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beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Tavernelle
Panicale
Perugia - Citta' della Pieve
santuario
sussidiario
Madonna di Mongiovino
Parrocchia di Immacolata Concezione
pianta; struttura; pavimenti e pavimentazioni; coperture
altare - aggiunta arredo (1987)
XIII - XVI(origine intero bene); 1513 - 1513(progetto intero bene); 1524 - 1524(costruzione intero bene); 1524 - 1526(edificazione intero bene); 1524 - 1550(cantiere intero bene); 1526 - 1528(completamento intero bene); 1528 - 1528(costruzione soffitto ); 1545 - 1550(cantiere cupola); 1572 - 1572(costruzione altare maggiore); 1600 - 1827(decadenza intero bene); 1775 - 1775(costruzione campanile); 1832 - 1832(decadenza intero bene); 1882 - 1882(vincolo intero bene); 1929 - 1929(restauro intero bene); 1946 - 1946(restauro intero bene); 1974 - 1974(restauro intero bene); 1985 - 1985(restauro intero bene); 1993 - 1993(restauro intero bene); 1994 - 1994(restauro intero bene); 1997 - 1997(restauro intero bene); 1997 - 1998(restauro intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene); 2001 - 2001(restauro intero bene); 2003 - 2003(restauro intero bene)
Santuario della Madonna di Mongiovino
Tipologia e qualificazione santuario sussidiario
Denominazione Santuario della Madonna di Mongiovino <Tavernelle, Panicale>
Altre denominazioni Santuario della Madonna in Mongiovino
Ambito culturale (ruolo)
rinascimento (progetto )
tardo barocco (costruzione campanile)
Notizie Storiche

XIII - XVI (origine intero bene)

Fin dal XIII sec. esisteva sulla via che conduce al Castello di Mongiovino un'edicola all'incrocio di più strade, all'interno della quale era stata dipinta l'immagine della Madonna circondata da persone. Un giorno una pastorella con il gregge, di nome Andreana, sentì una voce venire dall'edicola che chiedeva agli abitanti del castello di venerarla. Da allora in poi si sono alternati una serie di prodigi, grazie e guarigioni che hanno dato origine ad un Santuario in piena campagna.

1513  (progetto intero bene)

Nel 1513 fu costruita una cappella per comprendere la miracolosa immagine che aveva parlato alla pastorella.

1524  (costruzione intero bene)

L'attuale chiesa fu ideata e iniziata nel 1524 dall'arch. Rocco da Vicenza quando, per l'accresciuto numero di fedeli, l'oratorio costruito prima era diventato insufficiente.

1524 - 1526 (edificazione intero bene)

I lavori del Santuario, iniziati sotto la direzione di Rocco da Vicenza, continuarono fino al 30 giugno 1526 in cui ricevette il saldo del suo avere. In quella data il tempio era terminato e mancava solo il rivestimento e l'ornamentazione su pietra, sia interna che esterna.

1524 - 1550 (cantiere intero bene)

Un gran numero di scalpellini intagliatori lavorarono dal 1524 al 1550 a Mongiovino: Maestro Lorenzo da Carrara, capomastro della fabbrica dopo la partenza di Rocco da Vicenza ed esecutore dei suoi disegni, in particolare lavorò a Mongiovino dal 1528 al 1532, e poi Dionigi di M° Sante, Niccolò e Bernardino da Carrara, M° Giovanni Lombardo, M° Francesco e M° Angelo da Fiesole, M° Francesco da Camerino, M° Francesco da Lacugnano, M° Francesco da Orvieto, M° Giuliano da Verona, M° Domenico fiorentino. La pietra arenaria usata proveniva dalle cave di Macereto della Petraia e di Cibottola che veniva squadrata sul posto e rifinita al momento di metterla in opera.

