chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Montalto Montese Modena - Nonantola oratorio sussidiario Beata Vergine della Neve Parrocchia di San Giorgio Martire Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1986) 1611 - 1611(edificazione intero bene); 1629 - 1651(giuspatronato intero bene); XVIII - XVIII(restauri intero bene); 1760 - 1760(giuspatronato intero bene); XIX - XIX(edificazione campanile); 1964 - 1964(degrado intero bene); 1986 - 1986(ricostruzione intero bene)
Oratorio della Beata Vergine della Neve
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Beata Vergine della Neve <Montalto, Montese>
Altre denominazioni
Oratorio di Pomponio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (ricostruzione)
Notizie Storiche
1611 (edificazione intero bene)
l’oratorio compare già nella visita pastorale del Bertacchi; il giuspatronato appartiene alla famiglia Fontana. Probabilmente la costruzione dell’oratorio dedicato a S. Maria ad nives loci Pompogni è avvenuta pochi anni prima
1629 - 1651 (giuspatronato intero bene)
l’oratorio compare nella visita pastorale del Rangoni; il giuspatronato appartiene alla famiglia Fontana
XVIII (restauri intero bene)
ristrutturazione e ampliamento dell’oratorio, lasciando inalterata l’abside originaria e creando un porticato che incorniciava l’ingresso, ora scomparso. L’interno viene arricchito da un quadro della Madonna del pittore Bolognese Bertusi.
1760 (giuspatronato intero bene)
il giuspatronato appartiene alla famiglia Tozzi
XIX (edificazione campanile)
Don Giacomo Barbieri commissiona a due scalpellini un campanile a vela, quello che oggi rimane di originario, assieme all’abside, dell’oratorio di Pomponio. Una scritta incisa nella pietra riporta: il popolo di Montalto fece fare a Domenico Bertusi e Antonio Righetti nell’anno del Signore 185(?)
1964 (degrado intero bene)
l’oratorio risulta in avanzato stato di degrado; per questo motivo viene quasi completamente abbandonato, favorendo così il progressivo peggioramento dello stato di conservazione del bene.
1986 (ricostruzione intero bene)
ultimazione dei lavori di ricostruzione e restauro dell’oratorio iniziati nel 1982. Il 10 agosto, in occasione della Festa della Madonna della Neve, “la campanella, posta solitaria sul piccolo e grazioso campanile, tornò ad annunciare, con il suo rintocco argentino, la festa”.
Descrizione
l’oratorio, conosciuto come l’Oratorio di Pomponio, dipendeva in passato dalla podisteria di Montetortore di Zocca, mentre oggi rientra nei confini amministrativi di Montese. Il toponimo, da ricondurre al gentilizio latino Pomponius, è attestato anche in una stele funeraria di età romana conservata nel museo lapidario di Modena. E’ stato possibile trovarne menzione documentaria solo in età moderna in una annotazione del rettore D. Francesco Grilli contenuta nel I Libro dei nati di Montetortore.
Con l’occupazione tedesca, nel secondo dopoguerra, l’oratorio viene quasi completamente distrutto dai bombardamenti. L’intervento di ricostruzione e restauro è stato possibile solo nel 1986 per poi dare impulso alle feste tradizionali: della Tempesta (8 luglio) e della Madonna della neve (5 agosto). I lavori di ricostruzione hanno permesso di ridare risalto alla sobrietà originale della struttura, ormai ridotta a rudere architettonico: l’interno ad un’unica navata, il vecchio altare nell’abside coperta con volta a botte, il tetto in legno a capriate con caratteristici peducci di sostegno, l’elegante campanile a vela ottocentesco, il vecchio pavimento in tavelle di laterizio, le due acquasantiere in sasso, il portale esterno, con architrave ligneo, incorniciato da una finestra sovrastante e da due finestrelle ovali laterali.
Impianto strutturale
l’oratorio si presenta esternamente di piccole dimensioni con forma semplice a capanna, il corpo di fabbrica dell’aula ecclesiastica con l’abside rettangolare sporgente dalla parete est. L’oratorio possiede un impianto planimetrico longitudinale, schematicamente a croce latina senza transetto e bracci laterali, praticamente ad aula unica di forma planimetrica rettangolare; un grande arco a sesto ribassato con catena metallica, sostenuto da due paraste angolari, separa il presbiterio dall’aula dei fedeli.
Coperture
la copertura è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna e il campaniletto a vela emergente dalla parete di fondo
Struttura
muratura continua di blocchi di pietra arenaria locale, intonacata e tinteggiata sia verso l’esterno sia verso l’interno dell’edificio. Grande arco in muratura tra aula ecclesiastica e presbiterio. Copertura a falde inclinate con capriate, terzere, travetti e tavolato di legno di conifera e manto in coppi a canale di laterizio. Soffitto voltato a botte nell’abside. Catena metallica di ritegno alle reni del grande arco di muratura.
Pavimenti e pavimentazioni
in tavelle di laterizio posate nelle due direzioni diagonali convergenti in asse con l’altare maggiore; grosse lastre squadrate di pietra arenaria utilizzate nelle soglie e nei gradini.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1986)
impianto liturgico precedente alla riforma del Concilio Vaticano II, risalendo all’epoca della costruzione dell’oratorio restaurato alla fine del ‘700: l’altare maggiore in muratura e stucco, col tabernacolo al centro, è posto alle spalle del celebrante incastonato nell’abside. Nel 1986 è stata aggiunta una piccola mensa di legno provvisoria al centro del presbiterio e l’ambone alla destra del celebrante.