chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Pancrazio Modena Modena - Nonantola chiesa parrocchiale S. Pancrazio Martire Parrocchia di San Pancrazio Martire Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970) 1015 - 1015(preesistenze carattere generale); 1038 - 1038(preesistenze carattere generale); 1328 - 1328(preesistenze carattere generale); 1889 - 1889(costruzione campanile); 1996 - 1996(danno da sisma intero bene ); 2012 - 2012(danni da sisma intero bene)
Chiesa di San Pancrazio Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Pancrazio Martire <San Pancrazio, Modena>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale di San Pancrazio martire S. Pancrazio Martire
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (ricostruzione)
Notizie Storiche
1015 (preesistenze carattere generale)
La prima menzione storica di questa chiesa è dell’anno 1015, addì 21 aprile: la carta che ne parla è nell’archivio Capitolare di Modena.
1038 (preesistenze carattere generale)
Nell’anno 1038 San Pancrazio apparteneva di certo alla Corte di Ganaceto, che era, almeno in parte, del marchese Bonifacio di Toscana, padre della contessa Matilde di Canossa: Bonifacio la cedeva in quell’anno al Vescovo di Modena Viberto, “cum porcione de Cappella que est consecrata ad, honorem Sancti Pancratii et pertinet ad meam porcionem de predicta Corte Ganaceto”.
1328 (preesistenze carattere generale)
Più tardi, nel 1328, una bolla di Giovanni XXII, univa questa chiesa di San Pancrazio alla Mensa vescovile di Modena per compensare i gravissimi danni che la detta Mensa aveva sostenuti o subiti per pubbliche calamità, con il patto che il Vescovo dovesse mantenervi un Vicario. Questa chiesa doveva allora essere assai ricca, se la sua entrata era fissata in sessanta fiorini d’oro, somma ragguardevole per quei tempi. Ma quella ricchezza è sfumata poi con il tempo e con gli uomini. L’unione di San Pancrazio alla Mensa del Vescovo dovette protrarsi fino al secolo XVI. Ora la chiesa è indipendente e Parrocchiale.
1889 (costruzione campanile)
Accanto alla chiesa di San Pancrazio trovasi il campanile, anch’esso modesto, costruito nel 1889, quadrato e a cuspide quadrangolare, con cella campanaria aperta da quattro finestre monofore, e contenente un concerto di quattro campane della ditta De Poli.
1996 (danno da sisma intero bene )
A causa degli eventi sismici del 15 e 16 ottobre 1996, la chiesa di san Pancrazio subì danni di diversa entità e vennero eseguiti i seguenti interventi: Inserimento di due catene in acciaio nella muratura del prospetto ovest, in fori realizzati con trapano a rotazione e formazione di nicchie e posa di piastre d’ancoraggio occultate nella muratura. Riparazione delle lesioni, mediante l’inserimento di cunei in ferro e successiva chiusura delle fessure con malta di calce fortemente adesiva fino a rifiuto, del prospetto ovest. Restauro e consolidamento di parte delle volte in arellato, previa ripulitura dell’estradosso, rinforzo delle
2012 (danni da sisma intero bene)
A causa degli eventi sismici del maggio 2012 la chiesa di San Pancrazio ha subito alcuni danni, è in previsione il progetto di consolidamento della copertura e della volta interna.
