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Napoli
Napoli
chiesa
parrocchiale
S. Maria della Sanità
Parrocchia di Santa Maria della Sanità
Pianta; Struttura; Coperture; Pareti laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Cappelle; Cupola; Campanile; Facciata; Zona presbiteriale; Cripta/Locali interrati
coro - aggiunta arredo (1990); altare - aggiunta arredo (2000)
XVI - XVI(rinvenimento preesistenza); 1559 - 1559(rinvenimento preesistenza); XVII - XVII(aggiunta intero bene); 1602 - 1602(edificazione intero bene); 1613 - 1613(costruzione cupola); 1625 - 1625(decorazioni antisacrestia); 1628 - 1628(decorazioni succorpo); 1677 - 1677(decorazioni interni); 1678 - 1678(decorazioni interni); XVIII - XVIII(decorazioni campanile); XVIII - XVIII(pavimentazione cripta); XIX - XX(gestione convento); 1874 - 1874(cripta interni)
Chiesa di Santa Maria della Sanità
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Sanità <Napoli>
Altre denominazioni S. Maria della Sanità
Ambito culturale (ruolo)
architettura barocca (nuova edificazione)
Notizie Storiche

XVI  (rinvenimento preesistenza)

Nel XVI secolo fu rinvenuta, sotto il nome di “sacra grotta”, così definita dopo che nel 1559 fu scoperta, la cripta oggi posta al di sotto della zona presbiteriale.

1559  (rinvenimento preesistenza)

Nel 1559 l’attuale cripta fu travolta da un violento alluvione a seguito di un acquazzone che spazzò via il terreno e lasciò scoprire l’esistenza di una cavità. La gente del posto accorse e iniziò a scavare a mani nude nel fango, fino a scoprire il vestibolo delle catacombe, in cui ancora sopravvivevano porzioni di affreschi di epoca paleocristiana: secoli prima, per altro, vi erano state seppellite le spoglie di San gaudioso, vescovo di Bitinia, poi traslate entro le mura cittadine. L’allora arcivescovo napoletano Paolo Burali d’Arezzo decise di affidare la gestione delle catacombe ad un gruppo di frati domenicani un po’ particolare: si trattava di giovani contestatori, talmente radicali da decidere di mollare definitivamente il convento di San Domenico nel cuore della città e di sposare un ideale di povertà, misto a curiosità per il mondo e per la cultura. Cogliendo al volo l’occasione, il cardinale riuscì a far trasferire lì i domenicani ribelli tra baracche e vegetazione incolta.

XVII  (aggiunta intero bene)

Il coro ligneo fu intagliato nella prima metà del XVII secolo. Nello stesso secolo, su indicazione di Fra' Nuvolo fu costruita la Sala del Tesoro.

1602  (edificazione intero bene)

Ma la dedizione e la passione dei frati consentì di attrarre molte vocazioni e di far loro ottenere il permesso di costruire un convento, anche grazie alle ingenti donazioni di nobili, profondamente devoti alla Madonna della Sanità e desiderosi di accaparrarsi un loculo di prestigio. La prima pietra della basilica venne posata il 19 settembre del 1602

1613  (costruzione cupola)

Nel 1613, dopo soli 11 anni dalla posa della prima pietra, fu già voltata la cupola, mentre nel cantiere sottostante operai, artigiani e monaci correvano indaffarati ad ultimare i ritocchi ai elementi decorativi. Il merito del sontuoso progetto e la sua realizzazione vanno attribuite soprattutto a fra’ Nuvolo, giovanissimo e geniale domenicano: da una grotta piena di fango riuscì a tirare fuori una cripta in stile rinascimentale poi un’intera basilica con tanto di campanile, collegata al convento grazie a delle scale e con giardini, orti medicali, tipografia, biblioteca e perfino una farmacia negli spazi esterni. Una vita operosa e comunitaria, così come previsto dalla regola dell’ordine, interrotta bruscamente dal decennio francese quando la costruzione del ponte e del corso Napoleone comportò la distruzione della gran parte del convento.