1526 - 1528 (completamento intero bene)

Dal 1526 non si trova più sui registri nessun ricordo dell'Architetto, è probabile che sia partito da Mongiovino ed abbia affidato la costruzione nello stato grezzo ad un capomastro, che eseguisse il rivestimento in pietra e costruisse la cupola. Tra il 1526 e il 1528 fu completata la cupola.

1528  (costruzione soffitto )

Nel mese di luglio del 1528 veniva murata la volta in mattoni provenienti dalla fornace di Castiglion Fosco.

1545 - 1550 (cantiere cupola)

Il 4 maggio 1545 M° Francesco di Bartolomeo da Cortona ricevette dai Massari l'incarico di fabbricare il materiale in terra cotta adatto per la copertura della cupola, ma nel 1548 ancora si parlava di coprire la cupola e il 30 di maggio del 1549 è stato presentato un progetto. Dal 30 giugno al 30 ottobre del 1550 è annotata nei registri una spesa per la costruzione del lanternino, della palla di rame e della croce della cupola. M° Nanni di Arezzo, scalpellino fece il canale e il lombardo M° Tommaso di M° Pietro , abitante a Montepulciano, produsse tegole invetriate per completare la copertura, ma nonostante tutto ciò la cupola non era del tutto impermeabile ed è dovuto intervenire l'architetto fiorentino M° Francesco ad esaminare la costruzione ed Ippolito Scalza di Orvieto per risolvere il problema dell'acqua che passava attraverso la cupola.

1572  (costruzione altare maggiore)

L'altare maggiore fu scolpito da Francesco d'Alessandro da Fiesole e le statue che formano la parte superiore da Valentino Martelli di Perugia nel 1572.

1600 - 1827 (decadenza intero bene)

Fin dai primi del 1600 cominciò lo sperpero e il cattivo uso del denaro e intorno al Santuario scese l'oblio. Cominciò il malgoverno e si spedirono ricorsi alle autorità. Un documento del 1618 accennava a varie disposizioni per il retto funzionamento dell'amministrazione del Santuario. Mons. Lucarini il 17 maggio del 1657 cercò di mettere un po' di ordine nell'amministrazione che non andava bene. Nel 1773 il Papa esaminò un ricorso contro i Massari, considerati dilapidatori senza scrupolo. Nel 1785 ci fu un altro ricorso a Papa Pio VII. Il 25 aprile 1825 Leone XII mandò una lettera al Card. Galeffi protettore del Santuario. Nel 1827 si stamparono i nuovi statuti e i nuovi regolamenti. Il concorso dei devoti che venivano a visitare la miracolosa Immagine era quasi cessato e il raffreddamento della devozione nei fedeli aveva diminuito o quasi arrestato di netto l'afflusso delle elemosine.

1775  (costruzione campanile)

Il campanile nella forma attuale fu costruito nel 1775 da Francesco Tiroli, architetto milanese e dal capomastro Giambattista di Lugano.

1832  (decadenza intero bene)

Mons. Mami venne nominato Convisitatore Apostolico, si abolirono i Massari e nel 1832 si nominò un fattore.

1882  (vincolo intero bene)

La chiesa di Mongiovino, con Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione dell'8 giugno 1882, e su parere favorevole della Commissione delle Belle Arti, venne dichiarata "edificio importante e monumento della prima metà del sec. XVI di pura architettura del Rinascimento".

1929  (restauro intero bene)

Nel 1929 è stato eseguito un intervento di consolidamento esterno della parete sud.

1946  (restauro intero bene)

Nel 1946, dopo gli eventi bellici, è stata effettuata una ripulitura del tetto ed un restauro all'interno e al campanile che era stato danneggiato.

