chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Balangero Torino chiesa sussidiaria Madonna dei Martiri Parrocchia di San Giacomo Apostolo pianta; facciata ; prospetti laterali; Impianto strutturale; interni; presbiterio; apparato liturgico; Campanile nessuno inizio XIV - inizio XIV(preesistenze carattere generale); 1709 - 1716(costruzione intero bene ); 1717 - 1717(casa del custode intorno); 1723 - 1726(costruzione sacrestia); 1779 - 1779(rifacimento facciata); 1891 - 1891(realizzazione altare maggiore); 1895 - 1895(apparato decorativo interno); 1944 - 1945(restauro intero bene); 1990 - 1990(restauro intero bene); 2004 - 2004(manutenzione straordinaria tetto); 2014 - 2014(restauro portoni); 2016 - 2016(restauro facciata)
Santuario della Madonna dei Martiri
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario della Madonna dei Martiri <Balangero>
Altre denominazioni
Santuario Madonna dei Martiri
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche
inizio XIV (preesistenze carattere generale)
Dove attualmente sorge il Santuario, sopra un terreno che apparteneva ai monaci di S.Benedetto, si trovava "ab immemorabili" un rozzo pilone che mostrava dipinta a fresco l'immagine di Maria con Bambino Gesù tra le braccia, attorniata dagli strumenti della Passione e venerata sotto il titolo di Madonna dei Martiri.
Non si conosce l'anno in cui il pilone viene sostituito da una cappella, ma da alcuni documenti dell'Archivio Capitolare di Torino, relativi al contratto col quale detti stabili cedevansi in enfiteusi ad un certo nobile Bartolomeo Calvetti di Balangero, si può far risalire la costruzione della cappella all'inizio del XIV secolo.
1709 - 1716 (costruzione intero bene )
L'Arcidiacono G.B.Blancardi nel 1709 fà demolire la vecchia cappella e dà inizio ai lavori di costruzione del nuovo Santuario, protratti fino al 1716.
Il cantiere è condotto da due principali figure riportate nei registri: Francesco Trolli per le opere murarie e Giovanni Pietro Martini per la preparazione della calcina; il curato di Balangero, Bartolomeo Romualdo Marino, sovraintendeva ai lavori per conto dell'Arcidiacono.
1717 (casa del custode intorno)
Viene costruita l'attigua casa per l'abitazione del custode o romito.
1723 - 1726 (costruzione sacrestia)
L'ultimo volume edificato è quello settentrionale della sacrestia, terminato nel 1726.
1779 (rifacimento facciata)
L'Arcidiacono Ludovico Gazelli commissiona al muratore Antonio Porino il rifacimento della facciata, con lavori volti a "rimettere nel suo pristino stato secondo il disegno già effettuato nell'erezione di detta cappella tutta la facciata della medesima sia nelle cornici, che cornicioni, capitelli architravi, piedistalli, basi e quanto evvi richiedente riparazione di presente con buona calcina del forno di Rivara....".
1891 (realizzazione altare maggiore)
Il Santuario viene arricchito di un artistico altare in marmo.
1895 (apparato decorativo interno)
Gli interni vengono abbelliti con pitture e decorazioni. Sulla cupola viene dipinta la Beata Vergine che stringe tra le braccia la Croce e, agli angoli, quattro angeli che presentano alla loro regina i principali strumenti della Passione.
1944 - 1945 (restauro intero bene)
Lavori di restauro avvengono tra il 1944 e il 1945, dove viene introdotta sulle pareti una malta cementizia che ricoprirà anche il volume isolato su tre lati della sacrestia, fino a quel momenti in muratura mista a vista. Vengono inoltre ripresi i bugnati d'angolo e le modanature dell'apparato decorativo della facciata. Internamente le principali modifiche riguardano il presbiterio con lo spostamento della balaustra arretrandola, sostituita con una in graniglia.
1990 (restauro intero bene)
Il Santuario è oggetto di lavori di restauro.
2004 (manutenzione straordinaria tetto)
Manutenzione straordinaria e consolidamento del tetto.
2014 (restauro portoni)
Restauro dei portoni lignei (fine XIX sec.)
2016 (restauro facciata)
In attesa di inizio lavori di restauro conservativo della facciata.
Descrizione
Il Santuario è localizzato nella zona nord ovest del comune di Balangero, lungo l'antica strada delle Valli di Lanzo, in un'area rurale agli estremi del perimetro comunale. L'edificio sorge al centro di un giardino, circondato da mura di cinta in pietrame, con facciata rivolta ad ovest. Il Santuario è officiato nei mesi estivi e nella prima domenica di settembre.
