chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pompeano Serramazzoni Modena - Nonantola oratorio sussidiario S. Rocco Parrocchia di San Geminiano Vescovo Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni nessuno XIV - XVIII(citazioni preesistenze); 1630 - 1630(costruzione intero bene); 1721 - 1721(proprietà intero bene); 1796 - 1838(restauri intero bene); XX - XX(restauri intero bene)
Oratorio di San Rocco
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio di San Rocco <Pompeano, Serramazzoni>
Altre denominazioni
S. Rocco
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XIV - XVIII (citazioni preesistenze)
Pompeano fa parte del Comune di Serramazzoni solo dal 1860. Prima di questa data la sua storia è da ricercarsi in quella del Contado di Gombola i cui signori, di origine longobarda, costituivano una delle Famiglie più potenti della montagna modenese. Nel 1416, i da Gombola perdettero il feudo in favore dei Cesi che lo tennero sino all'arrivo delle armate francesi di Napoleone nel 1796.
1630 (costruzione intero bene)
L'oratorio intitolato ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco invocati insieme contro la peste, è stato costruito molto probabilmente in occasione del contagio del 1630, quando simili edifici venivano edificati al centro del paese o all'ingresso, come voto per scampare al grave pericolo.
1721 (proprietà intero bene)
Il 14 giugno Papa Innocenzo XIII concedette un'indulgenza per i visitatori dell'oratorio. In un foglio descrittivo dei terreni di proprietà comunale intorno al piccolo edificio sacro, l'oratorio viene semplicemente detto di San Fabiano.
1796 - 1838 (restauri intero bene)
Causa la scomoda posizione della chiesa parrocchiale sul sasso, la popolazione chiese al Duca e al Consiglio di Economia di Modena di costruire un nuovo oratorio in paese per le funzioni religiose. Il progetto del Comune era di abbattere l'oratorio di San Rocco per costruirne uno nuovo al suo posto. Le cose andarono diversamente: l'antico oratorio dedicato ai Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco non fu demolito ma semplicemente restaurato. Le offerte e la raccolta di denaro per i lavori di restauro progettati nel 1796 fanno pensare che siano stati realizzati solo tra il 1837 e il 1838, quando l'oratorio fu consacrato. L'ipotesi è confermata dal fatto che un'informazione del 1820 lo definisce "tuttora imperfetto".
XX (restauri intero bene)
Alla fine del 1900, certamente dopo il 1985, furono eseguiti gli ultimi restauri generali dell'oratorio che gli hanno conferito l'aspetto attuale.
Descrizione
L’oratorio dedicato a San Rocco dal 1875, è a pianta rettangolare ed è coperto a capanna con due spioventi. La facciata è coronata da una cornice a guscio, intonacata e tinteggiata, con piccola vela e campanello al vertice; è caratterizzata da un portale centrale architravato in arenaria, fiancheggiato da due finestrelle rettangolari e sormontato da una lapide commemorativa con soprastante piccolo rosone polilobato. Lo spazio interno è ad aula unica separata dal presbiterio con un grande arco a tutto sesto con catena metallica. Sul fondo termina con una parete verticale senza coro. La zona riservata ai fedeli è coperta con volta poligonale mentre il presbiterio è coperto con volta a botte. Al centro, contro la parete di fondo, l'altare è sormontato da un quadro raffigurante San Rocco.
Impianto strutturale
l’oratorio si presenta esternamente di piccole dimensioni con forma semplice a capanna e un impianto planimetrico longitudinale, schematicamente a una sola navata di forma rettangolare. L’orientamento è opposto a quello classico con la facciata rivolta a est come la Plebana all'interno del castello. L’assemblea dei fedeli occupa circa due terzi della sala col percorso di distribuzione sull’asse longitudinale.
Struttura
muratura portante in blocchi di arenaria locale, continua nelle pareti perimetrali, intonacate e tinteggiate sia verso l’esterno sia verso l’interno dell’edificio. Copertura a falde inclinate con terzere, travetti e tavolato di legno e manto in coppi a canale di laterizio.
Coperture
La copertura è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna su tutta l’aula ecclesiastica.
Pavimenti e pavimentazioni
antiche mattonelle di cotto in tutta l’aula liturgica e nel presbiterio rialzato di un gradino.
Adeguamento liturgico
nessuno
L'impianto liturgico risale alla costruzione dell'oratorio, precedente alla riforma del Concilio Vaticano II, col piccolo altare al centro del presbiterio, contro la parete di fondo, alle spalle del celebrante.