chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Modena Modena - Nonantola chiesa parrocchiale S. Antonio da Padova Parrocchia di Sant'Antonio di Padova Struttura; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni presbiterio - aggiunta arredo (1970-1973) 1650 - 1650(preesistenze carattere generale); 1824 - 1844(preesistenza carattere generale); 1871 - 1954(demolizione preesistenza carattere generale); 1960 - 1960(progettazione intero bene ); 1965 - 1969(costruzione intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio da Padova
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio da Padova <Modena>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio da Padova S. Antonio da Padova
Autore (ruolo)
Serafini, Franco (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
1650 (preesistenze carattere generale)
La Cittadella era la grande fortezza a pianta pentagonale, fatta costruire a imitazione di quella di Torino dal duca Francesco I nel 1642, inserita nell’angolo Nord-Est all’interno del percorso delle mura cittadine di Modena. Al suo interno, oltre a caserme e magazzini, esisteva anche una piccola chiesa, dedicata a Sant’Antonio di Padova, che serviva per le esigenze religiose dei militari e delle loro famiglie; la prima notizia della sua esistenza risale al 1650.
1824 - 1844 (preesistenza carattere generale)
Essa venne ampliata una prima volta nel 1824, su disegno di Giuseppe Carandini, e successivamente nel 1844; nel frattempo, nel 1832, era divenuta sede parrocchiale.
Nel 1871 la chiesa venne soppressa, in seguito trasformata in palestra ed infine demolita nel 1954.
1960 (progettazione intero bene )
Il nuovo centro parrocchiale, retto dai francescani, e voluto per rispondere alle necessità del nuovo quartiere ricostruito sulle rovine dell'antica Cittadella, viene progettato nel 1960 ma realizzato in stralci successivi. La prima fase di attuazione vede la costruzione della sala teatro, utilizzata per alcuni anni provvisoriamente come aula liturgica, e dell'asilo, voluto in particolar modo dai numerosi dipendenti della Fiat del quartiere.
1965 - 1969 (costruzione intero bene)
La nuova chiesa, su progetto dell’architetto Franco Serafini, venne iniziata nel 1965 e consacrata l’11 ottobre 1969.
Descrizione
La chiesa è realizzata su di un livello più alto di quello stradale alla sommità di una gradinata. La facciata è caratterizzata dalla copertura che forma un grande timpano triangolare occupato da una vetrata policroma, mentre la struttura è realizzata in mattoni faccia a vista e cemento armato. Questa conformazione, molto riconoscibile e in cui l'accentuazione dello slancio in altezza è caratterizzante, ha rappresentato una precisa scelta architettonica in rapporto alla collocazione urbana dell'edificio. La chiesa infatti si pone come punto focale del cannocchiale visivo costituito da Via Cittadella.
L'edificio ha pianta trapezoidale, più ampia nella zona dei fedeli e meno verso il presbiterio, come nella chiesa di San Faustino, cui architettonicamente si richiama. L'interno, ad aula unica, presenta i muri perimetrali in mattoni faccia a vista e il soffitto intonacato bianco e predisposto con accorgimenti per l'acustica. L’illuminazione naturale è garantita dalla vetrata policroma del timpano della facciata e da finestrature poste in alto sulle pareti laterali subito al di sotto della copertura.
La zona presbiteriale è leggermente rialzata, accoglie l'altare in rovere e pietra ed il tabernacolo in bronzo, entrambe opere di Padre Costantino Ruggeri. Il mosaico sul fondo, su cartone del Prof. Favaro, contribuisce a raccogliere l'attenzione verso il punto focale della mensa, in asse con l'ingresso.
A sinistra dell'altare è collocato attualmente il fonte battesimale. Inizialmente al sacramento del battesimo era riservata una cappella autonoma aperta sul lato sinistro dell'aula e collegata con la sagrestia, in cui era collocato un ampio fonte battesimale circolare in cemento armato, previsto già nel progetto architettonico, idoneo anche al Battesimo per immersione.
La chiesa e le strutture parrocchiali sorgono in una zona molto complessa dal punto di vista idrogeologico caratterizzata da una fitta rete di canali. I parrocchiani che parteciparono agli anni della costruzione e che ricordano il cantiere, ancora rammentano l'ingente numero di pali impiegati per dare stabilità agli edifici.
Struttura
Struttura portante in cemento armato con tamponature in muratura laterizia, copertura a falde con orditura in cemento armato e manto in tegole laterizie.
Impianto strutturale
L'edificio ha pianta trapezoidale, più ampia nella zona dei fedeli e meno verso il presbiterio, come nella chiesa di San Faustino, cui architettonicamente si richiama. L'interno, ad aula unica, presenta i muri perimetrali in mattoni faccia a vista e il soffitto intonacato bianco e predisposto con accorgimenti per l'acustica.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in marmo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1973)
La zona presbiteriale, rialzata rispetto all'aula da due gradini, presenta l'altare in legno centrale. Il celebrante trova la sede dietro di sé, l'ambone in legno alla sua sinistra e il tabernacolo in metallo alla sua destra.