1625  (decorazioni antisacrestia)

Nel 1625 furono realizzati i graffiti monocromatici dell'antisacrestia.

1628  (decorazioni succorpo)

Nel 1628 l’impianto del succorpo verrà modificato con la realizzazione di un complesso apparato di marmi policromi e del rifacimento dell’altare centrale.

1677  (decorazioni interni)

Quando all’inizio del Seicento viene inaugurata la basilica, non vi erano ancora ornamenti strabordanti e decorazioni presenti: tuttavia, barocche erano già le forme, la nuova concezione spaziale e le illusioni create dai diversi ambienti. Sarà Dionisio Lazzaro nel 1677 a creare scalpore con il suo pulpito in marmo in madreperla che si trova sul lato sinistro.

1678  (decorazioni interni)

Nel 1678, la doppia scalinata in piperno che conduce alla zona presbiteriale sopraelevata, fu rivestita in marmi policromi.

XVIII  (decorazioni campanile)

Nel Settecento fu aggiunto al campanile l'orologio in maiolica.

XVIII  (pavimentazione cripta)

Nel Settecento fu rifatto il pavimento della cripta con maioliche.

XIX - XX (gestione convento)

Tra il XIX e il XX secolo, i resti del convento saranno affidati a diversi ordini religiosi tra cui gli alcantarini e i francescani, che vi risiederanno fino all’ultimo decennio del Novecento.

1874  (cripta interni)

La volta della cripta fu totalmente rifatta nel 1874, affrescando i comparti laterali con motivi ornamentali su fondo dorato e quello centrale con raffigurazioni di angeli che ostentano gli strumenti del martirio.
Descrizione

