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Coscogno
Pavullo nel Frignano
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
S.Apollinare Vescovo Martire
Parrocchia di Sant'Apollinare Vescovo Martire
Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1985)
996 - XI(preesistenze carattere generale); 1450 - 1450(preesistenza carattere generale); 1648 - XIX(ristrutturazione e ampliamento intero bene e abside)
Chiesa di Sant'Apollinare Vescovo Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Apollinare Vescovo Martire <Coscogno, Pavullo nel Frignano>
Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare vescovo martire
S.Apollinare Vescovo Martire
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione del portale di facciata)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

996 - XI (preesistenze carattere generale)

La chiesa di S. Apollinare viene nominata nel 996 e venne elevata a Pieve solo nel XI secolo.

1450  (preesistenza carattere generale)

A causa del terreno instabile su cui sorgeva, la chiesa subì varie modifiche. Nel 1450 lo stato precario dell'edificio indusse l'Arciprete a rivolgersi al Papa Nicolò chiedendo che la pieve venisse aggregata a quella di Riccò, rinunciando così alla sua plebana.

1648 - XIX (ristrutturazione e ampliamento intero bene e abside)

Dalla ristrutturazione del 1648 i caratteri architettonici dell'edificio sono rimasti pressoché inalterati fino ad oggi ad eccezione della costruzione dell'abside poco dopo la metà del XIX secolo.
Descrizione

La pieve, ubicata ad est del centro di Coscogno più volte rimaneggiata, è orientata in senso liturgico. La facciata primitiva a capanna presenta due modeste aggiunte laterali che provocano uno sfalsamento della linea di copertura sottolineato da una cornice, a sguscio intonacato, tipica del sec. XVII. La parte inferiore è costituita con muratura “opus quadratum” imperfetta, mentre quella superiore presenta un paramento a ciottoli informi quasi del tutto intonacato. La facciata è dominata dal portale di pregio in stile romanico, così composto: strombo costituito da una coppia di colonnine a pieno rilievo alternate a lesene angolari, terminati con capitelli a foglie d’acanto; il portale interno a mensole convesse introdotto successivamente, con ogni probabilità per consolidare il portale a strombo, soggetto come tutta la chiesa, alla natura instabile del terreno. L’architrave che sostiene la lunetta reca scolpita nel mezzo una rosa ed un motivo fotto con i fori del trapano riscontrabili, più minuti, anche nella figurazione della lunetta. La lunetta scolpita a bassorilievo con due coppie di figure zoomorfe affrontate e divise al centro da una foglia di palma stilizzata. Il bordo semicircolare era decorato da un fregio a treccia di cui rimangono solo piccoli tratti alle estremità, a causa della sfrangiatura imposta da una collocazione della lunetta più alta rispetto alla posizione primitiva. In asse col portale d’ingresso è stato aperto un finestrone a tre partite, in occasione della ristrutturazione del 1648, documentata dalla lapide murata appena sopra. Il colmo della facciata è coronato da un grosso cippo in arenaria, a sagoma barocca, che sostiene la croce ferrea. L’interno della chiesa presenta tre altari laterali per parte, la parte absidale è stata rifatta, verso la metà del secolo scorso per ampliare il coro ritenuto troppo angusto.
Coperture
La copertura a capriate lignee, è a falde inclinate con manto in coppi laterizi.
Pavimenti e pavimentazioni
L'interno dell'edificio è pavimentato in mattonelle di cotto antico, in marmo solo i gradini dell'altare originario.
Struttura
La struttura portante della chiesa è in muratura in pietra arenaria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1985)
Due gradini sopraelevano la zona presbiteriale dall'aula. Nella parte retrostante si trova l'altare originario in scagliola, elevato da due gradini, con tabernacolo. Nei primi anni ottanta venne aggiunto l'altare post concilio in legno di noce. Il celebrante trova alla sua destra l'ambone , sempre in legno, ed alla sua sinistra la sede.
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