chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Maddalena
Giaveno
Torino
chiesa
sussidiaria
Santa Maria Maddalena
Parrocchia di Beata Vergine Consolata
pianta; facciata; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; pavimentazione; apparato pittorico; apparato liturgico; campanile
presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
inizi XVII - inizi XVII(costruzione antica cappella); 1689 - 1689(testimonianza documentaria antica cappella); 1780 - 1782(costruzione nuova chiesa ); 1784 - 1784(consacrazione nuova chiesa ); 1808 - 1810(danni da terremoto intero bene); 1820 - 1820(ristrutturazione e consolidamento chiesa
campanile e casa parrocchiale); 1857 - 1857(restauro campanile); 1887 - 1887(ristrutturazione intero bene); 1899 - 1899(ampliamento avancorpo); 1914 - 1914(danni terremoto intero bene); 1920 - 1920(restauro campanile); 1930 - 1931(nuova realizzazione facciata); 1937 - 1938(rifacimento apparato pittorico); 1959 - 1959(rifacimento pavimentazione); 1986 - 1986(unione parrocchie carattere generale); 1986 - 1986(restauro apparato decorativo); 1997 - 1997(realizzazione via crucis); 2007 - 2007(rifacimento pavimentazione); 2017 - 2017(ristrutturazione campanile)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena <Maddalena, Giaveno>
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
eclettismo (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

inizi XVII  (costruzione antica cappella)

Agli inizi del Seicento, nel borgo, è presente un'antica cappella intitolata alla Maddalena.

1689  (testimonianza documentaria antica cappella)

Il canonico prevosto della Collegiata di San Lorenzo, Enrielli, scrive che "Nella Montagna della Maddalena. Capella di Santa Maddalena. E' assai indecente e poco provista. Spetta alli particolari di detta Montagna, nè mai è riuscito ridurli di rimetterla al dovere. Mancha di Campana. Le scarse possibilità economiche dei borghigiani e la sua posizione molto decentrata, fecero sì che, per quasi un secolo, si dovette ancora usufruire della vecchia cappella".

1780 - 1782 (costruzione nuova chiesa )

Per volere del cardinale Sigismondo Gerdil, abate commendatario di San Michele della Chiusa, il monsignor Francesco Ferrero, vicario generale, dà disposizione per innalzare una ampia chiesa votiva a Santa Maria Maddalena, erigendola a Parrocchia, distaccandola dalla Collegiata di Giaveno e nominandola a "pievania", come ricordano gli atti costitutivi Testimoniales productionis, et exhibitionis praecedentium actum cum ordinatione", redatti e sottoscritti il 16 marzo 1780. La vecchia cappella viene abbattuta, utilizzando parte dei materiali per la costruzione della nuova, nello stesso sito. La costruzione termina nel 1782.

1784  (consacrazione nuova chiesa )

La chiesa viene consacrata il 31 maggio 1784, alla presenza del secondo pievano, dei maggiorenti locali, del clero giavenese e clusino, dei seminaristi e di buona parte della popolazione.

1808 - 1810 (danni da terremoto intero bene)

I fenomeni teutonici che insistono sulla vallata pinerolese nel 1808, e che continuano con scosse di minore intensità fino al 1810, causano gravi lesioni alla chiesa e al campanile, procurando danni ai muri ed ai tetti. Parti della chiesa e della casa parrocchiale vengono puntellate.

1820  (ristrutturazione e consolidamento chiesa, campanile e casa parrocchiale)

Vengono eseguite le opere edili necessarie al ripristino della chiesa, del campanile e della casa parrocchiale: "devonsi parimenti i coperti tanto della Chiesa, come Sacrestia, otturare le fessure di quest'ultima, aggiustare la facciata della Chiesa, formare un nuovo cornicione, porzione di mura, e coperto stato asportato, per quali suddetti lavori compresi i losoni, chioderie, boscamenta [...] resta pure necessario di riparare le due Capelle laterali a notte della Chiesa, cioè ricostrurre le volte, e muraglie inferiormente, le quali attesa l'umidità si trovano scrostate, in cattivo stato, ed indecenti, e per mantenere le dette muraglie sane devesi esteriormente verso la piazza abbassare il terreno, e rendere il medesimo a pendio con il necessario lastrico [...] Dovendosi riadattare il Campanile che sulla cupola trovasi ora pressoché tutto rovinato, cioè le late esportate, vani smisurati, quali cose cagionarono il deperimento totale di tutta la boscamenta interna [...].

