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Torino
Torino
chiesa
parrocchiale
Santi Vito
Modesto e Crescenzia
Parrocchia di Santi Vito Modesto e Crescenzia
facciata; pianta; struttura; copertura; campanile; pavimentazione; decorazioni; apparato pittorico; arredi; presbiterio; fonte battesimale
presbiterio - aggiunta arredo (1983)
860 - 860(preesistenza carattere generale); 1047 - 1156(preesistenza carattere generale); 1605 - 1694(costruzione intero bene); 1769 - 1777(costruzione altare maggiore); 1900 - 1925(restauro e decorazione corpo centrale); 1930 - 1930(rifacimento pavimentazione); 2007 - 2007(restauro e manutenzione intero bene)
Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia <Torino>
Altre denominazioni Chiesa di Santi Vito, Modesto e Crescenzia
Ambito culturale (ruolo)
romanico (preesistenza)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche

860  (preesistenza carattere generale)

La chiesa è citata per la prima volta nell'860 tra i beni donati dal Vescovo Remigiro ai canonici di San Salvatore.

1047 - 1156 (preesistenza carattere generale)

Il 1 maggio 1047 l'Imperatore Enrico III sancisce con un diploma l'antica concessione dei beni tra i quali la chiesa, concessione confermata dal Vescovo Remigiro II e dalla Contessa Adelaide. In un atto del 15 gennaio 1156 la chiesa è citata dal Vescovo Mainardo come "Corte di San Vito de Vineis".

1605 - 1694 (costruzione intero bene)

La costruzione dell'edificio attuale ha inizio, sul basamento perimetrale della chiesa antica, nel 1605. Nel 1641 viene istituita la Parrocchia. Nel 1678 un incendio distrugge la casa canonica e i documenti contenuti nell'archivio parrocchiale. Seguono la ricostruzione della canonica e i lavori di completamento della chiesa, che terminano il 3 maggio 1694, grazie al lascito testamentario del parrocchiano Amedeo Fontanella.

1769 - 1777 (costruzione altare maggiore)

Nel 1769 le reliquie di San Valentino vengono solennemente traferite in San Vito dalla cappella torinese dei banchieri De Bernardi e collocate sotto il nuovo altare maggiore ligneo. Le balaustre vengono poste nel 1777.

1900 - 1925 (restauro e decorazione corpo centrale)

Navata e cappelle laterali vengono pulite, ritinteggiate e decorate con le scene dell'Ascensione e di Gesù nell'orto, in più riprese tra 1900 e 1925. L'antico altare maggiore in legno viene sostituito dall'attuale in marmo.

1930  (rifacimento pavimentazione)

Nel 1930 il rifacimento del pavimento cancella le tracce delle antiche lapidi poste in terra e dei sepolcri sotterranei.

2007  (restauro e manutenzione intero bene)

Lavori di manutenzione ordinaria della muratura interna e degli impianti, restauro conservativo del campanile.
Descrizione

