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Napoli
Napoli
chiesa
parrocchiale
S. Maria del Faro
Parrocchia di Santa Maria del Faro
Struttura; Pianta; Coperture; Zona presbiteriale; Pavimenti e pavimentazioni; Pareti laterali
altare - aggiunta arredo (1990); coro - aggiunta arredo (1990); fonte battesimale - aggiunta arredo (1990)
XIII - XIII(preesistenze intero bene); XVI - XVI(affresco preesistenza); XVII - XVIII(tele interni); 1680 - 1680(fondazione intero bene); 1682 - 1682(fonti storiche interni); XVIII - XVIII(ampliamento intero bene); XVIII - XVIII(restauro intero bene); XIX - XX(rifacimento facciata); 1985 - 1985(restauro intero bene); 2018 - 2018(restauro esterni); 2022 - 2022(restauro affresco); 2023 - 2023(ritrovamento manoscritto); 2023 - 2023(manutenzione ordinaria intero bene)
Chiesa di Santa Maria del Faro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Faro <Napoli>
Altre denominazioni S. Maria del Faro
Ambito culturale (ruolo)
architettura barocca (prima edificazione)
maestranze partenopee (ampliamento)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intero bene)

La via Marechiaro ci porta ad un nucleo abitato passando tra ville e vigneti davanti alla Chiesa di Santa Maria del Faro, di antichissime origini e certo già esistente nel secolo XIII. la chiesa insiste su un edificio romano (forse un antico faro), di cui si vedono tratti di muro sul fianco sinistro, e su un'area che nel '600 restituì varie sculture antiche, prese dal vicerè Duca di Medina. Tuttora sulla destra della facciata vediamo parte di una colonna ed il fronte di due sarcofagi romani strigliati, cui fu aggiunto al centro lo stemma dei Mazza, nobile famiglia salernitana proprietaria di vasti terreni nella zona e della stessa chiesa almeno nel XVII e XVIII secolo.

XVI  (affresco preesistenza)

Dietro l'altare maggiore tardo-barocco si vede un'abside, forse l'ultimo ricordo del sacello medioevale, in cui nel XVI secolo fu affrescata la Madonna col Bambino.

XVII - XVIII (tele interni)

Sui due altari sono poste tele databili fra il '600 e il '700 raffiguranti San Nicola, a sinistra, e San Giuseppe col Bambino ed altri santi a destra.

1680  (fondazione intero bene)

La fondazione della chiesa risale al 1680 circa, ad opera della famiglia Mazza, nobili salernitani che comprarono un grosso pezzo del territorio di Marechiaro e vi edificarono una cappella gentilizia

1682  (fonti storiche interni)

Una lapide del 1682, posta in un vano a destra dell'altare, traccia la lunga storia della famiglia.

XVIII  (ampliamento intero bene)

Furono i Mazza ad ampliare l'antica cappella, l'ultima volta nella prima metà del XVIII secolo, pare servendosi dell'opera di Ferdinando Sanfelice. Quest'intervento dovette essere di un certo interesse, come dimostra la presenza del fregio recante nelle metope lo stemma Mazza, ricorrente come un motivo decorativo.

XVIII  (restauro intero bene)

La chiesa restaurata nel XVIII secolo su disegno di Ferdinando Sanfelice per commissione della famiglia Mazza. Il tempio contiene anche alcuni resti della villa romana di Pausylipon, che la tradizione vuole sorgesse sul luogo dell'antico faro romano, oggi visibili lungo la parete esterna della navata confinante con la strada.

XIX - XX (rifacimento facciata)

Al periodo tra fine Ottocento ed inizio Novecento risale il rifacimento della facciata.

1985  (restauro intero bene)

Un grande restauro della chiesa si è avuto nel 1985 dopo il sisma dell'Irpinia.

2018  (restauro esterni)

Nel 2018 sono stati effettuati lavori di restauro sugli esterni.

2022  (restauro affresco)

L'affresco dell'abside è stato restaurato nel 2022 dalla famiglia Sampaolesi Izzo.

2023  (ritrovamento manoscritto)

Il 30 novembre 2023 è stato ritrovato a Firenze ad opera dei Carabinieri durante un'asta, un manoscritto che dal 1680 raccoglie tutte le informazioni sulla chiesa e probabilmente trafugato prima degli anni Sessanta.

2023  (manutenzione ordinaria intero bene)

Sono in fase di partenza piccoli lavori di manutenzione ordinaria.
Descrizione

Il complesso parrocchiale comprende oltre all'aula liturgica una serie di locali accessori che si sviluppano sui diversi piani della palazzina con struttura in cemento armato adiacente alla chiesa: uffici, sagrestia, servizi igienici, appartamento delle suore, sale per incontri e catechesi. Nello specifico sono distribuiti come segue. Al piano seminterrato sono collocati: i locali della Caritas utilizzati come centro raccolta di generi alimentari ed indumenti; una sala riunioni posta sotto l'aula; un servizio igienico. Al piano ammezzato: studiolo/ufficio che funge da segreteria. Al primo piano: due sale per la catechesi con servizio igienico. Al secondo piano: appartamento delle suore con cucinino arredato, tre stanze con bagno privato, un ripostiglio. Si accede all'aula dalla terrazza privata che funge anche da sagrato della chiesa, varcando un portone in legno e vetro. Non vi è tamburo d'ingresso.
Struttura
La struttura della chiesa è in tufo.
Pianta
La chiesa ha navata unica ed aula rettangolare culminante con l'abside di fondo. Lo spazio della navata è suddiviso in tre campate aventi nicchie laterali. Nella seconda nicchia sia sul lato sinistro che destro sono collocati altari in marmi policromi sormontati da tele del De Matteis: quello di destra raffigura i Santi protettori della famiglia Mazza, quello a sinistra raffigura San Nicola. La prima e la terza campata hanno piccoli nicchie a tutto seston scavate nella muratura, che accolgono statue. Fa eccezione la terza campata a destra nella quale si apre un varco di accesso verso gli ambienti laterali all'aula.
Coperture
Il soffitto a copertura della navata è piano. Analogamente anche la copertura della zona presbiteriale è piana ma all'interno di essa come un moderno controsoffitto è ricavata una sorta di cupola piana e poco profonda di forma ellittica.
Zona presbiteriale
La zona presbiteriale si eleva su un gradino ed è dominata dall'affresco di fondo, parzialmente nascosto dall'altare maggiore, datato tra fine Quattrocento ed inizio Cinquecento e probabilmente appartenente ad un'antica cappella votiva eretta per marinai spagnoli risparmiati dal mare. L'altare maggiore è in marmi policromi e distaccato dalla parete di fondo. L'ambone è a sinistra del tavolo mensa. La pavimentazione della zona presbiteriale è in marmo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è interamente realizzata in marmi policromi: verde, tortora, giallino articolati secondo fasce geometriche.
Pareti laterali
Le pareti laterali sono attintate in giallo paglierino e bianco, sulla sommità delle pareti la trabeazione chiude il primo ordine e regge direttamente la copertura.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990)
In epoca recente, è stato aggiunto nella zona presbiteriale un tavolo mensa d'altare al fine di adeguare lo spazio per le celebrazioni alle prescrizioni conciliari.
coro - aggiunta arredo (1990)
Il coro è collocato al termine della navata, nello spazio a destra dell'altare posto in comunicazione con la sagrestia.
fonte battesimale - aggiunta arredo (1990)
Il fonte battesimale in travertino è posto a destra dell'altare.
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