chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Iola Montese Modena - Nonantola chiesa parrocchiale S. Maria Maddalena Parrocchia di Santa Maria Maddalena Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1950) XV secolo - XV secolo(preesistenze carattere generale); 1630 - 1630(costruzione intero bene); 1635 - 1635(proprietà carattere generale); 1644 - 1644(ricostruzione presbiterio); 1666 - 1666(ampliamento intero bene); 1683 - 1683(costruzione canonica); 1733 - 1733(completamento interno); 1806 - 1806(completamento interno); 1824 - 1824(completamento interno); 1844 - 1844(completamento campanile); 1846 - 1846(restauri facciata); 1896 - 1896(completamento interno); 1908 - 1908(rifacimento pavimento); 1919 - 1919(restauri interno); 1927 - 1927(riparazione campanile); 1950 - 1952(ricostruzione intero bene); 1960 - 1960(modifiche interno); 1988 - 1988(rinnovamento interno); 1990 - 1990(manutenzione campanile); 2005 - 2005(rinnovamento interno)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Maddalena <Iola, Montese>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena S. Maria Maddalena
Autore (ruolo)
Marchetti, Nino (progettista del rifacimento della chiesa nel 1950)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche
XV secolo (preesistenze carattere generale)
non vi sono tracce della chiesa in quanto il paese era una frazione di Monteforte e gli abitanti di Iola utilizzavano la chiesa di S. Antonio. Quando questa cessa di essere parrocchia, i fedeli che avrebbero dovuto recarsi a Maserno, pensano di costruire una chiesa nuova.
1630 (costruzione intero bene)
nel 1630 la peste bubbonica si diffonde anche in questi luoghi, il paese viene dotato di una piccola chiesa dedicata a S. Maria Maddalena; alcuni documenti registrano la costruzione della chiesa su impulso di Don Fedriano Bicocchi, sacerdote del luogo. Un’iscrizione incisa sull’architrave della porta maggiore riporta: AD HONOREM S. MARIAE MAGDALENAE FUIT HOC TEMPLUM EXTRUCTUM AN. MDCXXX ET RESTAURATUM AN. MDCLXVI.
1635 (proprietà carattere generale)
il vescovo di Modena Alessandro Rangoni, con atto del 12 ottobre dichiara la parrocchia di Iola divisa e separata da Maserno, in quanto eretta in parrocchia a sé; il suo primo rettore è il sacerdote Fedrignani Passini
1644 (ricostruzione presbiterio)
una forte scossa di terremoto causa il crollo della cappella dell’altare maggiore nella chiesa di S. Maria Maddalena, la quale viene prontamente ricostruita
1666 (ampliamento intero bene)
la popolazione richiede e ottiene dai conti Francesco e Ferrante Montecuccoli di ampliare e abbellire la chiesa che appare troppo angusta
1683 (costruzione canonica)
inizia la costruzione della canonica, attuale sede del museo, attigua alla chiesa ove si trasferisce, dal 1730, don Domenico Fiorelli. I suoi predecessori hanno sempre abitato in casa propria. Il portale ad arco a tutto sesto in arenaria riporta scolpita in chiave la data 1855
1733 (completamento interno)
Don Pietro Giacobazzi inoltra istanza presso mons. Stefano Fogliari per dotare la chiesa di Iola della Fonte Battesimale e ottiene l’autorizzazione il primo aprile. All’interno della chiesa, sulla sinistra, è oggi possibile notare la base in pietra, pregevolmente scolpita, del fonte battesimale proveniente, pare, da un precedente edificio sacro
1806 (completamento interno)
guidati dal parroco Don Giovanni Domenico Gelati e stimolati dallo spirito di emulazione nei confronti dei paesi vicini, anche gli abitanti di Iola decidono di dotare la loro chiesa di un organo
1824 (completamento interno)
Don Giovanni Malavolti abbellisce la chiesa con arredi sacri
1844 (completamento campanile)
Don Giovanni Malavolti fa fondere dalla ditta Brighenti di Bologna un quarto di campane per il campanile della chiesa
1846 (restauri facciata)
lavori di restauro della facciata promossi dal rettore Don Giovanni Malavolti
1896 (completamento interno)
rifacimento dell’organo
1908 (rifacimento pavimento)
a cura del rettore Don Enrico Masotti, viene realizzato il pavimento in mattonelle di cemento
1919 (restauri interno)
viene rifatto l’altare di S. Antonio da Padova, eretto nel 1741, grazie a una donazione di Giovanni Valia, e inaugurato il quadro di S. Maria Maddalena, sito nell’altare maggiore, opera del prof. Bellei di Modena
1927 (riparazione campanile)
lavori di riparazione del campanile
1950 - 1952 (ricostruzione intero bene)
a seguito dei danni subiti durante il secondo conflitto mondiale, la chiesa viene ricostruita integralmente ed ampliata su progetto dall’architetto Nino Marchetti mentre il campanile rimane quello originale in quanto non colpito dai bombardamenti; si abbandona anche il progetto di sostituzione della copertura a padiglione del campanile con una cuspide
1960 (modifiche interno)
Rodolfo Guerini, di Bassano del Grappa, trasferisce l’organo (cassa e strumento) dalla tribuna, esistente sopra al presbiterio, sul pavimento del coro, applicando baffi e vernice alluminata alle canne di facciata ed una pittura a tempera sul basamento e inserendo 9 canne di fattura industriale nel registro Voce Umana
1988 (rinnovamento interno)
rinnovamento dell’impianto elettrico, tinteggiatura interna e un nuovo altare con paliotto viene donato alla chiesa
1990 (manutenzione campanile)
lavori di manutenzione del campanile ad opera della ditta Dino Franzaroli
2005 (rinnovamento interno)
in agosto, dopo un laborioso lavoro di recupero e restauro compiuto dall’organaro Paolo Tollari, viene inaugurato il ritorno al suono dello strumento, oggi utilizzato per l’animazione delle celebrazioni liturgiche, attribuibile alla scuola del Traeri ed in particolare al modenese Carlo Ricci
Descrizione
la località Iola deve il proprio nome ad una antichissima famiglia locale, quella dei Joli, così come riportano alcuni storici tra cui il Santi, il Bernardi e il Banorri. La chiesa di S. Maria Maddalena è collocata all’estremità est del centro abitato, contrapposta all’oratorio della B.V. del Montenero a ovest.
