chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Solara Bomporto Modena - Nonantola chiesa parrocchiale S. Michele Arcangelo Parrocchia di San Michele Arcangelo Coperture; Impianto strutturale; Struttura nessuno VIII - VIII(preesistenze carattere generale); 1687 - 1687(notizie storiche carattere generale); 1794 - 1794(pesante ristrutturazione intero bene ); 1800 - 1800(ricostruzione intero bene ); 1855 - 1855(costruzione canonica); 1931 - 1931(sopraelevazione copertura); 1931 - 1931(ristrutturazione cappella maggiore ); 1938 - 1938(sopraelevazione campanile ); 1942 - 1980(realizzazione pitture interne ); 2012 - 2022(restauro post sisma intero bene )
Chiesa di San Michele Arcangelo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Michele Arcangelo <Solara, Bomporto>
Altre denominazioni
Chiesa parrocchiale di San Michele arcangelo S. Michele Arcangelo
Ambito culturale (ruolo)
classicismo (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
VIII (preesistenze carattere generale)
La chiesa si colloca presso gli argini del Panaro in fertile campagna dove sono grandi corti e ville signorili. Antichissima è la presenza del luogo di culto, menzionato a metà dell'VIII secolo nei diplomi nonantolani, ma dipendente dal vescovo di Modena.
1687 (notizie storiche carattere generale)
In seguito le si cambiò titolo e divenne dapprima Pieve di Santa Maria, poi definitivamente dedicata a San Michele, è indicata nelle mappe del 1687 del Boccabadati come San Michele in Bosco e ius patronato della fam. Molza.
1794 (pesante ristrutturazione intero bene )
Nel 1794, dopo un devastante incendio, l'oratorio cinquecentesco venne fortemente ristrutturato per volere del marchese Gherardo Molza su progetto di Giuseppe Maria Soli, affiancando alla navata centrale le cappelle laterali, il coro e il presbiterio, assumendo l'attuale impostazione planimetriça, come appare da documenti depositati presso l'Archivio Abbaziale di Nonantola.
1800 (ricostruzione intero bene )
La dedicazione antica a S. Geminiano ne testimoniava l'appartenenza, poi passata alla badia di Nonantola che qui, presso il guado del Panaro, custodiva un ospizio ed un ospedale per i viandanti.
La chiesa attuale ha aspetto ottocentesco, risultato di varie ricostruzioni.
1855 (costruzione canonica)
La canonica è stata costruita intorno al 1855, come cita l'iscrizione sulla formella in cotto affissa sulla porta d'ingresso. Nel tempo è stata oggetto di manutenzioni ordinarie e consolidamenti strutturali, con completa sostituzione dei solai del primo e secondo impalcato della zona ovest del fabbricat4 (1986-1990). Il piccolo fabbricato un tempo adibito a pollaio e porcile sono stati presumibilmente edificati negli stessi anni della vicina Canonica, per alloggiarvi il "contadino del Parroco" che accudiva gli animali e le proprietà della Parrocchia.
1931 (sopraelevazione copertura)
Nel 1931 era diventato prevosto di S.Michele di Solara Don Giuseppe Boselli che nel 1935 fece rifare la copertura della chiesa, sopraelevandola di mezzo metro, con tavoloni incatramati poggianti su travi in ferro.
1931 (ristrutturazione cappella maggiore )
In quegli anni, si provvide anche alla ristrutturazione della Cappella Maggiore (presbiterio) con la nuova soffittatura, con capitelli, cornici, altorilievi, e ornati in scagliola, che racchiudono al di sopra dell'Altare Maggiore un ampio dipinto ad olio su legno, del pittore modenese Bruno Semprebon, rappresentante Cristo che ascende in cielo con a fianco San Tommaso d'Aquino. Il Cav. Cavicchioli, nativo di Solara, provvide a sue spese al completamento della Cappella Maggiore, con una nuova pavimentazione in marmo di Verona. In occasione degli scavi per la posa del nuovo pavimento, vennero alla luce, oltre a manufatti antichi per lo scolo delle acque esterne, le fondamenta del vecchio Oratorio di proprietà della fam. Molza, utilizzato per concessione Papale, anche come dimora funeraria di famiglia.
1938 (sopraelevazione campanile )
Nel 1938, fu anche sopraelevato il campanile, con la demolizione della guglia originaria ritenuta pericolante.