La chiesa sorge a ridosso del ponte della Sanità, sottoposta rispetto alla strada che la scavalca, Via S. Teresa degli Scalzi. Vi si accede dalla antistante piazza, posta nel cuore del quartiere Sanità nonché da un cortile porticato sul retro, ingresso della "Casa del Monacone". In prossimità del porticato sul retro sono collocati i servizi igienici. Il cortile posteriore ha pianta ovale, è tagliato dalle arcate e dai piloni del ponte della Sanità ed è caratterizzato da archi a tutto sesto cui sono addossate lesene ioniche. L'intradosso delle volte a crociera che scandiscono le campate è affrescato, ma gli affreschi versano in cattivo stato di conversazione. Tale cortile è il chiostro della Basilica, pavimentato in lastre di basalto. Da qui, entrando, sul lato destro vi è l'ufficio del parroco con l'archivio, nella sagrestia sulla sinistra vi è il "Presepe Favoloso", di proprietà del Rione Sanità. La sagrestia ha pianta ottagonale, con volta a padiglione unghiata e costolonata, e pavimentazione in cotto. Sulla parte piana delle volte vi è un lucernario di forma rettangolare e due finestrini in corrispondenza di due delle otto unghie. Di fronte all'ingresso vi è una cappella con altare in marmi policromi e ricche decorazioni a stucco, purtroppo in cattivo stato di conservazione a causa della presenza di infiltrazioni. Questa cappella ha arco a sesto ribassato. I lati della sagrestia sono caratterizzati dall'alternanza tra nicchie aperte di passaggio e cappelle chiuse da portoni in legno. Dalla sagrestia si accede ad un altro ambiente affrescato e stuccato con volte a botte unghiate con quattro unghie per lato di cui tre sul lato sinistro sono finestrate. Anche questo ambiente è "violato" da uno dei piloni del Ponte della Sanità. Gli affreschi sono del Seicento mentre le installazioni che vi sono collocate sono più recenti. Si tratta della Sala del Tesoro, costruita nel XVII secolo su indicazione di Fra Nuvolo. Vi si accede attraverso un pregevole portale in marmo bianco e verde. Fu adornata con paramenti marmorei e stucchi dorati e conserva un ciclo di affreschi del Balducci raffiguranti vergini e martiri dell’ordine domenicano. Un tempo erano qui conservate reliquie di santi provenienti da vari cimiteri romani successivamente traslati nella cripta o custodite all’interno degli altari.
Pianta
La Basilica della Sanità ha dimensioni notevoli, oltre che monumentali. L'impianto della basilica è a pianta centrale, simmetrica con due bracci equivalenti tra di loro che si intersecano al centro della pianta ed in tal punto sorge la cupola. Ai lati dei due bracci principali, sorgono due navate aventi diverso numero di campate. Tutte le campate sono attraversabili. Il ritmo interno della chiesa è scandito lungo i bracci da archi a tutto sesto, alternati a tre lesene scanalate corinzie addossate ai piloni e poste su un alto basamento (circa 2,5 m). Al secondo ordine, al di sopra della trabeazione, sono impostate le volte.
Struttura
La struttura della chiesa è in tufo.
Coperture
Le navate principali sono coperte da volte a botte unghiate, in corrispondenza delle finestre a sesto ribassato collocate sopra la cornice. Ogni braccio della croce termina con un'abside coperta con semicupola unghiata scandita in cinque parti ed avente, di conseguenza, cinque unghie con finestroni a sesto ribassato. Le unghie sono alternate a costolonature che caratterizzano tutte le cupole della basilica. Ognuna delle campate laterali ai bracci è coperta con cupola costolonata impostata su pennacchi e cornice lineare. Ogni cupola ha unghie con finestre a sesto ribassato. Nessuna delle cupole è dotata di lanternino.
Pareti laterali
La chiesa è tutta attintata in bianco e grigio chiaro.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è in cotto di dimensioni 30 x 30 cm con orientamento a 45 gradi, alternata ad innesti in marmo grigio e bianco. Alcune delle campate sono interamente pavimentate in marmo, mentre il transetto al di sotto della cupola ha disegni in marmi policromi barocchi di colore bianco, rosso e grigio inseriti in riquadri geometrici.
Elementi decorativi
Sul lato sinistro della navata principale, addossato ad uno dei grossi piloni, è collocato il pulpito in marmi policromi con copertura a baldacchino in legno di noce. I due bracci della pianta, accolgono nelle proprie rispettive absidi strutture dorate, altari in marmi policromi e balaustre intagliate in marmi policromi chiuse da cancelletto.
Cappelle
Le cappelle che si creano al termine di ognuna delle navate laterali, hanno altari barocchi.
Cupola
La cupola che copre il transetto e sorge all'incrocio dei due bracci della croce greca della pianta, è esternamente maiolicata. La cupola è impostata su quattro piloni tuscanici con bassa base in travertino bianco e zoccolatura grigia, quest'ultima riportata lungo tutto il perimetro della chiesa. I piloni reggono quattro arconi a tutto sesto e su pennacchi. La cupola ha finestroni rettangolari affiancati da semicolonne scanalate sormontate da timpani curvi. Le finestre sono inserite in unghie alternate a costolonature che confluiscono in sommità verso il lanternino che chiude la composizione con quattro piccole bucature a tutto sesto.