La facciata è in stile razionalista con forma semplice a capanna coronata da due pesanti spioventi geometrici in marmo, presenta un portale centrale con larga cornice in marmo e tre lunghe finestre ad arco al di sopra del portico d’ingresso (il numero tre appare frequentemente nell’edificio, soprattutto nella ripetizione delle aperture). Addossata alla parete sud si erge maestosa la torre campanaria, massiccia, con la cella illuminata da quattro finestre ad arco e coperta dal tetto a padiglione.
La chiesa presenta navata unica a pianta rettangolare, semplice e severa di gusto razionalista, con le pareti in parte intonacate e tinteggiate, in parte decorate a graffito con la sequenza delle immagini della Via Crucis di Giannino Lambertini, in parte rivestita con una zoccolatura in marmo rosso di Verona e nero. Il soffitto è orizzontale in finto legno riccamente decorato con stucchi dorati. Il presbiterio, leggermente rialzato rispetto l’aula ecclesiastica, è separato da essa con una balaustra moderna di marmo e un grande arco a tutto sesto; ai lati due loggette con tre passaggi rettangolari e soprastanti matronei con tre archi. Al centro del presbiterio, spostato verso la parete di fondo, si trova l’altare maggiore in marmi policromi. Due cappelle laterali si aprono sotto due archi a serliana con pilastri di marmo a sezione quadrata: una dedicata a S. Antonio di Padova e, l’altra, a Gesù redentore. Entrando da ovest, si attraversa un portico con tre archi frontali e due laterali; a sinistra, in una cappella laterale, si vede la base in pietra del fonte battesimale, collocato nella chiesa il primo aprile 1733, proveniente da una chiesa preesistente.
Impianto strutturale
la chiesa di S. Maria Maddalena si presenta esternamente di medie dimensioni con forma semplice a capanna, incastonata in angolo nell’articolato complesso parrocchiale oggi destinato a museo. La chiesa possiede un impianto planimetrico longitudinale, schematicamente a croce latina senza transetto e bracci laterali, con la navata unica centrale, larga e continua fino al presbiterio, separato dall’aula con un grande arco a tutto sesto. Nei prospetti laterali interni, sotto archi a tutto sesto alla serliana con pilastri di marmo, si aprono due cappelle in prossimità del presbiterio. Due cappelline più piccole con architrave retto, si trovano ai lati in prossimità dell’ingresso. Il soffitto è orizzontale, a cassettoni di finto legno finemente decorato con stucchi dorati.
Coperture
la copertura è tradizionale al falde inclinate, con due spioventi a capanna sulla navata unica centrale, più alta, consecutivi anche sui corpi laterali, quindi a padiglione sul campanile quadrato.
Struttura
muratura portante continua, mista in mattoni di laterizio e in blocchi di arenaria locale, intonacata e tinteggiata sia verso l’interno della chiesa, sia verso l’esterno. Paraste e grande arco trasversale in muratura nel presbiterio, rinforzato con catena metallica. Archi di scarico alla serliana nelle cappelle laterali. Soffitti orizzontali in latero-cemento ornati con finto legno stuccato e dorato. Copertura a falde inclinate con struttura in latero-cemento semi-prefabbricata, tavolato in tavelloni forati di laterizio e manto superiore in coppi a canale.
Pavimenti e pavimentazioni
in marmette quadrate di calcestruzzo con graniglia di marmo, bicolore, e in lastre di marmo di tre colori nell’aula ecclesiastica e nel presbiterio. Gradini in lastre squadrate di marmo di Verona.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1950)
impianto liturgico precedente alla riforma del Concilio Vaticano II, risale probabilmente al 1950: l’altare maggiore in marmi policromi, col tabernacolo al centro, si trova alle spalle del celebrante, l’ambone alla destra e la sede alla sinistra, nell’ambito del presbiterio rialzato di un gradino sull’aula e chiuso da una moderna balaustra di marmo. Una nuova mensa provvisoria in legno si trova al centro, verso i fedeli.