1942 - 1980 (realizzazione pitture interne )
Il successore di Don Boselli, Don Arturo Gabrielli, parroco dal 1942 al 1980, provvide a sua volta alla decorazione di tutto il corpo della chiesa, con cassettoni e dipinti del pittore modenese Cappelli.
2012 - 2022 (restauro post sisma intero bene )
La chiesa dopo le scosse sismiche che hanno colpito la Bassa modenese nel maggio del 2012 risulta ancor oggi inagibile, in questo anno (2022) sono parttiti i lavori di consolidamento e restauro post sisma.
Descrizione
Il complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo in Solara è costituito dalla chiesa, il campanile, la canonica ed un edificio pertinenziale. La chiesa attuale ha aspetto ottocentesco, risultato di varie trasformazioni. La struttura è in muratura portante intonacata sia internamente che esternamente, con tetto, a due falde nel corpo centrale più alto, con orditura lignea e manto di copertura in coppi modenesi, mentre ogni cappella laterale è singolarmente coperta a tre falde, come pure l'abside poligonale, in muratura faccia a vista, connotata da paraste sagomate agli angoli che sostengono un cornicione su tutto il suo perimetro. La facciata, intonacata e tinteggiata con un colore più chiaro che evidenzia le membrature architettoniche, presenta due ordini di lesene, quello maggiore delimita la parte centrale e sorregge il frontone decorato con cornici, il timpano liscio e gli elementi terminali, quello minore chiude lateralmente la facciata in corrispondenza delle cappelle. Al centro, sopraelevato di due gradini rispetto al piano stradale, è il grande portale con cornice e timpano triangolare, con il portone bugnato in legno massello. L'interno della chiesa ha un'unica navata scandita dalla successione di paraste con capitello ionico che, oltre un arco a tutto sesto, inquadrano le cappelle laterali, due per lato, coperte da volta a botte, nella parte alta dello spazio compreso fra le paraste si aprono finestre quadrate che assicurano illuminazione naturale all'ambiente. Un ricco cornicione con ornati in scagliola corre lungo tutto il perimetro laterale sostenuto dalle paraste a creare degna cornice al soffitto a cassettoni decorati, disposti in due file parallele su ciascuno dei quattro lati racchiudendo al centro la grande scenografia con l'assunzione della Vergine. Le cappelle, tutte collegate fra loro tramite aperture nelle loro pareti laterali, presentano altari e ancone in scagliola di fattura ottocentesca e contengono statue devozionali o dipinti su tela di artisti modenesi. Un'ampia tela di esecuzione moderna si addossa alla parete interna di facciata ed è accompagnata dalle decorazioni in scagliola. Il presbiterio con abside poligonale è scandito dalla successione di otto paraste con capitello composito abbinate a due a due, che sostengono il ricco cornicione con decorazioni in scagliola; al centro del soffitto, entro una cornice polilobata l'Ascensione del Cristo; sulla parete di fondo dell'abside è addossata la pala d'altare che raffigura l'Arcangelo Michele che uccide il demonio, mentre nelle due pareti limitrofe si aprono grandi finestroni rettangolari. I pavimenti sono in marmo posato a scacchiera di vari colori, giallo e nero nella navata centrale, bianco e rosso Verona nel presbiterio, giallo e rosso Verona nell'abside. Il campanile, sopraelevato negli anni '30, è a doppia cella, e nella cella originaria vi trovano ancora alloggiamento le campane. Anche il campanile è caratterizzato da comici marcapiano, lesene d'angolo su ogni lato e un doppio ordine di grandi finestre archivoltate. Il tetto a quattro falde con manto di copertura in coppi ha sostituito la guglia originaria.
Coperture
Il tetto ha due falde nel corpo centrale più alto, con orditura lignea e manto di copertura in tradizionali coppi modenesi.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura portante intonacata sia internamente che esternamente, con tetto, a due falde nel corpo centrale più alto, con orditura lignea e manto di copertura in coppi modenesi, mentre ogni cappella laterale è singolarmente coperta a tre falde, come pure l'abside poligonale, in muratura faccia a vista, connotata da paraste sagomate agli angoli che sostengono un cornicione su tutto il suo perimetro.
Struttura
La struttura portante della chiesa è in muratura laterizia intonacata sia internamente che esternamente, copertura tradizionale con orditura in legnami, manto in coppi laterizi.