1857  (restauro campanile)

Sulla cella campanaria è riportata la scritta "renovabant a.d. MDCCCLVII-MCMXX", ricordandone i restauri.

1887  (ristrutturazione intero bene)

Il canonico Fornasio cura i lavori di ristrutturazione della chiesa.

1899  (ampliamento avancorpo)

La chiesa viene ampliata nella sua parte anteriore, creando un prolungamento di circa dieci metri. I lavori vengono realizzati dall'impresa edile dei fratelli Francesco e Domenico Vaj. Da una fotografia storica si evince che la facciata era costituita da un semplice fronte a capanna, priva di ornamenti ed elementi architettonici, intonacata e con grande rosone centrale; un piccolo avancorpo, più basso, concluso con timpano triangolare, fungeva da pre-ingresso, con porta principale sul fronte e, sul lato destro, una seconda porta sormontata da finestra quadrangolare.

1914  (danni terremoto intero bene)

Il 27 ottobre 1914 un nuovo terremoto lascia segni visibili sul lato destro dell'entrata principale alla chiesa, sulla volta semisferica sopra il coro, fino al pavimento, e sui muri della casa parrocchiale. Vengono effettuale le opere edili per le riparazioni.

1920  (restauro campanile)

Sulla cella campanaria è riportata la scritta "renovabant a.d. MDCCCLVII-MCMXX", ricordandone i restauri.

1930 - 1931 (nuova realizzazione facciata)

Il pievano don Giovanni Battista Gallo apporta un ammodernamento della chiesa e fa realizzare una nuova facciata. Il progetto della facciata è a firma dell'arch. Lino Ravagnan di Torino

1937 - 1938 (rifacimento apparato pittorico)

L'attuale apparato pittorico viene eseguito sotto la guida dei professori Giorgio e Lauro Boasso. Una lapide marmorea, datata 23 agosto 1938, affissa sulla parete di controfacciata, ricorda la consacrazione delle'altare dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù, compiuta dal card. Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino, e della decorazione della chiesa.

1959  (rifacimento pavimentazione)

Viene rifatta la pavimentazione.

1986  (unione parrocchie carattere generale)

La Pievania della Maddalena ha termine e viene unita alla chiesa della Beata Vergine di Ponte Pietra che, a sua volta, ne rileva il titolo di parrocchiale.

1986  (restauro apparato decorativo)

Sul lato sinistro della sesta campata, nella fascia della trabeazione, si legge "Perosino Melchiorre e Elena decor.no 1986".

1997  (realizzazione via crucis)

La via crucis viene realizzata e offerta da Piumatti Tabone Clara.

2007  (rifacimento pavimentazione)

Demolizione e rifacimento della pavimentazione.

2017  (ristrutturazione campanile)