1974  (restauro intero bene)

Nel 1974 sono stati effettuati interventi di restauro e manutenzione ordinaria da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

1985  (restauro intero bene)

Nel 1985 sono stati eseguiti lavori di consolidamento da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

1993  (restauro intero bene)

Nel 1993 sono stati eseguiti lavori di consolidamento e restauro nel Santuario da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

1994  (restauro intero bene)

Nel 1994 sono stati eseguiti lavori urgenti di consolidamento nel Santuario da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

1997  (restauro intero bene)

Nel 1997 sono stati eseguiti lavori di restauro da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

1997 - 1998 (restauro intero bene)

Tra il 1997 e il 1998 sono stati eseguiti lavori di consolidamento e restauro ai paramenti murari in arenaria, bonifica per l'umidità, miglioramento strutturale del campanile, impiantistica, coro ligneo e agli stucchi da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

2000  (restauro intero bene)

Il Santuario è stato completamente restaurato in occasione e con i fondi del Giubileo dell'anno 2000, grazie ad un accordo di programma stipulato tra il Comune di Panicale, la Regione Umbria, la Soprintendenza di Perugia, la Curia di Perugia e il Comitato di S. Maria Assunta.

2001  (restauro intero bene)

Nel 2001 sono stati eseguiti lavori di pronto intervento al complesso monumentale da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.

2003  (restauro intero bene)

Nel 2003 sono stati eseguiti lavori di consolidamento e restauro al complesso monumentale da parte della Soprintendenza per i Beni architettonici dell'Umbria.
Descrizione

La pianta è quadrata con quattro cappelle d'angolo e pilastri liberi che formano una croce greca. Una elaborata iconostasi del 1520 (targhetta dietro ad una delle colonne) introduce, con tre arcate di ordine composito a volute rovesciate, una profonda abside con coro, e un altare centrale su cui poggia l'originario affresco della Madonna. E' questo presbiterio forse il residuo della primitiva cappella. La chiesa ha quattro pilastri interni che sostengono gli archi sui quali sono impostate le volte a botte nei quattro bracci della croce greca e una cupola con tamburo raccordata da pennacchi. Le quattro cappelle d'angolo hanno cupola senza tamburo. I quattro pilastri centrali hanno alla base un sedile di arenaria all'intorno. Tutto il presbiterio oltre all'iconostasi ha un rivestimento di arenaria lavorata con zoccolo di base e una serie di lesene. Nello zoccolo ci sono dei tondi con figure di santi. Il grande cornicione all'interno è colorato con toni molto forti. Il Santuario è posto su un pianoro dominante Tavernelle. Tale pianoro era originariamente tutto recintato con portici ed arcate ad uso dei pellegrini. Di essi rimangono solo la foresteria a sinistra dell'ingresso e le strutture di contenimento a monte. Un pozzo del '600 si trova nel piazzale davanti alla chiesa. Questa è al centro del pianoro ed è collegata tramite il campanile ad una più antica chiesa dedicata a S. Martino e ad una grande struttura monastica. Il campanile è ricavato ad arco tra le due chiese.
pianta
La pianta è quadrata con quattro cappelle d'angolo e pilastri liberi che formano una croce greca. Una elaborata iconostasi del 1520 (targhetta dietro ad una delle colonne) introduce con tre arcate di ordine composito a volute rovesciate, una profonda abside con coro, altare centrale su cui poggia l'originario affresco della Madonna. E' questo presbiterio forse il residuo della primitiva cappella.
struttura
La chiesa ha quattro pilastri interni che sostengono gli archi sui quali sono impostate le volte a botte nei quattro bracci della croce greca e una cupola con tamburo raccordata da pennacchi. Le quattro cappelle d'angolo hanno cupola senza tamburo. I quattro pilastri centrali hanno alla base un sedile di arenaria all'intorno. Tutto il presbiterio oltre all'iconostasi ha un rivestimento di arenaria lavorata con zoccolo di base e una serie di lesene. Nello zoccolo ci sono dei tondi con figure di santi. il grande cornicione all'interno è colorato con toni molto forti.
pavimenti e pavimentazioni
In cotto con cornici di arenaria che ripetono in pianta la geometria dell'edificio. Presbiterio realizzato con mattonelle di marmo bicromo bianco e testa di moro.
coperture
Lignee con manto di tegole e coppi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1987)
Mensa rivolta all'assemblea.
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