Campanile
Il campanile della Basilica della Sanità venne costruito per ultimo e, nel 700, arricchito con un orologio in maiolica. Ha base quadrangolare. Si articola come segue: nella parte inferiore vi è un alto basamento in piperno, sul quale sono impostati tre ordini a base quadrangolare con bucature a tutto sesto. Il penultimo ordine ospita la cella campanaria sormontata da timpani triangolari e da un quarto ordine a pianta ottagonale che con la sua copertura a cupolino con croce chiude la composizione. Analogamente alla facciata della chiesa, anche il campanile è attintato in bianco con gli elementi in rilievo di colore grigio.
Facciata
La facciata è caratterizzata da decorazioni a stucco e da semplici modanature che incorniciano le statue dei santi Francesco d’Assisi e Pietro d’Alcantara.
Zona presbiteriale
Il presbiterio risulta sopraelevato rispetto al piano di calpestio dell’aula. L’idea di rialzare il presbiterio fu di Fra’ Nuvolo: in quel modo si sarebbe potuta inglobare la preesistente struttura paleocristiana salvaguardando l’accesso alle catacombe con efficacia ed eleganza. La doppia scala infatti avvolge la cripta a tenaglia come in un abbraccio: fu inizialmente realizzata in piperno ma, nel 1678, sarà rivestita di marmi commessi per adeguarsi al nuovo stile. In alto, sui gradini, due medaglioni inquadrano i ritratti dei santi Pietro e Paolo i quali, guardiani del paradiso, sembrano quasi accogliere i fedeli. Il coro in legno fu intagliato nella prima metà del XVII secolo. Il resto dell’area absidale é decorato con festoni, testine, sfingi e puttini, che tra stucchi e cartapesta sembrano fare la scenografia alla scultura della Madonna della Sanità realizzata dal fiorentino Michelangelo Naccherino. Il ciborio in rame dorato venne realizzato nello stesso periodo da frate Azaria: L’organo con la cantoria fa aggiunto un secolo dopo, quasi contemporaneamente al completamento della decorazione del catino absidale, con un eterno padre affidato al pittore Crescenzo Gamba.
Cripta/Locali interrati
La cripta posta al di sotto del presbiterio fu rinvenuta nel XVI secolo sotto il nome di “sacra grotta” così definita dopo che nel 1559 fu scoperto l’affresco della Madonna della Sanità risalente proprio all’epoca di San Gaudioso. Di poco successiva è la creazione del convento domenicano che darà avvio ad una vera e propria riforma dell’ordine votata a maggior penitenza, studio e disciplina. Il progetto della basilica si offre come vero e proprio involucro per custodire l’antica cripta. Nel 1628 l’impianto del succorpo verrà modificato con la realizzazione di un complesso apparato di marmi policromi e del rifacimento dell’altare centrale, in cui saranno custodite le reliquie di Papa Antero, San Vito e San Ippolito. Verranno anche realizzati 10 altari laterali per le reliquie di santi martiri sia uomini che donne, impreziositi da un ciclo di affreschi di Bernardino Fiera. Settecentesche sono le maioliche che ricoprono il pavimento. Incastonano lapidi con stemmi nomi di nobili qui sepolti dal XVII secolo. La volta, recentemente restaurata, verrà totalmente rifatta nel 1874, affrescando i comparti laterali con motivi ornamentali su fondo dorato e quello centrale con raffigurazioni di angeli che ostentano gli strumenti del martirio. Sulla destra della cripta si accede al mondo di sotto, alle catacombe di San Gaudioso. Le catacombe di San gaudioso dopo quelle di San Gennaro sono le più grandi per estensione. Sono sorte attorno al cubicolo di San Gaudioso tra il V e il VI secolo come mostrano gli affreschi e i mosaici. Questi progetti si caratterizzano per la presenza di un ambulacro centrale lungo all’incirca 30 m e di cubicoli adesso collegati. A partire dal Seicento i domenicani stravolsero la struttura tramite l’apertura di nuove aree, la chiusura di alcuni varchi d’accesso alla chiesetta cimiteriale e l’aggiunta di decorazioni su quelle preesistenti. Bisognerà attendere il 1637 affinché cessi qualunque ulteriore modifica, come da ordine tassativo del commissario generale Pietro Marrique. Da quel momento in poi le catacombe cristallizzeranno la loro forma pur venendo utilizzate come cimitero dei frati domenicani. Tra gli interventi apportati da Fra’ Nuvolo e dai suoi successori, ad ogni modo, spicca sicuramente la cisterna, una vasta sala sotterranea facente parte dell’impianto originario, riutilizzata come zona di sepoltura.
Adeguamento liturgico

coro - aggiunta arredo (1990)
Il coro è collocato dietro il pulpito nel braccio sinistro della chiesa.
altare - aggiunta arredo (2000)
Il tavolo mensa d'altare aggiunto per l'adeguamento liturgico e per favorire la celebrazione della liturgia verso il popolo, è movibile ed ha una struttura interamente in vetro, con piano che si incastra in piedritti laterali a forma di angeli.
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