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Napoli
Napoli
chiesa
parrocchiale
S. Gennaro al Vomero
Parrocchia di San Gennaro al Vomero
Struttura; Pianta; Cappelle; Pavimenti e pavimentazioni; Zona presbiteriale; Coperture; Elementi decorativi; Facciata
altare - aggiunta arredo (1970); coro - aggiunta arredo (1970); balaustra - intervento strutturale (1970)
1884 - 1884(istituzione parrocchia intero bene); 1890 - 1890(edificazione intero bene); 1930 - 1931(restauro intero bene); 1933 - 1933(arredo sacro interni); 1960 - 1970(adeguamento liturgico intero bene); 1980 - 1984(consolidamento intero bene); 2006 - 2006(consolidamento intero bene); 2010 - 2010(consolidamento intero bene); 2014 - 2014(restauro facciata)
Chiesa di San Gennaro al Vomero
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Gennaro al Vomero <Napoli>
Altre denominazioni S. Gennaro al Vomero
Ambito culturale (ruolo)
architettura neoclassica (nuova edificazione)
Notizie Storiche

1884  (istituzione parrocchia intero bene)

La Parrocchia di S. Gennaro al Vomero fu istituita il 21 dicembre 1884 dal Cardinale di Napoli, Guglielmo Sanfelice, che provvide a distaccare il Vomero dalla giurisdizione dell’unica e, ormai, insufficiente e decentrata parrocchia collinare, di S. Maria del Soccorso all’Arenella.

1890  (edificazione intero bene)

La chiesa è stata edificata in onore di S. Gennaro nel 1890. L’istituzione della parrocchia è precedente alla costruzione dell’edificio sito in via Bernini, realizzato nei primissimi anni Novanta dell’Ottocento. La redazione del progetto fu affidata all’architetto Luigi Bottino e la direzione dei lavori all’ing. Andrea Taglialatela.

1930 - 1931 (restauro intero bene)

La chiesa fu oggetto di un primo consolidamento e restauro nel 1930, dopo il quale fu consacrata dal Card. Alessio Ascalesi Arcivescovo di Napoli. I lavori durarono circa un anno e l’11 aprile del 1931 la chiesa fu riaperta al culto, come ricorda la lapide marmorea collocata in contro-facciata a destra.

1933  (arredo sacro interni)

L'organo polifonico posto sulla cantoria, fu inaugurato il 15 gennaio 1933.

1960 - 1970 (adeguamento liturgico intero bene)

Negli anni successivi, precisamente tra il ’60 e il ’70, si effettuarono altri interventi dettati sia dalla necessità di un adeguamento liturgico (la balaustra in marmo, che delimitava la zona dell’altare, fu smontata ed eliminata), sia per adeguare la chiesa alle nuove esigenze di spazio.

1980 - 1984 (consolidamento intero bene)

Nel 1980 il violento terremoto compromise le strutture della chiesa e per la messa in sicurezza delle parti danneggiate fu nuovamente chiusa al culto. Lungaggini burocratiche condussero all’avvio dei lavori di consolidamento e restauro solo nel novembre 1984, a cura del Provveditorato Regionale alle Opere pubbliche, sotto la direzione dell’architetto Diana Ribera Ferraro.

2006  (consolidamento intero bene)

Da questo periodo in poi gli interventi si limitarono a una scarsa manutenzione ordinaria, fin quando, nel febbraio del 2006, si verificarono, sulla contro-parete absidale esterna, distacchi d’intonaco, per cui si provvide ad un’immediata spicconatura degli stessi, oramai ammalorati. Durante tale operazione venivano via grandi porzioni d’intonaco, a testimonianza di un problema ben più grave riguardante un’inesistente coesione fra intonaco e sostegno murario. Tale effetto scaturiva da un’estesa presenza di umidità sulla parete esterna dell’abside, causa di un inefficiente sistema di allontanamento delle acque meteoriche del terrazzo sovrastante.

2010  (consolidamento intero bene)

Nell’anno 2010, fu eseguito l’intervento di restauro e risanamento conservativo, con riferimento alla sola zona presbiteriale e conseguente rimozione delle reti metalliche di protezione, che, invece, continuano ancora oggi a persistere nella navata centrale, in attesa di un futuro intervento di risanamento. Nello stesso anno, in seguito al distacco di grosse porzioni d’intonaco dalla trabeazione sulla facciata prospiciente via Bernini, il Parroco della chiesa predispose, grazie all’aiuto di una ditta specializzata, un immediato intervento di messa in sicurezza, consistente nella spicconatura degli intonaci ammalorati.

2014  (restauro facciata)

Nel 2014 fu eseguito l'intervento di restauro della facciata prospiciente via Bernini.
Descrizione

