)
L’ubicazione sull’antico “podium” appare confermata dal collegamento dell’edificio al centro frazionale tramite un’erta selciata controllata dallo stesso campanile, adattato su un avanzo di torre preesistente, come evidenzia l’analisi degl’innesti murari; il rivestimento alla base del macigno è fatto con pietre di dimensioni inusuali come altrettanto rilevante è lo spessore del muro che supera il metro; anche le finestre sui due lati liberi dall’abbraccio della chiesa solo in parte sono coerenti, per forma e collocazione, con il portale di ingresso del campanile. Tra il portale e la prima finestra-feritoia è murata una targa corrosa datata “1462”, probabilmente riferita al compimento del campanile.
1517 (consacrazione intero bene )
La chiesa, intitolata a S. Giovanni Battista e consacrata nel 1517, doveva sostituire l’antica parrocchiale di S. Biagio, troppo distante e all’epoca fatiscente.
1837 (costruzione pontile esterno)
Una targa murata sull’arcata ricorda l’intervento eseguito nel 1837 del rettore G. Battista Giambi.
1857 (scoperta affreschi)
Nel 1857 fu scoperto sotto l'intonaco che copriva la parete nord un grande ciclo di affreschi con le “Storie di S. Giovanni Battista” ripartite in otto pannelli su due ordini.
2010 (presidi di sicurezza intero bene)
Nel 2010 circa sono stati realizzati puntelli interni di sostegno per preservare la staticità della chiesa, in precarie condizioni.
Descrizione
La chiesa si presenta di difficile lettura in quanto rivestita da una spessa arricciatura di intonaco; la facciata a capanna conserva il portale trilitico originario che si ripete, meglio conservato nelle rigorose modanature quattrocentesche, in quello laterale.
Sulla parete absidale di fondo, centrato in alto sulla parete, spicca un massicci finestrino tondo in due pezzi, con una vistosa modanatura concentrica. Molto interessante risulta il pontile esterno che si allunga sopra lo scalone, per l’apparecchio murario molto compatto e l’accurata esecuzione della volta ad arco ribassato, con pietre poste di coltello.
L’interno, a sala unica, risulta bene illuminato dalla coppia di finestre della facciata e da quelle aperte sui fianchi. La parete nord era interamente coperta da affreschi con le “Storie di S. Giovanni Battista” ripartite in otto pannelli su due ordini, staccati, restaurati e conservati ora al castello di Sestola: si tratta di un notevole complesso pittorico della seconda metà del XV secolo, tra i più importanti per qualità della montagna modenese, opera di un artista colto, forse lombardo, con influssi locali e toscani. Della stessa maestranza rimane nel coro un affresco con S. Giovanni Battista, rovinato dai ritocchi di mano inesperta.
Le condizioni dell’esterno e dell'interno sono disastrose: la chiusura e il conseguente abbandono della chiesa ha attirato schiere di vandali e “tombaroli” che hanno divelto il pavimento dell’edificio.
Coperture
La copertura dell'edificio è a falde, con capriate lignee, tavolato disconnesso e manto di coperture in piagne (lastre in arenaria)
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'edificio, ora frammentaria e disconnessa, è in piastroni di arenaria.
Struttura
La struttura portante è in conci sbozzati di arenaria locale.
Adeguamento liturgico
nessuno
Presente nella zona presbiteriale, rialzata da un gradino in arenaria, solo il malmesso altare in scagliola.