chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Napoli Napoli chiesa parrocchiale S. Lorenzo Maggiore Parrocchia di San Lorenzo Maggiore Pianta; Coperture; Struttura; Cappelle; Pareti laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Zona presbiteriale; Facciata; Campanile; Preesistenze fonte battesimale - aggiunta arredo (1980); coro - aggiunta arredo (1980); confessionale - aggiunta arredo (1980); altare - aggiunta arredo (1980) 517 - 537(costruzione preesistenza); XIII - XIII(edificazione intero bene); XIII - XIII(modifiche preesistenza); 1234 - 1234(gestione intero bene); XVI - XVI(abbandono deambulatorio); 1530 - 1530(costruzione altare); XVII - XVIII(rifacimenti interni); 1654 - 1688(fonti storiche intero bene); 1742 - 1742(rifacimento facciata); XX - XX(restauro intero bene); 1951 - 1951(elevazione a parrocchia intero bene); 1954 - 1954(rinvenimenti archeologici preesistenza)
Chiesa di San Lorenzo Maggiore
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Lorenzo Maggiore <Napoli>
Altre denominazioni
Chiesa San Lorenzo Maggiore S. Lorenzo Maggiore
Ambito culturale (ruolo)
architettura gotica (ricostruzione)
Notizie Storiche
517 - 537 (costruzione preesistenza)
La basilica paleocristiana fu costruita sopra il mercato romano tra il 517 ed il 537.
XIII (edificazione intero bene)
L'attribuzione della chiesa di San Lorenzo Maggiore a Carlo I d'Angiò e agli architetti francesi al suo seguito sarebbe confermata dalla pianta dell'abside con deambulatorio e cappelle radiali, portata ad esempio della fase artistica francese tra il 1266 e il 1282. Il cantiere di San Lorenzo rimase aperto durante i regni di Carlo I, Carlo II e Roberto D'Angiò, ma i lavori cominciarono prima e finirono dopo questo arco temporale.
XIII (modifiche preesistenza)
Le aggiunte alla preesistente basilica paleocristiana iniziarono nel terzo quarto del XIII secolo, ma l'edificio anche in seguito continuò ad essere modificato, migliorato, riparato, abbellito, ristrutturato fino ad essere "rimedievalizzato". Sebbene San Lorenzo oggi appaia come la chiesa più gotica di Napoli, ogni sua parte nasce sulle basi della basilica paleocristiana che occupava originariamente questo sito e la cui pianta fu scoperta nel 1954.
1234 (gestione intero bene)
Nel 1234 la basilica di San Lorenzo venne concessa ai francescani. Questo passaggio coincise anche con la riapertura dell'Universitas Studiorum di Napoli, fondata 10 anni prima da Federico II.
XVI (abbandono deambulatorio)
Nel XVI secolo il deambulatorio e le cappelle radiali furono isolate dall'abside e lasciate in uno stato di abbandono per oltre tre secoli.
1530 (costruzione altare)
Nel periodo rinascimentale, fu realizzato l'altare maggiore da Giovanni da Nola.
XVII - XVIII (rifacimenti interni)
Pericolante a seguito dei vari terremoti che interessarono la città, la fabbrica subì rifacimenti secondo forme barocche nel Seicento e nel Settecento.
1654 - 1688 (fonti storiche intero bene)
Nel 1654 il De Lellis descriveva la chiesa, dopo il restauro barocco, come una fenice risorta dalle ceneri, ma dopo il terribile terremoto del 1688, vi furono una serie di riparazioni e ricostruzioni, dal momento che l'edificio aveva sempre avuto gravi problemi statici dovuti in parte al disegno della navata e ai materiali in essa utilizzati, in parte al fatto che era stato costruito sopra la struttura a nido d'ape dell'antico mercato cittadino, senza escluder l'effetto dei frequenti e devastanti terremoti succedutisi nel tempo.
1742 (rifacimento facciata)
Analogamente agli interni, anche la facciata, fu rifatta secondo lo stile barocco, da Ferdinando Sanfelice nel 1742.
XX (restauro intero bene)
Nei primi anni del Novecento, Gino Chierici intraprese un restauro, protrattosi per diversi decenni, che rimosse gran parte della decorazione barocca riportando alla vista la struttura medievale e i frammenti di affresco sottostanti. Sulle mura denudate, inoltre, divennero visibili restauri e rifacimenti di epoca tardomedievale e rinascimentale, alcuni dei quali realizzati probabilmente in seguito ai terremoti del 1349 e del 1456.
1951 (elevazione a parrocchia intero bene)
La chiesa fu elevata a parrocchia nel 1951.