Il complesso parrocchiale si sviluppa nel lotto che occupa l'angolo tra via Bernini e via Solimena. Tutti gli ambienti accessori, uffici, segreteria, sagrestia e locali della Caritas sono posti sul lato sinistro dell'aula liturgica, con accesso sia dall'aula stessa, sia dalla strada. Ai piani superiori ci è la seguente distribuzione: aule catechismo al piano ammezzato; due case canoniche al primo piano; due saloni polifunzionali al terzo piano. Al piano seminterrato vi sono le cucine, e locali con bagni e docce a supporto di progetti di assistenza ai senzatetto. Il complesso è dotato sia di servizi igienici per disabili che per normodotati. All'ultimo piano sono presenti tre terrazzi posti a diverse altezze. La facciata principale si sviluppa ed ha accesso dal marciapiede lungo via Bernini, da cui - dopo aver attraversato la cancellata in ferro, il portone in legno ed un tamburo ligneo, sopraelevata su due gradini in basalto - si sviluppa la quota di calpestio dell'aula liturgica. Il tamburo ligneo è incastonato in un arco a sesto ribassato che regge la cantoria in legno di noce intarsiato su cui è collocato l'organo a canne.
Struttura
La struttura della chiesa è realizzata in tufo.
Pianta
La chiesa è a navata unica con pianta a croce latina e tre cappelle laterali per ogni lato, cui vi si accede mediante imponenti archi a tutto sesto. Le dimensioni planimetriche ed altimetriche della chiesa sono monumentali. Al termine della navata un grande arcone a tutto sesto con capitelli corinzi immette nel transetto nel quale i bracci laterali e l'abside hanno stesse dimensioni e profondità. Il passaggio verso ognuno dei bracci è scandito dallo stesso grande arco: i quattro archi del transetto reggono l'imponente cupola impostata su pennacchi e su una bassa trabeazione. La cupola è caratterizzata da quattro finestroni a sesto ribassato e, all'intradosso, da decorazioni a stucco bianche e gialline. I bracci di destra e sinistra sono dedicati alla confessione, mediante elementi lignei incastonati in nicchie a tutto sesto. Nel braccio di sinistra vi è il coro.
Cappelle
Alcune delle cappelle laterali sono collegate tra loro mediante piccoli varchi a tutto sesto. Ogni cappella si eleva su un gradino ed è pavimentata in marmo con motivi geometrici differenti. Ogni cappella accoglie un altare in marmi policromi sormontato da statue. Nella prima cappella a sinistra vi è il fonte battesimale.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è in marmo con lastre quadrate bianche e nere, orientate a 45°.
Zona presbiteriale
La zona presbiteriale si eleva su tre gradini in marmo. L'altare maggiore è leggermente distaccato dalla parete di fondo ed è in marmi policromi. L'altare mensa ha una forma semplice rettangolare e reca sulla parte anteriore un elemento ligneo su cui è dipinto il Crocifisso. L'ambone in legno è a sinistra dell'altare con leggio intagliato a forma di aquila. Nella lunetta dell'abside vi è un finestrone semicircolare che richiama quello presente in facciata.
Coperture
La navata è coperta con volta a botte unghiata decorata con stucchi. Presenta la medesima scansione in tre parti della navata data dalla prosecuzione delle lesene delle colonne sulla volta. La volta, su ogni lato, accoglie tre finestroni a sesto ribassato molto accentuato. Al centro dell'intradosso della volta si susseguono rosoni in rilievo. La volta è protetta da un telo di sicurezza a protezione dello spazio sottostante.
Elementi decorativi
Nel braccio di sinistra vi è una tela, superiormente un finestrone semicircolare murato per la presenza degli ambienti del piano superiore. La chiesa è interamente intonacata ed attintata in bianco e giallo paglierino. Fino all'altezza di circa 1,20 m vi è un'alta fascia basamentale. Lo spazio è scandito da coppie di lesene lungo le pareti, tra un arco e l'altro delle cappelle. Le lesene sono sormontate da capitelli corinzi e reggono la trabeazione.
Facciata
Il prospetto presenta un sistema verticale connotato da fasce marcapiano che suggeriscono la divisione orizzontale dei vari ordini: il piano basamentale o primo ordine, presenta un basamento in Pietra Lavica Vesuviana, di altezza variabile che si adatta all’orografia della strada, in discesa dall’incrocio con via Solimena. Lesene leggermente aggettanti, che si dipartono dal basamento, scandiscono la ripartizione verticale di tale primo ordine: esse presentano una base sagomata e scanalata e terminano con capitelli in ordine ionico. Il sagrato e la cancellata in ferro, segnano il passaggio dall’esterno all’interno. Un ampio portone, costituito da pannelli in legno intarsiato, segna l’accesso all’aula liturgica ed è incorniciato ai lati da lesene corinzie e sovrastato da un’edicola aggettante che ospita la statua di San Gennaro; Il secondo ed ultimo ordine, è separato dal primo da un’alta cornice aggettante, costituita in parte da una struttura in conci di tufo sagomati e scanalati, ed in parte da una fascia di solo intonaco scanalata in superficie. Su tale secondo ordine si ripetono lesene che partono dal piano basamentale, sormontate da capitelli corinzi che inquadrano la grande vetrata. Dal lato interno in questa zona, si erge la contro-facciata, che accoglie il palco di cantoria dell’inizio del XX sec. Un’alta cornice d’intonaco scanalata segna il passaggio al timpano terminale, elemento fortemente connotativo dell’intera facciata, costituito da un’alta trabeazione in conci di tufo, scanalati ed intonacati.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
A seguito delle prescrizioni conciliari la zona presbiteriale è stata integrata con l'aggiunta di un tavolo mensa d'altare al fine di favorire la celebrazione verso il popolo.
coro - aggiunta arredo (1970)
Il coro è collocato al termine della navata prima del presbiterio, nel braccio sinistro della croce latina.
balaustra - intervento strutturale (1970)
La balaustra fu demolita a seguito delle prescrizioni conciliari per adeguare lo spazio alle nuove esigenze liturgiche.
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