Rifacimento scale interne e solai lignei della torre campanaria.
Descrizione

La chiesa è sita nella frazione della Maddalena, nell'inverso della Val Sangone, a 761 mt s.l.m.. L'edificio sorge libero su tutti i fronti, con facciata rivolta ad ovest, a monte della vallata. La chiesa ha pianta rettangolare a navata centrale e cappelle laterali, tre per ciascun lato, conclusa con abside semicircolare. La navata è suddivisa in sei campate, di cui le prime cinque sono voltate a botte lunettata, la sesta, in corrispondenza del presebiterio, è coperta da volta a vela cupoliforme ovale; sul lato destro della navata, oltre alle tre cappelle laterali, è collocata la cappella invernale, comunicante con la navata in corrispondenza della quinta e sesta campata. L'edificio ha struttura portante in muratura mista, intonacata sia internamente che esternamente; gli interni presentano ricco apparato decorativo. Il tetto è a falde con copertura in lose. La facciata è a ordini sovrapposti, con lesene binate che sottolineano il volume centrale della chiesa: il registro inferiore ha ampiezza maggiore e si raccorda con volute al corpo centrale, sormontato da timpano. Al centro della facciata si apre il portone d'ingresso, sormontato da timpano curvilineo, e da grande rosone centrale. Sul lato sinistro dell'edificio, verso il fondo dello stesso, si eleva il campanile, a base quadrata, con medesima finitura dei prospetti; la cella campanaria, aperta su tutti i lati, sormonta i quadranti dell'orologio, ed è conclusa da alta cuspide piramidale. L'edificio presenta buono stato conservativo interno; fenomeni di umidità parietale e conseguente ammaloramento dell'apparato decorativo, sono visibili sul prospetto nord, sulla facciata e sul campanile. La chiesa è regolarmente officiata tutte le settimane.
pianta
La chiesa ha pianta rettangolare a navata unica, su cui si affacciano cappelle laterali, e termina con abside semicircolare. La navata è suddivisa in sei campate; in corrispondenza della seconda, terza e quarta campata si aprono tre cappelle per lato; sul lato destro della navata, in corrispondenza della quinta e sesta campata, si trova la cappella invernale.
facciata
La facciata è rivolta ad ovest. Si presenta ad ordini sovrapposti, con lesene binate che sottolineano il volume centrale della chiesa: il registro inferiore ha ampiezza maggiore e si raccorda con volute al corpo centrale, sormontato da timpano. Le sommità del timpano e delle lesene esterne sono sormontate da pinnacoli piramidali con croce. Al centro della facciata si apre il portale d'ingresso, con porta in legno a due battenti, sormontato da timpano curvilineo; tra il portale e il timpano è collocata una lapide con incisa l'intitolazione, la data di erezione e quella di ampliamento. Nell'ordine superiore, in posizione centrale, si apre un grande rosone, con vetrate policrome. La facciata presenta finitura ad intonaco, tinteggiato nella tonalità crema, con cornici di tonalità più chiara; alla base è presente una zoccolatura in pietra.
prospetti laterali
I prospetti laterali seguono l'andamento volumetrico dell'edificio, con la navata più alta rispetto le cappelle laterali. Al livello del cleristorio, in corrispondenza di ciascuna campata, si aprono finestre rettangolari; sul lato destro è presente una meridiana. Ingressi secondari, sormontati da oblò, si aprono su ambo i lati, in corrispondenza della prima campata. Sul lato destro dell'edificio, alle cappelle laterali, si addossa il volume della sacrestia, illuminato da finestre rettangolari. I prospetti presentano finitura ad intonaco, tinteggiata di tonalità giallo chiaro, ad esclusione della prima campata, tinteggiata della stessa tonalità di facciata. Il lato sud della sacrestia presenta muratura in pietra a vista.
Impianto strutturale
L'edificio ha struttura in muratura portante mista, intonacata sia internamente che esternamente. La navata è coperta da volte a botte lunettate, ad esclusione della sesta campata, coperta da volta a vela cupoliforme ovale; l'abside è coperta da semicupola a tre spicchi, le cappelle laterali da teste di padiglione; la cappella invernale è coperta da volte a vela con fascioni. In corrispondenza degli archi trasversali sulla navata sono presenti tiranti strutturali in ferro. Il tetto è a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in lose.
interni