L'edificio è ad aula unica su pianta ellittica, disposta longitudinalmente secondo l'asse maggiore dell'ellisse, e culminante in un piccolo coro semiellittico fortemente schiacciato. Le si affiancano a nord il volume della sacrestia e a sud quello della casa detta "del romita". La parte centrale è coperta da una volta cupoliforme su pennacchi, mentre l'abside è coperta da un semicatino costolonato. La struttura è in muratura portante, le cui superfici risultano intonacate sia internamente che esternamente; il tetto, a falde, ha struttura in legno e manto di copertura in coppi.
La facciata è suddivisa orizzontalmente in due registri, ad ordini sovrapposti; verticalmente è tripartita da lesene con capitelli ionici, nella parte bassa, e da lesene con coronamento a mensola inginocchiata, nella parte alta. La facciata termina con coronamento a timpano triangolare. Centralmente è collocato il portone, affiancato da nicchie, di cui la destra contenente una statua; sia il portone che le nicchie sono sormontati da cornici a timpano triangolare. Una finestra trilobata si apre al centro del registro superiore.
Il campanile è collocato sull'angolo sud-est dell'edificio, costituito da una struttura di modesta altezza che riprende per fattezze ed elementi architettonici la facciata del Santuario.
L'edificio presenta un discreto stato manutentivo interno; le pareti perimetrali presentano fenomeni di umidità di risalita. La facciata, invece, presenta fenomeni di distacco dell'apparato decorativo e, in alcuni punti, dell'intonaco.
pianta
L'edificio è ad aula unica su pianta ellittica, disposta longitudinalmente secondo l'asse maggiore dell'ellisse, e termina con un piccolo coro semiellittico fortemente schiacciato.
Le si affiancano la sacrestia a nord, su pianta quadrata con volume libero su tre lati, e la casa detta "del romita" a sud, con volume a due piani fuori terra su pianta rettangolare.
facciata
La facciata è rivolta ad ovest. Si presenta scandita orizzontalmente in due registri a ordini sovrapposti, coronata da un timpano triangolare; verticalmente è tripartita da lesene concluse da capitelli di rimando allo stile ionico, nella nel registro inferiore, e da lesene con coronamento a mensola inginocchiata, in quello superiore. Il portone principale, in legno a doppio battente, è collocato centralmente; esso è contornato da cornici in muratura, e sormontato da un timpano triangolare con fregio a motivo floreale. Ai lati del portone sono presenti nicchie centinate, anch'esse sovrastate da un piccolo timpano triangolare e da sfondati rettangolari. In corrispondenza delle nicchie, nell'ordine superiore, sono presenti specchiature interrotte da un ellisse. La partizione centrale è arricchita da un'apertura trilobata.
I volumi laterali si collocano in posizione arretrata rispetto alla facciata del santuario, e si differenziano l'uno dall'altro per la differente altezza e finitura dei prospetti: la casa del romita è arricchita da bugne angolari e a contorno del portalino di accesso, mentre la zona della sacrestia è sobria e semplice.
Le superfici presentano finitura ad intonaco, tinteggiato nelle tonalità ocra.
prospetti laterali
I prospetti laterali hanno finitura uguale alla facciata.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura portante, intonacata sia internamente che esternamente. L'aula è sormontata da volta a vela cupoliforme su pennacchi, mentre l'abside è coperta da un semicatino a costoloni.
Il tetto è a falde, con struttura lignea, e manto di copertura in coppi.
interni
Le alte paraste perimetrali sono raccordate da una cornice pronunciata e ricca di modanature collocata all'imposta delle volte.
Le pareti sono monocrome con tonalità chiaro-scure che evidenziano le pozioni in rilievo. Sulla cupola è raffigurata l'immagine originaria della Beata Vergine che stringe fra le braccia la Croce; i quattro angeli, originariamente dipinti agli angoli, sono stati sostituiti con puttini.
Due nicchie, della stessa fattezza di quelle di facciata, si aprono sulle pareti laterali dell'ingresso e nell'abside.
La pavimentazione è in lastre di pietra riquadrata.
presbiterio
Il presbiterio è collocato nell'abside. E' sopraelevato rispetto l'aula di un gradino, e da essa separato mediante balaustra su colonnine in cemento. L'altare maggiore è in muratura, rivestito in marmi policromi, addossato alla parete absidale. Sormontano l'altare un'edicola con la statua della Madonna e una tela, intitolata alla Madonna dei Martiri, datata 1728.
apparato liturgico
L'assemblea è ordinata in panche a battaglione conformemente al volume dell'aula e al suo orientamento.
Campanile
Il campanile, su pianta quadrata, è impostato sui muri del Santuario e della "casa del romita". Presenta finitura ad intonaco tinteggiato e copertura a quattro falde. E' suddiviso in due ordini: la specchiatura inferiore è composta da uno sfondato su due livelli, delimitato da una cornice dagli angoli smussati; il registro superiore presenta lesene angolari che sorreggono la trabeazione e incorniciano la cella campanaria con apertura centinata, arricchita in chiave di volta da un concio raccordato alla trabeazione.