chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Serramazzoni Modena - Nonantola chiesa parrocchiale Beata Vergine del Rosario di Pompei Parrocchia della Beata Vergine del Rosario di Pompei Impianto strutturale; Struttura; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975) 1942 - 1942(erezione parrocchia notizie storiche); 1943 - 1947(primo cantiere intero bene ); 1950 - 1954(costruzione canonica ); 1960 - 1964(costruzione intero bene ); 1967 - 1999(completamento intero bene ); 1991 - 2005(costruzione campanile)
Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Pompei
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Pompei <Serramazzoni>
Altre denominazioni
Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei Chiesa parrocchiale della Beata Vergine del rosario di Pompei
Autore (ruolo)
Canino Marcello (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
1942 (erezione parrocchia notizie storiche)
La Parrocchia di Serramazzoni era stata istituita con decreto vescovile del 31 maggio 1942, ricavando il suo territorio da quello di Ligorzano. Prima sede fu l’Oratorio della Madonna di Pompei, che era stato inaugurato nel 1905 nel centro del paese, ma che non era più sufficiente per l’aumentata popolazione. Gli abitanti di Serramazzoni, nonostante le difficoltà del tempo di guerra, si entusiasmarono subito per il progetto di una nuova e più grande chiesa parrocchiale.
1943 - 1947 (primo cantiere intero bene )
Don Francesco Gavioli, primo parroco di Serramazzoni (1942-1950), incaricò l’architetto Nazzaro Lazzaretti del progetto: doveva essere un grande santuario a croce latina, con tamburo e cupola sul presbiterio. I fratelli Montagnani donarono un terreno di quasi 5000 mq, a cui si aggiunse altro appezzamento più piccolo donato dalla famiglia Vellani di Modena. I lavori iniziarono il 10 marzo 1943, la prima pietra fu posta solennemente il 25 luglio. La prima fase fu il difficoltoso livellamento del terreno. I lavori partirono grazie alle offerte dei fedeli e del Comune; Don Gavioli continuò a cercare ovunque finanziamenti, sfruttando anche l’idea di dedicare il santuario, oltre che alla Madonna del Rosario, al ricordo dei caduti della guerra. Nonostante i suoi sforzi però, esauriti i fondi, nell’ottobre 1947 il cantiere dovette essere sospeso.
1950 - 1954 (costruzione canonica )
Nel 1950 don Gavioli fu trasferito e, fino al 1955, la parrocchia non ebbe un parroco stabile. Nel 1954 don Dario Ansaloni, parroco di Ligorzano e vicario a Serramazzoni, riuscì, con un contributo statale, a costruire l’abitazione e gli uffici del parroco. Per la chiesa, fece disegnare un nuovo progetto, un po’ meno grandioso di quello originario, all’architetto Marcello Canino di Napoli, membro della commissione di Arte sacra in Vaticano.
1960 - 1964 (costruzione intero bene )
I problemi della costruzione vennero presi in mano da don Marino Donini, nominato parroco nel 1955 (lo sarà fino al 1994). Nel 1960 lo Stato, dopo lunga attesa, stanziò finalmente la somma di 22 milioni per il cantiere. Don Marino riprese in mano il progetto dell’architetto Canino, affidandolo all’ingegner Giovanni Battista Stefani di Modena; decise anche, dopo qualche tentennamento suo e della popolazione, di mantenere la costruzione nella stessa area scelta originariamente. I lavori iniziarono a luglio 1960 e si conclusero quattro anni dopo. La sera del 25 luglio 1964 il vescovo Amici benedisse la nuova chiesa, dove venne trasportata solennemente l’immagine della Madonna del Rosario di Pompei proveniente dall’Oratorio; la mattina dopo si celebrò la Messa per la prima volta.
1967 - 1999 (completamento intero bene )
Negli anni successivi si realizzarono lavori di completamento. Nel 1967 l’altare, il presbiterio e il pavimento in marmo, realizzato dalla ditta Sicea-Marmi di Pietrasanta. Nel 1969, viene inaugurata una grande Via Crucis a bassorilievo in ceramica, opera di Romano Pelloni, patrocinata dal Comitato modenese Messa dell’Artista. Tra il 1970 e il 1988 si montano le dodici ricche vetrate decorate, ispirate alla vita di Maria e alla Lumen gentium, anch’esse su disegno di Pelloni. Allo stesso artista si deve il bassorilievo “Il cammino della fede” montato sulla facciata, inaugurato nel 1999, ai tempi del parroco don Miroslaw Denisiuk (1995-2002).
1991 - 2005 (costruzione campanile)
Nel 1981, sette campane acquistate da don Gavioli nel 1949 e fino ad allora collocate sul sagrato dell’Oratorio, entro apposito capanno in muratura, vennero portate sul piazzale del nuovo Santuario e inserite in una struttura di ferro. Nel 2001 il nuovo parroco don Miroslaw Denisiuk (1995-2002) lancia l’idea di una struttura muraria per le campane. Viene scelto il progetto di Mario Cuoghi, approvato dal Comune in data 31 ottobre 2001 (con la firma dell’architetto Mario Bergamini di Vignola). Si trattava di un edificio di forma ottagonale, con un piano interrato adibito a magazzino, una sala a piano terra per attività ricreative, e infine la cella campanaria al piano superiore; fu costruito tra il 2002 e il 2005.
Descrizione
La chiesa-santuario presenta un corpo centrale a ottagono irregolare, sui cui tre lati anteriori apre avancorpo con ampio atrio d’ingresso, mentre lateralmente e posteriormente si innestano due cappelle laterali, due cappelle minori quadrate e abside poligonale. La facciata a capanna si presenta con ampio portale strombato, nel cui cornicione si inserisce piccolo rosone circolare. Il timpano poggia su alto cornicione, arricchito nel 1999 con sculture a bassorilievo. Facciata e pareti laterali sono in arenaria, con dettagli a pietra intagliata e tamponature a pietra sbozzata. All’interno, pavimentazione in marmi policromi; pilastri e due colonne in cemento armato sostengono le volte a crociera, in laterizio. La copertura esterna è in lastre metalliche.
Impianto strutturale
Chiesa con corpo centrale a ottagono irregolare. Struttura portante in cemento armato con tamponature in pietra arenaria. Volte in laterizio. Struttura di copertura a falde in cemento armato, manto in lastre metalliche.
Struttura
Struttura portante in cemento armato con tamponature in pietra arenaria sbozzata e intagliata. Copertura a falde con struttura in cemento armato, manto in lastre metalliche.
Pianta
Pianta centrale a ottagono irregolare, sui cui tre lati anteriori si apre un avancorpo con ampio atrio d’ingresso.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in marmi policromi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
La zona del presbiterio risulta rialzata rispetto all'aula da due gradini. La sede del celebrante è in marmo come l'altare e l'ambone. La sede è sistemata dietro all'altare centrale. L'ambone, guardando dall'aula, è a sinistra. A destra il tabernacolo in metallo.