La navata è scandita da archi a tutto sesto, impostati su trabeazione e lesene parietali. Al di sopra della trabeazione, centrali alle lunette delle volte, finestre rettangolari illuminano l'aula. La prima campata della navata è occupata dalla bussola lignea d'ingresso, sormontata da una cantoria, anche'essa lignea; seguono le tre cappelle laterali, su ambo i lati, aperte sulla navata mediante arcate, e tra loro comunicanti. Sul lato sinistro, in corrispondenza della seconda campata, è posto il battistero, delimitato da balaustra metallica, con fonte battesimale e scultura del battesimo di Gesù; segue la cappella del Sacro Cuore di Gesù, con altare in marmo e balaustra in legno dipinta finto marmo; la quarta campata è occupata dalla cappella di San Giuseppe, con tela ovale, altare e balaustra in muratura dipinti finto marmo; sulla parete della quinta campata è collocato un confessionale sormontato da pulpito ligneo. Sul lato destro, la seconda campata è occupata dal gruppo scultoreo della Crocifissione, con altare in legno dipinto e balaustra in muratura dipinta a finto marmo; segue la cappella con la statua della Madonna degli Angeli, con altare marmoreo e balaustra in legno, dipinta a finto marmo; nella terza cappella si trova una tela ovale raffigurante la Madonna del Rosario, con San Michele Arcangelo e santo domenicano, la statua di santa Maria Maddalena, altare e balaustra in legno dipinti a finto marmo; segue la cappella invernale, con mensa e tela raffigurante San Vincenzo. Tra la quinta e sesta campata della navata, l'arco trionfale, impostato su setti, divide l'aula dal presbiterio; sulle pareti dei setti sono ricavate nicchie contenenti le statue di Sant'Antonio da Padova, a sinistra, e Santa Teresa, a destra.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nella sesta campata, rialzato di due gradini rispetto l'aula e da essa separato mediante balaustra in marmo. Sul finire della campata, verso l'abside, si trova l'altare maggiore, in muratura dipinta, con paliotto in tessuto sul fronte. Sulla parete absidale è posta la pala d'altare, raffigurante Maria Maddalena.
pavimentazione
La navata ha pavimentazione in lastre di pietra, l'area presbiteriale in mattonelle di graniglia, le cappelle laterali in battuto di cemento, ad esclusione della cappella invernale, in listelli di legno.
apparato pittorico
Le superfici verticali presentano decorazione a tinta unita nella tonalità dell'ocra, con riquadrature su lesene, archi e nella fascia di trabeazione di tonalità rosa antico, arricchiate di fregi ed elementi decorativi a motivo floreale; il grande rosone della controfacciata è circondato da decorazione a medaglione con festoni sui lati. Sulla volta della navata sono dipinte, nella parte centrale, scene della vita di Cristo; nella volta a vela della sesta campata, centralmente è raffigurata la Maddalena ai piedi della croce, mentre agli angoli sono raffigurati i quattro evangelisti. L'apparato decorativo, risalente al 1938, è opera dei Prof.ri Giorgio e Lauro Boasso, con successiva integrazione, nel 1986, ad opera di Persino Melchiorre e Elena.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento. Un confessionale ligneo è collocato lungo la navata, al di sotto del pulpito, un secondo confessionale si trova nella cappella invernale.
campanile
La torre campanaria è collocata sul lato sinistro dell'edificio, in corrispondenza della sesta campata. Si eleva su pianta a base quadrata, con superfici intonacate e tinteggiate della stessa tonalità dei prospetti. Il campanile è suddiviso in tre registri da cornici in aggetto: il secondo registro ospita i quadranti dell'orologio, riquadrati di colore rosso; la cella campanaria, aperta su tutti i lati con monofore ad arco, è delimitata da lesene sugli angoli con capitelli ionici. Il campanile è concluso da cuspide piramidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
Aggiunta di nuovi arredi, mensa, ambone e sede dei celebranti, posizionati in corrispondenza del presbiterio storico, di fronte all'altare originario. La mensa è costituita da un piano orizzontale in legno poggiante su struttura metallica bronzata, con anteposto paliotto in tessuto. L'ambone, posizionato sul lato sinistro rispetto l'altare, è costituito da un leggìo in legno. La sede dei celebranti è collocata contro la parete sinistra del presbiterio, costituita da sedie in legno.
Contatta la diocesi