1954 (rinvenimenti archeologici preesistenza)
Dopo il 1954, quando fu scoperta la pianta dell'antica basilica paleocristiana, gli scavi del mercato romano al di sotto della chiesa e del monastero hanno rivelato che la strada greco-romana si spingeva fin sotto al transetto. Dagli scavi archeologici, sono emerse le fondamenta del mercato e del macellum sotto il chiostro e una fila di negozi di epoca romana più in basso, nel piano inferiore del mercato, parzialmente interrati da uno smottamento del tardo V secolo. Il mercato romano, a sua volta, era stato edificato sopra ruderi greci molto più antichi, i cui frammenti sono emersi dagli scavi sotto il chiostro.
Descrizione
La chiesa ed il complesso parrocchiale di San Lorenzo Maggiore sorgono sull'area del macellum romano, nella parte alta di via San Gregorio Armeno. Essa è il palinsesto delle stratificazioni urbanistiche, architettoniche ed artistiche susseguitesi nei secoli. E' una delle chiese più antiche di Napoli e tra le più importanti d'Italia che partecipano al filone del gotico francese (1200-1300). Tuttavia, in Italia in generale ed a Napoli in particolare, il gotico francese risulta smorzato in favore di caratteri locali, ad esempio il più visibile, come in San Lorenzo Maggiore, è il contenimento dello slancio verticale. L'elemento tangibile da quale si deduce l'adesione della chiesa di San Lorenzo Maggiore al gotico francese è l'abside poligonale con deambulatorio e cappelle radiali, costruito nel periodo angioino - come era in uso all'epoca - come primo elemento focale della costruzione. Ciò rende la chiesa una delle poche chiese di Napoli ad avere una notevole quantità di luce nella zona absidale. La chiesa sorge su una preesistente basilica paleocristiana. Analogamente ad altre chiese napoletane, anche San Lorenzo Maggiore subisce una serie di rimaneggiamenti in epoca barocca, come ancora oggi testimoniato dal Cappellone di Sant'Antonio e dalla Cappella Cacace, entrambe opera di Fanzago.
La chiesa di San Lorenzo Maggiore sorge sul sito di un'antica basilica paleocristiana; diversi studi ipotizzano che la ristrutturazione della vecchia basilica sia avvenuta in modo episodico, legato ad avvenimenti interni ed esterni: la chiesa cresceva man mano che aumentava la comunità francescana. La costruzione della chiesa duecentesca va quindi vista come un processo che si adattava di volta in volta alle circostanze.
La chiesa, come si presenta attualmente, ha come sagrato antistante lo slargo della piazza.
Pianta
La pianta della chiesa, di richiamo gotico, è a croce latina con navata unica, cappelle laterali, transetto ed abside di richiamo gotico. Nella costruzione della trecentesca navata centrale, le colonne antiche della basilica paleocristiana, furono spostate per la maggior parte tra le cappelle laterali preesistenti. Il transetto e la navata centrale attuali sono l'esito di diversi interventi di ricostruzione e di restauro. A seguito dello smantellamento della basilica paleocristiana, fu creato un unico ampio spazio nell'area che un tempo occupava la navata centrale e le laterali. A questa fase risalirebbe la costruzione del nuovo grande transetto di passaggio dalla nuova ampia navata singola all'abside di dimensioni assai più ridotte che rendeva necessaria una zona di transizione tra le due parti. Si evince, nello spazio, una differenza tra la zona della navata e quella del transetto e del coro: vi è un chiaro distacco di forme sia in pianta che in alzato. Questa differenza in pianta è data dalla mancata scansione in campate della navata centrale, in alzato dall'assenza dei pilastri polilobati tipicamente gotici e delle volte a crociera. Questa differenziazione avviene sia perché San Lorenzo viene edificata recuperando una preesistenza paleocristiana, sia perché costruita in tempi e da maestranze diverse. Il passaggio dalla navata al transetto avviene attraversando un grosso arcone a sesto ribassato retto da pilastri polilobati di ordine corinzio. Il passaggio dal transetto al coro è , invece, dato da un sistema ad arco trionfale, di cui quello centrale di dimensioni maggiori immette nell'abside, i due laterali più piccoli danno accesso al deambulatorio.
Coperture
La copertura della navata ed aula è a capriata lignea e si differenzia dalle coperture con volte a crociera ogivali tipiche del gotico francese. Le volte a crociera costolonate, tuttavia, permangono nella zona del deambulatorio e delle cappelle radiali. Analogamente alla navata centrale anche il transetto è coperto da capriata lignea.
Struttura
Come si può notare sia dagli interni che dall'esterno la struttura della chiesa è in tufo.
Cappelle
Le cappelle presentano altari in marmi policromi barocchi, altre sono state mantenute interamente nella loro veste barocca in particolar modo nel lato sinistro del transetto vi è il Cappellone di S. Antonio, realizzato da Cosimo Fanzago con marmi policromi. Qui è evidente come la scultura si fonda con l'architettura. Il cappellone è chiuso da balaustra ed è sormontato da cupola tamburata e finestrata, conclusa da lanternino. Analogamente nella terza cappella a destra, i marmi policromi e gli archi a tutto sesto hanno totalmente coperto il tufo e l'arco ogivale d'ingresso.
