chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Selva Serramazzoni Modena - Nonantola oratorio sussidiario Vergine Assunta Parrocchia della Natività di Maria Santissima Impianto strutturale; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980) XVII sec. - XVII sec.(notizie storiche carattere generale); 1672 - 1678(costruzione intero bene ); XVIII sec. - XIX sec.(notizie storiche carattere generale); 1832 - 1861(restauri intero bene ); 1910 - 1910(restauro intero bene )
Oratorio della Vergine Assunta
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Vergine Assunta <Selva, Serramazzoni>
Altre denominazioni
Oratorio dei Zanoli Oratorio Madonna di Minozzo Oratorio della Beata Vergine assunta, o dei Zanoli
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
XVII sec. (notizie storiche carattere generale)
Le vicende di questo Oratorio sono state descritte da don Giuseppe Quattrini, nativo di Selva (1849-1923), in uno scritto pubblicato nel 1937. Egli si basò su rogiti e altri documenti, letti all’Archivio parrocchiale, o sui manoscritti di Mauro Lazarelli, dedicati alla storia del monastero di San Pietro di Modena e alle sue dipendenze. Esisteva alla metà del XVII secolo, in località Ca’ Zanoli, lembo sud-occidentale del territorio parrocchiale di Selva, una immagine della Madonna col Bambino, forse appesa ad un albero o forse inserita in una maestà, meta di pellegrinaggi dai dintorni.
1672 - 1678 (costruzione intero bene )
Consigliati e diretti dal parroco di Selva don Alessio Tadioli, i parrocchiani stabilirono attraverso varie riunioni di edificare un oratorio, per ospitare la venerata immagine della Madonna dei Zanoli. Chiesero pertanto la licenza al vescovo Ettore Molza, che la concesse il 5 aprile 1672 a condizione che il nuovo oratorio rimanesse sempre e in ogni occasione sottoposto alla Parrocchia (in modo da evitare, per esempio, controversie di giurisdizione o di elemosine).
XVIII sec. - XIX sec. (notizie storiche carattere generale)
Il Lazzarelli ci dà testimonianza di contrasti tra il parroco e gli abitanti del borgo, riportando come questi ultimi volessero escludere del tutto il parroco dalla gestione dell’oratorio; Lazzarelli mette in dubbio anche la moralità dell’eremita scelto periodicamente dagli abitanti del borgo come custode, ovvero, a suo dire, “un di costoro che si ritirano a vivere solitari in questi monti, ma Dio sa per qual fine e con qual esemplarità”. La tradizione degli eremiti posti o custodi si tramandò anche in seguito, e per il XIX secolo abbiamo il nome di alcuni di loro, regolarmente incaricati per il loro servizio: per esempio, dal 1895 al 1808, certo Damiano Cornia di San Dalmazio, che andò poi alla Madonna di Castellarano; attorno al 1846, Michele Pierotti dalle Fabbriche di Garfagnana, che proveniva dal Santuario di Montefiorino e si spostò poi all’Oratorio di Lotta. La cella sul retro dell’oratorio reca incisa sull’ingresso la data 1777, ma potrebbe essere esistita già in precedenza.
1832 - 1861 (restauri intero bene )
Don Quattrini segnala due importanti restauri generali. Il primo, nel 1832, fu pagato con fondi ottenuti vendendo cento querce e alcuni castagni dal ‘Bosco della Madonna’, terreno assegnato all’oratorio; nell’occasione venne costruito il campaniletto a vela, sul fianco sinistro dell’oratorio, in corrispondenza del presbiterio. Il secondo restauro fu fatto nel 1860-1861, e costò l. 2577, oltre l’aiuto gratuito in lavori manuali dato dai parrocchiani. La spesa fu possibile grazie all’unione dell’amministrazione dell’Oratorio con quella della Fabbriceria della chiesa parrocchiale, attuata nel 1856. In occasione del restauro del 1860-1861, l’immagine della Madonna dei Zanoli venne spostata dalla parete di fondo a quella laterale sinistra, dove è tuttora. Nell’abside rimase una statua in cartapesta dell’Assunta, opera dello scultore Luigi Righi di Modena, che era stata acquistata nel 1839.
1910 (restauro intero bene )
L’oratorio è stato restaurato anche nel 1910, per iniziativa del parroco don Pietro Crespolani.
Descrizione
L’oratorio ha orientamento liturgico, con la facciata rivolta a Ovest prospiciente su via Monteforco, a circa tre chilometri in direzione Sud-Ovest dal centro del borgo di Selva. I parati esterni sono in muratura faccia a vista con tracce di intonaco. L’intonaco, tinteggiato di grigio chiaro, è integro soltanto nella elegante facciata a capanna, delimitata ai lati da conci angolari disposti ad andamento alternato. Il portale rettangolare, due basse finestrelle rettangolari aperte ai suoi lati, e, in alto al centro, una caratteristica serliana, presentano incorniciature in arenaria. L’interno è una semplice aula rettangolare, conclusa da presbiterio con abside rettangolare. Il presbiterio è sopraelevato da un gradino; sulla parete di fondo è una nicchia in muratura contenente la statua della Madonna Assunta, mentre la pittura murale raffigurante la Madonna dei Zanoli, la cui venerazione è all’origine della costruzione dell’oratorio, è collocata sul lato sinistro. Le pareti sono intonacate e tinteggiate in giallo chiaro; su un cornicione in giallo ocra si innestano le coperture a volte, tinteggiate di bianco. Sul retro dell’oratorio si innestano i locali adibiti in antico ad abitazione degli eremiti o custodi dell’oratorio; sull’ingresso, posto sul lato destro, è incisa la data 1777.
Impianto strutturale
L’interno è una semplice aula rettangolare, conclusa da presbiterio con abside rettangolare. La copertura dell'aula e dell'abside è a volta a botte, struttura di copertura in legno, manto in coppi.
Pianta
Pianta rettangolare conclusa da abside rettangolare.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in ceramica.
Struttura
Muratura portante in muratura continua in pietra arenaria, tetto a falde con orditura primaria e secondaria in legno, manto in coppi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Il presbiterio sopraelevato da un gradino rispetto all'aula presenta la sede in legnami dietro all'altare centrale, realizzato in muratura laterizia. Guardando dalla piccola aula l'ambone in metallo è a sinistra.