La chiesa parrocchiale dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, chiamata comunemente San Vito, si trova lungo la strada Revigliasco sulla collina torinese in posizione panoramica sulla città; dalla chiesa prende il nome tutta la zona circostante e il grande parco a valle. L'edificio sorge sul sito della precedente chiesa romanica, della quale si sono conservati basamento e campanile, ha orientamento ovest-est ed è preceduto da un sagrato a terrazza. I lati a sud e est confinano con la casa parrocchiale, il lato nord è costeggiato dalla strada e nelle immediate vicinanze sorge il complesso ottocentesco dell'ex scuola elementare. La facciata seicentesca, in muratura a vista, si sviluppa verticalmente in due ordini sovrapposti con coronamento a vento e portale d'ingresso incorniciato da volute. L'interno a pianta longitudinale a navata unica con cappelle laterali è intonacato, decorato e dipinto. L'aula è coperta da una calotta ribassata poggiante su pennacchi. Nel profondo vano presbiteriale con volta a botte sono conservati gli antichi arredi e, sotto l'altare maggiore, l'urna con le reliquie di San Valentino. I lavori di monitoraggio e manutenzione ordinaria determinano l'ottimo stato di conservazione.
facciata
La facciata, in muratura a vista, si sviluppa verticalmente in due ordini e un coronamento di uguale larghezza, definiti orizzontalmente da trabeazioni modanate, aggettanti in corrispondenza delle lesene. Alla base è presente una zoccolatura intonacata. L'ordine inferiore è scandito da quattro lesene, centralmente, al termine di una gradinata, si apre il portone d'ingresso architravato in legno a due battenti sormontato da una cimasa a volute, ai lati sono presenti due finestrelle quadrate con grata. L'ordine superiore, presenta tre aperture rettangolari sormontate da timpani spezzati. Il coronamento, a vento, ha doppio spiovente centrale e volute laterali.
pianta
Pianta longitudinale a navata unica leggermente asimmetrica con un vano quadrato ambo i lati dell'ingresso, due ampie cappelle laterali rettangolari e corpo absidale allungato con terminazione piana.
struttura
Struttura in muratura intonacata internamente. L'aula è coperta da una calotta circolare con lucernario estremamente ribassata; la prima campata, le cappelle laterali e il presbiterio sono coperti da volta a botte. Il cornicione è in aggetto solo alla base dei pennacchi d'imposta della calotta. Sono presenti aperture solo in controfacciata.
copertura
Copertura a doppia falda con manto in coppi.
campanile
Il campanile a base quadrata, unico elemento ancora esistente della costruzione romanica, si trova sul retro della chiesa parzialmente inglobato nella casa parrocchiale. Il fusto liscio intonacato bianco presenta aperture monofore e bifore sovrapposte su tutti i lati. La cella campanaria sommitale è aperta da una grande monofora ed ha copertura piramidale in coppi.
pavimentazione
Pavimentazione in lastre di pietra verde e grigia a taglio regolare disposte a scacchiera.
decorazioni
Le lesene sono decorate da specchiature a finti marmi, le cappelle laterali da cherubini e fregi in stucco. Sulla parete di fondo del presbiterio una quadratura prospettica a trompe l'oeil finge un altare entro un'abside semicircolare con catino cassettonato.
apparato pittorico
L'apparato pittorico novecentesco è stato realizzato in più fasi da artisti locali, tra i quali don Michele Ferrero. Sui pennacchi sono raffigurati i quattro Evangelisti, nella cupola angeli con gli strumenti della Passione, nelle cappelle episodi della vita di Gesù; nel presbiterio Gesù nel Tempio e Gesù con i fanciulli alle pareti laterali, l'Assunzione sulla volta.
arredi
Sono presenti i banchi disposti longitudinalmente, un organo settecentesco a pedale dietro l'altare maggiore, la cantoria in controfacciata, il pulpito, un crocifisso ligneo cinquecentesco, altari laterali in marmo e numerosi candelieri in legno dorato.
presbiterio
Il presbiterio storico si trova nell'abside, rialzato da un gradino e separato dall'aula dalla balaustra. L'altare maggiore in marmi policromi con tabernacolo centrale, ostensorio e capocielo è isolato e preceduto da tre gradini. Sulla parete di fondo entro la quadratura prospettica è collocata una pala di autore ignoto raffigurante la consegna della palma ai Santi Patroni Vito, Modesto e Crescenzia.
fonte battesimale
Il battistero storico si trova nel vano quadrato a sinistra dell'ingresso, ha una vasca in pietra a due settori lavorata a martellina impreziosita da una scultura seicentesca in terracotta raffigurante il Battesimo di Cristo. Per le celebrazioni ordinarie del rito viene collocato ai piedi del presbiterio un fonte mobile in ferro battuto.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1983)
Il presbiterio attuale insiste sull'area di quello storico nell'abside, rialzato di un gradino e separato dall'aula dalla balaustra. La mensa marmorea, isolata al centro in asse all'altare maggiore, proviene dell'altare della cappella laterale destra; un leggio ligneo posto accanto fa da ambone.
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