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Ercolano
Napoli
chiesa
parrocchiale
S. Maria della Consolazione
Parrocchia di Santa Maria della Consolazione
Esterno; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Zona presbiteriale; Arredi; Pareti laterali; Coperture; Cripta/Locali interrati; Stato di conservazione
balaustra - intervento strutturale (1970); confessionale - aggiunta arredo (2000)
1615 - 2023(edificazione intero bene); 1623 - 2023(ampliamento intero bene); 1815 - 2023(passaggio di proprietà intero bene); 1850 - 2023(rifacimento facciata); 1929 - 2023(passaggio di proprietà intero bene)
Chiesa di Santa Maria della Consolazione
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria della Consolazione <Ercolano>
Altre denominazioni S. Maria della Consolazione
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (rifacimento facciata)
neoclassico (ampliamento)
Notizie Storiche

1615 - 2023 (edificazione intero bene)

Il primo nucleo della chiesa di Santa Maria della Consolazione fu eretto nel 1615, per volere di Scipione De Curtis, esponente dell'alta borghesia napoletana, che fece dono di un terreno ai padri Agostiniani Scalzi a condizione che essi costruissero una chiesa e un convento per dodici frati.

1623 - 2023 (ampliamento intero bene)

Nel 1623 grazie anche alle donazioni della duchessa di Mondragone, Elena Aldobrandini, i padri decisero di ampliare la precedente costruzione edificando una nuova chiesa in stile neoclassico con capitelli in stile corinzio.

1815 - 2023 (passaggio di proprietà intero bene)

Durante il periodo francese, in seguito alle misure antireligiose volute da Giuseppe Bonaparte e Giacchino Murat che portarono all'espulsione degli Agostiniani, la chiesa fu ceduta nel 1815 ai monaci di S. Martino e poi nel 1836 ai padri di S. Vincenzo de' Paoli.

1850 - 2023 (rifacimento facciata)

La facciata del tempio, costruita nella prima metà del Settecento, e rimaneggiata poi nella seconda metà dell'Ottocento dall'ing. Breglia su incarico del rettore don Daniele Scognamiglio, risente dello stile neoclassico del Niccolini e della sua scuola.

1929 - 2023 (passaggio di proprietà intero bene)

Alla morte degli ultimi monaci la chiesa passò poi all'Arcivescovo di Napoli, e nel 1929 fu elevata a parrocchia.
Descrizione

Si accede all'interno della chiesa attraverso un importante portale in piperno sormontato da un quadro raffigurante la Vergine. La chiesa è a una sola navata in stile barocco con capitelli di ordine corinzio composito sulla quale si aprono quattro cappelle chiuse da una balaustra in marmo ed un cancello in ferro. Ai lati della navata sono presenti quattro confessionali in noce riccamente intagliati.
Esterno
L'ingresso alla Chiesa é caratterizzato da un portale in piperno sormontato da un quadro raffigurante la Vergine.
Facciata
La facciata, in stile neoclassico, si suddivide in due livelli. Il primo livello é distinto da tre ampie campate voltate, in cui vi é la presenza di cancelli in ferro fissi agli accessi laterali e mobile a quello centrale. Il secondo ordine richiama lo stesso ritmo che vi é al livello inferiore, ma con con delle aperture finestrate. Il tutto é sormontato da un cornicione aggettante e da un timpano. La pittura di fondo é di arancio chiaro, mentre tutti gli elementi in rilievo sono in giallo crema.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento interno in lastre quadrate in marmo bianco alternate a lastre in marmo nero con posa diagonale.
Pianta
Pianta a navata unica con la presenza di quattro cappelle laterali.
Zona presbiteriale
Zona presbiteriale sopraelevate di due gradini rispetto l'aula centrale. Nell'abside vi è l'altare maggiore in marmo policromi risalente al Settecento sul quale si ammira l'artistico tronetto composto da sei policrome colonne con capitelli in stile corinzio che incornicia la tela della Madonna della Consolazione, la cui effige in stile bizantino è del tipo Odigitria.
Arredi
Confessionali intarsiati in legno di noce.
Pareti laterali
La chiesa è a una sola navata in stile barocco con capitelli di ordine corinzio composito sulla quale si aprono quattro cappelle chiuse da una balaustra in marmo ed un cancello in ferro.
Coperture
Copertura a botte decorata in stile barocco con affreschi in corrispondenza sia delle cappelle che delle aperture finestrate.
Cripta/Locali interrati
Intorno al 1623 fu costruito un ipogeo in cui vennero sepolti numerosi nobili in attesa che fossero edificate cappelle gentilizie a Napoli. Qui furono sepolti Anna Carafa, principessa di Stigliano.
Stato di conservazione
L' esterno della facciata presenta forti elementi di degrado, tra cui distacco di intonaco e mancanza di elementi. Il cornicione risulta messo in sicurezza da un telo in polietilene.
Adeguamento liturgico

balaustra - intervento strutturale (1970)
Rimozione della balaustra in marmo.
confessionale - aggiunta arredo (2000)
Aggiunta di numero 3 confessionali in legno di noce.
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