Descrizione
La modesta chiesa di San Pancrazio a Ponte Alto si trova sulla via che porta a Campogalliano, lungo il fiume Secchia. Sita nel Comune di Modena sulla Strada per Carpi Centro n.610. La Chiesa attuale è in stile neoclassico. L’edificio, in muratura di mattoni in laterizio, presenta un impianto strutturale ad un’unica navata, sulla quale si affacciano due cappelle laterali, introdotte da archi in laterizio, ricoperti da struttura in arellato centinata. La pianta rettangolare è circondata sui lati Est, Nord e Sud da altri edifici, più bassi, in cui trovano collocazione: la canonica e diversi ambienti adibiti a opere parrocchiali. All’estremità del lato Est si trova il modesto campanile, quadrangolare, opera dell’architetto ducale Francesco Vandelli, contiguo al luogo deputato un tempo a cimitero. La facciata, tripartita verticalmente, presenta un unico portale, trilitico, sovrastato da lunetta semicircolare, con vetrata colorata, che illumina l’interno della chiesa assieme alle finestre rettangolari disposte sulle cappelle laterali. Si conclude con un timpano triangolare finemente incorniciato, cippo e croce ferrea. La copertura, in coppi laterizi è a due falde e copre la chiesa e gli edifici affiancati. L’interno poco luminoso, presenta la navata centrale coperta con volta in arellato. Il sistema voltato presenta una struttura a volta a botte ribassata, interrotta da unghie in corrispondenza della controfacciata e delle cappelle laterali e del presbiterio. Le unghie longitudinali, sono doppie, in quanto presentano entrambe un sistema di duplice imposta. Le lesene interne scandiscono, controfacciata, cappelle laterali ed arcone principale, sorreggendo una cornice perimetrale in stucchi. Le cappelle laterali speculari ed unghiate accolgono due altari: quello di destra dedicato alla Madonna delle Grazie, quello di sinistra alla Madonna del Rosario. L’altare maggiore dedicato a San Pancrazio è delimitato da quattro colonne in laterizio, che sostengono la struttura voltata del presbiterio eretta su quattro archi in arellato centinato e, risulta essere una volta a vela, anch’essa con centinatura lignea in arellato, talmente ribassata da apparire quasi piana. L’edificio di culto si conclude in un’abside semicircolare coperto con una volta ribassata, che poggia sull’arco del presbiterio, in arellato con centinatura lignea. Le pareti verticali della navata e la volta risultano semplicemente intonacate e tinteggiate, affrescate finemente invece le cappelle laterali, arcone, la volta a vela del presbiterio e la volta ribassata semicircolare del catino absidale.
La struttura di copertura, risulta costituita da orditure primarie e secondarie in legno, come illustrato nelle tavole di rilievo. Sono presenti n.8 capriate in legno semplici con monaco, meno una, quella al di sopra delle cappelle laterali, composta da puntoni e catena. Le capriate sostengono gli arcarecci ed i travetti (interrasse 40 cm circa). L’interrasse delle capriate è variabile, mediamente di 2,50 ml; ogni puntone sostiene quattro arcarecci oltre alla trave di colmo. Le dimensioni degli elementi risultano regolari e dimensionati. La struttura secondaria composta dai travetti in legno di sezione all’incirca quadrata di lato pari circa a 10 cm, sono posti con un interasse di circa 40 cm sui quali poggiano le tavelle laterizie.
Coperture
La struttura di copertura, risulta costituita da orditure primarie e secondarie in legno, come illustrato nelle tavole di rilievo. Sono presenti n.8 capriate in legno semplici con monaco, meno una, quella al di sopra delle cappelle laterali, composta da puntoni e catena. Le capriate sostengono gli arcarecci ed i travetti (interrasse 40 cm circa). L’interrasse delle capriate è variabile, mediamente di 2,50 ml; ogni puntone sostiene quattro arcarecci oltre alla trave di colmo. Le dimensioni degli elementi risultano regolari e dimensionati. La struttura secondaria composta dai travetti in legno di sezione all’incirca quadrata di lato pari circa a 10 cm, sono posti con un interasse di circa 40 cm sui quali poggiano le tavelle laterizie.
Impianto strutturale
La Chiesa attuale è in stile neoclassico. L’edificio, in muratura di mattoni in laterizio, presenta un impianto strutturale ad un’unica navata, sulla quale si affacciano due cappelle laterali, introdotte da archi in laterizio, ricoperti da struttura in arellato centinata. Copertura in legnami e manto in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna mista, nell'aula marmette in graniglia di marmo e cemento, gradini in marmo e nella zona presbiteriale mattonelle in cotto antico.
Struttura
Muratura continua sulle pareti perimetrali in mattoni pieni laterizi. Intonacato e tinteggiato sia internamente che esternamente. Copertura in legnami e manto in coppi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
La zona presbiteriale, rialzata da un gradino e ben visibile dall'aula, è separata da quest'ultima da una balaustra policroma. Al centro l'altare per la funzione, il celebrante trova alle sue spalle l'altare originario, con mensa e tabernacolo. Alla sua sinistra il leggio in legno e alla sua destra la sede.