L'ultima cappella sul lato destro della navata costituisce una zona di passaggio: salendo tre gradini in piperno ed attraversando una porta in legno e vetro, si giunge al chiostro del complesso di San Lorenzo. Tutte le cappelle a destra ed a sinistra della navata sono sopraelevate di uno o due gradini rispetto al piano di calpestio della navata centrale. Hanno archi d'ingresso a sesto acuto, piana quadrangolare e volte di copertura a crociera costolonate all'intradosso.
La terza cappella a destra, analogamente al Cappellone di Sant'Antonio, è barocca nella sua totalità, con archi a tutto sesto, marmi policromi e pennacchi che reggono una cupola tamburata ed affrescata all'intradosso ma priva di lanternino. Dalla prima cappella a destra si ha accesso all'ufficio parrocchiale
Pareti laterali
Le pareti laterali sono lasciate spoglie, con tufo a faccia vista. In alcuni punti sono visibili tracce degli antichi affreschi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è di epoca più recente rispetto all'edificazione della duecentesca chiesa. E' realizzata in marmo rosso di Verona sia nell'aula, sia nel transetto che nella zona absidale. Nel cappellone di Sant'Antonio la pavimentazione è in marmi policromi.
Zona presbiteriale
Il coro di San Lorenzo rappresenta uno degli esempi più straordinari di architettura gotica francese in Italia. L'abside fu aggiunta ad una navata centrale più antica, adattandola alle dimensioni di quest'ultima; fu allineata con la basilica preesistente ed i suoi muri esterni furono allineati con quelli delle cappelle laterali aggiunte alla navata maggiore. L'abside vera e propria è caratterizzata da sei campate gotiche con bifore a sesto acuto e deambulatorio posteriore. Il deambulatorio è invece costituito da nove cappelle radiali sopraelevate di un gradino e pavimentate in cotto con inserti in maioliche. Ogni cappella radiale - ad eccezione della prima su ogni lato (a pianta quadrata e coperte da volta a crociera) - ha pianta semicircolare generata da una linea spezzata che a sua volta determina cinque campate ognuna coperta da un'unghia della crociera. Non tutte le monofore ogivali delle cappelle radiali sono finestrate, dal momento che alcune risultano murate. Le nove campate del deambulatorio sono coperte a crociera, le volte sono rette da pilastri polilobati sormontati da capitelli corinzi. La zona presbiteriale ha altare mensa in legno e marmi policromi, altare maggiore in marmo arricchito da bassorilievi ed altorilievi. L'ambone è in marmo con bassorilievi ed è posto a sinistra dell'altare. Sul lato destro dell'abside vi è il monumeto funebre di Caterina d'Austria. La prima cappella radiale del lato destro è una cappella di passaggio verso la sagrestia.
Facciata
La facciata della chiesa fu realizzata ex novo nel 1748 ma mantiene come unico elemento gotico il portale. Il restante prospetto fu modificato secondo un'impostazione classica ma con linee barocche curve concavo-convessem, come dimostrato anche dal finestrone del secondo ordine e dalla controfacciata interna, dichiaratamente barocca. Tutta la facciata è iperdecorata con elementi che sono più vicini alla scultura che all'architettura.
Campanile
Il campanile, pienamente rinascimentale, ha base quadrangolare ed è costituito da basamento e quattro ordini sovrapposti in muratura a faccia vista e fornici con archi a tutto sesto.
Preesistenze
La basilica paleocristiana aveva un'ampia navata centrale, separata da quelle laterali tramite antiche colonne di spoglio, e culminante nell'abside. La chiesa era preceduta da un profondo nartece, sul lato ovest dell'edificio, coperto probabilmente da un tetto a falda addossato alla parete della facciata. Le cappelle ai lati dell'abside erano pavimentate a mosaico.
L'impianto planimetricon della preesistente basilica paleocristiana è oggi riportato sulla pavimentazione attuale sotto forma di inserti lineari metallici nella pavimentazione. Particolarmente chiaro è il disegno del colonnato: otto colonne per lato dividevano lo spazio della navata centrale dalle laterali. L'inserto metallico prosegue nel transetto secondo una forma semicircolare a ripercorrere l'antica abside paleocristiana.
Adeguamento liturgico
fonte battesimale - aggiunta arredo (1980)
Il battistero in marmo è collocato nel lato destro del transetto.
coro - aggiunta arredo (1980)
Lo spazio destinato al coro è quello del braccio destro del transetto.
confessionale - aggiunta arredo (1980)
La zona destinata alla confessione è collocata in due delle cappelle radiali dove trovano collocazione due confessionali in legno di noce.
altare - aggiunta arredo (1980)
L'altare mensa in legno è stato aggiunto in epoca recente per adeguare lo spazio alle prescrizioni conciliari.