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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Maserno
Montese
Modena - Nonantola
oratorio
sussidiario
Beata Vergine Assunta
Parrocchia di San Giovanni Battista
Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1630 - 1630(edificazione intero bene); 1650 - 1650(preesistenze intero bene); 1651 - 1651(preesistenze intero bene); fine XVIII - fine XVIII(preesistenze intero bene); 1860 - 1860(preesistenze intero bene); 1865 - 1865(restauri intero bene); 1866 - 1866(restauri intero bene); 1919 - 1919(posa in opera altare maggiore); 1991 - 1991(restauri intero bene)
Oratorio della Beata Vergine Assunta, detto dei Lazzari
Tipologia e qualificazione oratorio sussidiario
Denominazione Oratorio della Beata Vergine Assunta, detto dei Lazzari <Maserno, Montese>
Altre denominazioni Oratorio dei Lazzari
Ambito culturale (ruolo)
neorinascimentale (edificazione)
Notizie Storiche

1630  (edificazione intero bene)

essendo incerta la data di costruzione dell’oratorio in località Lazzari, si presume che l’edificazione sia avvenuta negli anni subito successivi all’epidemia di peste

1650  (preesistenze intero bene)

il 22 maggio viene eretto un beneficio semplice sotto il titolo dell’Assunzione di M.V. e S. Rocco, elemento di presunzione sul periodo di costruzione dell’edificio sacro

1651  (preesistenze intero bene)

si comincia a celebrarvi le funzioni religiose tutti i giorni festivi

fine XVIII  (preesistenze intero bene)

ancora in questo periodo l’oratorio risulta di ragione della famiglia Cattanei

1860  (preesistenze intero bene)

le notizie storiche sono contraddittorie: si riporta che un oratorio (di cui non rimangono tracce), posto un po’ più a valle dove ora è situata una stalla, era decadente e Giovanni Zecchini ne promuove la costruzione di uno nuovo, quello attuale, a monte dell’abitato (in una delle iscrizioni della facciata si legge: A Maria Assunta in cielo/il popolo di Maserno/e don Giovanni Beneventi/in meno di XVI mesi/eressero e consacrarono/questo sacro monumento/di devozione/MDCCCLXI)

1865  (restauri intero bene)

le notizie storiche sono contraddittorie: si riporta che l’oratorio era cadente e, in questa data si iniziano i lavori di restauro

1866  (restauri intero bene)

inaugurazione del nuovo oratorio (ultimati i lavori di restauro dell’oratorio)

1919  (posa in opera altare maggiore)

viene trasportato e collocato nell’oratorio il vecchio altare maggiore di marmo della chiesa parrocchiale di Maserno.

1991  (restauri intero bene)

viene eseguito l’ultimo intervento di restauro dell’oratorio
Descrizione

al confine con Castelluccio, in località Lazzari, (toponimo che il Bernardi faceva derivare dal cognome di antichissima famiglia da secoli estinta), sorge l’oratorio dedicato all’Assunta di cui non si conosce la data precisa di costruzione. ‘edificio sacro si presenta a croce greca, coronato da una cupola a spicchi sormontata da una lanterna e poggiata su un tamburo ottagonale con finestre rettangolari. L’esterno è interamente intonacato e tinteggiato; le quattro facciate dei bracci concentrici di presentano con prospetto semplice a capanna, una finestra vetrata a lunetta al centro nella porzione superiore (con esclusione della parete del coro), un timpano sporgente sorretto da due paraste angolari in pietra arenaria con capitello. Solo la facciata principale, in asse con l’altare maggiore, presenta un portale centrale rettangolare incorniciato da stipiti e architrave in pietra arenaria, sovrastato da due epigrafi in nicchia. L’interno è in stile neoclassico, molto luminoso, con lo spazio centrale coperto con volta a vela e cupola emergente innestata al centro, archi a tutto sesto sui quattro lati e volte a botte sui quattro bracci. Le pareti perimetrali sono scandite da lesene corinzie che sostengono una ricca trabeazione classica. Il presbiterio, idealmente al centro sotto la cupola, risulta rialzato di un gradino rispetto l’aula ecclesiastica e l’altare maggiore di marmo, proveniente dalla parrocchiale di Maserno, è rialzato di ulteriori due gradini sul presbiterio e spostato verso il braccio opposto a quello d’ingresso, col coro chiuso sul retro. Alla destra e alla sinistra del coro troviamo rispettivamente la sagrestia e ambienti di servizio collegati con l’interno dell’oratorio
Impianto strutturale
l'edificio presenta pianta a croce greca con cupola ottagonale emergente dal tamburo centrale e una lanterna soprastante. Due corpi di fabbrica più bassi occupano lo spazio tra i bracci sul retro, ad uso sagrestia e locali parrocchiali.
Coperture
la copertura è a capanna su ogni braccio della croce greca d'impianto, a due falde con manto in tegole di laterizio. La cupola è coperta con calotta ottagonale a spicchi rivestiti di lamiera di piombo e lanterna centrale. Gli spazi di servizio sono coperti con tetto a una falda e manto in tegole di laterizio
Struttura
muratura continua nelle pareti perimetrali, intonacate e tinteggiate sia verso l’esterno sia verso l’interno dell’oratorio. Grandi archi a tutto sesto in muratura delimitano lo spazio centrale del presbiterio dai quattro bracci convergenti con soffitto voltato a botte. Copertura a falde inclinate con capriate, terzere e travicelli di legno, tavolato in tavelloni di laterizio e manto in tegole marsigliesi di laterizio. La copertura della cupola e della lanterna e le lattonerie sono in lamiera di rame.
Pavimenti e pavimentazioni
in marmette quadrate di calcestruzzo con graniglia di marmo, bicromatico. Il pavimento attuale versa in un precario stato di conservazione a causa del dissesto per sollevamento generato dalla spinta dell’acqua che in abbondanza è filtrata nel terreno sottostante
Adeguamento liturgico

nessuno
impianto liturgico precedente alle disposizioni del Concilio Vaticano II, risalente all’inizio del secolo scorso (1919), con l’altare maggiore in stucco e marmo, il tabernacolo centrale, posto alle spalle del celebrante e l’ambone sulla sinistra
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